vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Consideriamo alcuni film con due usi diversi delle didascalie e di montaggio:
“La passione di Giovanna d’Arco” di Dreyer. Tutto il film è giocato sul botta e risposta tra
Giovanna ed i suoi inquisitori. Il regista decide di raccontare la vicenda in un solo processo
e in un’unica giornata, e sceglie di riprendere il dramma utilizzando primi e primissimi piani:
costruisce il film su un’alternanza di inquadrature dei volti, delle bocche, degli sguardi, dei
gesti e della mimica, e di brevi didascalie che intervallano le frasi pronunciate dai
personaggi.
“L’ultima risata” di Murnau è un film privo di didascalie, viene favorita l’unità di tempo e di
luogo
“Intolerance” di Griffith dove le didascalie derivano dovente dalla Bibbio o da importanti
testi storici
“Napoleone” di Gance dove le didascalie riportano frasi storiche, citazioni di epoche
diverse, il diario di Napoleone, brani di corrispondenza.
Capitolo 3
La periodizzazione e i modi di rappresentazione
Il cinema muto copre un periodo di circa 30 anni: dalle prime pellicole realizzate alla fine del 1895
ai tardi anni 20. È noto come a partire dal 1929, la quasi totalità della produzione hollywoodiana
diventi sonora, mentre sono ancora prodotti film muti in URSS all’inizio degli anni 30, e fino agli
anni 40 in Cina e in altri paesi. In Francia la produzione si adegua al sonoro nel 1930. Il biennio del
dopoguerra, 1918-1920, segna una svolta innegabile nella storia delle forme cinematografiche.
PRIMO PERIODO: DAL CINEMA PRIMITIVO 1895 AI LUNGOMETRAGGI NARRATIVI 1920
DIVIDO IN DUE FASI: 1895-1910/ 1910-1919
Dal Cinématographe Lumière agli anni 10
• 1895-1900
Film unipuntuale. Estetica della veduta e non del piano
• 1902-1908 3
Il modo di rappresentazione primitivo è basato sulla successione dei quadri
• 1908
Rottura dovuta alla Film d’Art
• 1908-1910
Modello narrativo che evolve; sviluppo che riguarda i film a inseguimento e segna la
comparsa del montaggio alternato
IL CINEMA DIVENTA UN’ARTE
- Il film a episodi e il serial contribuiscono all’aumento della durata
- Il serial comporta il delinearsi del lungometraggio
- Trionfo dello stile narrativo hollywoodiano
- 1916-1920
Diversificazione dei modelli nazionali, intesa come una prima risposta al modello
hollywoodiano. Hollywood impone la propria egemonia grazie al successo delle slapstick
comedies.
SECONDO PERIODO: GLI ANNI 20 E L’ARTE MUTA
1. 1920-1925
L’arte cinematografica si consolida e nascono le scuole nazionali.
La produzione hollywoodiana aumenta, così come quella della sua controparte europea,
sovietica e asiatica.
2. 1925-1929
L’apogeo del muto
La produzione di questi anni servirà come punto di riferimento estetico per i primi cinefili,
critici e teorici
Le vedute Lumière
Il Cinématographe pone l’accento non tanto sulle indiscutibili qualità tecniche dell’apparecchio di
registrazione e proiezione, bensì sull’immagine proiettata, quella che appare sul grande schermo.
La qualità fotografica dell’immagine in movimento dipende dalle potenzialità tecniche
dell’apparecchiatura, dalla precisione delle scelte ottiche e dalla sensibilità della pellicola. A tutto
ciò dobbiamo aggiungere le condizioni di ripresa.
Quasi tutte le vedute Lumière sono realizzate “en plain air” per le quali è necessario ricorrere a
una luce naturale, quindi al sole. Le pellicole di 17 metri permettevano delle riprese che duravano
4
circa 50 secondi. Era quindi indispensabile verificare e selezionare i momenti iniziali e finali di
registrazione, o sei soggetti che corrispondessero a tale durata (es: treno che entra in stazione).
Sono il mezzo migliore per riprodurre l’effimero ed il fugace. Esse rendono possibile ciò che la
pittura impressionista si sforzava di riprodurre.
L’operatore privilegia l’angolatura diagonale, per evidenziare la prospettiva e la linea di fuga.
Più tardi diventeranno “cinema documentario”. Esse sono descrittive e solo il proiezionista era in
grado di determinare degli effetti di continuità, proiettando più vedute panoramiche una di seguito
all’altra.
Méliès
Il termine utilizzato per indicare la scena filmata non è più veduta (vue) ma quadro (tableau). I
quadri funzionano in maniera autarchica: danno vita ad un’azione il più possibile completa che si
svolge integralmente. L’inquadratura mostra un campo medio e la macchia da presa è posizionata
orizzontalmente o frontalmente. Da qui l’esperienza dell’esteriorità primitiva.
I riferimenti estetici concernono sia la scena del music-hall sia gli ambiti del disegno e della
caricatura.
Inseguitori ed inseguiti: l’alternanza e il film comico
L’inseguimento dà vita all’alternanza basata dapprima sulla successione dei luoghi e poi sul
passaggio dai piano degli inseguiti a quelli degli inseguitori.
I film Pathé riprendono questa struttura per farne lo schema tipico dei film comici basati
sull’inseguimento. L’obiettivo è quello di utilizzare i luoghi più improbabili e di aumentare il numero
di inseguitori, fattori che contribuiscono a causare tutta una serie di inconvenienti.
