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STORIA
comportamenti dei personaggi. Anche se inventati, essi hanno già una dimensione
storica e sociologica.
= provengono tutti dagli strati popolari e questa è una vera e propria novità. I
UMILI
personaggi sono rappresentati nella loro umanità e alcune volte diventano modelli
esemplari. Questa scelta si collega a:
interesse per il popolo;
✦ cultura cristiana.
✦
La propria propensione verso di loro riguarda soltanto la sfera religiosa:
tutti gli uomini sono eguali e fratelli di fronte a Dio;
✦ le disuguaglianze e ingiustizie sociali vanno limitate;
✦ Lo strumento per raggiungere questo è la carità cristiana;
✦ i poveri devono aver fiducia nella Provvidenza.
✦
Manzoni è un esponente di punta del cattolicesimo liberale.
= vuole che la borghesia possa avere una funzione
LIBERISMO ECONOMICO
dirigenziale. Le sue idee sono chiaramente di stampo europeo per due motivi:
Polemica contro le autorità governative, che avevano imposto un prezzo
✦ massimo per il pane.
Presa di posizione contro la mancanza di libertà nei commerci.
✦ = proposito di conciliare la politica e la religione e
MEDIAZIONE DELLA CHIESA
di affiancare alla linea politica una spinta cristiana.
= Manzoni capisce che ci sono valide ragioni perchè la folla si
LINEA POLITICA
agiti, ma ne rifiuta:
obiettivi economici;
strumento della lotta di piazza.
= Il lato religioso è più importante di quello politico.
GIUSTIZIA
IDEOLOGIA RELIGIOSA 8
Non si ferma la critica verso le istituzioni ecclesiastiche, in modo particolare verso una
diplomazia al servizio delle varie corporazioni.
NARRATORE = prende di mira un modo di agire comune nel Seicento, tipico di
qualsiasi forma di potere.
La critica ha un valore generale = la natura umana è stata posta sotto tiro, perchè
per due volte viene ripetuta la parola DELIRIO per indicare l’inclinazione alla
stupidità e alla cecità che accomuna potenti e masse popolari soprattutto durante la
peste.
STORIA
È un prodotto della natura umana, una serie di sensi di colpa ed errori. Manzoni
contrappone:
valore fisso e universale;
✓
✓ relativismo storico.
Il narratore onnisciente commenta e giudica attraverso la morale cattolica, il
comportamento di tutti i personaggi nel romanzo.
Collegato alla storia è il tema della PROVVIDENZA: Manzoni si pone delle domande
che non hanno mai una risposta. Essa agisce nella storia, ma non ne indirizza il senso;
la converte in un percorso rettilineo.
OGNI COSA ACCADE, PER IL FATTO CHE È VOLUTA DA DIO, CHE HA
FINI INCOMPRENSIBILI PER LA NATURA UMANA (è il dio nascosto dei
Giansenisti e Pascal) CONCLUSIONE DEL ROMANZO
Il male non può essere interpretato come una punizione divina 9
RIASSUNTO DEI CAPITOLI
Introduzione
Manzoni usa un espediente in voga nella letteratura, ossia quello di immaginare di
aver scoperto un anonimo manoscritto del Seicento e di iniziare per questo a scriverlo,
vista la bella storia contenuta. Si notano alcune caratteristiche:
✓ abuso delle maiuscole;
gusto artificioso per le metafore;
✓
✓ tortuoso ritmo della sintassi.
Manzoni non attribuisce all’anonimo il merito di aver parlato di genti che vivono di
lavoro - GENTI MECCANICHE - perchè ritiene che il buon senso e il buon
sentimento si presentino anche in tempi oscuri.
“quella grandine di concettini e di figure non […]” = passaggio che mette in evidenza
l’abbondanza di figure retoriche complicate.
Manzoni critica l’autore del Seicento, perchè usa uno stile composto da:
idiotismi lombardi a iosa;
frasi della lingua adoperate a sproposito;
grammatica arbitraria;
periodi sgangherati.
Continua ancora poi ad elencare gli aspetti negativi dello stile.
CAPITOLO PRIMO
Il capitolo si apre con la descrizione della zona di Lecco che si apre con una sponda del
lago di Como. L’attenzione procede verso la distesa d’acqua, i pendii della riva fino ad
arrivare ad una piccola strada dove fa la sua comparsa per la prima volta il primo
personaggio: DON ABBONDIO, curato del paese vicino.
7 novembre 1628 = viene descritto un incontro che andrà a turbare la tranquillità del
curato e che sconvolgerà totalmente la situazione. Questo è il fatto che darà inizio
al racconto.
Due bravi vengono inviati da Don Rodrigo per costringere il curato a non celebrare il
matrimonio tra:
RENZO TRAMAGLINO
✓
✓ LUCIA MONDELLA 10
I due bravi rappresentano la tracotanza della società seicentesca, in cui si poteva
sempre scatenare la violenza dei potenti.
Don Abbondio, vista l’insicurezza dei tempi, ricerca la protezione nel sacerdozio; la sua
pace viene sconvolta proprio da questo incontro = torna a casa e si sfoga con
Perpetua, la propria serva, rivelandole tutti i particolari dell’incontro con i
bravi.
