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LE DISPOSIZIONI SULLA LEGGE IN GENERALE

Le leggi

Contenuta nell’articolo uno, soffre la sua età essendo (non c’era la costituzione, non eravamo

contestualizzate in un sistema giuridico) perchè è necessario integrarla e le disposizioni aiutano ad

attualizzarle. Le leggi cosa sono? La costituzione repubblicana, la grundnorm kelseniana, sede

normativa in cui vi sono i principi cardine dello Stato. Nessuna fonte subordinata può contrastare ad

essa. Non solo la costituzione è al vertice, ma anche tutte le leggi costituzionali. (Nel nostro sistema

può legiferare anche producendo leggi anticostituzionali che hanno la stessa valenza della

costituzione stessa). La comunità europea ha in sé un organismo che legifera che ci rende destinatari

di un diritto prodotto da altri. Quando l’UE produce norme di legge che non hanno bisogno di essere

recepite, ma si reputano applicabili in tutti gli stati. Queste sono fra la costituzione e le leggi ordinarie.

Attraverso provvedimenti e direttive, applicabili fin da subito, le direttive dell’UE sono articolati

normativi per essere recepite hanno bisogno di una legge originaria dello Stato membro, entro un

dato termine (= leggi ordinarie). Le raccomandazioni, non hanno efficacia normativa (non hanno

valore prescrittivo), sono avvertimenti e lasciano libero lo stato all’adeguamento.

• Costituzione

• 1 - Leggi ordinarie insieme di norme che disciplinano una determinata materia, emanate dal

parlamento regolate dalla Costituzione e con forza coercitiva nei confronti dei consociati.

Decreti legge, decreti legislativi. Norme anche se equiparate quanto efficacia e modalità di

destinazione alle leggi ordinarie, ma che per la loro formazione ed emanazione seguono un

procedimento diverso da quello della legge ordinaria. Per queste ultime il legislatore segue,

principio democratico maggioritario, il procedimento degli articoli 70 e seguenti della

Costituzione. La parte nobile → diritti fondamentali delle persone, materia eticamente più

elevata che ha ad oggetto la tutela dei cittadini per evitare ciò che fino a quel momento era

accaduto. Poi rapporti economici, buon andamento del mercato e rapporto degli individui,

poi ripartizione dei poteri. Nella ripartizione delle materia della Costituzione, il principio

basilare più importante è quello della separazione dei poteri. Ha voluto come principio di

fondo, in forza del quale ciascun organo non può pena la violazione del principio di base, non

può intaccare, incidere o invadere la sfera giurisdizionale di un altro potere. Progredir nella

democrazia avendo la sicurezza che nessun potere possa assumere ed avocare a sé altri

organi costituzionali. I poteri principali sono legislativo (parlamento), esecutivo (governo con

il consiglio dei ministri), giudiziario/giurisdizionale (magistratura).il parlamento emana le

leggi, le promulga, la formazione della norma. Tutto avviene nel parlamento nella camera dei

deputati o senatori. Viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e cioè quando entra in vigore (o

sennò aspettare 15 giorni). Ci sono anche degli atti normativi che fuoriescono quanto a

modus procedendi da questa configurazione di questo procedimento di formazione. I decreti

leggi, sono atti normativi aventi forza legge ordinaria non creati dal parlamento ma creati ed

emessi dal governo, una deroga al principio della separazione dei poteri. Invece il governo ha

potere legislativo, previsto dalla C, in casi di urgenza una materia deve essere regolata dalla

norma e non si può attendere il normale procedimento della legge ordinaria. Per evitare

questo sistema bicameralismo perfetto è stato concesso al governo di produrre

eccezionalmente norme di legge attraverso i decreti le legge. Il parlamento ha 60 giorni dalla

data di promulgazione per farla diventare legge e quindi sulla base dell’urgenza il governo

crea un decreto legge su una materia cura che venga pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, è

imperativo da quel momento. Dopo sessanta giorni questo decade. Da molti decenni è

diventata una normale attività legislativa. Invece, i decreti legislativi sono atti normativi che

promanano dal governo (anomalia che si ripropone) diversamente questi non sono tutti

pensati e dettati dal governo. Si formano infatti, sulla base di una legge delega che il

parlamento fornisce al governo. investe il governo di scrivere il decreto legislativo

conseguente alla legge delega, c’è un’investitura dal parlamento al governo tramite di una

legge delega con principi di fondo sui quali uniformarsi. Questa rinuncia del Parlamento al

suo potere è motivato solitamente dal fatto che su alcune materie importanti, strettamente

collegate al potere del governo, nessuno meglio del governo sa i principi sui quali è

necessario basarsi. Il Presidente della Repubblica, come garante della Costituzione, ha

sempre la competenza dell’ultima lettura delle norme. Disciplina di rapporti fra lo Stato

centrale e gli enti regionali, comunali e provinciali. 117 C momento di impasse quali sono e

materie di competenza dello stato, delle regione e quando entrambi possono legiferare

entrambe. Disciplina di rapporti fra lo Stato centrale e gli enti regionali, comunali e provinciali.

Anche la ragione a statuto ordinario hanno avuto la competenza di emettere normative, le

leggi regionali varranno solo nella regione. È una norma abbastanza fraintendibile.

