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L'impetigine

L'impetigine è una piodermite, in cui la lesione elementare è rappresentata dalla pustola sottocorneale, cioè una raccolta purulenta molto superficiale. La lesione va molto facilmente incontro a rottura esitando in una crosta.

Vengono descritte tre forme di impetigine:

  • Impetigine di Bockardt
  • Impetigine di Tilbury-fox
  • Forma intermedia

Queste forme possono essere sostenute da streptococchi o da stafilococchi, isolatamente o associati tra loro o con altri germi (corynebacter, piocianeo...).

L'impetigine si osserva più spesso nei bambini piccoli, tende a verificarsi nei mesi più caldi ed è più frequente in aree tropicali e subtropicali.

Piccoli traumi possono essere responsabili dell'inoculazione dei germi; alcuni esempi sono il grattamento per morsi di insetto o anche per dermatosi pruriginose precedentemente presenti; in questo ultimo caso si parla, più correttamente, di impetiginizzazione di quella dermatosi.

Possono...

Bockardt (perifollicolite pustolosa superficiale): piodermite con pustole sottocorneali molto superficiali, che, in genere, hanno un rapporto di sola contiguità con il follicolo pilifero. Le pustole sono piuttosto grandi, (nummulari), di colore giallastro e vanno incontro a crostificazione facilmente, previa rottura o meno. Il pus è abbondante e cremoso, la crosta è spessa, mielicerica (colore simile al miele e cera grezza). Quando cade la crosta, residua una chiazza arrossata ed essudante, che può pigmentarsi con l'esposizione al sole. Ripara con restitutio ad integrum. Di solito manca la febbre ed il prurito, le lesioni non sono dolenti e le condizioni generali non sono compromesse. Questa forma non ha predilezioni di età e può diffondersi per autoinnesto, per questo motivo il paziente deve evitare di grattarsi e di toccarsi le lesioni.

Tilbury-Fox (impetigine contagiosa, volgare): questa forma è caratterizzata dalla comparsa prima di vescicole e poi di pustole, piccole, biancastre, che hanno rapporto di sola contiguità con i follicoli piliferi. Queste pustole hanno un tetto molto sottile, fragile, che facilmente si rompe. Il pus è scarso, fluido e chiaro. La crosta che si forma è sottile, asfoglia e si distacca facilmente.

La malattia è più frequente nei bambini, sulle zone esposte, soprattutto guance, cute intorno al naso e alla bocca, ma per autoinoculazione può presentarsi anche nelle altre aree. Si possono avere eruzioni successive ed aspetti policiclici. Sintomatologicamente manca il prurito e la febbre è presente solo nelle forme gravi. Sono abbastanza frequenti linfangiti e linfoadeniti concomitanti; si possono verificare anche processi bronco-pneumonici. La febbre reumatica non segue mai un'infezione cutanea.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
2 pagine
SSD Scienze mediche MED/35 Malattie cutanee e veneree

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher banzie di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di dermatologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Cannavò Serafinella.