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I CAPITOLARI
Sono molto importanti, poiché si tratta di disposizioni generali che regolano caso per caso singole materie, civile, penale, diritto ecclesiastico, agrario ecc... Si parla di un corpus normativo non organico. Ridanno vita al principio della personalità del diritto. Si dividono in due classi: ecclesiastici, mondani (tutto il resto).
Capitularia legibus addenda: Questi ultimi si dividono in: che servono per riformare, aggiungere, modificare le leggi popolari che dovevano essere approvate all'interno dell'assemblea del popolo; capitularia per se scribenda, emanati dal potere regio, avevano valore proprio indipendentemente dal voto dell'assemblea. Queste riguardavano capitularia missorum, il diritto pubblico e i leggi fornite dai missi dominici.
Per controllare i funzionari regi, Carlo introdusse la figura dei dominici, i quali si muovevano in coppia (laico e ecclesiastico), per visitare il territorio ed esercitare funzioni di controllo, tenere assemblee.
uomini liberi, verificavano che all'interno del territorio fossero rispettate le clausole tra impero/sudditi e si occupavano delle questioni giurisdizionali di quei territori.) Questi funzionari vivevano dai proventi delle terre. Sono scritti in latino e al contrario del diritto consuetudinario si tratta di diritto scritto, si oppongono alla legge consuetudinaria. Molti servono per strutturare meglio il regno. Carlo considerava il suo ruolo come quello del pontefice e dell'Imperatore d'Oriente. Primus inter pares. La sua idea (errata) era di quello di gestire Chiesa in aspetti organizzativi e dottrinali. L'ideologia teocratica che è insita nella sua politica, porterà alla creazione delle lotte tra potere temporale e spirituale. Siamo di fronte ad un potere che anche la Chiesa esercita in base all'occupazione territoriale, sta iniziando a formare il suo Stato, quindi il papa diventa una sorta di imperatore. I rapporti tra Carlo e Chiesa sono regolati dai
capitolari ecclesiastici e da questi si evince il convincimento che gli imperatori sono investiti del compito di tutelare i fedeli, perciò devono farsi partecipi delle questioni spirituali.
Carlo intervine in materia liturgica, commissiona la revisione della Bibbia e la redazione del libretto da leggere durante la messa. Consacra un vescovo per ogni diocesi e stabilisce per questi un limite di abbandonare sedi per le quali erano stati nominati per sedi più importanti. Convoca Concili, combatte l'iconoclastia, mantiene apparentemente i rapporti con i pontefici e li ammetti alla corte. Si sente autorizzato a regolare la politica dei vescovi, mettendo così la Chiesa sotto tutela dell'Imperatore.
Alla sua morte (814), però, emergono problemi alla sua politica. Gli succede suo figlio Ludovico il Pio che attraverso l'ordinatio imperi, dispone che alla sua morte l'Impero dovesse andare al figlio Lotario. Queste disposizioni non vengono attuate e si apre un
Conflitto tra i tre figli: Lotario, Ludovico il Germanico, Carlo il Calvo. Scoppia una guerra di successione e l'Impero viene diviso in tre parti. Il Trattato di Verdun (843) attribuisce a Lotario il titolo imperiale, la parte centrale dell'Impero carolingio (Francia media= Paesi Bassi, Alsazia, Lorena, Borgogna e Provenza). Ludovico il Germanico ottiene la parte orientale del territorio (attuale Germania). Carlo il Calvo riceve la parte occidentale (Francia, Tolosa, Aquitania).
Trattato di Verdun
Il risolverà questi conflitti e segnerà l'inizio del vero e proprio feudalesimo.
ISTITUZIONI FEUDALI.
Il feudalesimo nasce e si sviluppa con i Franchi. I Franchi non erano riusciti a fare proprio il concetto di Stato e di Res Publica, come invece era stato l'Impero Romano. Il regno continua ad essere considerato proprietà personale e per consolidare il regno Carlo moltiplica i benefici, dona terre per assicurarsi fedeltà di conti, marchesi e duchi legandoli a
Sé da un rapporto di vassallaggio. Non era applicabile il concetto di Res Publica nel mondo germanico poiché esisteva la patrimonialità, riteneva che per dare stabilità al proprio regno, al suo interno dovessero crearsi dei legami personali con tutti coloro ai quali aveva attribuito benefici.
