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NOEMI AMMIRATI
Al momento del pagamento quell'ammontare va a finire in dare nel mastrino affitti passivi, quindi alla fine questo nuovo anno ha in quel mastrino di costo tale valore in dare, corretto dal costo relativo al periodo del secondo anno in avere; c'è dunque un'eccedenza minore e se non succede altro graverà sui costi dell'esercizio n+1.
Il rateo attivo funziona al contrario, ma con la stessa logica e finalità: con data 1/1 o quando effettivamente si incassano gli interessi attivi, si chiude il rateo in avere, con contropartita il conto interessi attivi; questi sono iscritti in dare, ma non perché siano un costo, bensì perché stanno correggendo in anticipo un importo di interessi attivi altrimenti troppo alto, che si andrà ad iscrivere al momento in cui si incasserà.
La differenza tra l'entrata di liquidità e il ricavo riferito all'anno n+1, cioè il valore che va a
correzione indare fa sì che sui conti del nuovo esercizio, a conto economico tra i proventi, alla fine impatti solo la metà di questo nuovo introito, perché l'altra metà era di competenza economica dell'esercizio precedente. Per quanto riguarda i risconti attivi, il costo per un premio assicurativo deve diventare di competenza del nuovo esercizio; dal primo anno viene ereditato il mastrino risconti attivi, che si riapre all'1/1 tra le attività. In questo modo c'è la consapevolezza di dover imputare al nuovo anno appena iniziato già un costo per premi assicurativi, dunque si chiude in avere il risconto, e già facendo questo si imputa il nuovo costo; ciò significa che la scrittura all'1/1 presenta in dare il conto premi assicurativi, e in avere il conto risconti attivi. I risconti aperti a inizio anno in dare, in questo modo vengono chiusi; il mastrino risconti si estingue, serve solo a cavallo.tra i due esercizi. La contropartita, il conto premi assicurativi, è il costo che bisogna scrivere a questo nuovo esercizio, cioè è quello che matura per i mesi di questo nuovo anno; pertanto, questo nuovo costo va ad aggiungersi in dare come tutte le variazioni economiche negative, e finirà per ridurre gli utili quando si farà la chiusura dei conti dell'esercizio n+1. I risconti passivi sorgono per dei ricavi voluti rinviare al futuro; erano stati provvisoriamente lasciati in un "mastrino risconti passivi", che ricorda il dovere di stornarlo perché altrimenti si iscriverebbero dei ricavi aggiuntivi nel nuovo esercizio. Il risconto passivo è aperto tra le passività in data 1/1 in avere, e nella stessa data viene chiuso in dare, controbilanciato nella scrittura dal conto affitti attivi; significa che si colloca nel suo giusto mastrino di provento, affitti attivi, che essendo una variazione economica positiva va in avere.deve aumentare gli utilidi questo nuovo esercizio, anche se quella parte era stata incassata l'esercizio precedente.Considerando le fatture da emettere e da ricevere, lo storno viene fatto non per forza all'1/1 del nuovo anno, ma quando la fattura viene emessa o ricevuta; nei mastrini iniziali dell'anno compare quello dellefatture da emettere o da ricevere, relative alla vendita (o acquisto) che è avvenuta l'anno precedente. Ciò comporta che il ricavo (o costo) sia stato già registrato, dunque ora se si emette la fattura non si vanno aregistrare di nuovo IVA, ricavo (o costo) e credito (o debito), ma si cancella la fattura da emettere (o daricevere), e la si sostituisce con un credito verso clienti vero e proprio, formalizzato.La scrittura della fattura da emettere presenta quindi in dare il conto crediti v/clienti, pari al valore dellemerci consegnate l'anno precedente compreso di IVA, e in avere il conto fatture da emettere. LaLa scrittura della fattura da ricevere presenta invece in dare il conto fatture da ricevere, relativo al valore delle merci acquistate l'anno prima comprensivo di IVA, e in avere il conto debiti v/fornitori.
IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
Le immobilizzazioni immateriali rientrano a pieno titolo tra le attività patrimoniali; quando c'è intangibilità, l'incertezza intorno ai temi della valutazione aumenta ulteriormente, quindi anche i margini di manovra che le aziende potrebbero tentare di usare in maniera opportunistica. Da qui deriva la presenza di paletti molto più stringenti da parte dei principi contabili sia nazionali che internazionali, per evitare che le aziende valorizzino queste risorse intangibili eccessivamente, ingannando i terzi, non essendo prudenti.
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Le risorse intangibili sono essenziali per la realtà di un'impresa e costituiscono la base del suo vantaggio competitivo. Tuttavia, c'è una lacuna significativa in termini di rappresentazione di queste risorse nel bilancio, poiché spesso non sono rendicontabili.
Nel bilancio civilistico, le immobilizzazioni immateriali sono incluse nell'attivo dello stato patrimoniale, nella sezione B.II. Nel 2016 sono state apportate delle modifiche che hanno vietato la possibilità di considerare come immobilizzazioni alcuni oneri. In passato, oltre ai costi di impianto e di ampliamento, ai costi di sviluppo e ad altri, era possibile considerare come beni immateriali ad utilità pluriennale anche i costi di ricerca e di pubblicità, ma ora non è più possibile capitalizzarli.
