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Analisi delle relazioni tra output, dimensione dell'ufficio e costi

Immaginiamo che y sia l'output di un certo ufficio. Per ottenere l'output y occorre una dimensione dell'ufficio pari a B(y), cioè all'aumentare dell'output dell'ufficio, la dimensione dell'ufficio aumenta. La relazione è positiva, quindi B'(y) > 0. Tuttavia, sono presenti dei rendimenti di scala decrescenti in questa relazione poiché B''(y) < 0. Dunque, B(y) è una funzione crescente ma concava.

Produrre l'output determina dei costi descritti dalla funzione C(y). All'aumentare dell'output, il costo cioè C'(y) > 0, ma la relazione è convessa C''(y) > 0.

In presenza di informazione asimmetrica, l'informazione delle curve B(y) e C(y) è detenuta dai burocrati e non è pienamente a disposizione dei cittadini.

Esiste il seguente vincolo di bilancio per i burocrati: B(y) = C(y) max L = B(y) + l(B(y) - C(y) b

L'output ottimale dal punto di vista del burocrate,

y , è dato da F.O.C:B'(yb) = [l/(l + 1)]'C'(yb) b

Nel punto di ottimo il burocrate sceglie una dimensione di y che richiede che B'

Impostazione del budget

(2)L'ottenimento del budget può essere descritto come un processo che cresce nel tempo. Infatti, i budget dell'anno t+1 sono il frutto del budget dell'anno t più un certo fattore di crescita che riflette l'andamento del contesto generale. Immaginiamo che nell'anno t il budget di una certa amministrazione sia Bt. Per l'anno t+1 l'amministrazione richiede un aumento: Bt+1=(1+α)Bt, dove α è un fattore positivo di crescita. Il ministero riduce le richieste in modo proporzionale (γ=taglio del governo) si ottiene: Bt+1= (1- γ) (1+α) Bt Se γ<α, in t+1 ci sarà un aumento del budget. Il burocrate che richiede nuovo budget ha un'effettiva esigenza ma tende a gonfiare le richieste perché sa che chi eroga fondi non sa quale sia la sua situazione.

Potere monopolistico (3) Un'altra spiegazione offerta sulla dimensione eccessiva del governo si basa sulla constatazione che le

Le amministrazioni pubbliche hanno di fatto un potere monopolistico sul mercato. Nel settore privato, il monopolista riduce l'output per aumentare i profitti. Nel settore pubblico, i burocrati sfruttano il potere di monopolio non per aumentare i profitti, ma per aumentare la propria dimensione, creando un'offerta eccessiva di bene pubblico. Inoltre, il potere monopolistico può essere usato anche per catturare il mercato. L'amministrazione viene gestita da esperti che hanno interesse ad aumentare la loro dimensione (per ottenere maggiore potere), inventandosi servizi nuovi anche se non necessari, con l'unico scopo di aumentare il loro potere.

La corruzione è la conseguenza di funzionari di governo che perseguono obiettivi personali abusando dei loro poteri. La corruzione distorce l'allocazione delle risorse verso attività che spesso vengono considerate attività di rent-seeking con implicazioni sia sull'efficienza che sulla-

Sull'equità. La corruzione si esprime attraverso la regolazione predatoria: i burocrati talvolta minacciano il settore privato introducendo delle regole molto vincolanti, che comportano un aumento dei costi per le imprese private, costringendo le imprese private a pagare lobbying o corrompere politici/burocrati cercando di ottenere esenzioni.

Problemi di agenzia (5). La dimensione eccessiva del governo può essere il risultato della mancanza di informazioni per i cittadini sulla struttura dei costi del governo. Il governo ha l'incentivo a dichiarare, anche quando il costo è alto, che il costo è basso e distorcere la decisione da parte dei cittadini. Ad esempio, il costo del bene pubblico può assumere 2 valori:

  • Cl costo basso
  • Ch costo alto

Il cittadino non sa se il costo è alto o basso. Il beneficio netto per la società è: B(g)-t, dove B(g) è il beneficio del bene pubblico e t la tassa. Il beneficio netto per il governo è:

pubblico inferiore. Questo comporta un aumento delle entrate per il bilancio pubblico e un beneficio per i burocrati. Il livello di bene pubblico soddisfa l'equazione B'(g) = ci, dove ci rappresenta il costo unitario della fornitura del bene pubblico. Inoltre, il bilancio pubblico è in pareggio, quindi le tasse incassate ti sono uguali al costo totale del bene pubblico ciGi. Nella situazione in cui i burocrati possono beneficiare di una differenza positiva tra le tasse incassate e i costi, la loro utilità è data dalla differenza tra ti e ciGi. Pertanto, c'è un incentivo per i burocrati a dichiarare che i costi sono alti anche quando non lo sono. Infatti, se affermano che i costi sono Ch anziché Cl, i cittadini domanderanno meno bene pubblico ma verseranno più tasse. Graficamente, possiamo rappresentare questa situazione con un grafico in cui sull'asse delle ordinate abbiamo il livello di bene pubblico e sull'asse delle ascisse abbiamo il costo unitario della fornitura del bene pubblico. La curva B'(g) rappresenta la domanda di bene pubblico da parte dei cittadini, mentre la curva ci rappresenta i costi unitari. I burocrati dichiarano che i costi sono alti, spostando la curva ci verso l'alto. Di conseguenza, la domanda di bene pubblico si riduce e i cittadini pagano più tasse. In conclusione, i burocrati hanno un incentivo a dichiarare che i costi sono alti anche quando non lo sono, al fine di aumentare le entrate per il bilancio pubblico e ottenere un beneficio personale.Bene pubblico: cherichiederebbero con i costi alti (Gh). Ma al livello Gh i costi effettivi sono più bassi, i cittadini pagano le tasse pensando di essere nel punto A, ma in realtà il burocrate spende al livello B. La differenza tra tasse pagate dai cittadini espese effettive per il costo del bene pubblico offerto è rappresentata dal rettangolo ABCD. Tale rettangolo rappresenta la rendita dei burocrati quando fingono che i costi siano alti. Naturalmente i cittadini risultano penalizzati perché avessero saputo che i costi erano bassi avrebbero domandato Gl e i burocrati non avrebbero incassato nulla. Bisogna convincere i burocrati a dichiarare il vero, concedendo in ogni modo la rendita che avrebbero mentendo. Dispersione dei costi (6): La dispersione dei centri di costo nella PA può essere oggetto di crescita eccessiva della dimensione del Governo. Le amministrazioni periferiche "pescano da una piscina comune". Tuttavia, ogni

