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PT vs Psicoterapia tradizionale

Il primo PT comportamentale nasce dall'esigenza di avere a disposizione un metodo terapeutico valido, successivi studi verificheranno poi l'efficacia rispetto ad una varietà di problemi del bambino e alle diverse tecniche utilizzate per ottenere il cambiamento desiderato. L'attuale ricerca intende identificare i fattori che impediscono ad alcune famiglie di beneficiare del training e a sviluppare nuove tecniche adeguate a contrastarli.

Il comportamento del bambino (normale, deviante o ritardato) dipende dai suoi interscambi con l'ambiente (persone, luoghi e oggetti) che lo circonda, in particolare con le persone per lui più significative. Il bambino acquisisce i suoi schemi comportamentali in base ai rinforzi ricevuti nel suo contesto esperienziale dagli agenti sociali. Se i pattern di interazione risultano disfunzionali il compito terapeutico è quello di trasmettere ai genitori le competenze per interagire con il

figlio in modo diverso. Così facendo si incentivano le condotte adeguate nei figli e si cerca di ridurre quelle disturbanti attraverso l’applicazione sistematica dei principi del Social Learning, genitori e bambini apprendono modalità relazionali adattive e costruttive che si mantengono nel tempo. La finalità del PT è che mira alla promozione di rapporti familiari calorosi e mutuamente gratificanti. Setting- molteplici: clinico (studi privati ospedali) altamente specializzato o naturale (case, scuole, centri sociali) corsi formativi per la prevenzione. Il formato- influenza la scelta delle finalità e del setting (gruppo o singoli). I trattamenti individualizzati (per eliminare i problemi comportamentali) sia a casa che in setting terapeutici; PT di gruppo necessitano di luoghi facilmente raggiungibili da tutti ed è importante il campionamento dei genitori in modo che garantisca l’omogeneità delle problematiche o del gruppo (18-20 soggx gruppo; si utilizza quando l'obiettivo è la prevenzione. Selezione-Assessment - intervento e sperimentazione- Verificare, tramite un intervento di PT, se il problema è legato al parenting o ad altri processi familiari, cioè fattori ambientali che hanno potuto causare o mantenere la problematica, ad esempio le disarmonie di coppia, psicopatologie, scarso supporto sociale, difficoltà economiche..., tutti fattori che in un'ottica ecologica sono definiti potenziali indicatori di rischio e vengono valutati nell'assessment. I problemi comportamentali sarebbero il risultato di complesse interazioni e transazioni tra il bambino e il + ampio contesto sociale in cui si sviluppa. La prassi valutativa serve a stabilire l'idoneità della famiglia target al training, in base alla sussistenza, alla portata e alla tipologia degli eventuali disturbi del bambino o della relazione, alle caratteristiche familiari ed eventuali problemi. 3 fasi in
  1. ordinetemporale:baseline - trattamento - follow-up

Le sessioni valutative prevedono colloqui individuali con i genitori, la somministrazione di una batteria di test psicometrici e questionari, e osservazioni dirette e sistematiche delle interazioni genitore-figlio o dei comportamenti del bambino in vari setting operate anche dai genitori stessi. Alcuni test e questionari vengono somministrati anche al bambino e, talvolta, vengono coinvolti anche gli insegnanti.

Genitori:

  • questionario relativo ai dati demografici della famiglia
  • checklist e reattivi, che misurano la percezione genitoriale del comportamento del bambino (adattivo ed disfunzionale)
  • test e scale comportamentali, che riferiscono i metodi educativi e le competenze parentali
  • reattivi auto valutativi, che accertano l'equilibrio psichico dei genitori
  • test orientati a valutare le dinamiche psico-affettive e relazionali del nucleo familiare.

Possono anche essere usati strumenti per indagare l'accordo e la soddisfazione.

coniugale, stilicognitivi, caratteristiche di personalità e storie personali. Il colloquio con i genitori introduce gli elementi qualitativi per la comprensione globale dei fenomeni psichici grazie all'analisi delle contingenze ambientali nelle quali si verificano condotte inadeguate. Serve anche a portare alla luce l'attuale funzionamento intellettivo, emotivo e sociale del bambino, il suo rapporto con la scuola e con i pari, il suo grado di autonomia personale e i suoi punti di forza. Si valuteranno tutte quelle variabili (difficoltà coniugali...) che possono influenzare la partecipazione al training dei genitori. L'intervista agli insegnanti è utile per raccogliere informazioni riguardo l'ambiente scolastico. -bambino: non sempre è prevista la somministrazione di test, si possono utilizzare le osservazioni dirette (da parte dei genitori - parent-report o da un osservatore esterno), strumenti standardizzati o reattivi. Il pacchetto

Il valutativo deve essere ampio ma non eccessivamente prolungato, per evitare di stancare i partecipanti e abbassare la motivazione.

La valutazione delle interazioni genitore-figlio:

  • Osservazione strutturata, in grado di fornire informazioni necessarie al terapeuta per un individuazione del problema più rapida
  • La sua oggettività permette il confronto dei risultati di famiglie diverse
  • Accompagnata da altri strumenti di valutazione
Dettagli
Publisher
A.A. 2004-2005
5 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Intervento psicologico sulla famiglia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Scarfì Simona.