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Diventa quindi difficile realizzare lo scambio in assenza di una terza parte che faccia rispettare

gli accordi. Vuol dire che ogni negoziazione complessa deve essere accompagnata da un qualche

meccanismo di garanzia di applicazione dei contratti ad opera di un terzo. Lo Stato o le

istituzioni potrebbero intervenire in ipotesi di assenza di cooperazione modificando lo stato di

natura, inserendo una regola sotto forma di sanzione in caso di defezione, garantita da una

autorità centrale. Tale regola sarebbe in grado di modificare gli incentivi dei soggetti, giungendo

ad un equilibrio cooperativo in cui il benessere viene massimizzato, e di modificare le capacità

del sistema di generare surplus. Le istituzioni possono assicurare la cooperazione creando

meccanismi di comunicazione che diffondano le informazioni utili a capire quali sono i

comportamenti punibili. Ma se da una parte le istituzioni migliorano le capacità di misurazione e

le garanzie di applicazione dall’altro i costi di transazione che ne risultano faranno crescere i

costi dello scambio. Inoltre tutto è legato ad un corretto funzionamento delle istituzioni

Tre lavori cercano di determinare le condizioni per un atteggiamento positivo verso la

cooperazione: Hardin sostiene la possibilità di convenzioni tra le parti che possano portare a

forme di ordine sociale; Taylor sostiene che in situazioni di anarchia (assenza di una

organizzazione statale) l’elemento di ordine sociale è dato dalla comunità che si basa su

credenze, norme comuni ed altruismo (che invece lo stato distrugge); infine secondo Margolis

gli individui avrebbero due funzioni di utilità una egoistica orientata a preferenze individuali ed

un'altra orientata alla preferenze di gruppo che potrebbe spiegare le scelte del comportamento

dell’elettore.

Ma la teoria dei giochi non coglie i sottostanti costi di transazione, problema che potrebbe essere

risolto ritornando al teorema di Coase. Quando negoziare è senza costi si ha la soluzione

concorrenziale della teoria neoclassica, in cui la concorrenza guida le parti alla soluzione che

rende massimo il reddito aggregato indipendentemente dall’ordinamento istituzionale iniziale, e

per la quale anche se gli attori avessero seguito inizialmente modelli erronei, grazie al processo

di retroazione delle informazioni avrebbero potuto modificare il comportamento deviante. In

presenza di costi di transazione, invece, nasceranno istituzioni adatte (ad indurre gli attori ad

acquisire l’informazione corretta, dato che gli individui agiscono in un contesto di informazione

incompleta e modelli soggettivi erronei).

È possibile distinguere tra istituzioni che favoriscono elevati rendimenti economici ed istituzioni

che frenano lo sviluppo. Ne sono un esempio i mercati orientali del suq o del bazar che non

spingono alla concorrenza, anzi contribuiscono a nascondere le informazioni premiando l’abilità

individuale dei contraenti (se non si conosce il prezzo degli altri mercanti non potrà esserci

competizione e quindi lo sviluppo di scambi a lunga distanza). Al contrario le istituzioni virtuose

rendono i mercati sicuri, trasparenti e concorrenziali, ricchi di informazioni e di garanzie in caso

di inadempimenti. Come mai esistono delle differenze tra i diversi paesi e perché l’uomo non è

riuscito ad estirpare le prime e premiare le seconde? Secondo North idee, culture, miti, logiche

cognitive imperfette e distribuzione ineguale del potere hanno accresciuto i costi di transazione e

ridotto il potere di imprenditori e organizzazioni quali agenti del cambiamento. Infatti le

istituzioni influiscono sull’evoluzione delle attività economiche portando a differenze nei

risultati economici nel tempo. Secondo Alchian, invece, una concorrenza onnipresente avrebbe

estirpato istituzioni di qualità inferiore e premiato con la sopravvivenza quelle maggiormente

capaci di risolvere i problemi. Ma allora come mai esistono ancora sistemi economici

inefficienti? Ad esempio la sopravvivenza della disposizione delle lettere sulla macchina da

scrivere qwerty, diventata una regola standard nonostante l’esistenza di alternative più efficienti,

dimostra come, una volta imboccata una strada nel campo della tecnologia,, le trasformazioni

graduali portino al successo di una soluzione anche se inefficiente.

La risposta alle differenze di risultato dei vari sistemi economici potrebbe poggiare sulla

differenza tra istituzioni e organizzazioni ed il loro interagire: le istituzioni definiscono l’insieme

delle opportunità e dei vincoli (infatti l’interazione tra vincoli istituzionali, tecnologici o di

reddito definisce le opportunità potenziali a disposizione degli imprenditori), le organizzazioni

sono create per sfruttarle e finiscono per alterare le istituzioni (Quindi le trasformazioni

istituzionali dipenderebbero dal rapporto con le organizzazioni e dal processo di retroazione con

cui gli uomini percepiscono e reagiscono alle modificazioni dell’insieme delle opportunità).

