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Il controllo dell'attività ortosimpatica e la gratificazione sessuale

Nell'uomo, l'iperattività dell'ortosimpatico inibisce l'erezione e facilita l'eiaculazione, mentre nella donna inibisce la lubrificazione e la vasocongestione necessarie per una buona gratificazione sessuale.

I disabili possono apprendere abilità di autocontrollo e discriminazione delle circostanze in cui queste abilità possono essere utilizzate, a diversi livelli di competenza.

L'intervento può mirare all'acquisizione di capacità di autocontrollo cognitivo e comportamentale, nonché alla gestione dell'ansia. Due tecniche utilizzate sono l'autoistruzione, in cui le verbalizzazioni possono costituire stimoli discriminativi o rinforzi, e la stress inoculation, che insegna al soggetto una serie di comportamenti utili per affrontare situazioni ansiose (ad esempio, contare fino a dieci, chiamare un adulto, ecc.).

Inizialmente, queste tecniche possono essere insegnate per situazioni specifiche e successivamente estese ad altre situazioni.

Il soggetto a generalizzarle. Nel caso di handicap grave si insegnano strategie per mezzo di tecniche meno strutturate.

Conoscenza e cura del proprio corpo

Il possedere corrette e sufficienti informazioni sulla sessualità permette di interpretare correttamente diversi eventi che possono altrimenti produrre preoccupazione (menarca o polluzione notturna).

Molto spesso si teme che sottolineando certe parti del corpo, si sensibilizzi il giovane alla sessualità, facendo sorgere desideri che si cerca ad ogni costo di non vedere in lui o che si temono per l'incontrollabilità. Non dando al disabile conoscenze per gestire sensazioni innescate da certi stimoli non si contribuisce certo ad aumentarne l'autocontrollo. Le mete dell'intervento possono essere:

  • Muoversi e sapere usare il proprio corpo, a questo scopo si dimostrano utili gli esercizi di psicomotricità e di animazione corporea, anche con l'ausilio della musica.
  • Conoscere le varie parti del corpo
prima su di se e poi sugli altri. I genitali vengono introdotti al pari di ogni altra parte del corpo. Conoscere le differenze fra maschi e femmine: si può partire dalle differenze corporee e poi si può passare alle differenze sessuali. Saper mantenere l'igiene del proprio corpo. Abilità di comunicazione e sociali. Le abilità sociali su cui si fonda la competenza sociale, possono essere distinte in quattro gruppi (abilità autoespressive, finalizzate a stabilire un rapporto gratificante, di autoaffermazione, di comunicazione). Per quanto riguarda i rapporti interpersonali legati all'area della sessualità, esistono abilità più specifiche e complesse che talvolta anche i normodotati hanno difficoltà ad apprendere. I problemi sorgono dal preconcetto secondo cui da un lato tali abilità sarebbero tanto complesse da non poter essere acquisite dai disabili, e dall'altro che tali sforzi si dimostrerebbero.

Inutili. Numerosi autori hanno categorizzato le abilità sociali riferendosi in modo specifico alle persone con handicap mentale. Quali che siano le mete comportamentali definite, il training solitamente deve mirare al conseguimento della competenza sociale tramite il role playing, il modeling o il coaching.

Problem solving e decision making. Una situazione sociale che produce ansia costituisce un problema che bisogna affrontare con le modalità più adattive, spesso ad una reazione del genere si risponde con aggressività o passività, per cui un addestramento mirato a sviluppare le capacità di elaborare alternative potrebbe essere utile. Le posizioni in dubbio riguardo l'acquisizione di questo da parte dei disabili mentali sono ancora acuite ma soprattutto nei portatori di handicap-lieve o medio-lieve sono davvero importanti.

Le ricerche dimostrano che le procedure che offrono ai disabili le strategie alla base delle operazioni mentali implicate nella

soluzione di ogni problema sono più utili. A questo proposito è utile la collaborazione tra famiglia, tecnici ed educatori. Un'applicazione del problem solving che può essere estesa ai disabili lievi è quella di Spivack e Shure (atteggiamento generale, definizione del problema, produzione di alternative, presa di decisione e verifica). 3. AREA SPECIFICA DELLA SESSUALITÀ Contatto fisico La maturazione del sistema nervoso dipende molto strettamente da una stimolazione in età precoce. Il contatto corporeo, sia come stimolazione sensoriale, sia come manifestazione d'affetto, è importante per il disabile quanto per il normodotato, ma i tempi di evoluzione del primo sono più lunghi. Spesso accade che manifestazioni di affetto richieste dal disabile oltre l'età in cui sono ritenute culturalmente accettabili, inneschino negli adulti interpretazioni che attribuiscono loro comportamenti sessuali. In ambito istituzionale e/o di

Il gruppo la Dixon propone un intervento mirato a toccare e ad essere toccati che si propone le seguenti mete: riconoscere i punti del corpo e i modi gradevoli o sgradevoli di toccare e imparare a distinguere i modi di toccare buoni e quelli cattivi.

Autostimolazione e nudità

Anche il proprio corpo fornisce al bambino un ricco campo di scoperte eccitanti e gli organi sessuali costituiscono aspetti privilegiati in quanto la loro stimolazione produce sensazioni piacevoli. Intorno ai tre anni i piccoli cominciano a percepire l'atteggiamento di disapprovazione dei genitori nei confronti dei giochi genitali. È utile che i genitori insegnino alcune regole di comportamento sociale ma nel farlo devono stare attenti a non comunicare un atteggiamento negativo nei confronti della sessualità.

