REGIMI NARRATIVI
Regime di narrativo forte: Si sviluppa nella Hollywood classica (anni '10 del '900) ed è ancora oggi un punto di riferimento essenziale per i film di finzione narrativa; oggi è noto come cinema mainstream. Gli elementi della narrazione (MOTIVAZIONE, AZIONE, OBIETTIVO) sono coesi, chiari e sono connessi da una relazione causale di facile intuizione. È evidente la distinzione tra bene e male, spesso questi modelli narrativi sono caratterizzati dall'happy ending. (es: Indiana Jones - personaggio agisce per raggiungere un obiettivo, lo raggiunge e la sanzione è positiva)
Regime narrativo debole: Azione indebolita inefficace, ha poche motivazioni, il cuore del racconto è il viaggio/crescita interiore del personaggio. Finali non sempre chiusi, ma spesso sono enigmatici (es: Taxi driver, Il laureato). Ciò porta la situazione ad assumere un volto in qualche modo opaco: i personaggi, senza
un'azione che ne esprime le relazioni, e gli ambienti, senza un'azione che reagisce ad essi, diventano enigmatici. È il regime caratteristico del cinema d'autore, anche contemporaneo, che preferisce lavorare sull'accadere delle cose piuttosto che sul loro intreccio causale (che però non appare decostruito o contestato). Anti-narrazione: Opposto al regime della narrazione forte. Non è chiara la motivazione, né l'azione, né l'obiettivo. Rinuncia/opposizione ai modelli narrativi canonici, l'anti-narrazione è caratterizzata da una decostruzione del modello forte. È il corso delle cose che determina il personaggio, gli eventi lo investono, non vi è più un legame causa-effetto bensì un legame casuale tra azione, personaggio e obiettivo (es: fino all'ultimo respiro). Motivazione azione obiettivo FABULA E INTRECCIO Le storie non esistono in natura sono una costruzione e unaProduzione umana, fatta dall'uomo per l'uomo stesso. Tendenza naturale dell'uomo è quella di cercare di capire e di dare un senso a ciò che lo circonda. L'uomo è per natura fatto per comprendere e per provare emozioni. La nostra vita è prima di tutto una narrazione: l'uomo è fatto di storie e per le storie, le storie sono il modo in cui noi rappresentiamo a noi stessi e agli altri la nostra vita ed essenza.
Negli anni '30 i formalisti russi effettuano una distinzione fondamentale tra storia e racconto:
- Fabula: Storia. Il livello elementare, intangibile e astratto del racconto, serie di eventi posti nel loro ordine naturale, è una struttura di base, un nucleo strutturale. È un concetto astratto che sottostà alla materia percepibile del racconto (es: una medesima cosa può essere raccontata in modi potenzialmente infiniti, la fabula è quella medesima cosa).
- Intreccio: Ritmo/Racconto.
È la messa in narrazione degli elementi della fabula, elemento concreto, percepibile della narrazione, il modo in cui viene organizzata la fabula. Se A; B e C sono elementi della fabula allora l’intreccio può essere C; A; B oppure B; C; A ecc.
Rapporto fra tempo della Storia (fabula) e tempo del Racconto (intreccio):
- ORDINE:
- Sincronia: non c’è alterazione nell’intreccio dell’ordine dei fatti della fabula.
- Anacronia: alterazione dell’ordine dei fatti della fabula nell’intreccio.
- Analessi (flashback): il racconto posticipa un fatto che nella storia è avvenuto prima.
- Prolessi (flashforward): il racconto anticipa un fatto che nella storia avviene dopo (es: scena combattimento in Sherlock Holmes con Robert D. Junior).
- DURATA:
- Naturale (isocronia): il tempo del racconto è uguale al tempo della storia (tR=tS).
- Alterata:
- Contrazione (tR<tS): sommario, accelerazione, time lapse, ellissio
- Sequenze in bianco e nero alternate a sequenze a colori - quelle BN vanno avanti e mostrano una realtà più intima, quelle a colori vanno indietro e mostrano la vicenda dall'esterno; sino al momento in cui si ricongiungono, si fondono e quelle in BN diventano a colori. Vi è un pattern, uno schema che mette in relazione le varie sequenze e dunque suggerisce come interpretare il film, in tal modo non ci fa perdere nel racconto.
