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DOMANDE ALL'ESAME!)

Nella fase intermedia, in cui iniziano a comparire i primi problemi sono importanti invece la sanità

sociale di iniziativa, l'aiuto da parte di case della salute e del paziente (paziente esperto). Nella fase

intermedia l'empowerment e la cronicità divengono le parole chiave. Empowerment significa

mettere al centro il paziente e con lui le sue singole caratteristiche. Nelle malattie croniche il

paziente diventa il protagonista attivo dei processi assistenziali, poichè la gestione di queste malattie

può essere insegnata alla maggior parte dei pazienti e dei loro familiari. Inoltre è strategico aiutare i

pazienti e le loro famiglie ad acquisire abilità e fiducia nella gestione della malattia, procurando gli

strumenti necessari e valutando regolarmente i risultati e i problemi. È fondamentale che progetti di

presa in carico di pazienti cronici contemplino sempre la formazione/autoformazione del paziente e

che l'infermiere svolge un ruolo chiave nella formazione e nell'assistenza al paziente cronico.

La sanità di iniziativa si basa su un approccio preventivo, pro-attivo, che supporti l'autocura, la

multidisciplinare, il ricorso alle risorse della comunità, andando incontro al paziente. La sanità di

iniziativa ha percorsi assistenziali incentrati su alcune principali patologie, quali: scompenso

cardiaco, diabete, BPCO, ictus, ipertensione. L’infermiere, negli ultimi 15 anni soprattutto, ha

acquisito attraverso la formazione livelli di competenza e responsabilità professionale elevati in

ambito organizzativo, del management, dell’analisi dei bisogni di salute e della pianificazione

assistenziale ed ha tutti i requisiti per rivestire un ruolo attivo nel processo assistenziale ed essere un

punto di riferimento concreto nella riorganizzazione del nostro sistema sanitario. Attraverso lo

sviluppo e il potenziamento del sistema di Cure Primarie si possono migliorare le condizioni di vita

della popolazione e affermare i principi di uguaglianza e di equità nell’accesso alle cure. La loro

peculiarità è di essere organizzate a livello distrettuale e quindi in “prossimità” dei cittadini, in

particolar modo di quelli più fragili e con maggiori difficoltà, sia di natura sanitaria che sociale.

È fondamentale puntare su un assetto che le renda più funzionali, e che si basi su:

-Centralità del Paziente, organizzando il percorso che sarà diverso in base alle caratteristiche del

singolo paziente

-Offerta assistenziale di altissima qualità

-Garanzia di continuità nelle cure

-Integrazione con i servizi ospedalieri

-Integrazione con gli altri servizi territoriali

-Gestione dei dati dei pazienti attraverso un sistema informativo informatizzato adeguato

-Definizione degli indicatori e degli standard per la valutazione della performance

! 9

Per rivitalizzare la sanità pubblica e trasformare l’erogazione dei servizi occorre riformare il

sistema di formazione e di aggiornamento dei professionisti della salute. Una forza lavoro più

flessibile, dotata

di competenze multiple e orientata al lavoro di équipe è il cuore di un sistema sanitario all’altezza

del XXI secolo. Si tratta, in particolare, di:

• Cure erogate da équipe;

• nuove forme di erogazione dei servizi (comprese le cure domiciliari e quelle a

lungo termine);

• competenze per incoraggiare l’empowerment del paziente e l’autonomia nella cura; rafforzamento

delle capacità di pianificazione strategica, gestione, collaborazione intersettoriale e di leadership.

Tutto ciò richiede una nuova cultura del lavoro che favorisca forme innovative di cooperazione tra i

professionisti della sanità pubblica e quelli dell’assistenza sanitaria, tra quelli dei servizi sanitari e

sociali, e tra la sanità e altri settori.

Sviluppare resilienza(è la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici, di

riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà. È la capacità di ricostruirsi

restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza perdere la propria umanità) è un

fattore-chiave per la tutela e la promozione della salute e del benessere, sia a livello individuale che

di comunità.

Le comunità resilienti reagiscono in modo proattivo a situazioni nuove o avverse, si preparano a

cambiamenti economici, sociali e ambientali e affrontano meglio la crisi e le difficoltà. Il

movimento delle Città e delle Comunità Sane dell’OMS fornisce molteplici esempi su come si

costruisce questo tipo di resilienza, soprattutto coinvolgendo la popolazione locale e generando un

senso di appartenenza della comunità rispetto ai temi della salute. Altre reti che partono dal livello

locale forniscono esperienze simili – come le scuole o gli ambienti di lavoro che promuovono

salute.

Il progetto della sanità di iniziativa della ASL di Firenze si compone di un team multiprofessionale

per 1.500-2.000 pazienti, composto da mmg e infermiere per intercettare i problemi del paziente in

fase iniziale.

Un modulo è composto da un setting con 7-8 mmg, 2 infermieri e circaaa 10.000 assistiti.

L'integrazione nel setting si compone di diverse parole chiave quali autonomia, abilità tecniche,

counselling, empowerment, selfcare e relazione.

L'assistenza domiciliare in Italia, fino a pochi anni fa, era basata su una percentuale di anziani over

65 soli di più del 28.1%, ovvero più di 3 milioni.

