Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Marx:
Svevo fu influenzato dal pensiero marxista tanto da simpatizzare per il socialismo. Da quella corrente di pensiero egli trasse la chiara percezione dei conflitti di classe che percorrono la società moderna, ma soprattutto la consapevolezza del fatto che tutti i fenomeni, compresa la psicologia individuale, sono condizionati dalla realtà delle classi. Del marxismo però non condivise le concrete proposte politiche, la dittatura del proletariato e la collettivizzazione, e preferì prospettive di tipo utopistico.
Freud e psicoanalisi:
Parimenti problematico fu il rapporto di Svevo con la psicoanalisi. Svevo non apprezzò la psicoanalisi come terapia, che pretendeva di portare alla salute il malato di nevrosi, bensì come puro strumento conoscitivo, capace di indagare più a fondo la realtà psichica, e, di conseguenza, come strumento narrativo.
Flaubert (Madame Bovary):
Dal Flaubert di Madame Bovary egli sembra aver preso la
maniera impietosa di rappresentare la miseria della coscienza piccolo-borghese. Il "bovarismo" è un tratto caratterizzante gli eroi dei suoi primi due romanzi, Alfonso Nitti ed Emilio Brentani: innanzitutto essi sono degli impenitenti sognatori, che vadano dal grigiore della vita quotidiana costruendosi con l'immaginazione una fittizia realtà alternativa; in secondo luogo essi filtrano tutta la loro esperienza attraverso stereotipi ricavati dai libri fino a restarne vittime. ZOLA: Il modello zoliano si scorge soprattutto nel primo romanzo, nella ricostruzione minuziosa dell'ambiente della banca. BOURGET: Importante è anche l'influsso di Paul Bourget, il romanziere che si era posto come capofila del nuovo romanzo psicologico, quello che abbandonando la dimensione sociale si dedicava tutto ad analizzare i processi interiori più impercettibili e labirintici. TURGHENIEV: Svevo subì il fascino di Turgheniev, che nella suaOpera presenta una galleria di personaggi inetti, o sognatori e inconcludenti, affini agli "inetti" sveviani.
DOSTOIEVSKIJ:
- Un'influenza determinante la ebbe Dostoievskij, lo scrittore che si addentra nelle zone segrete della psiche, a cogliere gli impulsi più ambigui ed inconfessabili.
UMORISTI INGLESI:
- Svevo venne a conoscenza dei grandi umoristi inglesi: Swift, Sterne, Dickens e Thackeray, che contribuirono all'umorismo presente nella Coscienza di Zeno.
JOYCE:
- Joyce contribuirà a rafforzare la fiducia di Svevo nelle proprie forze intellettuali, nonché nella validità delle opere già scritte.
La critica ha sostenuto che Svevo scrive male: la lingua quotidianamente parlata dallo scrittore non era l'italiano ma il dialetto triestino. Svevo conosceva perfettamente il tedesco, dati i suoi studi giovanili in Germania. La sua prosa in realtà è efficacissima nel rendere le tortuosità.
labirintiche della psiche, in cui si addentra
Una vita Senilità,la sua ricerca: ciò vale per e per che sono narrati in terza persona ma in cui domina ildiscorso indiretto libero (dove si riflette la caratteristica espressione del personaggio), e ancor di più valeLa coscienza di Zeno,per che è in prima persona, narrata da Zeno stesso.
UNA VITA
Svevo iniziò il suo primo romanzo nel 1888 e lo pubblicò a proprie spese nel 1892.
Un inetto
Avrebbe voluto intitolarlo ma, sconsigliato dell'editore che riteneva tale titolo poco accattivante,
Una vita.si risolse per il più neutro
Trama:Alfonso Nitti abbandona il paese e la madre per venire a lavorare a Trieste, dopo che la morte del padre,medico condotto, ha lasciato la famiglia in ristrettezze. Il lavoro gli appare arido e mortificante.Il giovane, imbevuto di letteratura, orgoglioso della sua cultura umanistica, evade costruendosi "sogni damegalomane" e vagheggiando la gloria
letteraria. L'occasione per un riscatto della sua vita vuota gli è offerta da un invito a casa del padrone della banca, Maller. Alfonso conosce così Macario, un giovane brillante e sicuro di sé, e stringe con lui una forma di amicizia. In Macario Alfonso trova una sorta di appoggio e di modello. La figlia di Maller, Annetta, ha anche lei ambizioni letterarie e sceglie Alfonso come collaboratore nella stesura di un romanzo. Alfonso, pur senza amare Annetta, la seduce e la possiede. A questo punto l'eroe avrebbe la possibilità di trasformare radicalmente la propria vita, sposando la ricca ereditiera; invece, preso da un'inspiegabile paura, fugge da Annetta e da Trieste, adducendo come pretesto una malattia della madre. Tornato al paese, trova effettivamente la madre gravemente malata. Dopo la sua morte ritorna di nuovo a Trieste e, apprendendo che Annetta si è fidanzata con Macario, è invaso da una dolorosa gelosia; riteneva di non curarsi.più del giudizio degli altri, ed invece si sente ferito dal disprezzo e dall'odio che lo circonda nella banca. Affronta indignato il signor Maller, ma nell'emozione si lascia sfuggire frasi che vengono interpretate come ricatti. Da questo momento commette errori irreparabili: scrive ad Annetta per chiederle che cessino le persecuzioni nei suoi confronti e all'appuntamento che egli ha chiesto alla ragazza sfida a duello il fratello di questa. Alfonso infine si suicida sentendosi incapace alla vita.
