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I fanghi prodotti negli impianti di depurazione vanno distinti a seconda che siano:
primaria, ossia di in sedimentatori, chiariflocculatori o flottatori primari;
biologici, ossia fanghi attivi di supero
Essi vanno allontanati dall’impianto di depurazione, ma prima di essere sistemati in una
discarica autorizzata, vanno sottoposti a una serie di trattamenti, tutti finalizzati a
ridurne il volume e limitarne l’effetto inquinante.
I trattamenti fondamentali cui possono essere sottoposti i fanghi possono essere così
classificati:
trattamenti meccanici;
trattamenti biologici;
trattamenti chimico-fisici;
essicazione;
incenerimento.
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Tra i più significativi trattamenti meccanici segnaliamo l’ispessimento a gravità, che è
un processo di incremento di concentrazione dei fanghi per sedimentazione.
Gli ispessitori a gravità sono simili a vasche di sedimentazione, ma più profondi,
completi di raschiafondi rotativi attrezzati con picchietti verticali che, rimescolando
lentamente i fanghi, facilitando la liberazione verso l’alto dei gas che si producono
nella fermentazione e creano canali di passaggio dell’acqua, che si separa. La
disidratazione su letti di essiccamento consiste nell’immissione del fango liquido su
superfici drenanti costituite da strati di brecciame a granulometria crescente.
L’alimentazione dei fanghi liquidi sui letti si realizzano, in genere, a rotazione
giornaliera.
Per quanto riguarda il dimensionamento di massima delle vasche, si prevede una
superficie pari a 1 per ogni 20 abitanti serviti dall’impianto di depurazione.
Nell’impianto di ispessimento mediante centrifugazione si utilizzano corpi cilindrici
ruotanti attorno a un asse con notevole velocità (fino a 6000 giri al minuto). Per
ottenere un’adeguata separazione acqua-fango, è necessario che il fango in entrata
venga additivato con flocculante. L’ispessimento dei fanghi può realizzarsi anche con