Un altro grosso problema che influisce sull'assistenza domiciliare è il fatto che esistono differenze

regionali significative in merito all'evoluzione del processo di invecchiamento.

Al 2012, i pazienti anziani rappresentano più del 84% del totale dei pazienti assistiti in ADI.

L'integrazione socio-sanitaria deve realizzarsi prima di tutto nel distretto, va attuata e verificata su 3

livelli: istituzionale, gestionale e professionale. Sul versante sociale non esiste ancora l'atto formale

di definizione dei LEA. Esistono difficoltà nell'individurare non solo le prestazioni sociosanitarie e

sociali ma anche le risorse per erogarle.

In parte, gli anziani dei futuro saranno sempre più istruiti sotto il profilo dei corretti stili di vita. Le

famiglie saranno sempre più monocomponente e gli infermieri, OSS, assistenti sociali svolgono un

ruolo di garanzia della continuità terapeutica. L'infermiere è sempre più identificato come il

referente per la gestione del cronico, integratore tra sanitario e sociale.

L'equità nell’accesso alle cure, esiste di 2 tipi:

• equità orizzontale: gli individui con lo stesso stato di salute (o di bisogno) devono venire trattati

egualmente. ! 10

equità verticale: gli individui con peggiore stato di salute o con maggiore bisogno devono venire

• trattati più favorevolmente

Il PUA(Punto Unico di Accesso) è la risposta all'esigenze di una maggiore accessibilità, equità e

uniformità nell'erogazione dei servizi, strettamente legata alla cultura dei "servizi alla persona",

fondata sull'accoglienza e sull'ascolto dell'individuo e dei suoi bisogni. Il PUA rappresenta un

nuovo modello d'assistenza, basato sulla cosiddetta "presa in carico", frutto del passaggio dal

concetto del "curare" a quello del "prendersi cura" della persona nella complessità e globalità dei

bisogni, con un'attenzione particolare anche alla famiglia e al contesto di riferimento.L'equità è

intesa come garanzia dell'accesso ai servizi ai soggetti più deboli e fragili anche in termini di

raggiungibilità, orari di apertura e accoglienza. L'unitarietà dell'accesso si realizza invece attraverso

l'integrazione tra gli interventi sanitari e sociali, grazie alla concentrazione in un'unica sede delle

prestazioni sanitarie e sociali di cui necessita il soggetto fragile.

Il Punto Unico di Accesso (PUA) è organizzato in un punto centrale PUA(C) e in punti di accesso

territoriali PUA(T).

La persona richiedente accede una sola volta al PUA(T) per la presentazione del bisogno e riceverà,

nel termine di 30 giorni, previsto dalla Regione Toscana, la comunicazione del progetto

assistenziale personalizzato (PAP).

Il PUA Centrale (PUAC) rappresenta il punto di coordinamento della presa in carico e garantisce:

- la raccolta delle schede di registrazione delle richieste di intervento che giungono dai PUA

Territoriali e dai Medici di medicina generale. Le segnalazioni non provenienti dal MMG saranno

dal PUA tempestivamente comunicate al medesimo;

- l’attivazione del percorso di valutazione multidimensionale mediante l’identificazione degli

operatori socio-sanitari di riferimento, facendosi inoltre garante della tempestività della risposta

fornita;

- la calendarizzazione delle sedute della UVM;

- la comunicazione di avvio del procedimento all’assistito, con i termini di conclusione dello stesso,

e la convocazione alla seduta dell’UVM in cui si discute il caso;

- la convocazione del Medico di Medicina Generale nella stessa seduta;

- la notifica del PAP all’interessato, qualora non sia presente alla seduta della UVM ;

- la notifica della determinazione dell’UVM conclusiva del procedimento, nel caso in cui non si

raggiunga l’Accordo con l’interessato;

- il governo dei flussi e l’interrelazione del sistema;

- il supporto al monitoraggio delle risorse del sistema integrato dei servizi sociosanitari

Il PUA Centrale riceve dai PUA Territoriali e dall’Ospedale le segnalazioni di interventi urgenti e

attiva immediatamente le relative procedure di assunzione del caso, da ricondurre nel circuito

ordinario entro il termine di 15 giorni.

Per le dimissioni ospedaliere“protette”o “difficili” verso il domicilio, il PUA Centrale applica le

procedure di cui all’apposito Protocollo di continuità assistenziale Ospedale/Territorio.

Sono funzioni dei PUA Territoriali:

-la corretta informazione in relazione al percorso assistenziale e alla presa in carico;

-l’accoglimento e la lettura immediata del bisogno a cui farà seguito la registrazione della richiesta

d’intervento e la ricezione dell’istanza presentata dal cittadino, da un suo familiare o,

eccezionalmente, dalla rete amicale e di prossimità. In quest’ultimo caso, se ne ricorrono le

condizioni, avrà inizio il procedimento d’ufficio; ! 11

-la “presa in carico” tempestiva della persona che risulti portatrice di un bisogno complesso socio-

sanitario attraverso l’identificazione degli operatori socio-sanitari di riferimento e la successiva

attivazione

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
15 pagine
1 download
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher irehhh di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Infermieristica basata sulle prove di efficacia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Innocenti Luca.