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IL FRANCESE
Il Francese ti tutte le lingue romanze è la più complicata foneticamente ed evoluta rispetto al latino, anche
fortemente germanizzata ( si sta parlando del francese che deriva dal franciano)
Fenomeni che caratterizzano tutta la Romània occidentale :
1. Lenizione
2. maggiore conservazione della – s finale latina (in portoghese, francese, ladino, spagnolo)
- nella fase più antica c’era anche nei dialetti settentrionali italiani
Caratteri generali del consonantismo
1. LENIZIONE ( fenomeno sistematico al di sopra della linea Massa- Senigallia= Romania Occidentale)
- = indebolimento delle consonanti in posizione intervocalica o inter-sonante (tra vocale e
sonante r)
➢ CAPRAM (r in posizione inter-sonante)> occ. Sp. cabra
>*fr. ant chievre (a tonica > e ; se c’è
palatalizzazione allora abbiamo –ie-; la p> v tramite
spirantizzazione)> chèvre (nel XIV secolo abbiamo
avuto il ri-monottongamento del dittongo –ie-)
* in antico francese un’altra isoglossa è la palatalizzazione di /k/ e /g/ latini davanti a vocale
palatale e SOLO in francese avviene la palatalizzazione davanti ad a il nostro giardino è un
prestito dal francese antico; già nel III-IV secolo si comincia a palatalizzare in tutta la
Romania, compreso il rumeno (tranne nella zona interna della Sardegna); la prima fase di
palatalizzazione dei suoni velari latini in francese antico è simile all’italiano in cui abbiamo
una affricata sorda o sonora ( a seconda della consonante latina di partenza; dopodiché le
lingue romanze occidentali ( compresi i dialetti italiani settentrionale) davanti a vocali palatali
hanno avanzato ulteriormente il punto di articolazione: cioè dall’affricata palatale sorda o
sonora passano all’affricata dentale sorda o sonora.
- Rispetto all’antico occitano la lenizione in francese va oltre
- L’occitano si ferma al primo stadio di lenizione ( se si parte da una consonante doppia latina =
scempiamento ; se si parte da una consonante occlusiva sorda = sonorizzazione ) mentre il
francese passa almeno dalla spirantizzazione e poi al dileguo (indebolimento della vocale
interconsonantica)
- Rispetto all’occitano e allo spagnolo, il francese va sempre oltre nell’indebolimento delle
interconsonanti.
- La lenizione in Italia è un fenomeno sporadico:
Es. STRATAM > strada Due ipotesi riguardo a ciò:
LACUM > lago 1. C’è stato un fenomeno di sonorizzazione che poi ha
continuato solo nella Romània occidentale
2. Influssi gallo- romanzi precocissimi
- RIPAM > ripa > sp. occ. port. Riba > fricativizzazione dell’occlusiva labiale> fr. rive
>riva (francesismo)
- VITAM > It. vita
>occ. Vida (area iberica semi-consonantizzazione)
> fr. vie quando abbiamo di partenza una dentale, abbiamo poi una spirantizzazione
poi registrata nella grafia come e
- AMIGA > amija (/j/ si assimila vicino alla l)> amia > fr. amie
2. VOCALIZZAZIONE in u di l preconsonantica
- Fenomeno che si trova a tappeto nel dialetto d’oil ma a volte anche nella lingua d’oc (vd.
Bernart de Ventadorn che era del Limozino)
- ALTER> altr (nesso –tr ha bisogno di una vocale d’appoggio la l preconsonantica si è
vocalizzata in u) >fr. ant/ occ. autre (au- non si è mai monottongato in o al sud altra isoglossa
tra nord e sud ) > fr. outre
- Alba > fr. ant. / occ. Aube
3. NASALIZZAZIONE
- Fenomeno molto arcaico (già dal IX secolo)
- Ha parecchio modificato l’assetto vocalico del francese
Caratteri generali del vocalismo
1. Dittongo spontaneo
- Mentre l’occitano non ha dittongo spontaneo, il francese ce l’ha per le vocali aperte in sillaba
libera (come l’ italiano) ma anche per le chiuse
- Il dittongo spontaneo esclude una larga fascia mediterranea e si trova in francese d’oil, italiano
e spagnolo castigliano Italiano= vocali aperte in sillaba aperta; Francese = vocali aperte e
vocali chiuse ; Spagnolo= vocali parte in sillaba aperta e chiusa
- Questo fenomeno è già attestato nella Sant’Eulalia
- Il francese antico era caratterizzato da dittonghi spontanei poi quelli condizionati (
influenzati da suoni vicini, di solito palatali
- Già a fine XII secolo hanno cominciato a ridursi :
➢ AI > è aperta
➢ Alcuni hanno aspettato il XVIII secolo per ridursi
- Dittongo di O aperta > uo (nella Santa Eulalia) dittongo ascendente
➢ Avviene anche in francese e spagnolo
➢ Si sono evoluti : fr. > dittongo ascendente
Sp.> ue
➢ Quando sono partiti i dittonghi ancora non si era perso il contatto con la Dacia
❖ Nel III secolo d.C. si era arrivati alla massima espansione della Romània
❖ I fenomeni fonetici accaduti prima del III secolo hanno permesso il contatto col
rumeno (dal III secolo si sono persi questi territori che sono tornati slavi)
- Dittongo di E aperta > ie> ei dittongo ascendente (nella sant’Eulalia)
➢ Si è prodotto prestissimo
- Dittongo di O chiusa > ou> eu dittongo discendente
a. Es. BONUM > buon> buen
>Fr. moderno bon
❖ Ora in francese il dittongo non c’è più perché era un aggettivo molto comune che si
no
