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Estratto del documento

Il poeta coglie disegni che gli annunciano il trascorrere delle stagioni e del tempo. In un periodo che

preannuncia la fine, di un destino inevitabile, l'autunno è preannunciato dalle piogge di settembre e

dal vento di agosto. La terra è triste nuda e accoglie un sole smarrito, cioè non più vigoroso come

quello dei mesi estivi. Viene evocato il trascorrere del tempo migliore, la nostra vita che durante la

vecchiaia ci dice addio.

L'opposizione intellettuale al regime

Benedetto Croce nel 1925 redige il manifesto degli intellettuali antifascisti, con una presa di

posizione fortissima, divenne censore rigoroso e inflessibile, ma fu isolato e il suo posto ufficiale fu

assunto da Giovanni Gentile. Gobetti riuscì a superare il limite della sua classe sociale e a scagliare

le sue riviste contro il regime. Combatteva fermamente contro il provincialismo fascista, difendeva

una concezione del cittadino e dell'uomo di cultura che sapesse prendere le decisioni necessarie in

materia di libertà. Morì a Parigi in seguito alle percosse fasciste.

Gramsci era legato al marxismo, non può parlare di arte senza tenere conto del rapporto in cui la

sfera culturale si pone con quella sociale ed economica. Antonio Gramsci nella lunga prigionia ebbe

modo di scrivere i Quaderni del Carcere, opera pubblicata dopo la sua morte.

Gli anni 30

La narrativa

Negli anni 30 si fa a chiara da parte del fascismo la necessità di un intervento, con la creazione

dell'Istituto fascista di cultura, che scontava la pochezza culturale degli inizi. Da una parte vi era chi

voleva istituire un controllo sui prodotti culturali e dall'altra c'era chi come Gentile, voleva

mantenere aperto il dibattito all'interno del partito. Si rifulsero: il nazionalismo, culto della famiglia

e della religione, la forza fisica, l'utilizzo del voi al posto del lei, il cameratismo. Il fallimento non

fu totale: i giovani furono immessi in un meccanismo educativo che li accoglieva nell'infanzia e

rilasciava dopo l'università, posti in uno spazio allora riservato in cui esercitare una fittizia libertà.

Nel 1934 iniziarono i littoriali, una competizione tra tutti gli studenti che aveva prove in ogni

disciplina culturale e sportiva.

La reazione della letteratura al regime

Un gruppo di giovani cercò all'interno del fascismo la propria via di fare letteratura, il cosiddetto

fascismo di sinistra che però portò nel regime argomentazioni che non gli appartenevano. L'altra

possibilità era quella di collegarsi alla lezione rondista, Solaria già dal titolo lascia balenare questa

tentazione, ci si metteva nella condizione degli obiettori di coscienza. Solaria propugnava

l'europeizzazione della letteratura e rilancio della narrativa attraverso Svevo, Gadda e Vittorini. Il

regime la soppresse perché indicava una crisi di consenso del regime.

Il nuovo romanzo

Il 1929 è un punto di partenza per un discorso sulla cultura italiana, a partire da questo anno

vengono pubblicati romanzi di Moravia, Alvaro, Berardi, Iovine, e Silone. L'intellettuale si

confrontava con una realtà ostile incomprensibile, la letteratura si opponeva al vuoto del mondo. Sì

sceglie la linea pirandelliana di scrivere male con frenetica e meticolosa distruzione di concetti e

miti.

Ignazio Silone pubblica in questo periodo Fontamara nel 1933 e Pane e vino nel 1937. Fontamara

incontrò molte difficoltà nella pubblicazione, per cui fu stampato in Svizzera in traduzione tedesca,

successivamente apparve a puntate su 14 quotidiani e periodici svizzeri. La sua diffusione si deve

alla grande diaspora di profughi che affluivano in Svizzera. La protagonista è la plebe meridionale,

con le sue sofferenze e ingiustizie a cui sono condannati nell'ignoranza gli uomini del sud. I

romanzi di Silone portarono la triste condizione delle classi subalterne, le ingiustizie e le angherie

del regime fascista. Silone metteva in luce un lato oscuro del fascismo che neanche la propaganda

antifascista era riuscita a trasmettere con tanta efficacia. Il realismo per Silone diventa uno stato

neutrale, una necessità politica e sociale prima ancora che letteraria, l'oggetto sono i compaesani

offesi da regime fascista, la sua lingua libera da eleganza e stile, perché lingua di denuncia protesta

ma anche di speranza. Viveva appassionatamente il rapporto con l'autorità, sia con il partito

comunista sia contro l'autorità della Chiesa, mostrando un'insofferenza verso ogni tipo di dogma.

Testo: La disputa dell'acqua

I temi e gli argomenti di Fontamara sono temi che il fascismo tentava di rimuovere ogni giorno

dalla coscienza degli italiani. Protagonisti di Fontamara sono i cafoni, la gente del popolo, ignorante

e sfruttata dai ricchi proprietari terrieri e dagli imprenditori. Le sofferenze, i pensieri di questa gente

occupano le pagine di Silone, che ci presenta l'episodio della spartizione dell'acqua. L'impresario,

un ricco imprenditore appoggiato da regime fascista, riesce ogni giorno ad accaparrarsi la maggior

parte dell'acqua, sottraendola ai più poveri. Il brano narra i dubbi, le preoccupazioni e le liti

determinate dall'iniqua spartizione dell'acqua.