- REALTA' EMPIRICA - figure empiriche:
- Autore reale (emissione): chi ha prodotto la narrazione.
- Lettore reale (ricezione): chi la fruisce.
- DIMENSIONE TESTUALE - figure testuali astratte (enunciazionali):
- Autore implicito (enunciatore): l'autore implicito è l'idea che il lettore reale si è fatto dell'autore reale attraverso la sua scrittura.
- Lettore implicito (enunciatario): lettore immaginario a cui un testo è rivolto. Durante la stesura di un testo, un autore in carne e ossa, detto autore empirico produce la narrazione pensando ad un lettore astratto.
essere concepite, sono istanze astratte, non possono dunque essere identificati né non esserlo.
Secondo U. Eco "un testo è un prodotto la cui sorte interpretativa deve far parte del proprio meccanismo generativo". Si tratta di una serie di condizioni che devono essere soddisfatte affinché il testo possa esprimere interamente il suo contenuto potenziale: ci si aspetta che il lettore modello possa interpretare a fondo il testo - o meglio, in un modo simile a quello usato dall'autore per crearlo - ed essere d'accordo "nel rispettare le regole che crea il testo per ricavarne una comprensione coerente. Ad esempio, questo significa che, anche se il lettore empirico di Cappuccetto Rosso sa perfettamente che i lupi non parlano, perché la fiaba abbia senso il lettore modello deve accettare non solo le regole che questa fiaba impone, ma anche l'esistenza di un mondo in cui gli animali sanno parlare. Eco afferma che "ci"
dell'Interlocutore. sonodeterminate regole nel gioco, e il Lettore Modello è qualcuno desideroso di giocare a questo gioco". OGNI COSA HA UN PRINCIPIO COMUNICATIVO IMPLICITO NEL SUO SOLO ESISTERE dunque in sé prevede una comunicazione e una ricezione. In quanto istanze astratte dell'emissione e della ricezione, l'Autore implicito e il Lettore implicito non si trovano materialmente nel testo. Tuttavia le funzioni dell'Autore implicito e del Lettore implicito possono talvolta essere "replicate" nel testo in forma di elementi della diegesi, figure "vicarie", "delegate" ma visibili. Quando autore e lettore implicito si mostrano, si trovano materialmente nel testo si chiamano rispettivamente narratore e narratario, termini che individuano la manifestazione effettiva delle istanze astratte, si replicano in forma di elementi diegetici.NARRATORE: Figurativizzazione testuale dell'Enunciatore.
NARRATARIO: Figurativizzazione testuale dell'Interlocutore.
dell'Enunciatario. Emblemi dell'emissione: tutto ciò che riguarda il raffigurare il mostrare, il costruirsi di un'immagine (es. meta-cinema, ovvero i film che parlano di come si fa un film), tutto ciò che mostra/dice di mostrare e dunque enunciasé stesso ed è emblema dell'emissione. Es. Narratore extra-diegetico; quando l'intreccio articola in modo complesso la narrazione tipo con flashback. Marche dell'enunciatore: effetti ottenuti non rimandando alla realtà, ossia con angolazioni e inclinazioni particolari. Emblemi della ricezione: ciò che rimanda all'atto del vedere, presenze extra-diegetiche (cartelli, scritte, narratario è esplicitato dalla presenza di una scritta), presenza di pubblico, spettatori, osservatori. Forme dello sguardo: interpellazione rende esplicita la relazione enunciatore – enunciatario (rottura 4° parete, sguardo in macchina) Es. The Truman Show (meta-cinema,
L'enunciazione è il tema del film - telecamere hanno doppia funzione (sono sia narratore che narratario), nel film tutto esiste due volte in quanto esiste per i narratari e per i lettori reali, emblemi della ricezione: guard
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