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IDROGEOLOGIA DELL'ALTO BACINO DEL LIRI (Accordi et alii)

INQUADRAMENTO GEOGRAFICO

Il fiume Liri nasce presso Cappadocia da un gruppo si sorgenti alimentate dai Simbruini e scorre fino a Sora in una stretta valle orientata NW-SE fiancheggiata sulla sinistra idrografica dai monti Aurunzo (1456 m), Girifalco (1268 m) e Arezzo (1279 m) e, passata la gola di Capistrello, dalla catena che dal Monte La Ciocca (1380 m) si spinge fino al M. Serrone (1958 m). Fra il M. Serrone ed il Liri vi è un altro gruppo montuoso, La Brecciosa (1876 m) separato dai rilievi predetti dal Lacerno che affluisce nel Liri presso Sora. Sulla destra idrografica abbiamo i Simbruini fino al M. Viperella (1834 m) ed il Pizzodeta (2041 m), seguono i Monti Ernici da Serra Alta (1720 m) fino a Colle S. Angelo (880 m) Più ad Ovest abbiamo i rilievi di Serra Comune (1870 m), M. Pedicinetto (1776 m) e Vado Cavallo (1570 m) che separano il bacino dell'alto Liri dal Sacco. Altro affluente di destra è il Torrente dello Schioppo che nasce dal M. Viglio (2156 m).

In questa parte della valle la distanza tra le due linee spartiacche è di circa 8 Km; si individuano tre tratti: a monte di Capistrello (4,5 Km medi); tra Capistrello e Balsorano (Val Roveto vera e propria, 9 Km medi con uno slargo fino a 12,5 Km alla confluenca collo Schioppo); a sud di Balsorano si allarga bruscamente fino ai 14 Km che permangono fino a Sora. Dopo Sora la valle si allarga e si ha una successione di colline e pianure. Lo spartiacque sinistro corre su una serie di rilievi quasi meridiani con quote che decrescono progressivamente verso sud, tra gli affluenti di sinistra il più importante dell'area è il Fibreno che affluisce tra Sora ed Isola del Liri dopo aver raccolto le acque del lago omonimo alimentato dalle grandi sorgenti poste poco a nord dell'abitato Posta Fibreno.

Nel bacino dell'alto Liri le formazioni carbonatiche mesozoiche e neogeniche sono permeabili per fratturazione; sono poco permeabili le dolomie del Lias inferiore, le argille verdi e grigie del Miocene medio, il complesso argilloso-arenaceo del.

messiniano-Tortoniano, alcuni depositi fluvio-lacustri. Altri livelli sono ancora più permeabili dei carbonati fratturati ( brecce del Tortoniano inf.-Elveziano)

INQUADRAMENTO GEOLOGICO

STRATIGRAFIA & LITOLOGIA

I due versanti della valle sono costituiti quasi esclusivamente da carbonati mesozoici, mentre sul fondovalle e nella Piana di Sora affiorano sedimenti cenozoici e quaternari. Sia la Marsica occidentale che i Simbruini-Ernici si trovano nel Mesozoico su una piattaforma carbonatica; il termine più antico è del Lias inferiore. Alla fine del Cenomaniano nella zona Marsicana si ha emersione e formazione di bauxite mentre la zona Enrica rimane sommersa. Contemporaneamente all'emersione si hanno primi movimenti tettonici che disarticolano la piattaforma in unità minori. Alla fine del Cretacico lo shelf emerge quasi totalmente; durante il Paleogene l'erosione e i moti tettonici preparano l'ambiente su cui il mare torna alla fine del Langhiano: è un mare basso, caldo in cui si sviluppano alghe e litotamni. Durante l'Elveziano la sedimentazione subisce un nuovo arresto molto breve; movimenti tettonici hanno però modificato molto la piattaforma: il settore centrale della zona Enrica rimane emerso insieme al settore Nord-orientale. Nel resto dell'area la sedimentazione neritica riprende, ma ora è sempre più terrigena e meno carbonatica: ai calcari marnosi seguono le marne argillose ricchissime di microfaune planctoniche. Alla fine del Tortoniano il mare torna ovunque; si generano frane e crolli che costituiscono brecce carbonatiche derivanti dallo smantellamento delle assise cretaciche e mioceniche. Lenti argillose all'interno delle brecce testimoniano brevi momenti di pausa e di sedimentazione tranquilla.

Nel Tortoniano basale quindi il settore centro-meridionale degli Ernici era emerso: sul suo versante nord ed est si sviluppava la sedimentazione delle brecce; più a est e verso sud in un ambiente più tranquillo si deponevano sedimenti terrigeni fini. Il passaggio tra le due zone è stato soppresso dal raccorciamento orogenico.