I tratti comuni delle voci iscritte sotto la voce di immobilizzazioni immateriali sono:
L'assenza di tangibilità, cioè si tratta di un diritto, che è un concetto astratto. - Il sostenimento effettivo di costi per la loro acquisizione o la loro produzione interna e la possibilità di misurare tali oneri con sufficiente attendibilità. Ad esempio, la reputazione, immagine di un'azienda, è una risorsa immateriale, utile, preziosa; per questa reputazione si possono isolare in modo sufficientemente attendibile i costi specifici sostenuti per raggiungere quello stadio di buona reputazione. Allo stesso tempo, essa è frutto di una stratificazione di azioni avute nel tempo, l'effetto indiretto di tante scelte fatte, e nessuno riesce a quantificare esattamente quanto è stato investito in euro, né riesce a misurare quanto essa valga in senso astratto, pertanto non è iscrivibile in bilancio, ma è comunque essenziale per mettere l'azienda in condizioni di creare valore. Cosa diversa èdire di aver acquistato un brevetto o di averlo prodotto internamente, dato che un certo numero di persone, usando delle attrezzature, per un dato periodo di tempo, hanno lavorato al progetto, richiesto una consulenza esterna, sono stati spesi e sopportati dei costi per tutelare e depositare i brevetti, anche di tipo legale, e tutto questo è riconducibile in modo diretto all'avere prodotto internamente il brevetto; tali costi possono dunque essere la base per dargli un valore e riconoscerlo come una vera e propria immobilizzazione. Le conoscenze non protette, non tutelate, non create con un progetto specifico, ma acquisite, accumulate, stratificate in azienda, non vengono inserite, perché sono un know-how generico, a volte fondamentale, ma sono troppo generiche dunque non sono presenti nello stato patrimoniale. - Quando il costo c'è stato ed è identificabile, deve avere un'utilità pluriennale perché possaconsiderarsi un'immobilizzazione e non un costo da spesare per intero nel conto economico di quell'esercizio. Per esempio, in passato si considerava che dei costi di pubblicità potessero avere un'utilità pluriennale, invece oggi non è più così, perché si ritiene che l'efficacia media di un'attività promozionale sfumi molto rapidamente. È diverso invece acquisire un brevetto che ha una tutela per molti anni, e qui è più circostanziato il fatto che si possa trarre benefici pluriennali da quella specifica risorsa, è più probabile perché tutelato dalla legge. Le voci elencate, tuttavia, non sono tutte uguali per caratteristiche che le contraddistinguono, ma ci sono fondamentalmente tre categorie: - Beni immateriali: sono considerati beni perché c'è un diritto oggettivo tutelato dalla legge a fronte di questa risorsa, e ci si aspetta anche che essa duri per un periodo di tempo prolungato. - Beni materiali: sono beni fisici che possono essere toccati e posseduti, come ad esempio macchinari, attrezzature, veicoli, ecc. - Beni finanziari: sono investimenti in strumenti finanziari come azioni, obbligazioni, fondi comuni di investimento, ecc. Questi beni possono generare rendimenti finanziari nel tempo. È importante considerare che la classificazione di un bene come immobilizzazione dipende dalle norme contabili adottate e dalle specifiche circostanze dell'azienda.Quanto tempo il diritto è utile; ne sono esempi brevetti e marchi, concessioni e licenze, diritti d'autore.
Oneri pluriennali capitalizzati: sono costi sostenuti per mettere a punto una risorsa, che può essere ad esempio il costo di sviluppo, il costo di impianto e ampliamento, i quali permetteranno, sviluppando un nuovo prodotto, di produrre benefici in tutti gli anni in cui quel processo produttivo verrà utilizzato, e quindi di aumentare i ricavi o di ridurre i costi, cioè di ottenere dei benefici economici.
I costi di impianto e ampliamento sono i costi di avvio dell'impresa, di start-up; impianto vuol dire che si sta impiantando l'azienda. Sono costi pluriennali sostenuti per la costituzione di una rete commerciale, non per comprare le scaffalature, ma tutti i costi di gestione, del personale che si occupa di curare l'avvio di una nuova rete vendite: sono costi indiretti di tempo-uomo, di consulenze, non sono
costi di beni fisici, tangibili, perché altrimenti non sarebbero immateriali.
Riguardano servizi acquistati, lavoro aziendale allo scopo di avviare una nuova rete vendita, oppure per trasformazioni societarie, fusioni, scissioni.
Costi di start-up, purché direttamente attribuibili ad una nuova attività o nuova linea di business; essi ci possono andare per i principi contabili ma non esistono per quelli internazionali.
I soli costi di addestramento e qualificazione del personale sempre se in fase di start-up o sostenuti per l'avvio di una nuova società.
Possono essere sia industriali, sia amministrativi, legali, commerciali, ma legati esclusivamente all'avvio di una nuova area di business o azienda in senso stretto, o nuova organizzazione dell'azienda stessa.
Tutti questi costi che trasformano la struttura societaria dell'azienda, se gravassero solo quell'anno sarebbero dal punto di vista della competenza
economica poco sostenibili, perché in fondo si sta modulando l'attività allo scopo di usare questo nuovo riassetto in futuro. - Avviamento: nasce in occasioni molto speciali, quindi è un limite alla possibilità di sfruttare l'occasione di