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CAPITOLO TERZO: IL DIRITTO INSICURO

Il sistema Stato aveva fino a gran parte del 900 perfezionato la sua operatività attraverso un meccanismo di inclusione completo per cui gli individui aderendo alle norme formali contribuivano al livellamento del vivere sociale. Il doppio binario dell'inclusione/esclusione funzionava come meccanismo di decontaminazione rispetto al rischio di diffusione della devianza, nella realtà globale si verifica una sorta di esplosione della diversità che porta alla diffusione del contagio comunicativo, che ha rimesso in gioco Stato, diritto e individui. Il primo manifestarsi dei processi di globalizzazione ha coinciso con l'esplosione di Cernobyl: ci si è arresi alla comunicazione globale. Da Cernobyl alla Sars, dal morbo di Creutzfeldt-Jacob al virus dei polli o alle guerre batteriologiche, l'ultima rivoluzione culturale è quella comunicativa avviata dal dilagare del potere del contagio. Il contagio ha scardinato la

logica normativa classica, perché ha letteralmente rotto gli argini delle politiche di intervento che da essa derivano e ha dato avvio ai processi di globalizzazione. I sistemi di contagio che attraversano il mondo produttivo e imprenditoriale sia quello socio-individuale, comportano una ridefinizione dei parametri che contenevano il mondo della normalità e della diversità. Le tecniche di comunicazione globale hanno un impatto sul comportamento umano, sia individuale che socio-relazionale, ma anche sui sistemi regolativi e sulle loro strutturazioni. La comunicazione globale si auto costituisce quale punto di riferimento prioritario e totale per definire quegli ambiti di normalità e di diversità rispetto ai quali il modello di vita individuale e sociale va organizzandosi. Con la comunicazione globale c'è diretta comunicazione tra cittadini ed istituzioni contribuendo a definire un nuovo modello di cultura giuridica e di relazionalità.

sociale: la terza rivoluzione industriale da cui è nata la Società dell'informazione ha investito il sociale in tutti i suoi aspetti. Lo spazio giuridico inteso in termini di comunicazione e stabilizzazione si assottiglia e cede il posto al "non spazio" dell'informazione totalizzante. Per comunicazione in termini globali si intende un particolare sistema di interrelazione del tutto diverso dai sistemi comunicativi tradizionali. La differenza sostanziale tra il comunicare per via normativa e il sistema di comunicazione globale, è nella differenza della struttura stessa delle sue forme comunicative. La comunicazione normativa si fondava su un sistema di regolazione stratificata, ma ordinata, in grado di ridefinire progressivamente i confini dell'azione sociale attraverso la verticalizzazione della prassi e i processi di normalizzazione: la realtà veniva ordinata secondo un ordine razionale e ascendente. La comunicazione globale rompe gli argini,

nuovi meccanismi di relazione interindividuale di tipo orizzontale. Il controllo non avviene più nella fase della definizione originaria dei comportamenti ma posteriormente rispetto al fatto. Assistiamo al superamento di alcuni sistemi di identificazione tradizionali e contemporaneamente al rischio del pericolo dell'accertamento e la definizione dell'identità, apparentemente salvaguardato dalla legge sulla privacy. Approdiamo al mondo del virtuale in cui l'individuo non può occupare alcuno spazio giacché esso non esiste realmente. CAPITOLO QUARTO: IL DIRITTO SILENTE L'UNIVERSO GLOCAL impone una riflessione sull'idea di cultura normativa, sugli ordini e i dati che a quella cultura appartenevano e su quelli che oggi le escludono o emarginano. GLOCALISMO: termine introdotto dal sociologo Zygmunt Bauman per adeguare il panorama della globalizzazione alle realtà locali così da studiarne meglio le loro relazioni con gli.ambienti internazionali. La statistica è stata uno strumento privilegiato di sintesi degli eventi, le tecniche di normalizzazione avevano portato alla definizione della stessa società, fondavano la loro possibilità di riuscita sui processi di acquisizione del dato. La pluralizzazione delle forme di vita sociale, determinata dall'accelerazione del mutamento sia istituzionale che relazionale e dall'erosione della cultura delle identità e delle appartenenze, impone una multidimensionalità dell'analisi che ha posto in evidenza un meccanismo normativo e regolativo di intervento straordinario rispetto ai bisogni dell'individuo e al senso della coesione sociale. Il senso della qualità della vita nasce da relazioni nodali che a loro volta generano comunità multidimensionali dove predomina l'alleanza per gruppi trasversali rispetto all'obbedienza di tipo verticale ad un ordine predefinito. Il mondo globale ci appare come