L’attività degli imprenditori richiede un investimento in informazione mentre la struttura

istituzionale, fornendo incentivi, contribuisce ad orientare il processo di acquisizione di

conoscenze e capacità (Differenti strutture istituzionali produrranno differenti incentivi per

l’acquisizione delle conoscenze, in particolare una istituzione non solo determinerà i tipi di

attività economica possibili ma definirà anche l’efficienza adattiva della struttura interna. Tale

efficienza riguarda le regole che danno forma all’evolvere temporale di un sistema economico

ma anche la disponibilità della società ad acquisire conoscenze, sapere ed a sviluppare

innovazione. L’efficienza adattiva fornisce gli incentivi che indirizzano il processo di

apprendimento e lo sviluppo di processi decisionali in grado di consentire di scoprire modi

alternativi di soluzione dei problemi.).

Il comportamento delle organizzazioni, a questo punto, inciderà sul cambiamento istituzionale

tramite: una domanda di investimento in conoscenza; l’interazione tra l’attività economica e la

struttura istituzionale; la modifica dei vincoli informali.

Inoltre esiste un rapporto reciproco tra sistema economico e politico per cui le organizzazioni

dotate di un sufficiente potere contrattuale useranno le strutture della politica per raggiungere i

loro scopi quando i vantaggi superano quelli ottenibili dall’attività di investimento rispettosa dei

vincoli esistenti. E così incoraggeranno l’intera società ad investire in competenze e conoscenze

che contribuiscono alla loro capacità di generare profitti.

Quindi sensibile agli incentivi presenti nella struttura istituzionale l’imprenditore individuale è

l’agente del cambiamento che avviene con aggiustamenti marginali al complesso delle regole.

Ma il sistema presenta una sua stabilità dovuta all’esistenza di un costo al cambiamento, cioè la

sostituzione delle regole richiede un costo superiore rispetto allo stato precedente. Il costo della

sostituzione può consistere nel dover disimparare una regola formale o una tradizione, un

vincolo, ecc. ed impararne uno nuovo. Ma stabilità non vuol dire efficienza ed il cambiamento

dipende anche dagli incentivi al cambiamento, infatti potremmo trovarci in un sistema in cui gli

incentivi potrebbero essere talmente forti da spingere a sostenere anche costi elevati.

Il cambiamento istituzionale genera una variazione dei prezzi relativi che, a sua volta, modifica

il comportamento dei soggetti agendo sulla struttura degli incentivi (preferenze e gusti) (Una

modifica dei prezzi relativi spinge una o entrambe le parti allo scambio, perché si rendono conto

dei miglioramenti ottenibili da un contratto diverso; ma la negoziazione non può avvenire senza

modificare una serie di regole di livello superiore, così la parte interessata a migliorare la propria

posizione contrattuale sarà indotta a impegnare ulteriori risorse nella modifica delle regole.

Quando si tratta di regole comportamentali una variazione dei prezzi relativi o un mutamento di

gusti genera una loro graduale trasformazione). Le organizzazioni reagiranno alle variazioni dei

prezzi relativi sia direttamente dedicando risorse a nuove opportunità di profitto sia

indirettamente valutando benefici e costi di un impegno rivolto a modificare le norme

interessate. Ad esempio il cambiamento dei prezzi relativi di lavoro, tempo libero e

contraccezione hanno cambiato la struttura della famiglia nel ventesimo secolo. Gli imprenditori

potrebbero anche creare organizzazioni intermedie tra quelle economiche e le istituzioni

politiche come associazioni commerciali, lobbies, gruppi di pressione, per sfruttare i guadagni

dello scambio politico (quando dipendono dalle modifiche delle regole).

Le variazioni dei prezzi relativi sono filtrati da schemi mentali preesistenti. Infatti gli individui

effettuano delle scelte sulla base di modelli elaborati in modo soggettivo e differenziato, con una

informazione incompleta per cui i modelli non avranno alcuna tendenza a convergere in certi

casi. Il comportamento sembra essere molto più complesso di quanto mostrato nella funzione di

utilità individuale (per la quale ogni individuo tende a massimizzare il benessere individuale e la

ricchezza), in alcuni casi può esserci dietro altruismo, considerato da Becker come l’altra faccia

della massimizzazione dell’utilità, o la comprensione dell’ambiente esterno che viene analizzato

secondo schemi mentali precostituiti. Da questo punto di vista le nostre vite possono essere

considerate routinarie, in cui il contenuto delle scelte appare regolare e ripetitivo dato che il 90 %

delle scelte non richiede riflessione. Ma in realtà è l’esistenza delle istituzioni a rendere ciò

possibile, a non pensare a certi problemi e prendere rapidamente certe decisioni, in quanto riduce

l’incertezza della struttura di scambio. Non appena ci allontaniamo dalle scelte ripetitive per

avvicinarci a scelte impersonali e non ripetitive aumenta l’incertezza perché siamo sprovvisti di

teorie che predicano il risultato.

Una variazione dei prezzi relativi ha effetti differenti su società diverse. In ogni società il

cambiamento è prodotto da adattamenti al margine in cui problemi impellenti richiedono una

soluzione che sarà definita dal potere contrattuale delle parti. Dato che il potere contrattuale dei

gruppi varia anche gli aggiustamenti saranno diversi ed avendo alle spalle storie dissimili ed una

retroazione incompleta sulle conseguenze del processo gli attori avranno concezioni differenti e

faranno scelte politiche diverse. Quindi variazioni dei prezzi relativi porta a risultati differenti in

società con differenti ordinamenti sociali.

Con mercati incompleti, il feedback informativo è frammentato, i costi di tr

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A.A. 2009-2010
16 pagine
2 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-S/01 Statistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rickydl86 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni e crescita e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Caserta Maurizio.