L'autostimolazione nel disabile può essere più frequente in quanto assume tre funzioni: riempire la noia o la solitudine, attività sostitutiva al posto di

comportamenti auto o eteroaggressivi o nell'attirare l'attenzione. Per quanto riguarda il problema della nudità si tratta semplicemente di un apprendimento alla discriminazione dei tempi e dei luoghi in cui è possibile mostrarsi senza vestiti. Piuttosto che limitare l'attività autostimolatori con metodi punitivi è utile cercare di risolvere il problema a monte. Giochi sessuali Il gioco sessuale è utile per lo sviluppo dell'identità di genere e di ruolo e di solito non deve essere represso neppure se assume forme che agli occhi degli adulti possono apparire erotiche. Il gioco genitale, dapprima solitario, assume poi un carattere sociale, possono essere omosessuali o eterosessuali e gli adulti non li ricorderebbero. Le reazioni dei genitori possono essere di due tipi; le bambine vengono ammonite con fermezza, i maschi ne vengono puniti ma percepiscono fierezza nei genitori. Nei disabili più che nei normodotati vi è un

forte bisogno di toccarsi reciprocamente in quanto questa forma di comunicazione è più immediata e fondamentale. La meta dell'intervento può essere la discriminazione di quando, dove e con chi è possibile seguire tali giochi. Piuttosto che metodi punitivi è più utile l'estinzione o lo spostamento su altre attività quando sia impossibile ottenere la discriminazione.

Masturbazioni e polluzioni notturne All'epoca della maturazione biologica la masturbazione raggiunge la sua completezza con l'eiaculazione. L'attività autoerotica, ben lungi dall'essere dannosa, deve essere considerata normale tra maschi e femmine e utile per una maggiore conoscenza del proprio corpo. Estremamente importanti sono anche le fantasie erotiche che li accompagnano.

Familiari e operatori possono decidere che la masturbazione costituisce il modo più adeguato per soddisfare il desiderio in persone con handicap.

mentale. L'intervento deve rispettare alcuni passi importanti. - Praticare un'osservazione dell'eventuale grado di abilità già posseduta dal soggetto. - Elaborare una task analysis. - Decidere quale deve essere l'operatore che si incaricherà della conduzione del programma (privacy). - Utilizzare le varie tecniche pedagogiche. - Individuare momenti educativi in modo che si inseriscano in modo naturale nella vita del soggetto. - Operare appena possibile il distacco dall'operatore. - Eseguire un controllo rispetto ai tempi e ai luoghi in cui viene permesso il comportamento in questione. Omosessualità e comportamenti problematici. La fissazione dell'identità e dei ruoli sessuali normalmente si fonda sul sesso cromosomico del soggetto ma i casi di riattribuzione del sesso dimostrano come i ruoli sessuali possono essere quasi totalmente appresi. La capacità di mantenere i rapporti e la reattività sessuale sirapporto sessuale che incorpora una relazione diadica. Contrariamente a quanto accade nei maschi, nella ragazza prepubere e adolescente le risposte genitali possono avvenire senza essere riconosciute. Frequentemente gli educatori e i genitori tendono fornire scarsissime informazioni sessuali al disabile: si verifica perciò una carenza di conoscenze che caratterizza un impedimento all’acquisizione di ruoli e preferenze. Una volta individuate le motivazioni sessuali del disabile occorre analizzare la situazione reale di vita dell’handicappato; Se non ha possibilità di frequentare persone la scelta è fra il condannarlo alla repressione o accettare i comportamenti di ricerca corporea.

Rapporto sessuale

Oltre alle semplici conoscenze fisiologiche il giovane deve apprendere atteggiamenti adeguati circa i temi di carattere formativo, in primo luogo il concetto di piacere. Un disfunzionale atteggiamento verso il piacere è la

tendenza a desiderare numerosi partner diversi. Nel corso della sua educazione il giovane dovrebbe aver appreso tre regole fondamentali, rispetto, attenzione e complicità. Un'adeguata concezione del piacere induce a interessarsi al proprio partner come persona e non come semplice oggetto. Sarebbe molto riduttivo credere che fare l'amore consista nell'avere un rapporto coitale con un partner, far l'amore è qualcosa di molto più ampio e meno stereotipato. Proprio per questo tale esperienza può essere possibile anche per gli handicappati. Possiamo definire due mete: Imparare cos'è il rapporto sessuale e essere responsabili.

Abilità personali e interpersonali più specifiche. Sempre collegata alla responsabilizzazione sia per la donna sia per l'uomo, è la decisione di praticare una contraccezione efficace. Dovrebbero essere spiegati i metodi naturali e quelli fondati sull'uso di preservativi, spermicidi.

modo autonomo e responsabile. Questo significa essere in grado di valutare le diverse opzioni disponibili, analizzarne i pro e i contro, e scegliere quella che si ritiene più appropriata in base alle proprie esigenze e obiettivi. Inoltre, la capacità di autogestione implica anche la capacità di assumersi la responsabilità delle proprie azioni e delle conseguenze che ne derivano. Significa essere consapevoli delle proprie scelte e delle loro implicazioni, e essere pronti ad affrontare le sfide e le difficoltà che possono presentarsi lungo il percorso. Infine, la capacità di autogestione richiede anche una buona organizzazione e pianificazione delle proprie attività. Significa essere in grado di stabilire obiettivi chiari, suddividere il lavoro in compiti più piccoli e gestire il tempo in modo efficiente. In conclusione, la capacità di autogestione è un aspetto fondamentale per il successo personale e professionale. Essa permette di prendere decisioni consapevoli, assumersi la responsabilità delle proprie azioni e organizzare il proprio lavoro in modo efficace.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
6 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia clinica dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Scarfì Simona.