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ACCONTI/ANTICIPI DA CLIENTE

Se la consegna del bene/erogazione del servizio avverrà in un periodo successivo a breve termine ma il pagamento è già avvenuto. Si ha un aumento della cassa e un aumento delle passività a breve termine per "acconti/anticipi clienti" = obbligo di prestazione. Solo una volta effettuata la consegna si realizzerà il ricavo in CE e in contemporanea vi sarà una "acconti/anticipi riduzione della voce passiva da clienti". → SE CLIENTE CI PAGA IN LIVE ALLA CONSEGNA DEL BENE/EROGAZIONE DEL SERVIZIO AUMENTO CASSA CREDITI COMMERCIALI Se la consegna avviene prima che il cliente paghi. Al ricavo corrisponde un aumento dei crediti commerciali in attività, quando il cliente paga si estinguono i crediti e aumenta la cassa. Le riserve di utili rimangono invariate: la trasformazione da crediti a cassa non genera reddito INTERESSI ATTIVI (banche) se il creditore non sconta il prestito entro il periodo successivo.Sono ricavi guadagnati ma non ancora incassati, è pertanto un'attività. Sono simili ai crediti commerciali, ma questi dipendono dalla consegna, gli interessi dal tempo. RIMANENZE Se il bene è stato acquistato, ma non ancora consegnato, e nel frattempo ne aumenta il valore, l'aumento non deve essere registrato. Se obsolescenza, deve essere registrata. 8. IL PRINCIPIO DI REALIZZAZIONE DEI RICAVI Quanto ricavo riconoscere? quello che con ragionevole certezza il cliente pagherà MA il ricavo può essere più basso del prezzo di vendita a causa di crediti inesigibili, riparazioni e resi in garanzia... in questo caso, non si riducono i ricavi ma nascono specifici costi. Il reddito è comunque il risultato di una stima. 9. IL PRINCIPIO DI COMPETENZA "quando un evento influenza sia i ricavi sia i costi, allora entrambi gli effetti devono essere riconosciuti nello stesso periodo" -> aumento. La vendita comporta delle riserve di.utilizzano • I ricavi possono essere registrati anche se non sono ancora stati incassati • I costi possono essere registrati anche se non sono ancora stati pagati Per ottenere i ricavi realizzati, è necessario ridurre le riserve di utili per i costi correlati. I costi correlati sono i costi direttamente riconducibili ai ricavi di un certo periodo. Questi costi sono di competenza di quel periodo e rappresentano la quantità di risorse utilizzate per un determinato scopo. Un costo generico è una misura di spesa, che rappresenta la manifestazione contabile di un costo. L'acquisto di un bene o servizio comporta una riduzione dell'attività o un aumento del passivo. Il costo di competenza è il costo da assegnare al periodo, in base alla quantità di risorse "consumate" nel periodo. L'esborso è il pagamento effettuato in contanti. Ad esempio, le attività generano una spesa quando vengono acquistate e un costo di competenza quando vengono consumate. È importante precisare che i ricavi non determinano necessariamente incassi nel momento in cui si realizzano. Ad esempio, possono essere presenti crediti commerciali o ricavi già realizzati ma non ancora registrati. Allo stesso modo, i costi non determinano necessariamente esborsi nel momento in cui si acquistano o utilizzano. Possono essere registrati anche se non sono ancora stati pagati.

consumano lecollegate risorseex: debiti fornitori/costi sospesi• Ricavi e costi sono rispettivamente incrementi e decrementi delle riserve di utili dovuti alle attività digestione• In un certo periodo non c’è alcun legame diretto fra reddito e variazione della cassa• Gli apporti di capitale non sono ricavi e i dividendi non sono costi (quindi non passano attraverso il CE)•Le riserve di utili non sono cassa

Ex: MAGLIONI SRL

Si considerino le operazioni di gestione dell’impresa commerciale Maglioni srl nei mesi di gennaio, febbraio emarzo. Maglioni acquista abiti da piccoli artigiani e li rivende a grossisti della grande distribuzione applicando unricarico del 50%. Per svolgere le proprie operazioni di gestione Maglioni ha in affitto un magazzino e ha duedipendenti, che si occupano delle attività amministrative e di movimentazione merci.

Nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2006 registra le seguenti operazioni:

Gennaio:Acquista 300 abiti

modello "Tubino" a 30.000 Euro

Paga anticipatamente per 15.000 gli stipendi di gennaio, febbraio e marzo

Paga l'affitto di 3.000 Euro per i mesi gennaio, febbraio, marzo.

Vende 200 abiti modello "tubino" a credito-Febbraio

Vende 100 abiti modello "tubino" a credito-Marzo

Incassa i crediti relativi ai mesi di gennaio e febbraio 11

Limitandosi per semplicità alle informazioni sopra descritte, mostrare il conto economico di Maglione per i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2006. Mostrare quale sarebbe il risultato di Maglione nei tre mesi se venisse utilizzata una contabilità per cassa (invece che per competenza).

CRITERI PER RICONOSCERE I COSTI DI COMPETENZA

  1. matching principle I ricavi e costi determinati da uno stesso evento devono essere riconosciuti nello stesso periodo. Prima si registrano i ricavi, poi i costi associati

L'impresa Mobix riceve un pagamento di 50.000€ nel 2015 per un ordine di vendita raccolto a fine 2015.

Nel 2015 i mobili non sono ancora consegnati (nonostante il pagamento avvenuto), quindi i ricavi non sono di del 2015. Nasce invece una passività per "Anticipo Clienti" (obbligo prestazione) e aumenta la competenza "Cassa". Nel 2015, Mobix ha pagato 1.500€ all'agente di vendita per aver raccolto l'ordine. Diminuisce il conto "Cassa" e aumentano i "Costi anticipati". A gennaio 2016 Mobix consegna i mobili, 50.000€ diventeranno ricavi di competenza del 2016 (viene così cancellata la passività "Anticipi da Clienti"). In relazione a questa vendita, Mobix deve anche registrare il costo di all'agente di vendita (1.500€). Si genera quindi un costo di competenza nel competenza associato alle provigioni 2016 denominato "provigioni" e si estingue l'attività "Costi anticipati". E' da sottolineare che in entrambi i casi, periodo di esborso eIl periodo di competenza può essere suddiviso in diversi tipi di costi: 1. Costi dei beni venduti: costi associati alla produzione o all'acquisto dei beni che vengono venduti dall'impresa. 2. Costi di periodo: costi associati alle attività svolte nel periodo, come illuminazione, riscaldamento, spese commerciali, amministrative, personale (esclusa la manodopera diretta) e altri stipendi. 3. Costi non associabili a ricavi futuri: costi sostenuti nel periodo che non sono associati a benefici futuri attesi dall'impresa, come la formazione del personale (difficile da stabilire quando si manifesterà il beneficio) e perdite o insussistenze passive di esercizi futuri. Esercizio: classificare i seguenti costi 1. Costo dei materiali relativi a beni venduti: costo dei materiali utilizzati nella produzione dei beni venduti. 2. Lo stipendio del responsabile del controllo di gestione: costo di periodo, in quanto è associato alle attività di controllo di gestione svolte nel periodo. 3. La formazione dei dipendenti: costo non associabile a ricavi futuri, in quanto è difficile stabilire quando si manifesterà il beneficio della formazione. 4. Le provvigioni pagate agli agenti di vendita: costo di periodo, in quanto è associato alle attività di vendita svolte nel periodo. 5. Rimanenze divenute obsolete nel periodo: costo dei beni che sono diventati obsoleti nel periodo e non possono più essere venduti. 6. Costo della manodopera diretta: costo dei lavoratori direttamente coinvolti nella produzione dei beni venduti. 7. Lo stipendio mensile del responsabile: costo di periodo, in quanto è associato alle attività svolte nel periodo.

