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Danno biologico e nesso di causa
Se ci sono elementi o dati che possano modificare, si parlerà a questo punto di danno biologico in relazione al nesso di causa, quindi in relazione ad una logica in cui vi è un evento che viene successivamente da, legati insieme e collegati da una causa.
Causa è ciò che modifica. La situazione può sembrare semplice solo quando abbiamo eventi di una certa qual immediatezza che determinano la possibilità di un riconoscimento tangibile. Meno abbiamo queste situazioni, maggiore è la disquisizione sul nesso di causa.
Esistono in ambito medico-legale elementi che ci aiutano a stabilire qual è il nesso di causa e si parla di criteriologia medico-legale in tema di nesso di causa.
Vi sono alcuni elementi che devono essere soddisfatti per poter stabilire che quel determinato evento ha determinato, lui e solo lui, quella determinata situazione per cui si va a discutere.
C'è un criterio cronologico, uno topografico, uno qualitativo,
mano, ecco la formattazione del testo utilizzando tag html:uno quantitativo. Esiste un ulteriore criterio che è l'esclusione delle altre cause. I primi criteri a cui andare in riferimento sono quello qualitativo e quello quantitativo.
Quel determinato evento così come raccontato, evidenziato, riconosciuto poteva da sé solo avere l'efficienza lesiva per determinare le lesioni che ho visto in sede di cartella clinica, di visita, di pronto soccorso? Si/no.
Quel determinato evento che vado a valutare aveva la capacità intesa come criterio quantitativo, da sé solo, di determinare quella situazione che sto andando a valutare? Si/no.
Ciò che io vedo oggi è sul piano anotomo - topografico uguale a quella che si è venuta a determinare o che ho letto dalle cartelle cliniche, dal racconto, o che poteva determinarsi in quel modo? Si/no.
Esistono altre possibilità che l'evento o il soggetto o lo stato fisico del soggetto attuale potessero determinare questa situazione? Si/no.
mano che do un giudizio sempre più positivo su queste domande e su questi criteri, ecco che il nesso di causa si riempie di contenuti e di valori dai quali potrò dire si o no. L'evento così come raccontato aveva la capacità, efficienza, forza, intensità per agire nel modo in cui ho letto, nel modo in cui mi viene raccontato e tale da determinare questi successivi eventi o questa successiva situazione che oggi sto andando a discutere e considerare, sempre in tema di danno biologico indirettamente. L'altro criterio è quello cronologico: questo evento ad oggi si determinava con questa efficienza lesiva, con questa efficienza di forza, in quella sede, in quel modo e su quell'organismo? Si/no. Ci sono situazioni con le quali possono esserci le cosiddette patologie misconosciute, e poi andando a fare gli accertamenti a seguito di ulteriori eventi non le evidenziano. Microlesioni, ad esempio, di strutture tendinee, che su un evento lesivo diuna certa qual efficienza lesiva ma non di particolare forza, vado a fare l'accertamento e mi trovo delle situazioni degenerative, delle situazioni lese. Posso cominciare a fare qualche esclusione, posso dire che l'efficienza lesiva o l'efficienza qualitativa/quantitativa di questo momento traumatico non era tale da determinare questa situazione, oppure lo poteva essere.
Ad esempio, mi trovo un infarto del miocardio in un paziente con aree di necrosi di vecchia data, non recenti, perché ho fatto anche gli enzimi e non si sono mossi, quindi l'infarto non è in relazione all'evento traumatico, all'aver avuto particolare evento stressorio.
Posso dire che qui mi trovo una degenerazione di diverso grado, su una situazione che si ha, invece, a distanza di poche ore.
Una volta che riesco a dare dignità a questo discorso, posso parlar di momento da valutare, e quindi da considerare.
Un esempio banale che si fa è che se cammino per la strada
ed urto una persona, la quale cade, va al pronto soccorso, si fa una lastra del torace e gli trovano una macchiettina che poi si scopre essere un processo tumorale, non c'è nesso di causa. In medicina legale così come in giurisprudenza si parla di momento sciogliente rivelatore, cioè scioglie i dubbio del nesso di causa tra evento, stato pregresso, stato anteriore, dato nuovo da valutare, va a rilevare un pregresso stato patologico anteriore non conosciuto perché non ancora tale da essersi manifestato in una forma patologica. Questa per dire quanto gli accertamenti debbano essere assoluti, quanto i ricoveri ospedalieri debbano essere pieni di documenti e di dati di qualunque tipo esso siano, perché poi non si sa dove si va a finire, quanto gli atti che si compiano debbano essere il più possibile correttamente portati avanti. Oggi facciamo un'attività normalissima, ma non sappiamo se una persona viene per un motivo o per un altro.
ovvero può dire che ha avuto un incidente stradale ma non si sa per quale motivo, può dire che è scivolata in casa, e poi si è andati a scoprire che aveva una polizza infortuni. Se, giustamente, da un lato si dice che ogni atto o danno ingiusto abbia necessità di essere risarcito, dall'altro sul piano penale si deve andare a valutare quale è il nesso di causa, se quel determinato stato è specificamente attribuibile a quell'evento di cui si sta parlando. Quando si va in penale, la malattia equivale all'indebolimento della persona, a lesione personale, potrebbe equivalere ad un delitto di percosse. Alcune forme, quando si va ad agire in ambito penalistico, cambiano notevolmente aspetto, proprio perché in ambito penalistico dobbiamo tendere alla repressione del reato, e avere tutti i dati utili affinché non si compiano reati perseguibili per legge. Alcuni atti, in alcune situazioni, diventano non penalmente.Rilevanti ma suscettibili di ristoro economico in ambito civile, ma il primo momento su un danno ingiusto alla persona passa attraverso un ipotesi penale dove esistono tutta una serie di altre tutele, a vantaggio delle persone e dei cittadini, tali da poter anche dire se non è un reato penalmente perseguibile, ma vi è comunque un danno civilmente risarcibile (si passa in ambito civile).
