Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 3
Il linguaggio del cinema e movimenti di macchina Pag. 1
1 su 3
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Il cinema:

→non è una lingua perché non ha regole fisse, è un linguaggio perché applica dei codici, delle

convenzioni che si solidificano durante il periodo del cinema classico Hollywoodiano.

→i codici non cinematografici sono: i narrativi, di genere, culturali, storici ecc. (es. la signora in

giallo > codice di genere)

→i codici cinematografici sono l’insieme delle risposte ad una medesima domanda.

Il cinema non può essere ridotto ad una serie di codici, la sua analisi ha due limiti:

₁ Limite di descrizione, (“parlare di musica è come ballare di architettura” Frank Zappa). La sua

descrizione necessita sempre una semplificazione.

₂ Limite di interpretazione

• Il “terzo senso” di Barthes: c’è un livello simbolico, un livello informativo e infine un livello definito

del “senso ottuso”, in cui il senso sembra eccedere la nostra capacità di intellezione, nonostante se

ne riconosca la presenza. (es Odissea nello spazio, inception).

→ Cosa viene raccontato (LA STORIA) dipende da come viene raccontato (IL LINGUAGGIO).

L’INQUADRATURA

 è l’unità visiva minima caratterizzata da unità di spazio e continuità di tempo.

è la parte di pellicola impressionata tra un’accensione e uno spegnimento della cinepresa

(non videocamera) (il risultato dell’atto di inquadrare è quello di operare un ritaglio nello

spazio. È frutto di una selezione, e nel cinema è da riflettere.

L’inquadratura è costituita dal QUADRO e dal CAMPO.

•il quadro è la cornice dell’immagine (il limite)

•il campo è lo spazio ritagliato all’interno del quadro. Il fuori campo è uno spazio

immaginario che resta fuori dai bordi del quadro. Ci serve per dire che quel campo ha una

delimitazione.

PROFILMICO

 è lo spazio della realtà allestito per la messa in scena, pronto per essere filmato.

FILMICO

 titoli di testa, musica extradiegetica (di commento) il movimento di macchina, stacco di

montaggio, zoom, altri elementi paratestuali..

LO SPAZIO CINEMATOGRAFICO

 -I fattori statici riguardano la disposizione volumetrica e la relazione prospettica tra gli

elementi interni al quadro. (non ragioniamo sul movimento ma su una inquadratura fissa)

-I fattori dinamici riguardano il rapporto del campo con il fuori campo e con le immagini

successive ed antecedenti.

I FATTORI STATICI

Riguardano le grandezze scalari del piano / campo: le grandezze degli elementi all’interno del

quadro e i loro rapporti prospettici apparenti.

→i campi designano le inquadrature che riservano all’ambiente un ruolo visivamente prevalente

rispetto ai personaggi.

→i piani indicano il modo in cui l’inquadratura scandisce la segmentazione del corpo umano.

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
3 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sidies di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguaggi del cinema e della Tv e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Canova Gianbattista.