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Il costo per l’acquisizione dei fattori ed il ricavo per la cessione delle produzioni allestite esprimono,
invece, l’aspetto economico.
La provvista delle risorse monetarie necessarie per sostenere senza imbarazzi i fabbisogni del
processo produttivo ed i correlati debiti e crediti di finanziamento rappresentano ed esprimono
l’aspetto monetario – finanziario della gestione.
Capitolo 3
L’economicità dell’impresa
L’operare secondo economicità comporta in primo luogo l’ottenimento di condizioni di equilibrio
nei flussi dei valori economici e monetari che caratterizzano l’interscambio con l’ambiente –
mercato. L’indicata condizione di equilibrio economico, detta anche autosufficienza economica
implica che il volume di ricavi da ottenere deve essere adeguato per fronteggiare i costi per i
fattori produttivi utilizzati compreso il capitale; in pari tempo nel perseguire gli obiettivi
programmati non deve dipendere dal sostegno di altre economie.
L’equilibrio economico deve, peraltro, essere conseguito in un arco temporale delimitato dai
tempi d’attesa, nell’apprezzare la durata dei tempi d’attesa occorre considerare oltre alle
disponibilità finanziarie anche la disponibilità del soggetto economico a tener impiegato il capitale
nell’impresa.
Il funzionamento del sistema aziendale secondo economicità comporta che, oltre alla prospettiva
di conseguire condizioni di equilibrio economico, l’attività gestionale possa svilupparsi con il
supporto di un equilibrio nei flussi monetari : equilibrio finanziario. Caratterizza un’equilibrata
situazione finanziaria, la capacità dell’impresa di soddisfare i fabbisogni monetari nel momento in
cui se ne presenta la necessità e nell’ambito di un ordinato economico svolgimento dell’attività
gestionale, cioè senza dover ricorrere ad affrettati realizzi di attività. La capacità dell’azienda di
realizzare un’equilibrata situazione finanziaria deve potersi fondare sulla sua stabilizzata attitudine
ad armonizzare i flussi monetari in entrata ed in uscita.
L’agire secondo economicità comporta per il sistema aziendale la realizzazione di equilibri
gestionali fra condizioni di efficienza nell’utilizzo delle risorse e la capacità di raggiungere con
efficacia gli obiettivi programmati.
In linea generale, l’efficienza nell’impiego dei fattori e nello svolgimento dei processi produttivi,
riflette il rapporto fra la produzione ottenuta ed i mezzi utilizzati per il suo allestimento.
L’efficienza nell’allestimento dei processi di trasformazione fisico – economica esprime, in
aderenza al principio economico del massimo risultato con il minimo mezzo, il livello più
conveniente di rendimento o di produttività dei fattori impiegati.
La nozione di efficienza si differenzia concettualmente da quella di efficacia, che esprime la
capacità della gestione aziendale di conseguire obiettivi programmati, prescindendo cioè dalla
valutazione delle risorse impiegate allo scopo. 5
La condotta del sistema aziendale è finalizzata al conseguimento degli obiettivi perseguiti dal
soggetto economico. La definizione degli obiettivi del soggetto economico è fondamentalmente
dipendente dalle sue motivazioni, cioè dal complesso di bisogni, di aspirazioni, d’interesse che ne
orientano i comportamenti. I principali fattori motivazionali del comportamento manageriale sono
riassumibili nelle seguenti grandi categorie:
Benessere fisico e psichico ;
Preminenza sociale ;
Soddisfazione ideologica.
Gli obiettivi soddisfacenti per l’impresa sono : realizzazione di profitti, crescita dimensionale negli
aspetti patrimoniali, organizzativi, produttivi, commerciali, ecc., purché si rispettino i
comportamenti coerenti con l’operare secondo criteri di economicità.
Nell’economia dell’azienda, l’incertezza esprime una caratteristica tipica sull’esito delle operazioni
gestionali e appare pertanto ineliminabile. Ne derivano di conseguenza delle situazioni di rischio,
connesse cioè con << l’eventualità di un andamento sfavorevole nel verificarsi di accadimenti
futuri >>. L’impresa deve fronteggiare uno specifico sistema di rischi che insidia il conseguimento
degli obiettivi che il soggetto economico intende perseguire e concorre a determinare il rischio
economico generale dell’impresa, che rappresenta la massima espressione di rischio che incombe
sulla gestione aziendale. Infatti, il rischio economico generale potrebbe non consentire di
realizzare condizioni autosufficienza economica. Esso non può essere assunto da terze economie,
e va infine aggiunto che non tutti i rischi sono assicurabili.
Capitolo 4
Organizzazione e personale
Per organizzazione e personale s’intende l’organizzazione del lavoro e la gestione del personale in
azienda. L’organizzazione e personale svolge all’interno dell’azienda un ruolo strumentale, nel
senso che le scelte organizzative e di gestione del personale servono per far lavorare in maniera
più efficace ed efficiente manager, quadri intermedi e organi esecutivi (impiegati e operai), in
modo tale che costoro possano mettere a frutto le proprie capacità e possano utilizzare
convenientemente le risorse materiali e immateriali che l’azienda mette a loro disposizione.
