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Linfociti T 1 effettori o armati CD4 risposta immunitaria specifica
I linfociti T 1 effettori o armati CD4 intervengono sia nella risposta immunitaria specifica cellulo-mediata, sia nella risposta immunitaria specifica umorale. I linfociti T 1 sono in grado di migrare dai linfonodi verso i tessuti periferici sede dell'infezione. A differenza dei linfociti T naïve, i linfociti T 1 esprimono bassi livelli di L-selectina recettore CCR7 per le chemochine CCL19 e CCL21, che erano indispensabili per l'accasamento dei linfociti T naïve nelle aree T linfonodali. Invece, i linfociti T 1 esprimono i recettori per le chemochine CXCR3 e CCR5, che favoriscono l'attivazione macrofagica e la migrazione dei linfociti T 1 nei tessuti periferici.
Funzione Effettrice: La principale funzione dei linfociti T 1 effettori è l'attivazione macrofagica e l'uccisione dei microrganismi intracellulari fagocitati, favorendo la microbicida dei macrofagi. Questo processo è importante nella difesa contro microrganismi come Mycobacterium tuberculosis, Mycobacterium leprae e Listeria monocytogenes.
come Leishmania donovani, Pneumocystis carinii (batteri), e (parassiti). Molti microrganismi intracellulari fagocitati riescono a sopravvivere nei fagolisosomi. Infatti, eludendo la risposta immunitaria innata, i macrofagi si comportano da cellule APC (presentano l'Ag ai linfociti T naïve CD4) favorendo la loro attivazione e espansione, evitando la differenziazione verso i linfociti T 2clonale e la differenziazione verso i linfociti T 1e HH. Queste cellule rilasciano citochine capaci di inibire i macrofagi, come IL-10. Nelle fasi iniziali, i macrofagi producono TNF, IL-1 e P-selectina che stimolano l'espressione di molecole di adesione sulle cellule endoteliali delle venule post-capillari, cioè la E-selectina e iligandi per le integrine. Inoltre, i macrofagi, le cellule NK e le cellule endoteliali sintetizzano le chemochine CXCL9, 10 e 11, eCCL2, 4 e 5. Queste chemochine interagiscono con i recettori CXCR3 e CCR5 espressi sui linfociti, favorendo il reclutamento dei.linfociti T 1 effettori e delle cellule di memoria dai linfonodi perT, favorendo il Hvia ematica nel focolaio infettivo si ha l' interazione tra le selectine espresse sulle celluledoveespressi sui linfociti T 1endoteliali e i .ligandi per le selectine Hlegame mediato dalle selectine è a bassa affinità instabile rotolamento deiDato che il , , si ha ilreclutamento di altri linfociti T , poi si ha l'interventolinfociti T sull'endotelio che favorisce ilche favoriscono l'chemochine interazione tra i ligandi per le integrine espressi sulledellecellule endoteliali integrine espresse, come la , e leVCAM-1 o molecola di adesione vascolaresui linfociti T 1 integrina espressa sui linfocitiβ1, come la (Very Late Antigens), ,VLA-4H l'adesione stabile tra endotelio e linfociti diapedesi o trasmigrazionefavorendo prima , poi ladei linfociti attraverso la parete endoteliale verso il focolaio infettivo matrice, nellaextracellulare linfociti T che non
Riconoscono l'Ag ritornano in circolo linfociti Tdove i , mentre ientrano in contatto con i macrofagiAg-specifici sono trattenuti nel sito di infezione dove ,SMAC trascrizione dei geni delle citochine e la sintesi richiedeformando lo dove si ha la chediverse ore , rispetto alla sintesi delle citochine dei linfociti T CD8 che avviene in pochi minuti.citochine neosintetizzate sono trasportate nel punto di contatto tra la membrana della cellulaLe , favorendo l' T e del macrofago espressione polarizzata anche del CD40L .rilasciate a livello dello SMAC da parte dei linfociti T 1Molecole Effettrici SolubiliLe sono:Hcitochina principale secreta dai linfociti T 1 necessaria per l'attivazione macrofagica– γ: è la , .IFN- Hattivano i macrofagi inibiscono le cellule B effetto– (TNF-β): , e determinano unlinfotossinecitotossico diretto su alcune cellule.attivazione macrofagica IFN- ligando diL' γsi deve a 2 segnali forniti dai linfociti T 1,
Cioè è il HCD40 (CD40L). Tutti i macrofagi esprimono recettori specifici per IFN- durante le infezioni γ. In generale, solo i macrofagi che presentano l'Ag ai linfociti T attivati più facilmente dai linfociti saranno T1 rispetto ai macrofagi non infettati. I macrofagi possono essere resi più sensibili all'IFN- da piccole quantità di LPS batterici. Inoltre, l'interazione tra IFN- e il recettore espresso sui macrofagi attiva l'IRF-1 (Interferon Response Factor-1) e i fattori di trascrizione STAT1 e IRF-1, molecole espresse sui linfociti T attivati, e il recettore CD40, fattore di interazione tra il CD40L e il CD40.