commerciale3La perdita di valore di un edificio a seguito di un incendio

I dividendi non sono costi ma suddivisione di cassa

COSTI DI COMPETENZA E SPESE

Una spesa si manifesta quando si acquista un bene o un servizio e può:

  • ridurre un'attività (cassa)
  • aumentare una passività
  • essere uno scambio fra attività (permuta)

La maggior parte delle spese diventano nel tempo costi di competenza (ad eccezione delle attività advendute es. immobili, terreni, brevetti, ecc.) infatti spesa e costo di competenza non si manifestano necessariamente insieme

  1. Spese del periodo che sono anche costi di competenza del periodo quando una risorsa è acquistata (spesa) e consumata, cioè la risorsa ha generato il beneficio atteso, entro l'anno (costo di competenza) ex: materie prime che fanno parte di prodotti finiti venduti nel periodo
  2. Spese di periodi precedenti che diventano costi di competenza nel periodo è ciò che
vediamo nelle attività dello SP: spese sostenute nell'anno precedente che porteranno benefici nell'anno corrente. Ad esempio, di prodotti finiti non venduti l'anno precedente - rimanenze - che diventano costi di competenza nel periodo in cui sono venduti. Costi anticipati di servizi/attività il cui costo è stato sostenuto ma il prodotto/servizio sarà consumato nell'esercizio (assicurazioni, spese legali, canoni di affitto anticipati, abbonamenti, ecc.). 3. Spese del periodo che diventano costi di competenza in periodi futuri. Attività immobilizzate quali immobili, capannoni, macchinari hanno dei benefici futuri limitati nel tempo (tranne i terreni la cui utilità non si "consuma"). Si presume che all'interno di ogni periodo, il bene ceda una parte della sua utilità (stima), che diventa costo di competenza del periodo - ammortamento. 4. Costi di competenza del periodo che saranno pagati in periodi futuri (costo

sospeso) – chi ha fornito servizi e vanta diritti sulle attività, il costo è sostenuto nel periodo di competenza nel quale si usufruisce del servizio; l'obbligo che ne consegue è riportato come passività; quando avverrà il pagamento, non ci sarà alcun effetto sul reddito (il costo è già stato sostenuto) – Debiti verso il personale per prestazioni realizzate ma non ancora retribuite – Debiti verso le banche per interessi passivi 1310.

IL PRINCIPIO DI CONTINUITÀ DEI CRITERI DI VALUTAZIONE

Una volta adottato un criterio di contabilizzazione, questo non può essere modificato se non per un giustificato motivo che deve essere indicato in nota integrativa insieme all'effetto del cambiamento sul reddito.

In tal modo è possibile confrontare i bilanci di periodi amministrativi diversi.

IL PRINCIPIO DI SIGNIFICATIVITÀ E RILEVANZA

De minimis non curat lex = la legge non si occupa di questioni

insignificanticioè non devono essere registrati eventi irrilevanti

MA non esiste un criterio per stabilire ciò che è rilevante e ciò che non lo è, se non il buon senso del giudizio individuale (alcuni costi di competenza sono stime)

Sono rilevanti le transazioni che, se non fossero registrate, indurrebbero a valutare diversamente il bilancio e ciò si ripercuoterebbe sui processi decisionali

Cap.5 SISTEMI CONTABILI E MODALITÀ DI CONTABILIZZAZIONE

PARTITA DOPPIA

Principi formulati da Luca Pacioli: "tutti i creditori si devono mettere al Libro dalla tua mano destra e tutti i debitori dalla mano sinistra"

"tutte le partite che si mettono al Libro debbono essere doppie, cioè se tu fai uno creditore, devi farne uno debitore"

"ciascuna partita, a debito o a credito, deve comprendere tre cose: il giorno dell'

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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher laramartinounimore di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di fondamenti di economia aziendale e dell'innovazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Bellesia Francesca.