Inoltre le scelte di organizzazione e personale sono rivolte al miglioramento delle decisioni
strategiche.
Organizzare un’azienda significa dare ordine e razionalità all’operato della risorsa lavoro.
L’organizzazione è un insieme di variabili, dette variabili organizzative, che devono essere
reciprocamente compatibili e finalizzate ad un obiettivo comune, e sono:
a) Meccanismi operativi ;
b) Stile di direzione ; 6
c) Cultura aziendale ;
d) Struttura organizzativa.
I meccanismi operativi svolgono un ruolo “operativo”, nel senso che chiariscono meglio ai soggetti
ciò che è loro richiesto in azienda e li spingono a migliorare la loro collaborazione. I tipici
meccanismi operativi sono:
Il sistema di pianificazione e controllo di gestione ;
Il sistema informativo ;
Il sistema di gestione del personale.
Un’altra variabile organizzativa è lo stile di direzione, vale a dire il modello di comportamento che
l’azienda si aspetta dai suoi manager nei confronti dei loro dipendenti e collaboratori.
L’altra variabile organizzativa assai poco codificabile e formalizzabile è la cultura aziendale. Si
tratta di un insieme di idee, valori, principi di comportamento aziendale che dovrebbe
accomunare tutti coloro che lavorano in azienda.
Un posto di particolare rilievo, nelle variabili organizzative, merita la struttura organizzativa che
delinea l’ossatura dell’azienda e dei suoi sub-sistemi, e stabilisce come dividere i compiti tra i vari
soggetti e come coordinare i loro sforzi per raggiungere gli obiettivi aziendali. La struttura
considera i seguenti aspetti:
Gli organi tra cui è suddiviso il lavoro;
Le funzioni assegnate a tali organi;
Le relazioni tra gli organi stessi.
In questa sede ci riferiamo alla struttura formale, esplicitata attraverso organigrammi; esiste pure
un’organizzazione “spontanea” o informale.
Con riferimento ai principali aspetti della struttura organizzativa formale, osserviamo :
a) Riguardo agli organi, che si dividono in line e staff, per staff s’intendono gli organi
specialistici che prestano consulenza ed assistenza alla line, cioè agli organi operativi di
direzione ed esecuzione.
b) Riguardo ai criteri di divisione del lavoro tra i vari organi, si parla di divisione “orizzontale”,
cioè di suddivisione dei compiti tra unità poste allo stesso livello organizzativo :
per funzione, per prodotto, per zona geografica, per tipo di cliente, per processo
produttivo, per progetto, ecc.
Per divisione “verticale”, si fa riferimento alla suddivisione dei compiti tra livelli superiori e
livelli subordinati della gerarchia, si stabilisce il numero dei livelli organizzativi.
c) Dalla divisione orizzontale del lavoro deriva la necessità del coordinamento. Esso consiste
nell’assicurare ai vari organi la necessaria integrazione, cioè unità di sforzi verso il
raggiungimento degli obiettivi del sistema aziendale.
d) Il principale mezzo di raffigurazione della struttura è l’organigramma. Si tratta di un grafico
fatto di caselle e di linee che permette di individuare : gli organi tra cui è diviso il lavoro, le
relazioni tra tali organi, lo sviluppo verticale e orizzontale della struttura organizzativa.
Si possono individuare alcuni modelli tipici di struttura, ciascuno dei quali è caratterizzato dal fatto
di basarsi su un differente criterio di divisione del lavoro al livello direttamente dipendente dalla
Direzione Generale. 7
I principali modelli strutturali sono :
a) La struttura Plurifunzionale;
b) La struttura Multidivisionale;
c) La struttura a Matrice.
La struttura plurifunzionale si basa sulla divisione del lavoro direttivo secondo il criterio della
specializzazione funzionale, per cui alle dipendenze della direzione generale operano organi
addetti al Marketing, alla Produzione, alla Finanza, al Personale, ecc...
In questa struttura esistono 3 livelli fondamentali:
Alla Direzione Generale è affidato il compito di amministrare l’azienda come sistema
unitario;
Le Direzioni dei Dipartimenti Funzionali si occupano dei problemi settoriali;
Le Unità operative hanno compiti prevalentemente esecutivi.
La struttura plurifunzionale possiede come pregio fondamentale quello dell’efficienza; presenta
invece difetti in caso di strategia di diversificazione nei prodotti e/o mercati.
La struttura multidivionale è caratterizzata da un criterio di divisione del lavoro fondato sulla
specializzazione per business, prodotto, o mercato. Si tratta di un’evoluzione del modello
plurifunzionale. All’interno operano i seguenti tipi di organi:
La Direzione Generale si occupa della formulazione delle strategie d’impresa;
Gli staff centrali assistono la Direzione Generale nella formulazione delle strategie e
aiutano le stesse Divisioni;
Le Divisioni;
I Dipartimenti Funzionali e le Unità operative operano a livelli differenti all’interno delle
divisioni.
Il pregio più importante della multivisionale consiste nell’efficace coordinamento che essa
permette. Mentre presenta dei difetti sul piano dell’efficienza.
La struttura a matrice si basa sulla presenza simultanea di 2 criteri di divisione orizzontale del
lavoro alle dipendenze dell’alta divisione, cioè di solito:
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