Elemento fondamentale del feudalesimo è la dipendenza di un uomo da un altro. Essere uomo di un altro uomo. Cerimonia
Era una cerimonia che stabiliva questo tipo di rapporti, la dell'Omaggio, atto simbolico di sottomissione. Il subordinato era definito "uomo del signore". Inizialmente il rito era privo di impronta cristiana, successivamente, in età carolingia, assunse carattere religioso.
L'Omaggio creò il rapporto di vassallaggio sotto un duplice aspetto: dipendenza nei confronti del signore e protezione che derivava dalla sottomissione.
Questo legame divenne legame a vita, una regola giuridica che trasformava l'atto in ereditario.
Carlo il Calvo L'ereditarietà dei feudi maggiori venne stabilita nell'877 con il Capitolare di Querzey. I feudi diventavano ereditari quando il genitore moriva in battaglia. Questo beneficium, però, non veniva trasmesso direttamente all'erede ma tornava prima nelle mani dell'Imperatore, il quale aveva l'obbligo di riattribuirlo con uno speciale atto di riconcessione al figlio del vassallo. Le disposizioni contenute nel capitolare avevano un'implicazione dal punto di vista organizzativo del territorio, poiché la sovranità di colui che era padrone del territorio veniva perduta. Si assisteva ad una parcellizzazione della sovranità. N.B. Constitutio de feudis - emanata a Cremona nel 1037 da Corrado II, il quale sancisce l'ereditarietà dei feudi minori da parte dei valvassori. Disintegra l'Impero perché questa concessione diventa motivo di suddivisione del territorio imperiale, infliggendo un duro colpo.allagerarchia imperiale, soppressa e che pone sullo stesso piano vassalli,valvassori, feudatari laici e feudatari ecclesiastici. Questo perchéesercitano il potere di sovranità all'interno del territorio che li faprimus inter pares,sembrare sovrani all'interno del territorio e nonsottoposti a niente e nessuno.
BeneficiumIl è la concessione di un fondo subordinato all'obbligo delconcessionario (beneficiato). Si tratta di un rapporto di tipo contrattuale.Utilizzato dai re franchi.
Chi ricorre alla concessione dei territori? I Franchi in tempo di guerra, maè stata la Chiesa ad utilizzare questo meccanismo.
Perché le proprietà della Chiesa vengono concesse in beneficio?Questo perché non poteva sussistere l'ereditarietà. Inizialmente le terrePRECARIA,si assegnavano attraverso il contratto chiamato benevoleconcessione sottoposta ad un canone annuo che corrispondeva allaconcessione di una terra data in usufrutto.In epoca
carolingia aveva connotazione particolare, nel IX sec il beneficium si stacca dalla Precaria e conserva il carattere di elargizione benevola di beni immobili, l'istituto serviva per ricompensare il servizio militare, ma non solo.
L'Immunitas è il terzo elemento che costituisce il feudo. Dal punto di vista di chi ne gode, si tratta di un potere di esclusione, nega il potere altrui sui confini e può essere respinto l'intervento esterno. Dal punto di vista di chi lo concede, si realizza un ordine rivolto alle magistrature, di non oltrepassare i confini di immunità concessa ai vescovi, divieto di ingresso.
L'epoca carolingia è stata epoca di vassallaggi. Vassallaggio e beneficium si uniscono dando vita ad un diritto e il feudo diventa istituzione, non più gentile concessione sovrana.
Importante è la trasformazione delle milizie professionali, per difendere i territori concessi. Le milizie sono composte da capitani. Vescovi e conti concedevano
Il beneficio è un vincolo di diritto che garantisce protezione e sicurezza. Nel periodo compreso tra il X e l'XI secolo, il beneficio diventa un diritto reale e la sua concessione è regolata dall'edictum de beneficio. Questo editto stabiliva che nessun comandante della milizia che godeva del beneficio poteva perderlo se non per giudizio di colpa di un pari o dell'Imperatore. In caso di morte del beneficiario, il beneficio passava ai suoi figli. Una volta che il beneficio diventa un diritto, non è possibile scambiarlo con altri benefici. Per evitare di violare il contratto, era sufficiente comportarsi correttamente nei confronti del signore e evitare comportamenti scorretti.