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DISTRIBUZIONE E CARATTERISTICHE FUNZIONALI DELLE IMMUNOGLOBULINE

I primi anticorpi prodotti durante la risposta immunitaria umorale sono sempre le IgM, perché sono espresse senza diversificazione isotipica. Queste IgM sono prodotte prima che le cellule B vadano incontro a permutazione somatica e quindi sono di bassa affinità. Le IgM formano tuttavia dei pentameri e sopperiscono alla bassa affinità con alta avidità per l'antigene. I pentameri IgM, date le dimensioni, non lasciano il sangue e sono particolarmente potenti nell'attivare il complemento. La rapida produzione di IgM e l'attivazione del complemento costituiscono un efficace meccanismo di controllo delle infezioni ematiche.

Gli altri isotipi - IgG, IgA e IgE - sono di più piccole dimensioni e possono diffondere dal sangue ai tessuti. Le IgA formano dei dimeri, mentre le IgG e le IgE sono sempre monomeriche -> la maturazione per

affinità è molto importante per l'efficacia protettiva di questi anticorpi. Le IgG costituiscono l'isotipo principale presente nei fluidi extra-cellulari dove sono presenti complemento e cellule accessorie -> sono fortemente opsonizzanti e attivano il complemento.

DISTRIBUZIONE E CARATTERISTICHE FUNZIONALI DELLE IMMUNOGLOBULINE

Le IgA si trovano soprattutto sulle superfici epiteliali su cui fagocitie complemento sono assenti -> sono neutralizzanti e blandamente opsonizzanti e deboli attivatori del complemento. IgA2: IgA1=3:2. Le IgA sono prodotte anche dalle plasmacellule che si differenziano dalle cellule B nei linfonodi e nella milza ed agiscono come anticorpi neutralizzanti nel sangue e nei fluidi extracellulari. Queste IgA sono monomeriche: IgA1:IgA2 = 10:1

DISTRIBUZIONE E CARATTERISTICHE FUNZIONALI DELLE IMMUNOGLOBULINE

Le IgE sono presenti in bassissime concentrazioni nel sangue e nei fluidi extracellulari, ma sono legate con grande avidità dalle

cellule granulose basofile presenti nel sottocutaneo, sottomucose e nel connettivo perivascolare. Il legame dell'antigene alle IgE attiva le cellule basofile a rilasciare potenti mediatori chimici che causano la tosse, gli starnuti e il vomito, che possono contribuire ad espellere l'agente infettante.

TRASPORTO DELLE IMMUNOGLOBULINE ATTRAVERSO LE BARRIERE EPITELIALI

Le plasmacellule secernenti IgA si trovano prevalentemente nel tessuto connettivo denominato lamina propria situato immediatamente sotto la membrana basale di molti epiteli. Le IgA sintetizzate nella lamina propria vengono secrete come dimero a cui è associata una catena J singola. Il dimero IgA lega un recettore presente sulla superficie basolaterale dell'epitelio, chiamato recettore poli-Ig. Il complesso viene trasportato sulla superficie apicale mediante vescicole, chiamato transcitosi. Sulla superficie apicale, il recettore è staccato rimanendone solo una porzione legata alla regione Fc, denominata

Il componente secretorio:

  1. È legato alla parte della regione Fc di IgA che lega il recettore FcαI -> le IgA secretorie non si legano al recettore
  2. Si lega alle mucine del muco, immobilizzando le IgA sulla superficie luminale dell'epitelio intestinale o bronchiale -> neutralizzazione dei patogeni e delle loro tossine
  3. Protegge gli anticorpi dalla digestione enzimatica e dal distacco delle IgA dal muco.

TRASPORTO DELLE IMMUNOGLOBULINE ATTRAVERSO LE BARRIERE EPITELIALI

I siti principali di sintesi e secrezione delle IgA sono:

  • Intestino
  • Epitelio respiratorio
  • Ghiandola mammaria durante l'allattamento
  • Ghiandole salivari e lacrimali

Si pensa che la funzione principale delle IgA sia la protezione delle superfici epiteliali dagli agenti infettivi. Le IgA prevengono l'attacco dei batteri o delle tossine alle superfici epiteliali -> particolarmente

importanti le IgA materne trasferite al neonato mediante l'allattamento.

TRASPORTO DELLE IMMUNOGLOBULINE ATTRAVERSO LE BARRIERE EPITELIALI

Le IgG materne sono trasferite attraverso la placenta nel circolo ematico del feto durante la vita intrauterina. Nella placenta è presente una proteina specifica, FcRn, strettamente correlata alle molecole MHC di classe I. Nonostante questa somiglianza, FcRn lega la porzione Fc delle IgG, in quanto la tasca per il peptide è occlusa.

TRASPORTO DELLE IMMUNOGLOBULINE ATTRAVERSO LE BARRIERE EPITELIALI

Le IgG materne vengono anche dal neonato attraverso il latte o il colostro materno -> la FcRn trasporta le IgG dal lume dell'intestino nel sangue e quindi ai tessuti. La FcRn è stata trovata anche nell'adulto espressa dall'endotelio, nell'intestino e nel fegato. La sua funzione sarebbe quella di mantenere i livelli di IgG nel plasma.

TRASPORTO DELLE IMMUNOGLOBULINE ATTRAVERSO LE BARRIERE EPITELIALI

Tramite questi recettori

di trasporto specializzati vengono forniti fin dalla nascita anticorpi protettivi contro microrganismi patogeni che si trovano comunemente nell'ambiente. Durante lo sviluppo, l'organismo sintetizza i propri anticorpi di isotipo diverso che si distribuiscono in modo selettivo nei vari compartimenti dell'organismo. NEUTRALIZZAZIONE DELLE TOSSINE DA PARTE DI IgG E IgA AD ALTA AFFINITÀ Molti batteri possono indurre effetti patologici tramite la secrezione di tossine che danneggiano la funzione delle cellule somatiche (t. tetanica, t. difterica, ecc.). Per indurre questi effetti, le tossine interagiscono con una loro subunità con un recettore cellulare, vengono endocitate così che un'altra subunità induce l'effetto tossico. Gli anticorpi legano la subunità che interagisce con il recettore della cellula e quindi proteggono quest'ultima -> anticorpi neutralizzanti. Sono soprattutto IgG che diffondono nei tessuti e legano rapidamente e

alta affinità le tossine. le IgA possono neutralizzare le tossine sulle superfici mucose.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
19 pagine
SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher kalamaj di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Immunologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Foggia o del prof Conese Massimo.