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LA CRESCITA DEMOGRAFICA

Può apparire un'anomalia, ma la principale novità dell'uomo è quella quantitativa. La popolazione mondiale era calcolata a 450 milioni nel 500. Era poco più di un miliardo nell'800 e ha raggiunto i 5 miliardi e 987 milioni nel 1998. Si stima che raggiungerà i 7 miliardi e 100 milioni nel 2015, poco più di 8 miliardi nel 2030 e 8 miliardi e 700 milioni nel 2045. Si può assegnare alla terra di fine secolo una popolazione di almeno dieci miliardi di individui. Il dato quantitativo si connette al tema della globalizzazione. La novità per l'uomo è che per la dimensione raggiunta dal peso umano dovrà aver cura del pianeta e fare un impiego più attento della più preziosa delle risorse di cui l'uomo dispone: la Terra. ...E QUELLA ECONOMICA

Il dato quantitativo è rilevante per l'interpretazione dei dati economici. La crescita della popolazione

concorre all'aumento del prodotto complessivo e nello stesso tempo influisce sul prodotto disponibile pro - capite. In un periodo di oltre trent'anni (1965 - 1998) il PNL (Prodotto Nazionale Lordo) è cresciuto ad un ritmo superiore rispetto a quello della popolazione mondiale. Il PNL pro - capite mondiale è cresciuto ad un ritmo inferiore. Si constata che il tasso di crescita del PNL pro capite risulta superiore a quello della popolazione nei Paesi ad elevato e medio sviluppo. Vi è sotto questo aspetto una novità: un miglioramento del rapporto in favore del PNL pro capite vi è stato anche in due Paesi con il più alto numero di abitanti nel mondo, appartenenti all'area sottosviluppata, quali la Cina e l'India.

COME CI MODIFICHIAMO
Spostando i riflettori sugli aspetti qualitativi, ciò che di più nuovo è avvenuto negli ultimi tempi è l'estensione della capacità

Dell'uomo di modificare se stesso. L'uomo si è affermato come unico essere capace di modificare la natura nel suo insieme. Nella realtà l'uomo ha profondamente modificato anche se stesso. L'umanità si è automodificata da quando si sono diffusi i principi dell'istruzione e della formazione. Si è agito inoltre direttamente sul fisico del singolo man mano che sono state individuate patologie e sono stati elaborati rimedi per combatterle.

VECCHIE E NUOVE TRASMIGRAZIONI

Gli spostamenti di popolazione sono un fenomeno antico. Sono databili all'inizio del progredire umano: le colonie greche e fenicie concorsero a formare la cultura mediterranea; l'impero romano unificò popoli, cultura, razze; le trasmigrazioni, che vanno sotto il nome di invasioni barbariche, furono un fenomeno diverso, in quanto popolazioni che provenivano da zone lontanissime si mossero in gruppi omogenei verso le aree del declinante impero romano.

Nell'800 e poi nella prima metà del 900 sono state importanti trasmigrazioni da regioni europee verso l'America e da alcune regioni dell'Europa verso le altre. Nei confronti di questi precedenti la novità è rappresentata dal fatto che dai più vari Paesi a basso o medio sviluppo individui si spostano verso i Paesi ad alto sviluppo. Coloro che provengono dalla stessa area si cercano e si ritrovano e nello stesso tempo si integrano con la collettività che li ospita. Nell'insieme il fenomeno costituisce una manifestazione della globalizzazione: da un lato essa concorre all'uniformalizzazione delle culture, dall'altro rafforza il senso dell'identità sia nelle collettività ospitanti sia nelle collettività ospitate. MILLE MODI DI ASSOCIARSI L'uomo ha cominciato prestissimo a diversificare le forme societarie di cui si è avvalso. Esistono due tipi fondamentali: le forme associative che si

impongono a tutti gli individui che si trovano in un determinato spazio e le forme associative delle quali si entra a far parte per propria volontà. Ogni forma associativa, una volta creata, acquista una propria individualità. Alle forme associative si dà il nome di istituzioni. Le istituzioni originano dagli uomini, ma hanno poi una vita autonoma, distinta da quella degli uomini che le hanno create e che ne fanno parte. Nella descrizione della situazione globale, le istituzioni non potrebbero essere ignorate per due ragioni: la prima perché la quasi totalità delle innovazioni, cui si collega il processo che ha condotto alla globalizzazione, è stata realizzata da istituzioni; in secondo luogo perché la globalizzazione è stata preparata da istituzioni aventi raggio d'azione globale, quali le organizzazioni sopranazionali.

LA NOVITA DELLA RICERCA

Particolare rilievo agli effetti della globalizzazione hanno avuto la miniaturizzazione,

La tecnologia satellitare e astrale, le telecomunicazioni. Sono settori sviluppatisi all'incirca negli ultimi cinquant'anni, ma con accelerazioni negli ultimi venti - venticinque anni.

II CAPITOLO

L'economia. I tempi dell'avvicinamento. Una visione d'insieme.