"Calcari a briozoi e litotamni"

- calcari organogeni (bioclàstiti, biolititi); lo spessore medio è di 40-60 metri, raramente maggiore; sono intensamente fratturati. sono dell'Elveziano inferiore-Langhiano superiore; giacciono in trasgressione concordante sui terreni del Creta. Segnano il ritorno de mare sull'area e ricoprono un substrato già disarticolato; mancano nel settore settentrionale del versante simbruino, sono presenti in piccole plaghe nel settore centrale e con affioramenti più ampi nella parte meridionale.

L'affioramento più esteso è quello situato tra la Val Para e Posta Fibreno e oltre: è una struttura monoclinalica con immersione a SW ed è ricoperta in continuità da sedimenti terrigeni del Miocene superiore.

Sono notevolmente permeabili per fessurazione.

MARNE A ORBULINA

- Spessore limitato, 15-20 metri, è una fitta alternanza di marne calcaree e calcari passanti nella parte sommitale a marne siltose. il limite inferiore è costituito dal contatto trasgressivo con i calcari a briozoi e litotamni; il passaggio a volte è marcato dal livello glauconitico. Il livello superiore è costituito dalla comparsa di livelli arenacei unto le marne che divengono più argillose. Affiorano nella parte bassa della valle ed al bordo orientale della Piana del Fibreno; indicano il ritorno del mare dopo la breve lacuna marcata dal livello glauconitico; la parte centro-sud del versante ernico mentre nella parte nord si depositano le brecce seguenti.

Sono un livello impermeabile se pur discontinuo.

BRECCE CALCAREE MONOGENICHE

- i clasti poco elaborati sono carbonatici (calcarei e meno spesso dolomitici); sono presenti intercalazioni lentiformi argillose, spesso cospicue. Affiorano ampiamente nel settore settentrionale del versante simbruino-ernico dove mancano i sedimenti miocenici precedenti: sono marine e trasgressive sui calcari mesozoici. Spesse almeno 400-500 metri. Superiormentre sono seguite in continuità dalla marnoso-arenacea, con passaggio graduale: alternanza di banchi di brecce con livelli argillosi e marnoso-siltosi, con l'interposizione di livelli calcruditici e calcarenitici; le intercalazioni argillose e marnoso-siltose sfumano.

zona ernica dove ha costituito una fascia quasi ininterrotta.I materiali componenti sono quelli delle formazioni carbonatiche sovrastanti.

La permeabilità è molto elevata e diminuisce solo dove c'è abbondante matrice terrosa.

TETTONICA

La struttura generale della Val Roveto è data da due lunghi versanti carbonatici in contatto anomalo coi sedimenti terrigeni più recenti di fondovalle.

VERSANTE MARSICANO - monoclinale carbonatica a direzione appenninica, troncata a SW da una lunga faglia anch'essa appenninica; serie a reggipoggio; 4000 m circa di dolomie, calcari e calcari dolomitici.A Cappadocia affiorano solo il Creta sup. ed il Miocene calcareo; a Val Para appaiono i termini più antichi della serie.Questo perchè la direzione della faglia non coincide con quella della monoclinale; ciò avviene più a sud, dopo che la faglia cambia direzione e quindi lo spessore del reggipoggio resta uguale dalla Val Para alla Valle del Lacerno.A partire dalla Val Para la faglia non separa più i carbonati mesozoici dai sedimenti terrigeni miocenici, ma penetra nel versante carbonatico; la parte a valle della faglia in questa zona è costituita nacora da calcari in monoclinale però immergente verso SW e non più verso NE, quindi a franapoggio ed immergentesti tranquillamente sotto i depositi terrigeni di fondovalle.

Tale faglia diretta fa parte di un sistema molto più esteso a nord di Cappadocia ed a sud, fuori la zona studiata.L'inclinazione è sempre molto forte ,verso SW; non mancano locali e normali oscillazioni del suo piano.In intere zone è mascherata dall'abbondante detrito.Il rigetto è massimo presso Balsorano (3500 m).

Interessante è la situazione del settore compreso tra Le Scaelle e la valle superiore del Lacerno, delimitato a NE e a NW da due fagli verticali rettilinee ( una appenninica, l'altra trasversale) e troncato a SW dalla grande faglia diretta.L'intero blocco risulta così isolato e ribassato e i suoi strati sono ruotati in direzione E-W, con immersione a

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Publisher
A.A. 2012-2013
32 pagine
2 download
SSD Scienze della terra GEO/05 Geologia applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Geopros di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Idrogeologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Petitta Marco.