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REPERIBILITÀ INDICAZIONE Classe quinta
PERCORSI Rivoluzione russa Novecento/Cinema e Storia
TRAMA
Febbraio, 1917. Per iniziativa di contadini e soldati crolla la secolare monarchia degli zar. Sale al potere Kerenskij a capo di un governo provvisorio, che decide di continuare la guerra a fianco delle potenze dell'Intesa. In aprile torna in Russia dall'esilio Lenin, capo del partito bolscevico: il suo programma è abbattere il governo provvisorio e instaurare il potere rivoluzionario dei soviet (consigli degli operai e dei soldati) con l'immediata uscita della Russia dal conflitto mondiale. Intanto le forze filozariste tramano e preparano un attacco al governo provvisorio di Kerenskij, il quale in difficoltà è costretto a servirsi dell'aiuto dei bolscevichi. Sventato il colpo dei controrivoluzionari monarchici, i bolscevichi si preparano alla conquista del potere.
Ottobre, 1917. Lenin, lanciando al congresso dei soviet la parola d'ordine "Tutto il"
potere sovietico, dando inizio alla rivoluzione che culmina con la conquista del Palazzo d'Inverno, sede del governo provvisorio. TRACCIA TEMATICA Commissionato ad Ejzenstejn dal governo sovietico in occasione del decennale della Rivoluzione Sovietica, Ottobre celebra le storiche giornate dell'Ottobre 1917 in una duplice chiave: una di rievocazione storica del succedersi degli eventi che portarono alla conquista del potere da parte dei bolscevichi, l'altra di interpretazione politico-ideologica di questi stessi eventi attraverso lo strumento del simbolismo. Questa, in breve, la lettura che il regista propone: con la rivoluzione di febbraio il popolo russo abbatte la monarchia autocratica (la distruzione della statua dello zar Alessandro III), ma Kerenskij tradisce la spinta rivoluzionaria delle masse con le sue ambizioni politiche che mirano alla restaurazione di un potere autoritario e antipopolare (la statua si ricompone); Lenin torna in patria e si prepara alla conquista del potere sovietico, dando inizio alla rivoluzione che culmina con la conquista del Palazzo d'Inverno, sede del governo provvisorio.rivoluzione basandosi sull'unità fra contadini e soldati (le falci e i fucili insieme); il tentativo insurrezionale di luglio fallisce a causa della sua immaturità e per l'eccesso di disorganizzazione (la carcassa del cavallo bianco che penzola dal ponte sulla Neva); Kerenskij, intanto, nel Palazzo d'Inverno, si abbandona a velleitari sogni di gloria personali (il pavone, la statua di Napoleone, le quattro bottiglie unite da una corona, ecc..); al congresso dei soviet i menscevichi cercano di opporsi alle parole d'ordine rivoluzionarie di Lenin con discorsi infarciti di suadente retorica (le arpe che suonano); la direzione politica di Lenin e del partito bolscevico sulle masse porta all'esito vittorioso dell'insurrezione e alla conquista del potere. Se questa è la ricostruzione storica in termini di correttezza interpretativa ufficiale, Ejzenstejn ci mette del suo nel ridurre al minimo il ruolo delle grandi personalità (a Lenin sonoRiservate apparizioni limitate, Stalin, all'epoca del film già saldamente a capo del partito e dello Stato, non viene nemmeno mostrato) e nell'esaltare, invece, il protagonismo delle masse popolari nel determinare la vittoria della rivoluzione.
VALUTAZIONE CRITICA
Ottobre costituisce un mirabile esempio di Cinema concettuale, cioè di un testo filmico che oltre e più che raccontare una storia (e nel caso specifico la Storia) vuole comunicare dei concetti e delle idee, sulla natura narrativa del film finisce, insomma, per prevalere l'intento argomentativo. Lo strumento linguistico privilegiato per realizzare questa finalità persuasiva è il montaggio che permette di giocare sull'alternarsi di immagini appartenenti ad aree semantiche diverse (esempio: Kerenskij e il pavone, il menscevico che parte e l'arpa che suona, ecc..) per esprimere in modo diretto, attraverso il meccanismo dell'analogia simbolica, tesi e considerazioni non soltanto.
come solitamente avviene nel Cinema tradizionale, una successione cronologica (alla quale si affianca in un ruolo privilegiato una successione logica). Il regista cerca, insomma, di forzare al massimo la vocazione narrativa del Cinema di finzione (vedi Avanguardia Sovietica) nel tentativo di avvicinare il più possibile il suo linguaggio alle possibilità del codice verbale, per altro presente sotto forma di didascalie che interagiscono anch'esse con le immagini. Questo sperimentalismo linguistico, per quegli anni di estrema novità e di non facilissima decodificazione e comprensione (specie se si considera il fatto che Ottobre era destinato ad essere proiettato di fronte ad un pubblico proletario e di scarsa cultura) attirò addosso al regista pesanti accuse di formalismo ed estetismo, che ne pregiudicarono per un po' l'attività in patria. Sotto il stalinismo ormai vincente si chiudevano ormai gli spazi di libertà espressiva per leAvanguardie artistiche e sul mondo della cultura scendeva la pesante cappa del Realismo Socialista.