Sono vent'anni che l'economia è entrata in una fase del tutto nuova. L'inizio coincide con la concomitanza di alcuni fattori. Probabilmente la palma spetta all'informatica, alla miniaturizzazione, alla tecnologia spaziale, alle telecomunicazioni. Il progetto dello scudo spaziale (SDI - iniziativa di difesa strategica, 1983) mise a terra l'URSS, che fu costretta a prendere atto della sua incapacità tecnica, politica ed economica di porre mano ad un programma analogo. L'URSS avvertì l'impossibilità di colpire il concorrente-nemico. Nel tentativo di modificarsi scomparve. Dalle sue macerie sono nati parecchi stati, alcuni di vaste proporzioni.

come la Russia. Sono stati che si collocano nell'area del mercato sia pure con incertezza. L'URSS era un'altra cosa; voleva rappresentare un mondo alternativo da esportarsi nelle più varie parti del globo. L'URSS scompariva, ma sull'altro fronte gli enormi investimenti nella tecnologia producevano i loro frutti: iniziava la marcia del progresso. Diveniva in breve possibile comunicare in tempo reale tra le varie parti del mondo con tecniche sempre più semplici e a costi minori. Si è creato un mercato finanziario mondiale che ha raggiunto una dimensione sino a qualche tempo fa inimmaginabile. Le diversificazioni dei contratti, l'impiego di formule più complesse consentono a chiunque di investire i propri risparmi in qualsiasi luogo e chiunque avesse bisogno di capitali avrebbe potuto attingere al mercato mondiale. Nello stesso tempo si aprivano spazi per i mediatori, speculatori ed avventurieri. Il primo ad unificarsi è stato

Il mercato finanziario, poi il mercato dell'informazione e dell'intrattenimento. Negli ultimissimi tempi le telecomunicazioni e televisioni vanno saldandosi in un unico sistema. È nato un sistema aperto a miliardi di informazioni senza alcun limite spaziale e si trasmettono e si ottengono da chiunque e da qualsiasi luogo. Anche la formazione non incontra più limiti assoluti. La ricerca scientifica ha subito una accelerazione. Gruppi separati da distanze continentali collaborano e realizzano identici progetti di ricerca, comunicandosi gli uni e gli altri. Non tutte le ricerche comportano grandi finanziamenti. I soggetti finanziatori principalmente sono le imprese, soprattutto i grandi gruppi che operano sul mercato mondiale. Ciò che interessa loro è l'innovazione, non dove e da chi viene prodotta. Per quanto riguarda il fattore politico ed istituzionale. Il mondo bipolare vedeva da un lato l'URSS e i suoi satelliti, dall'altro gli USA e i paesi collegati,

Gli stati europei, il Canada, il Giappone ed altri paesi nell'Asia orientale. Dal 1951 ha avuto avvio un movimento per legare tra di loro gli Stati europei occidentali. Il legame presentava una peculiarità, di non fondarsi solo su Trattati la cui esecuzione fosse affidata alla volontà degli Stati di rispettarli, ma di dar vita ad istituzioni autonome dotate di poteri in grado di imporsi agli Stati membri e direttamente alle imprese e ai cittadini. E' stato per qualche tempo incerto se nella Comunità europea dovesse assumere la preminenza l'aspetto politico o economico. L'aspetto economico ha prevalso. Il principio si è esteso ad ogni aspetto del mercato. Il risultato finale è stata la creazione di un mercato unico. Il trattato CEE sin dal 1957 dettava la regolamentazione del mercato, fissando principi e regole cui Stati, imprese e cittadini avrebbero dovuto attenersi. Per gli Stati, in particolare, obbligo di non vietare l'ingresso.

A beni, servizi, capitali e persone provenienti dagli altri Stati membri e di non restringere la libertà di movimento; divieto di aiuti alle imprese salvo che con riguardo a ipotesi prestabilite ed in ogni caso sempre sotto il controllo comunitario; divieto di avvalersi di imprese pubbliche per alterare il mercato. Con il Trattato di Maastricht si è posto l'obiettivo di creare una moneta unica. L'accettazione di uno stato nel regime della moneta unica è stata subordinata alla verifica di alcuni parametri, detti di convergenza, riguardanti il rapporto con il prodotto interno lordo del debito complessivo delle Amministrazioni pubbliche e dell'indebitamento annuale, il livello d'inflazione, i tassi corrisposti su titoli pubblici a lungo termine. Con il trattato successivo, detto di Amsterdam, i vincoli sono stati rafforzati. Sono previsti poteri di intervento degli organi comunitari ed applicazione di sanzioni in caso di infrazione dei parametri.

vincoli, garantendo l'indipendenza e l'autonomia delle decisioni monetarie. Inoltre, i trattati di Maastricht e di Amsterdam hanno introdotto il principio della libera circolazione dei capitali, dei servizi e delle persone all'interno dell'Unione Europea. Questo ha favorito l'integrazione economica e ha permesso agli Stati membri di beneficiare delle opportunità offerte dal mercato unico. Tuttavia, i trattati impongono anche regole e limiti rigidi per garantire la concorrenza leale e prevenire abusi di posizione dominante. In conclusione, i trattati di Maastricht e di Amsterdam hanno introdotto importanti vincoli e regole per garantire la stabilità e l'efficienza del mercato all'interno dell'Unione Europea.principi ed è tenuta a fare uso dei suoi poteri perché i prezzi rimangano stabili. Il risultato che si vuole ottenere è un'equa distribuzione delle risorse e la prevenzione di fenomeni come l'inflazione.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
8 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/09 Sociologia dei processi economici e del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviael di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di sociologia dell'organizzazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Pipan Tatiana.