Una vita rivela legami con i modelli più illustri del romanzo moderno: da un lato il romanzo della "scalata sociale", in cui un giovane provinciale ambizioso si propone di conquistare il successo nella società cittadina, anche se Alfonso si limita a sognare il successo, senza muovere un dito per conquistarlo,anzi fuggendo dinanzi alle occasioni che gli si presentano. Dall'altro lato il romanzo di formazione che segue il processo attraverso cui
Un giovane si forma alla vita. È ravvisabile l'influsso di Zola e della scuola naturalista: l'indugio minuzioso sugli aspetti più tecnici del lavoro della banca si lega evidentemente al gusto documentario di tanti romanzi Zoliani, intesi a fornire un'immagine precisa di vari settori di attività della società moderna.
Alfonso inaugura un tipo di personaggio, l'inetto, che ritornerà regolarmente nei libri successivi di Svevo. Alfonso è un piccolo borghese, declassato da una condizione originariamente più elevata, ed è un intellettuale, ancora legato a un tipo di cultura esclusivamente umanistica.
Il combinarsi di questi due fattori sociali lo rende "un diverso" nella solida società borghese Triestina, i cui unici valori riconosciuti sono il profitto, la produttività, l'energia nella realizzazione pratica.
L'impotenza sociale diviene impotenza psicologica: l'impiegatuccio,
Chiuso nella sua solitudine, si costruisce una maschera fittizia che lo risarcisce dalle frustrazioni reali. Se Alfonso non riesce più a identificarsi con un'immagine virile forte, dinanzi a lui si ergono degli antagonisti che esibiscono tutte le prerogative che a lui mancano. La narrazione è condotta da una voce fuori campo che si riferisce ai personaggi con la terza persona. Predomina nel romanzo la focalizzazione interna al protagonista: Il punto di vista da cui sistematicamente sono presentati gli eventi narrati è collocato nella sua coscienza; tutto passa attraverso il filtro della sua soggettività; il lettore vede le cose come le vede Alfonso, e di regola sa solo ciò di cui egli è a conoscenza. Rispetto al romanzo psicologico, il primo romanzo sveviano presenta una sua peculiarità: la coscienza diviene un labirinto di tortuosità inestricabili, in cui si intrecciano sogni, velleità, momenti di.
lucidità e chiaroveggenza, autoinganni, ambivalenze, contraddizioni, impulsi privi di ogni comprensibile motivazione. In questo vi è già la percezione di quanto la coscienza soggiaccia agli impulsi di una zona più remota e segreta, non immediatamente attingibile: l'inconscio.SENILITÀ
Senilità esce nel 1898 sempre a spese dell'autore. Il nuovo romanzo incorre in un insuccesso peggiore di quello precedente.
Trama:
Emilio Brentani vive di un modesto impiego presso una società di assicurazioni triestina e gode di una certa reputazione in ambito cittadino per un romanzo pubblicato anni prima, dopo il quale però non ha scritto più nulla. Attraversa la vita con prudenza, evitando i pericoli ma anche i piaceri, appoggiandosi alla sorella Amalia, con cui vive e che lo accudisce, e all'amico Stefano Balli che compensa l'insuccesso artistico con un'eccezionale fortuna con le donne, e che rappresenta per Emilio,
una sorta di figura paterna. L'insoddisfazione per la propria esistenza spinge Emilio a cercare il godimento nell'avventura con una ragazza del popolo, Angiolina, da lui conosciuta casualmente. Emilio si innamora perdutamente della ragazza, idealizzandola e trasformandola nella sua fantasia in una creatura angelica. La scoperta della vera natura di Angiolina, che ha numerosi amanti e si rivela cinica e mentitrice, scatena la sua gelosia, che assume veri e propri caratteri ossessivi. Emilio non riesce a staccarsi dalla ragazza: un tentativo di separazione lo getta in uno stato di prostrazione profonda e, di conseguenza, riallaccia la relazione. Il possesso fisico a cui finalmente arriva lo delude e lo lascia insoddisfatto, perché ha avuto non la figura ideale che ama, ma la donna reale che disprezza. Emilio è sempre più disgustato da Angiolina che si rivela rozza e volgare. Balli si interessa anch'egli ad Angiolina prendendola come modella per una sua statua.la storia ruota attorno al personaggio di Emilio.vicenda si svolge nel periodo del carnevale ma assume a