Un secolo assolutamente rivoluzionario, spesso ci troviamo di fronte ad una ri-proiezione di vecchi conflitti e a risposte istituzionali complessivamente disordinate e non si riesce a trovare una mediazione giuridica allo scontro. Il diritto ha esaurito la sua funzione di regolatore del cambiamento, ad un aumento della percezione del rischio sociale corrisponde una diminuzione della risposta regolativa del diritto: oggi diventa necessario rafforzare lo "zoccolo duro" del diritto stesso secondo il principio pacta sunt servanda, un principio del diritto internazionale sul quale si basano le relazioni internazionali degli Stati. Si parla di rapporto discorsuale, un intreccio di relazioni non più istituzionalizzabili, non più categorizzabili, dal principio di benessere individuale o di gruppo si passa a quello dell'interesse che rappresenta un progetto dinamico di incontro e di coesione sociale. Nel villaggio globale la sinergia raggiunta dal Welfare-State.

Stato. Tuttavia, con l'avvento della globalizzazione, il sistema sociale tradizionale non è più in grado di accogliere modelli organizzativi e sociali più ampi. La diversità degli interessi si scontra con percorsi identitari che non trovano spazio nel sistema sociale classico, ma piuttosto nelle nuove prassi economiche che definiscono concetti come autorità e potere. CAPITOLO QUINTO: MEDIARE LA DIVERSITÀ Fino al secolo scorso, il sistema socio-normativo riusciva a gestire i problemi di disagio attraverso il Welfare. Tuttavia, con la globalizzazione, si è reso necessario un ripensamento completo del ruolo del diritto, della società e dello Stato, così come delle due principali tecniche regolative: l'organizzazione e il controllo. Il sapere, inteso come strumento di visibilità di tutti gli ambiti di vita e di interesse degli individui e della società, era il principale strumento di controllo utilizzato dal diritto. Il sociale si è reso disponibile al controllo totale da parte del diritto e dello Stato.

Stato. L'universo glocal, perciò, impone un'attenzione particolare per ciò che Foucault ha definito l'uso del sapere: da un sapere attivo, totalizzante, ad un sapere necessariamente parziale e relativo. La globalizzazione del sapere è il superamento del sapere stesso inteso come strumento di dominio e di controllo della realtà sociale. Chi governa la globalizzazione non è tenuto a sapere o a informarsi realmente sugli effetti che le decisioni prese determineranno: lo Stato e le istituzioni cosiddette globali possono essere considerati "organizzazioni che non apprendono", quindi che non creano sapere. Le istituzioni globali sono invece autorizzate ad ignorare i cambiamenti che esse stesse determinano nell'ambiente esterno, questo è uno dei motivi della crisi dei principi democratici. I saperi utilizzati in modo orizzontale creano difficoltà nell'ordinazione della Società. È un sapere che impone

Nuove tecniche comunicative capaci di rispondere alle richieste di riconoscimento di nuove solidarietà e di nuovi processi di socializzazione, di nuove libertà e di nuovi spazi relazionali, la globalizzazione ha messo sul piano della discussione una nuova dimensione della partecipazione, nuovi strumenti di intervento, come quello mediativo. La nascita e la diffusione dei sistemi di mediazione sono la diretta conseguenza della necessità di comunicare diversamente; i settori prioritari sono le relazioni internazionali, il mondo produttivo, la famiglia, il lavoro e le relazioni interpersonali. Le trasformazioni attraversate dal diritto, dallo Stato e dalla società si intrecciano con i mutamenti della coscienza degli individui. Una nuova società fatta di etnie o di gruppi sta sostituendo la società degli Stati fatta di organizzazioni stratificate, una nuova Società fatta di identità diverse che si sovrappongono e si escludono continuamente, si riglobalizzano.