Allo stesso livello delle leggi ordinarie vi sono le 2 - Leggi a livello europeo, una novità legata al

panorama contemporaneo al quale spesso il diritto interno è in ritardo nell'identificarsi.

• I regolamenti, fonti del diritto di produzione secondaria. possono essere prodotti da organi

che fanno parte dell’esecutivo e che servono per specificare ulteriormente principi e norme

delle norme sovra ordinate (es: legge Gelmini che è ampliata dai regolamenti emanati

dall’università).

• Le norme corporative, mediazioni fra lo stato e la collettività non esistono più.

• Gli usi, usanze, consuetudine: non è da trascurare: tradizione millenaria (fonte primaria del

diritto romano) e viene richiamata da due norme delle disposizioni della legge in generale

che ci diranno a quali condizioni l’usanza può essere richiamata a fonte del diritto. Quando

un determinato comportamento venisse attuato e praticato l’opinio iuris ac necessitatis →

quando un comportamento può essere considerato giuridicamente rilevante. Un

comportamento diventa consuetudine giuridica quando chi lo tiene, lo fa con la convinzione

(opinio) che sia giuridico (iuris) e necessario (ac necessitatis). Esempio → in ogni località in

cui si praticano fiere, traffici commerciali particolari, quel determinato mercato è governato

da regole speciali; la fiera del bestiame quando si tiene nei piccoli centri non è governato dal

diritto privato ma è affidato a consuetudini risalente alle tradizioni contadini che invece che

stabilire il prezzo dell’intero gregge stabilisce un prezzo a numero, ogni dieci capi. In queste

collettività le regole consuetudinarie, affidate all’oralità di quanti negoziano diventano diritto

vivente perchè i contraenti lo vogliono e vi si assoggettano e perchè in quel corso degli anni

hanno costituito un gruppo di norme depositato presso le camere di commercio. Delle norme

di comportamento portate avanti nella tradizione da quegli stessi operatori che le devono

praticare, con la convinzione che quella fosse la regola giuridica (opinio iuris) e con la

necessità di asservirsi a quella regola e non ad altre (ac necessitatis) questo genere di

valutazioni ha dato il carattere di giuridicità di comportamenti che sono stati tradotti. Gli usi

se richiamati dai contraenti addirittura prevalgono sul diritto scritto ecco perchè sono fonte

del diritto. Queste sono soggette solo alle leggi imperativi.

Un sistema di diritto positivo è composto da norme scritte che possono essere interpretate ma

abbiamo il testo scritto di partenza. Quando si passa all’interpretazione soprattutto negli ultimi

decenni si è un po’ eroso in ragione di una tendenza a far sì che possa assurgere, aspirare a diventare

fonte del diritto anche il provvedimento del giudice. La produzione giurisprudenziale del diritto (che

è un contraddizione in termini nel nostro sistema) mai potrebbe diventare un’interpretazione di

legge. Solo un’altra norma di legge può interpretare fonte del diritto a finalità interpretative eppure

la dottrina parla e si comporta come se un’interpretazione sia volta a diventare fonte del diritto. Il

potere giurisdizionale è uno dei tre poteri sui quali si basa il sistema giuridico dello stato. Quando si

instaura una controversia, da luogo ad una decisione con sentenza o decreto. La giurisprudenza

esercita il suo potere e amministra la giustizia in tre gradi, primo grado, secondo e terzo grado per

quanto riguarda la giustizia civile la dove la cassazione valuta e applica. Un’interpretazione

monolitica non rappresenta forse una regola giuridica? Il concetto di danno deve essere un concetto

che comprenda in sé la maggior parte delle lesioni dei privati. Definisce dunque la giurisprudenza

un’ingiustizia. Quando i giudici assumono questi orientamenti, si può dire che la giurisprudenza crea

diritto (parliamo del “precedente”)? Nel nostro sistema no, come abbiamo visto anche se sono

positivizzate tuttavia nell’attività che noi siamo chiamati a fare dell’interpretazione delle norme cioè

nel dare ad esse il significato, non possiamo non tener conto da quelli che vengono dalla

giurisdizione. La giurisprudenza non è fonte di legge ma è senz’altro un criterio di riferimento

importante quando si dovrà analizzare i canoni ermeneutici (ovvero di interpretazione) dell’articolo

12 della legge in generale.

Stiamo costruendo il concetto di ordinamento giuridico. Sistema delle fonti, sistema ordinamentale.

Ha una sua logica, che risiede nella struttura geopolitica di uno stato. Questa gerarchia non può

prescindere dal badare ad un sistema sovranazionale, possiamo accogliere anche queste come fonti

(articolo 1 “le leggi”). Non solo quelle ordinarie interne. Il concetto di sistema interno deve essere

necessariamente riguardato nel contesto internazionale, pur essendo autonomo, distinto. Per alcuni

versi, per alcune materie esso non può prescindere dai provvedimenti normativi superiori in forza di

collegamenti normativi. È singolare che nel 1942 si è potuto elaborare un codice così moderno ed

attuale.

Concetto di ordinamento → in uno stato di diritto positivo, il concetto di ordinamento è

fondamentale. sarebbe impensabile aderire alla Common law dal diritto positivo. Interpretazione e

applicazione delle norme. Regole che v

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A.A. 2014-2015
58 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MattiaCutolo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto privato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Pasquino Teresa.