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Il modello di interazione strategica tra gli agenti
Lessere tale da rendere negativi i profitti di un eventuale entrante. L’entrante, infatti, osserva P e conclude che l’entrata non è profittevole (VAN<0), anticipando che anche dopo la sua entrata il prezzo rimarrebbe a quel livello. In realtà, calando tale ragionamento in un contesto di teoria dei giochi ad informazione perfetta, il modello può essere rappresentato come un gioco sequenziale in due stadi. Ed il risultato che si ottiene è che la minaccia di un prezzo limite pari a P anche dopo l’entrata non è credibile (assenza di credibilità della minaccia di prezzi bassi anche dopo l’entrata).
Senza gli strumenti della teoria dei giochi (senza interazione strategica tra gli agenti), è possibile evitare l’entrata di nuove imprese fissando Pl<Pc<Pm in modo che con Pl i profitti del potenziale entrante siano negativi. Tuttavia, introducendo l’interazione strategica tra gli agenti, ovvero tramite
La rappresentazione con un albero decisionale in più stadi e l'utilizzo della backward induction per la risoluzione del gioco, si giunge a conclusioni completamente diverse: PL non è sufficiente ad impedire l'entrata. Se vi è informazione perfetta, PL non rappresenta una minaccia credibile. La strategia PL al primo stadio e OUT al secondo non è un equilibrio di Nash sostenibile.
B) Modello del paradosso del grande magazzino (chain store paradox)
Il gioco del "chain store paradox" (paradosso del grande magazzino) è utile per illustrare modelli in cui vi sono prezzi predatori. Tale modello si deve a Selten (1978) e considera un incumbent che possiede una catena di negozi. In particolare, egli possiede un negozio in ognuna delle T città del paese.
Selten ha dimostrato che tale risultato (l'entrante entra e l'incumbent non inizia una guerra sui prezzi) non cambia se il gioco è ripetuto un numero finito di volte.
Ovverotale equilibrio si ripeterà in tutte le città e quindi l'incumbent consentirà (sarà accomodante o non combatterà) l'entrata in nessuna città t (o mese t).
I prezzi limite e i prezzi predatori non rappresentano una barriera all'entrata credibile, quando l'informazione è perfetta. Tuttavia, è possibile dimostrare che le strategie predatorie sono redditizie se vi è incertezza sulle condizioni del mercato.
L'entrante non deve conoscere il motivo dei prezzi bassi dell'incumbent, ovvero non deve sapere se tali prezzi bassi sono dovuti ad una struttura dei costi bassi oppure a pratiche predatorie oppure ad una struttura della domanda bassa. Tale incertezza potrebbe scoraggiare l'entrata.
Esistono tre categorie di modelli che introducono informazione imperfetta:
- Modelli di reputazione. Un incumbent si comporta in modo aggressivo per rafforzare la sua reputazione di impresa efficiente
- Modelli di reputazione. L'incumbent utilizza la sua reputazione per scoraggiare l'entrata di nuove imprese. Questo avviene quando l'incumbent ha una reputazione consolidata nel mercato e i potenziali entranti sono scoraggiati dal competere con essa.
- Modelli di segnalazione. L'incumbent sfrutta l'incertezza sui propri costi per scoraggiare l'entrata. Rispetto ai modelli di reputazione, l'incumbent sceglie la propria strategia aggressiva (di prezzi bassi) prima dell'entrata di nuove imprese.
- Modelli di predazione. L'incumbent dispone di risorse finanziarie superiori (deep pocket) rispetto all'entrante e quindi è in grado di sostenere più a lungo una guerra di prezzo (o guerre di logoramento). In tali casi l'entrante non entrerà o uscirà presto.
LEZIONE 25 ESPANSIONE CAPACITÀ PRODUTTIVA e BUNDLING
II) Espansione della capacità produttiva
La seconda tipologia di barriere strategiche è rappresentata da investimenti strategici o espansione della capacità produttiva. Esattamente come per i prezzi limite e predatori, l'impresa incumbent può utilizzare
Le decisioni di investimento in modo strategico per spingere i rivali fuori dal mercato (o non farli entrare affatto). L'impresa incumbent investe più di quanto sarebbe ottimale poiché si aspetta di guadagnare maggiori profitti nel lungo periodo, una volta che il potenziale entrante abbia abbandonato il mercato.
Il modello dell'espansione della capacità produttiva si deve a Spence e Dixit che dimostrano che un monopolista può accumulare capacità produttiva con il fine strategico di scoraggiare gli entranti.
Occorrono tre condizioni perché il modello funzioni (Liedermann):
- L'incumbent deve disporre di ampie risorse finanziarie (deep pocket), per esempio grazie ad un vantaggio sui costi che gli consenta di sostenere un'eventuale guerra dei prezzi.
- La crescita della domanda deve essere lenta, altrimenti la domanda potrebbe superare velocemente la capacità produttiva dell'incumbent e si creerebbe
spazio“residuale” per l’entrante.
3. Gli investimenti in capacità produttiva in eccesso devono rappresentare un“impegno vincolante credibile”: devono essere sostenuti prima dell’entrata in mododa segnalare un atteggiamento aggressivo in caso di entrata.