poteva usare in posizione tonica e atona ( dittongo in posizione atona)
❖ questo aggettivo si trova come buen anche nello spagnolo antico (lo troviamo anche
senza il dittongo Pronomi = non dittonghi
❖ Stessa cosa nei possessivi: ( già nel latino volgare in Gallia) Aggettivi = dittonghi
b. Es. NOVUM> nov (v in posizione finale si assorda ) >nuof> nuef
c. Es. FLOREM > flour > fleur
>it. fiore (perché vocale in sillaba chiusa)
❖ UE ed EU si sono rimonottongati e trasformati in un suono simile dopo il XIII secolo
d.C. che la grafia ha appiattito sul secondo ( nel moyen- français dal XIII- XVI secolo)
- Dittongo di E chiusa > ei > oi ( XII secolo- si è fermata la grafia) > oe (apre la seconda vocale già
dal XII secolo)> uè (la 1^ vocale è diventale semivocale; la seconda ha attratto l’accento ) > uà
(da dopo la rivoluzione francese si è deciso di accogliere nella lingua standard la pronuncia
basso popolare)
➢ Es. TELAM (la –a finale si trasforma in un suono sordo che la grafia ha registrato, dopo
qualche incertezza, in una –e finale)> teile > toile > toele > tuele> tual
2. Dittongo latino AU
- È uni dei dittonghi latini che non ha seguito la strada del monottongamento a oltranza come
OE >e chiusa ; AE > e aperta ( si sono monottongati molto presto)
- Aveva iniziato a monottongarsi in età antica/ classica AU > o chiusa ma poi si è fermato; poi è
stato l’ultimissimo a ri-monottongarsi ma non in tutta la Romània (mantenuto in occitano e
catalano)
- Altre lingue abbiamo una prima fase ben documentata nel portoghese : > ou
➢ Lingue più conservative perché zone periferiche (osservabile anche nel lessico) e quindi non
toccate dall’evoluzioni che avvenivano nella zona gallo-romanza ( e prima italiana) che
erano centri culturali da dove partivano i mutamenti.
➢ Es. FORMOSUS > port. formoso
>sp. hermoso
>rum. Frumos
➢ Es. magis (area laterale) mentre in area centrale plus
N.B. :Il Comparativo di maggioranza In latino classico se l’aggettivo aveva un tema finiva in
consonante si metteva un suffisso finale –ior(maschile e femminile) o -ius (neutro) e si
declinava seguendo la 3^ declinazione; se però l’aggettivo era un polissibao di cui iltema
finiva in vocale non si poteva aggiungere il suffisso e quindi era obbligatorio una forma
perifrastica con l’avverbio magis la novità del latino volgare è che questa cosa viene
esteso a TUTTI gli aggettivi, anche quelli sintetici e ciò a raggiunto tutta la Romania solo
in seguito magis è stato sostituito da plus nell’area centrale galloromanza-italiana ma già si
erano persi contatti con le zone periferica iberico-romanza e della Dacia
- AU >O chiusa (età classica ha un monottongamento)> 1^ fase OU (vd. portoghese)>O aperta
(solo italiano, francese e spagnolo) CHOSE> causa
3. PALATALIZZAZIONE di a tonica e a finale in sillaba libera in e aperta
- Se si sono mantenute le a allora non è francese
- Se non si sono mantenute e si sono palatalizzate allora è francese
- Principale isoglossa tra dialetti d’oil e d’oc La francia è linguisticamente divisa in due fino alla
crociata anti- albigese nel XIII secolo ( la linea di separazione cadeva sopra il Limozino e
l’Alvernia) altra isoglossa fra Nord e Sud è il dittongo spontaneo.
*****
LE PRIME TESTIMONIANZE DEL FRANCESE
I giuramenti di Strasburgo (842 d.C.)
• Patto fatto dai figli di Ludovico il Pio, a sua volta figlio di Carlo Magno
• Tramandati dal cronista Nitardo (tuttavia non abbiamo l’autografo ma il manoscritto più antico che è
giunto fino a noi è di 150 anni dopo)
• Si stanno “bisticciando” col terzo fratellastro (Lotario) e si alleano contro di lui
• Giuramenti fatti davanti ai rispettivi eserciti (franchi occidentali= francese; franchi orientali= tedeschi)
- Per la parte germanica non abbiamo problemi: dialetto francone renano (stava entrando in uso
nei grandi monasteri)
- La parte in francese è faticosa, certo numero di oscurità e imperfezioni stilistiche
• I re sono trilingui: francese, tedesco, latino; il grosso dell’esercito tuttavia non parla altre lingue oltre
alla propria quindi c’è necessità di farsi capire da parte dei re.
• Luogo d’origine: per alcuni valle del Rodano, per altri nella Lorenza; per alcuni piccardo per altri
pittavino
• Formule latine adattate al volgare
• Non è un documento che presenta il reale assetto del volgare francese
- Arcaismi: latinismi; conservazione di a in posizione tonica ed in sillaba aperta (in sant’Eulalia: a>
e); non cè traccia di e aperta> ie )
- E breve latina > i
O breve latina > u
Grafia ampiamente riportata nei testi latini nella prima parte del VII secolo in Francia, prima
della riforma Carolingia appare come un ritorno alla pratica scrittoria tradizionale)
- Conservazione di /k/ davanti ad a (particolarità dialettale o lingua che non è quella dell’Ile- de-
France)
• Non dà conto della fonetica del francese del IX secolo
• Sono un adattamento per rendere comprensibile agli illetterati una formula latina
• Essi rimangono il primo esempio di un brano ininterrotto di prosa scritto in una lingua romanza