Carlo Bernari vive in una Napoli triste, a volte plumbea percorso la disoccupazione e miseria,

narrata nella storia di "Tre operai". Con Bernari il mondo del proletariato fa la sua apparizione nella

narrativa italiana, si forma una coscienza di classe nel momento in cui l'incombente presenza del

regime fascista soffoca qualsiasi slancio libertario. Gli operai sono protagonisti del libro, ma la

dimensione privata dell'esperienza di Teodoro, Marco e Anna, rischia di privare la storia di molta

della sua aggressività, anche se non bisogna sottovalutare l'effetto di shock che il testo provoca

negli anni 30. Quasi tutti romanzi di questo periodo dovettero fare i conti con la censura, gli autori

erano per la maggior parte alla loro prima opera e questo diede alla letteratura degli anni 30 un

carattere di sperimentazione.

Testo: l'occupazione delle fabbriche

Tre operai del 1934 può entrare nel gruppo di romanzi che sconvolsero la concezione del romanzo

in Italia, un romanzo che creò non poche noie all'autore con la censura fascista. Tre operai è un testo

che anticipa i temi del neorealismo e si caratterizza per una rappresentazione scarna della vita dei

personaggi, oltre che per una demistificazione di molti luoghi comuni della nostra cultura.

Moravia de gli Indifferenti

Moravia ha ammesso di aver cominciato a scrivere gli Indifferenti senza un piano preciso, per

questo il romanzo si rinchiude nelle unità di tempo della tragedia, i personaggi si riducono ed

esistono soprattutto il dialogo e gli sfondi. Questo romanzo è un feroce ritratto di una borghesia

priva di stimoli e scopi, con atteggiamenti stupidi che costituiscono la facciata, ma dietro lascia il

vuoto. Rimane soltanto l'indifferenza: un'assenza di sentimento che viene mascherato da un'assidua

recitazione di se stessi. Questa condizione è espressa attraverso una lingua comune, sovrapposta ai

dialetti locali, una lingua a grado zero che si dilata in una narrazione ampia, fatta di trame

complicate. La struttura dei capitoli ricorda quella delle scene teatrali, gli interni sono descritti

accuratamente con zone d'ombra che fanno risaltare quelle illuminate, i dialoghi e le descrizioni

sono dettagliati. Al centro dell'opera moraviana c'è il problema della normalità, quel tessuto di

credenze, usanze e valori morali, aderendo ai quali un individuo si trova a partecipare di una vita

collettiva e si sente in contatto con una realtà. Questa si presenta come equivoca ipocrita e

ripugnante nella sua dimensione borghese, acquista i toni di primitivo e selvaggio, del vivere senza

riflettere. Gli Indifferenti posa nel complesso mosaico la tessera dell'indagine della profonda crisi

che travagliava la borghesia, che sarà la base dei futuri romanzi di Moravia.

Testo: Gli indifferenti

Moravia parte da una concezione che l'apice dell'arte fosse la tragedia, era attirato più da quella

romanzesca che da quella teatrale. Gli Indifferenti rappresentano il disagio morale di una borghesia

in crisi e l'incapacità dell'uomo contemporaneo di vivere in mezzo ai modelli di comportamento che

non gli appartengono più. Michele, il protagonista è un giovane borghese che vive in una famiglia

in decadenza economica, in cui si agitano intrighi sessuali. Scopre che la sorella Carla ha una

relazione con l'amante della madre, Leo e pensa di uccidere Leo. Il brano mette in scena l'acquisto

della rivoltella da parte di Michele, che prima è indeciso su vari tipi di armi, poi prende il modello

più economico. Uscito dal negozio di armi si dirige verso casa di Leo, a questo punto si specchia

davanti ad una vetrina, si ferma e con le dita stringe il pugno dell'arma e va a stretto contatto con il

grilletto. A questo punto avviene l'immaginazione sia del crimine sia del processo, davanti al

giudice immagina di dire che il suo unico peccato è quello di indifferenza, perché immagina di

uccidere Leo a mente fredda, senza odio. Ad un certo punto Michele riflette sui rapporti di sua

madre e sua sorella con l'uomo in questione, e, finita la drammatizzazione dell'omicidio, Carla

sposa Leo e Michele diventa socio in affari del cognato.

Corrado Alvaro

Lo scrittore aveva partecipato alla rivista Novecento, egli porta la letteratura a parlare della gente

del sud, tenuta ai margini con discriminazione. La Calabria, è una terra di memoria, di ricordi un

modo di vivere. La vita dura dei pastori e dei contadini d'Aspromonte è un patrimonio di sofferenza

e di cultura che si oppone ai modelli eroici del fascismo. Le pagine di Gente in Aspromonte sono

ricche di immagini similitudini e metafore che trasfigurano uomini e paesaggi. Dal mondo reale si

passa ad un mondo fantastico, di una dimensione mitica in cui il tempo si è fermato. Nella prosa di

Alvaro predomina l'attenzione per la forma, con ricerca di effetto ritmico creato con il ricorso a: le

ripetizioni, l'andamento musicale dei periodi, la paratassi e i frammenti di frasi. Prevale la funzione

poetica, che esplicita la ricchezza delle immagini. Alvaro non era alla sua prima esperienza

letteraria, nel 1926 aveva pubblicato L'uomo nel labirinto, un tentativo di inserirsi in una corrente

filosofico speculativa, con un'opera pervasa da un'ansia sperimentalistica. Il realismo magico si

ritrova in Misteri e Avventure. Svolse anche attività giornalistica.

Testo: Una disgrazia in montagna

Gente in Aspromonte è la storia dei pastori Argiro e della sua famiglia, alla quale precipita il gregge

in una scarpata. È l'inizio della rovina, Argiro è cacciato, si adatta a fare i lavori più umi

Dettagli
A.A. 2016-2017
54 pagine
2 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher saradigiovannantonio94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Cirillo Silvana.