Il ricorso al “salvataggio all’ultimo minuto” sarà una soluzione narrativa largamente usata nel
cinema d’azione.
Capitolo 4
Le grandi scuole estetiche del muto e i film chiave
“Nascita di una nazione” segna una svolta storica
Il periodo classico del cinema muto è compreso tra il 1915 e il 1929. Il lungometraggio di Griffith
segna una svolta nell’affermarsi dell’ “Arte Muta”. Il film ottiene un enorme successo commerciale
negli Stati Uniti e scatena una serie di violente polemiche, a causa della smaccata apologia del
fanatismo del Ku Klux Klan.
Il découpage è ancora primitivo, le riprese durano 9 settimane e coinvolgono 500 comparse. 5
Viene narrata la storia di due famiglie: gli Stoneman della Pennsylvania e i Cameron del South
Carolina, coinvolte nella Guerra di Successione e dalle sue tragedie. Si intrecciano le storie delle
due famiglie con la “Grande Storia” collettiva. La prima parte coniuga i quadri storici con il
ritmo rapido degli avvenimenti che coinvolgono le due famiglie. La seconda parte è dedicata alla
Ricostruzione e ai violenti scontri razziali tra bianchi e neri. Il racconto termina con una sorta di
APOTEOSI lirica in grado di suscitare partecipazione emotiva dello spettatore, a dispetto delle sue
riserve ideologiche.
Questo film segna la nascita di Hollywood.
“Il dottor Caligari” di Weimar
Nella Germania sconfitta il cinema è influenzato dall’Espressionismo.
Il narratore Francis racconta la storia del dottor Caligari, che esibisce nel suo baraccone un
giovane sonnambulo, Cesare. Questi precide all’amico del narratore che morirà all’alba. Il suo
cadavere è ritrovata qualche ora più tardi e Cesare rapisce la fidanzata di Francis. L’epilogo si
svolge in un ospedale psichiatrico, diretto dal dottor Caligari.
Il film è ambientato in studio, la scenografia è opera di pittori e scenografi espressionisti. Esso si
contraddistingue per una stilizzazione antinaturalistica e antigeometrica caratterizzata da una
prevalenza di linee oblique diagonali, dall’arbitrarietà delle configurazioni visive e dei disegni, dalla
presenza di improvvise ed immotivate macchie di colore, dalla distorsione e dai ghirigori decorativi.
Gli attori sono come delle marionette nelle mani di uno psichiatra assassino.
In “Nosferatu il vampiro” di Murnau si usano invece luoghi reali. Le immagini dal bianco e nero
fortemente contrastato e le scelte delle inquadrature restituiscono il “gelido afflato dell’aldilà”.
L’avanguardia francese
La personalità di spicco del cinema francese nel 1918 è Louis Delluc. Egli riunisce un gruppo di
sceneggiatori e autori che nutrono una certa ambizione intellettuale. Hanno scritto poesie e si sono
occupati di teatro. Il capofila è Abel Gance. Egli progetta una grande epopea consacrata a
“Napoleone”. La realizzazione occupa il biennio 1925-1926. Una caratteristica fondamentale
riguarda la sinuosità del racconto, le cui soluzioni sono intrecciate continuamente con ironia. È un
film dalla messinscena sfarzosa, con migliaia di comparse, ma è anche una pellicola sperimentale.
La rottura sovietica
La Rivoluzione bolscevica getterà le basi per un nuovo cinema sovietico prodotto da organi di
Stato, un cinema piuttosto diverso da quello del periodo zarista
VERTOV
6
Egli è influenzato dall’avanguardia futurista. Organizza un “laboratorio dell’udito” e compie
degli esperimenti di musica concreta, base per la realizzazione di “documenti sonori”. I
suoi film sono realizzati da un collettivo, ovvero con fratello e moglie.
La macchina da presa ha una funzione didattica perché permette la produzione di altri film
e di diffondere la grammatica del cinema.
KULESOV
Grande pedagogo e primo teorico del montaggio. Pubblica studi sul ruolo della luce in
ambito drammaturgico e afferma come il montaggio rappresenti l’essenza stessa del
cinema. Il suo capolavoro è “Dura Lex”.
Le teorie di Vertov e di Kulesov sono discusse e confutate da tre grandi personalità del
cinema sovietico, che si impongono a partire dal 1924: Ejzenstejn, Pudovkin e Dovzenko.
EJZENSTEJN
È l’autore russo più conosciuto grazie a “La corazzata Potemkin”. Essa era stata
commissionata dal governo sovietico per celebrare la vittoria della rivolta del 1905. La
struttura del film è classica: 5 atti di uguale durata. Il punto culminante è nel quarto atto, in
cui assistiamo all’uccisione dei manifestanti da parte dei cosacchi sulla scalinata di
Odessa.
Conclusione
I gestori preferiscono proiettare nelle grandi sale i film muti, evitando di avventurarsi in pesanti
investimenti per equipaggiarsi con i nuovi materiali necessari per la diffusione del sonoro.
L’interessa per il cinema sonoro è la conseguenza della crisi di pubblico del biennio 1924-1925,
crisi che investe la distribuzione americana e che è dovuta allo sviluppo folgorante della radio, dei
fonografi e del telefono. Tra il 1929 e il 1930 la proiezione dei film muti si interrompe del tutto.
Vengono proiettate solo più delle pellicole di genere burlesque e scompaiono le sale che
programmano vecchi film.
Le società di distribuzione iniziano a distruggere vecchie pellicole in nitrato di ce