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Színház és Mozi 10° anniversario

del 1955 una poesia dedicata a Bartók in occasione della morte del compositore (mentre la poesia di Kodály fu composta per l'80° compleanno del compositore e lo stesso Illyés la lesse nel teatro di Kecskemét, città natale di Kodály);

Per via della sua venatura politica, tutte le copie del numero della rivista erano già andate esaurite prima ancora della pubblicazione ufficiale (pult 'sotto banco'); gli organi ufficiali inutilmente alólcercarono di bandirlo;

Messaggio politico:

a livello di dibattito politico generale critica pratica sociale della tirannia la (creando un parallelismo tra la precedente tirannia sotto gli Asburgo e la presente tirannia sotto i sovietici), mentre a livello di dibattito di politica artistica rifiuta generale del nuovo, del moderno;

l'incomprensione

Interpretando la musica di Bartók si potevano dire cose

strategicamente-importanti negli anni Cinquanta. La relazione con Bartók era una forza si evidenziava la differenza essenziale tra un'opera polarizzante: creativa e un'opera schematica. Bartók non aveva nulla a che fare con gli schemi e dopo il 1945, più grandi nella storia della musica universale, fu gradualmente escluso dalla vita e dalla formazione musicale ungherese le opere di Bartók vennero messe al bando e l'artista venne accusato di essere distante dal popolo ungherese e distante dai canoni nazionali. In realtà sia Bartók che Kodály sono dei grandi innovatori e la loro innovazione avviene proprio introducendo nella musica gli elementi del folclore, quelle canzoni popolari delle quali erano andati alla riscoperta.

Gyula Illyés: "Bartók e i poeti". In Bartók és a költők Ingyen "Banchetto gratuito". 1969:lakoma

Szépirodalmi Könyvkiadó, come Kodály, si è impegnato a servire una comunità vivace... "Bartók, Perché le voci di Bartók e Kodály suonavano come le più pure, le più chiare? Dopotutto, non si esprimevano nemmeno a parole, ma con musica e canzoni, in cui i 'testi' diventavano addirittura marginali... In verità non comunicavano a parole, ma con il loro comportamento. Eppure, come se anche nella musica questo fosse la cosa più importante: la voce e il testo della fibra morale." fede [La caratteristica principale della loro musica è] "la o perlomeno la speranza nel potere della comunità che ti sostiene e ti salva." (p. 370-375) "Bartók – mint Kodály is – eleven közösség szolgálatát vállalta... Miért épp Bartók és Kodály szava hangzott a

legtisztábban: legvilágosabban? Hisz nem is szóval fejezték ki magukat, hanem zenével, dallal, amelyben a 'szöveg' hovatovább mellékes lett... Nem a szavakkal szóltak igazából, hanem a magatartásukkal. S mintha mégis, mintha a zenében is ez volna a fontosabb: a jellem szava és szövege." [Zenéjük legfőbb vonása] "a közösség megtartó és megváltó erejében való hit, vagy legalább remény."

Curiosità: - Quando si parla di Hungarikum si intendono quegli elementi che rappresentano la cultura ungherese. Ogni anno una commissione stabilisce quali siano i nuovi Hungarikum (finora si registrano circa 80 elementi, tra i quali ad esempio la paprika e il salame ungherese). Quest'anno è stata riconosciuta come proprio una serie di cartoni animati che vedono

protagoniste le fiabe popolari ungheresi. Una serie di cartoni animati diffonde le tradizioni "La Magyar népmesék" in una forma unica e con elementi visivi - ha affermato il ministro dell'agricoltura István Nagy, presidente del comitato Hungarikum. Il ministro ha inoltre richiamato l'attenzione sul fatto che le fiabe popolari ungheresi rappresentano valori nazionali eccezionali e costituiscono le fondamenta della nostra cultura (15/10/2020). "A Magyar népmesék rajzfilmsorozat egyedülálló formában és vizuális elemekkel terjeszti széles körben hazánk hagyományait - mondta közlemény szerint Nagy István agrárminiszter, a Hungarikum Bizottság elnöke. A miniszter felhívta a figyelmet arra is, hogy a magyar népmesék kiemelkedő nemzeti értékek, kultúránk alapját

comunicazione tra autore e lettore:

Letteratura come forma di- "A kényveket mindig ketten alkotják: az iró, aki írta, és az olvasó,("I libri hanno sempre due autori: lo scrittore che l'haaki olvassa." Dezső Kostolányi;scritto e il lettore che lo legge."):

- "Azok a könyvek, amelyek könyvtárad polcain szunnyadnak, még nem készek.Magukban semmi értelmük. Ahhoz, hogy értelmet kapjanak, te kellesz,("I libri che riposano sugli scaffali della tua biblioteca nonolvasó."sono ancora pronti. Non hanno senso per conto loro. Perché abbiano un sensoDezső Kostolányi;servi tu, lettore."):