Il diritto cede il passo a diverse forme di contratto sociale, attraverso cui è possibile veicolare la transizione da una società che considerava egualmente i diversi ad una che considera diversamente i diversi. E' la comunicazione il punto nodale di tutto il discorso sulle attuali potenzialità del diritto; è a partire dalla comunicazione che si può spiegare il perché dell'attualità e dell'efficacia del processo mediativo, come sistema privilegiato di decodifica dell'identità e della differenza. La comunicazione occupa oggi nel mondo uno spazio abnorme per via della diffusione dei mass media. I media, tutti i media, l'informazione, tutta l'informazione, giocano nelle due direzioni: producono più sociale, ma in profondità neutralizzano i rapporti sociali e lo stesso sociale, l'informazione di tipo lineare è superata dai processi di riglobalizzazione. La precarietà deimeccanismi di controllo non manifesta solo una forte delegittimazione delle istituzioni tradizionali, ma rende evidente le difficoltà di definire regole di garanzia e di protezione degli individui. La mancanza di vincoli spazio-temporali è la caratteristica della circolazione della comunicazione globale. Il benessere e la sicurezza non coincidono più con il bene comune, in quanto la società, essendo frammentata, è invasa da eccessive diversità, per cui un bene non può essere comune a tutti. Se il secolo scorso vedeva nella comunicazione il modello per il raggiungimento dell'autonomia sociale, oggi invece essa è il segno dell'innaturalità e dell'inautenticità dell'ordine del mondo globale. La comunicazione, quella virtuale, espone sempre più spesso al rischio di deriva, il sistema del mondo globale sembra una torre di Babele comunicativa. La comunicazione globale globalizza il nostro tempo, la nostra.ve prospettive. La storia ci insegna che il passato è fondamentale per comprendere il presente e progettare il futuro. Attraverso l'analisi delle esperienze passate, possiamo trarre insegnamenti e evitare gli stessi errori. Allo stesso tempo, il futuro ci offre l'opportunità di sperimentare, innovare e creare nuove possibilità. Le trasformazioni dell'identità individuale e di gruppo sono un aspetto cruciale nel processo di evoluzione sociale. Le persone e le comunità si adattano e si trasformano in risposta ai cambiamenti culturali, politici ed economici. Queste trasformazioni possono portare a nuove normalità, nuovi modi di pensare e di agire che riflettono le sfide e le opportunità del mondo contemporaneo. L'identità individuale è influenzata da molteplici fattori, come la cultura, la famiglia, l'educazione e le esperienze personali. Nel corso della vita, ognuno di noi si confronta con diverse fasi di crescita e cambiamento che contribuiscono a definire chi siamo. Allo stesso modo, l'identità di gruppo si forma attraverso l'appartenenza a comunità, organizzazioni o movimenti sociali. Queste identità collettive possono essere un punto di riferimento e un sostegno per gli individui, ma possono anche essere fonte di conflitto e divisione. In conclusione, la relazione tra passato e futuro è fondamentale per comprendere il presente e progettare un futuro migliore. Le trasformazioni dell'identità individuale e di gruppo sono parte integrante di questo processo, poiché ci permettono di adattarci e di evolvere in risposta ai cambiamenti del mondo.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
13 pagine
3 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/12 Sociologia giuridica, della devianza e mutamento sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni e mutamento sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli o del prof D'Alessandro Lucio.