L'articolo 41 parla delle concause, quindi accanto ad un evento causa diretto, vi possono anche essere ulteriori eventi che contribuiscono a determinare quella situazione che oggi vado a vedere rispetto ad un evento che si è avverato qualche tempo prima.
Le concause in senso assoluto si dice che non escludono il rapporto di causa o non lo cambiano se non quando la concausa da sé sola diviene talmente efficiente, talmente forte da spezzare la catena del precedente nesso di causa per ridivenire a sua volta nuovo nesso di causa.
Un esempio: scivolo, viene l'ambulanza, mi
Portano in ambulanza, l'ambulanza ha un incidente in cui riporto un trauma violento, l'ambulanza mi carica su un'altra e mi portano in ospedale. Come arrivo casco e ho un altro trauma, ancora più violento, vengo portato in pronto soccorso e trattato. Abbiamo una catena di eventi e di situazioni ma sono tutte concause, perché se io non avessi ricevuto quella determinata spinta che mi ha fatto cascare, non sarei salito in ambulanza, non avrei subito il primo incidente, non avrei subito il secondo, non sarei scivolato, non mi sarei fratturato. È vero che l'iniziale momento era un momento di una semplicità tale che da sé solo non avrebbe mai potuto determinare la situazione che oggi ho, ma è senza quello che non ci sarebbero state la catena degli eventi che si sono succeduti ed ulteriormente verificati.
Altro è che io vado in ospedale per fare un accertamento, una visita ambulatoriale, sono in ambulatorio, mi dicono di aspettare.
in quanto si manifestano prima dell'evento principale. Possono essere condizioni fisiche o psicologiche che contribuiscono a creare una situazione favorevole per l'insorgenza del danno. Ad esempio, una persona con una predisposizione genetica a determinate malattie potrebbe essere più suscettibile a sviluppare complicazioni durante un intervento chirurgico. Le concause possono anche essere eventi esterni che si verificano contemporaneamente all'evento principale e contribuiscono al danno. Ad esempio, se una persona viene coinvolta in un incidente stradale a causa di una guida negligente, la negligenza del conducente diventa una concausa del danno subito dalla persona coinvolta nell'incidente. In entrambi i casi, le concause possono influenzare l'entità del danno o la sua manifestazione.presenti o sopravvenute. Le concause presenti possono essere anatomiche, anatomo - patologiche, come un decorso anomalo di un vaso, una patologia misconosciuta, lesione tetanica o spora epatitica contratta precedentemente che successivamente si va a determinare, perciò deriva il criterio cronologico, qualitativo, quantitativo, topologico.
La lesione del tipo che cado mi faccio male, vado in ospedale per essere medicato, dopo una settimana scopro che ho l'epatite b, la domanda è se la lesione possa essa stessa averla determinata. Diventa difficile a distanza di una settimana, a meno che non abbia una forma di epatite culminante, ovvero una forma acuta. Ma se io 15 giorni prima avevo subito un precedente intervento chirurgico, ovvero avevo avuto dei rapporti a rischio, ecco che il nesso di causa sul criterio cronologico, qualitativo, quantitativo e topografico comincia ad oscillare in maniera più vicina ad una cosa che non attiene a quell'evento ma che era la
concausa preesistente che successivamente alla presenza ospedaliera, agli attiospedalieri, alle analisi ospedaliere, si è venuta a conclamare. Questo è un evento di tale intensità per cui se chiedo un ristoro per l'epatite, quella che era la concausa preesistente diviene causa, spezza il nesso di causa dell'evento successivo perché ne assume dignità, forza e valore, le concause interrompono il nesso di causa se non quando esse stesse divengono causa, e quindi attengono all'articolo 40. La situazione preesistente: io già avevo l'epatite b, ho un certo tipo di lesioni, mi vedono che ho l'epatite b, me la continuo a tenere, né si aggrava né si modifica la causa preesistente che interagisce insieme con. Il problema è che probabilmente avrò una maggiore necessità di attenzione da parte dei sanitari per le cure da fare, avrò una possibilità durante il momento delle acuzie del mio status.are una serie di circostanze che possono portare a conseguenze positive o negative. Nel caso specifico dell'epatite B, contrarla non dipende direttamente dalla difficoltà dell'evento, ma piuttosto dalle modalità di trasmissione del virus. L'epatite B è una malattia infettiva causata dal virus HBV, che si trasmette principalmente attraverso il contatto con sangue infetto, fluidi corporei o oggetti contaminati. Pertanto, per contrarre l'epatite B, è necessario entrare in contatto diretto con una persona infetta o con oggetti contaminati da sangue infetto. La difficoltà di un evento non influisce sulla presenza o assenza del virus nell'organismo. È importante adottare precauzioni universali per prevenire la trasmissione del virus, come l'utilizzo di preservativi durante i rapporti sessuali, l'evitare di condividere oggetti personali che potrebbero essere contaminati da sangue infetto e l'adeguata sterilizzazione degli strumenti medici. In conclusione, la difficoltà di un evento non è correlata alla possibilità di contrarre l'epatite B. È fondamentale conoscere le modalità di trasmissione del virus e adottare le precauzioni necessarie per prevenire l'infezione.