- "Ciò che conta non è ciò che leggiamo, ma ciò che la lettura innesca,Dezső Kostolányi;stimola dentro di noi":

Quindi la letteratura si configura come una forma

dare vita a una molteplicità di interpretazioni possibili, che si sviluppano attraverso la cooperazione tra l'autore e il lettore. Secondo Umberto Eco, il lettore ha un ruolo fondamentale nel contesto narrativo. Egli sostiene che senza la presenza del lettore, un'opera d'arte non esisterebbe. È infatti il lettore che, attraverso la sua interpretazione, dà vita al testo e ne completa il significato. Eco si interroga su come un'opera d'arte possa richiedere da un lato un intervento interpretativo libero da parte dei suoi destinatari, e dall'altro presentare caratteristiche strutturali che stimolano e regolano l'ordine delle interpretazioni. Un testo, secondo Eco, è incompleto e contiene un messaggio complesso perché è intessuto di "non-detto", che deve essere attualizzato attraverso l'azione cooperativa e consapevole del lettore. Il lettore, quindi, è chiamato a partecipare attivamente alla creazione del significato del testo, attraverso movimenti cooperativi che si sviluppano durante la lettura. In conclusione, un testo è un prodotto che richiede la partecipazione del lettore per generare una molteplicità di interpretazioni possibili. La cooperazione interpretativa tra autore e lettore è fondamentale per dare vita al significato del testo.

Attuare una strategia di cui fa parte le previsioni delle mosse altrui - come (pag. d'altra parte in ogni strategia (ad esempio quella scacchistica). "54).- Un autore per organizzare la propria strategia testuale deve riferirsi a competenze e conoscenze a una serie di diversi ambiti, che il lettore deve possedere per poter dialogare con l'autore: Linguistico; Lessicale stilistico; Contesto storico; Contesto geografico; Contesto culturale. Modello" Modello", strategie virtuali: - "Lettore e "Autore due" Lettore Modello capace di cooperare all'attualizzazione testuale come egli, l'autore, pensava, e di muoversi interpretativamente così come (pag. 55); egli si è mosso generativamente." Lettore Modello: costruito dall'Autore, è "un insieme di condizioni di felicità, testualmente stabilite, che devono essere soddisfatte perché un testo sia pienamente attualizzato nel suo contenuto (pag.

62) potenziale. "Autore Modello: stile, è lo la strategia narrativa 'l'ipotesi interpretativa quando ci si configura il soggetto di una strategia (pag. 64); testuale, quale appare dal testo in esame." Lettore Modello Lettore Empirico: - versus ciascuno di noi quando compieusa il testo come contenitore delle l'azione fisica di leggere un testo, passioni che si porta dentro nel momento della lettura o che vengonosuscitate dalla lettura stessa. - Testi 'chiusi' e testi 'aperti': Testi chiusi: prevedono in modo preciso il proprio Lettore Modello (quali competenze esattamente egli debba possedere) puntando astimolare un effetto chiaro. Talvolta questo funziona, manon sempredipendentemente dal bagaglio del lettore => l'autore riescele competenze del Lettore Modello non possononel proprio obiettivo:essere previste con precisione, quindi si hanno casi di interpretazionisbagliate; -7-Testi aperti: l'autore decide fino a

che punto controllare la cooperazione del lettore e dove lasciare che essa diventi libertà d'interpretazione (tuttavia l'autore guida comunque le possibili interpretazioni da parte del lettore). mondo reale mondo narrativo: - La relazione fra eQuando un lettore legge un testo deve stringere con l'autore un "patto finzionale", accettare di sospendere la propria incredulità ovvero rispetto a ciò che gli viene raccontato e credere al mondo che gli si presenta davanti; Un mondo narrativo, però, ha come termine di paragone sempre il mondo reale, perfino l'assurdità che contraddistingue certi mondi narrativi esiste grazie al confronto con il mondo della realtà; confini più definiti I mondi narrativi hanno e questo ci permette di stare maggiormente a nostro agio; - Siamo affascinati dalla finzione narrativa perché in essa riconosciamo stessa funzione del gioco:la

“[...] i bambini giocano, con bambole, cavallucci di legno o aquiloni,” per familiarizzarsi con le leggi fisiche e con le azioni che un giorno dovranno compiere sul serio. Parimenti, leggere racconti significa fare un gioco attraverso il quale si impara a dar senso all’immensità delle cose che sono accadute e accadono e accadranno nel mondo reale. Leggendo romanzi sfuggiamo all’angoscia che ci coglie quando cerchiamo di dire qualcosa di vero sul mondo reale. Questa è la funzione terapeutica della narrativa e la ragione per cui gli uomini, dagli inizi dell’umanità, raccontano storie. Che è poi la funzione dei miti: dar forma al disordine.

Dettagli
A.A. 2020-2021
10 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/19 Filologia ugro-finnica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher saraluigiatomassetti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura ungherese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Rózsavölgyi Edit.