Perché un impegno vincolante strategico (strategic commitment) modifichi ledecisioni strategiche degli avversari deve essere frutto di una decisione:
- Irreversibile: deve essere molto costoso revocare una determinata decisione, unavolta attuata;
- Visibile: riconoscibile esternamente all’impresa;
- Comprensibile: la decisione attuata deve essere facilmente comprensibileall’esterno;
- Credibile: la decisione strategica deve convincere i concorrenti che l’impresamanterrà l’impegno.
L’investimento strategico ha sortito due effetti:
- Ostacolare l’entrata;
- I profitti finali dell’incumbent sono inferiori ai profitti di monopolio.
ma maggioridei profitti di Cournot.
II) Bundling e Tying
Il bundling è la vendita abbinata di prodotti in proporzioni fisse (per es. un computer e un sistema operativo venduti simultaneamente). Il Tying è la vendita abbinata di prodotti in proporzioni variabili (es. una fotocopiatrice e una scorta di toner, in numero variabile).
Il bundling e il tying possono essere utilizzati per due motivi:
- Estrarre dai consumatori maggiore surplus e ottenere profitti più alti;
- Scoraggiare l'entrata di nuove imprese.
La vendita abbinata assicura profitti più alti rispetto alla vendita separata. Tale risultato è vero a condizione che le valutazioni relative dei due beni siano invertite (le domande dei consumatori siano negativamente correlate): ovvero il consumatore disposto a pagare di più per il bene A è quello disposto a pagare la cifra minore per il bene B (e viceversa).
A differenza del bundling puro, nel bundling misto l'impresa offre i suoi
prodotti siaseparatamente sia a pacchetto, applicando al pacchetto un prezzo inferiore allasomma dei prezzi singoli.Il bundling misto è spesso la strategia ottimale quando le domande dei consumatorisono solo parzialmente correlate negativamente e/o quando il costo marginale diproduzione dei due beni è consistente (come nell’esempio precedente).Tipicamente il bundling è adottato da un monopolista che si vede minacciatodall’entrata di nuove imprese in un mercato correlato. Un’impresa che domina unmercato può sfruttare il suo potere per bloccare l’entrata in mercati affini, attraversoil bundling, ovvero la vendita a pacchetto (bundle), di una combinazione di beni eservizi il cui prezzo complessivo è inferiore alla somma dei prezzi dei singoliprodotti in esso contenuti.
Barriere all’uscitaSi hanno quando un’impresa rimane sul mercato (e produce) anche se i profittisono negativi.Le barriere all’uscita sono legate
All’esistenza di costi irrecuperabili, impegni contrattuali vincolanti che impediscono l’uscita (ovvero la cessazione della produzione).
Riassumendo,
- Se P< CmeV l’impresa ha profitti negativi e il prezzo non copre i costi medi variabili: l’impresa esce dal mercato (chiusura per prezzi inferiori a Pexit).
- Se P> CmeT l’impresa ha profitti positivi e il prezzo copre i costi medi totali (e quindi variabili): l’impresa produce (per prezzi maggiori di Pentry). Si hanno profitti maggiori di zero, e l’impresa rimane sul mercato.
- Se CmeV < P < CmeT l’impresa ha profitti negativi ma il prezzo copre i costi medi variabili: l’impresa potrebbe decidere di non uscire dal mercato se ci sono barriere all’uscita (intervallo di prezzi tra Pentry e Pexit).
LEZIONE 26
Rent-seeking
Si consideri la seguente situazione: la decisione di entrata in un mercato piccolo, in grado di consentire la sopravvivenza di una sola impresa e che
non avrà mai una dimensione tale da rendere sostenibile la sopravvivenza di due imprese contemporaneamente. In situazioni di questo tipo c'è spazio per attività di rentseeking: ovvero una delle due imprese rinuncia a parte dei propri profitti trasferendoli al governo / regolatore locale con il fine di ottenere legalmente il diritto esclusivo di entrata. Chi "cattura" per primo il "regolatore" ottiene l'entrata e quindi la rendita "rent" (ovvero il profitto economico). Entrata preventiva Si deve decidere l'entrata in un mercato piccolo ma in crescita. In questo caso la decisione non è "SE" entrare nel mercato ma "QUANDO" entrare. È possibile dimostrare che l'equilibrio di tale gioco consiste nell'entrata di un'impresa nel mercato, quando tale mercato è così piccolo che il VAN associato a tale entrata è pari a zero. Un VAN pari a zero rendeesattamente indifferenti tra la scelta dientrare e di non entrare nel mercato. Questo tipo di equilibrio è definito "entratapreventiva", un'entrata nel mercato molto precoce, tale da annullare la rendita (il VAN) del monopolista. Sia nel caso del rent seeking che nel caso dell'entratapreventiva, si ottiene un equilibrio in cui le rendite (i profitti o il VAN) del monopolista sono annullate / dissipate: in un caso per fare pressioni sulle autorità locali (rent seeking), nell'altro caso per assicurarsi un'entrata anticipata (entratapreventiva).Mercati contendibili
L'entrata comporta due importanti conseguenze:
- Gli entranti si impossessano di quote di mercato
- I prezzi si abbassano
Baumol, Panzar e Willig hanno proposto la teoria dei mercati contendibili. Sotto l'ipotesi della possibilità di entrata "mordi e fuggi" (hit and run), con basse barriere all'entrata e all'uscita, i mercati possono essere considerati contendibili.