organizzazionedecentralizzata cerca di raccogliere il più alto budget possibile non tenendoconto del fatto di poter togliere risorse utili ad altre organizzazioni. Quindi,un’eccessiva decentralizzazione può essere causa della crescita eccessivadel settore pubblico.

Lezioni 6 Decisioni collettive

Le decisioni collettive sono le decisioni che migliorano le condizioni di ungruppo nel suo complesso. Esempio tipico di decisioni collettive èrappresentato dal voto. Per giudicare se il voto sia un buon metodo si usano2 criteri:

  • deve dare chiara indicazione della volontà della collettività
  • deve essere efficiente ovvero deve massimizzare il benessere sociale.

Teorema dell’impossibilità di Arrow

Il teorema dell’impossibilità di Arrow sancisce l’idea che non c’è nessunmeccanismo di decisione collettiva che soddisfi delle regole semplici e possaessere applicato a qualsiasi circostanza. Il Teorema di Arrow stabilisce

che non esiste nessun metodo di decisioni collettive tale per cui esista la proprietà transitiva ed in assenza di tale proprietà non si riesce a giungere ad una decisione. L'approccio di tale teorema fu di tipo generale prevedeva che venissero soddisfatti 5 criteri:

  1. indipendenza dalle alternative irrilevanti, cioè se aggiungiamo un'alternativa che nessuno preferisce alle vecchie opzioni, la decisione collettiva non cambia.
  2. non dittorialità, una scelta deve essere collettiva e non dittatoriale (ovvero, riflettere le preferenze di un solo individuo).
  3. criterio di Pareto, se tutti sono d'accordo che a è preferito a b, allora anche la scelta collettiva deve riflettere tale situazione.
  4. dominio non ristretto, il metodo dovrebbe valere per ogni tipo di preferenza individuale.
  5. transitività, la scelta collettiva deve essere transitiva, ovvero se a > b e b > c allora necessariamente a > c).

Ogni scelta collettiva che proponiamo non soddisfa

Almeno 1 delle 5 condizioni, i 5 assiomi non sono mai veri tutti insieme contemporaneamente. Il teorema di Arrow si applica quando ci sono più di 2 alternative come nella maggior parte di situazioni reali. Se la scelta è fra sole 2 alternative si utilizza il teorema di May che presenta 4 condizioni:

  1. Anonimità, tutti i votanti sono uguali
  2. Neutralità, entrambe le alternative sono trattate allo stesso modo
  3. Decisività, la scelta collettiva deve essere in grado di selezionare una scelta preferita
  4. Reattività positiva, in presenza di un aumento dei voti per la scelta vincente questa non può trasformarsi da vincente in perdente.

May dimostra che quando si deve scegliere tra due opzioni (che soddisfino le 4 condizioni elencate), allora l'unico meccanismo di voto è quello della maggioranza semplice.

Lezione 7: Le scelte collettive - il voto

Vincitore di Condorcet

Il concetto di vincitore di Condorcet dice che quando il meccanismo di voto

La maggioranza produce un risultato stabile, tale equilibrio prende il nome di vincitore di Condorcet. Si ha un Condorcet winner se ad esempio tra a e b vince b, tra b e c vince c e tra c ed a vince c. Allora, c sarà la soluzione stabile della decisione a maggioranza. Le scelte di Condorcet winner esistono solo nel caso in cui le preferenze hanno un solo massimo.

Teorema del votante mediano: Ad esempio, si vota sul dove posizionare la fermata dell'autobus. Sono presenti 15 votanti (n=15) e ogni abitazione è caratterizzata dal proprio numero civico. Ogni votante preferirebbe avere la fermata sotto casa. Se venisse proposta la fermata dell'autobus al numero civico n°1, sicuramente il votante 1 voterà per tale opzione. Supponiamo la richiesta di una scelta tra la fermata al civico 1 e la fermata al civico 4? Vincerebbe il n°4 poiché votante 1,2 votano fermata al civico 1, ma votanti 3,...,n votano...

Dettagli
A.A. 2022-2023
21 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nicola.navarra di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia delle Istituzioni e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Passarelli Francesco.