Perpetua cerca di consigliargli di rivolgersi al cardinale FEDERIGO BORROMEO,
anche se il curato non ha il coraggio di compiere simile iniziativa. Ha molta paura e
preferisce chiudersi nel silenzio fino all’appuntamento con Renzo.
CAPITOLO SECONDO
Dopo alcune notti turbolente, don Abbondio è preparato per l’incontro con Renzo, che
giunge elegantemente vestito a fissare il giorno delle nozze. Il curato si comporta in
modo molto ambiguo, in un certo senso ingannevole. Attraverso una serie di pretesti
(individuabili grazie al ricorso al latino), egli riesce di nuovo a rimandare il
matrimonio di una settimana. Il giovane si convince (senza sapere che nel diritto
canonico sta per scattare il tempo proibito per le nozze), ma si insospettirà
presto a causa di alcune frasi di Perpetua, che lo spingono a smascherare l’inganno di
Don Abbondio. Renzo si incammina verso la casa di Lucia, meditando propositi di
vendetta. In casa della sposa, sono in corso i preparativi delle nozze e Lucia:
è circondata dalle amiche;
viene vestita per le nozze;
è animata dall’immensa gioia per le nozze.
Quando RENZO dà il nefasto annuncio a Lucia, la fanciulla lascia trasparire le
emozioni dei giorni precedenti. La festa è sospesa.
CAPITOLO TERZO
Lucia è sola con:
Renzo;
✓
✓ La madre Agnese;
e rivela il suo incontro con don Rodrigo di pochi giorni prima. Costui l’aveva molestata
con parole e lei si era confessata solo con padre Cristoforo che le aveva consigliato di
affrettare le nozze. 11
Renzo esplode violentemente e non ascolta il consiglio di Lucia che lo invita ad
andarsene; sembra più deciso ad ascoltare il consiglio di Agnese, che lo invita a recarsi
da un noto avvocato di Lecco, di cui la donna conosce il soprannome, dottor
Azzeccagarbugli. Renzo si incammina verso lo studio, reggendo 4 capponi per darli
in dono all’avvocato. Purtroppo, quando scopre che Renzo è vittima di don Rodrigo, lo
caccia, restituendogli anche i capponi. Intanto, a casa di Lucia, arriva fra Galdino,
giunto a cercare delle noci da cui ricavare olio per il convento. Il frate racconta alle
donne un miracolo = miracolo delle noci grazie a cui il narratore può
raccontare la condizione dei cappuccini. Viene inviato un messaggio di aiuto a
fra Cristoforo.
Conclusione = ritorno di Renzo disposto ormai a farsi giustizia da solo.
CAPITOLO QUARTO
Il capitolo si apre con la descrizione della natura, che si risveglia in un ambiente
autunnale, il quale lascia percepire i segni della carestia, colti da Fra Cristoforo. Dopo
aver appreso il messaggio di Fra Galdino, continua il cammino ve
rso la casa di Lucia.
Il narratore si concentra ora sulla figura di Fra Cristoforo, disegnandone un
ritratto e scrivendone un autobiografia.
Inizia un’ampia digressione, utile a raccontare la storia della sua giovinezza. Lo fa in
tre sequenze:
posizione sociale e atteggiamento psicologico del padre, un mercante che
voleva gareggiare coi nobili;
educazione cavalleresca di Lodovico che gli provoca immensa solitudine;
duello in cui Lodovico uccide il rivale e vede morire il fedele servitore
Cristoforo.
Questa scatena la volontà di convertirsi e di farsi frate con il nome di Fra Cristoforo.
Terminata la digressione, padre Cristoforo esce dalla casa e si dirige verso quella di
Lucia.
CAPITOLO QUINTO
Padre Cristoforo è sconvolto dalla notizia appena appresa da Lucia e Agnese, ma
decide di passare all’azione: decide di andare da don Rodrigo e smuoverlo dal suo
proposito. Intanto Renzo rivela il suo proposito: vuole farsi giustizia da solo. Ritorna
12
Fra Cristoforo al convento e si incammina verso il palazo di don Rodrigo, giungendovi
nel mezzo di un banchetto. C’è un gran frastuono ma fra Cristoforo, dopo aver ottenuto
il colloquio richiesto, gli ricorda che nessuno dovrebbe subire violenze. La discussione
si è spostata poi su una questione politica: GUERRA DI SUCCESSIONE AL
DUCATO DI MANTOVA. Dopo aver cambiato discorso molte volte, fra Cristoforo e
don Rodrigo hanno il proprio colloquio da soli.
CAPITOLO SESTO
Padre Cristoforo all’inizio del colloquio cerca di essere paziente e diplomatico, cercando
di resistere agli attacchi del suo antagonista. Dopo una discussiona, il frate viene
cacciato. In casa di Lucia, Agnese aveva già ideato un nuovo progetto: matrimonio
per sorpresa, ossia pronunciare le parole del rito davanti ai due testimoni. Di fronte
alla proposta gli atteggiamenti sono due:
Renzo si dimostra disponibilee interessato;
Lucia si oppone.
Ma Renzo, passa all’azione e cerca i testimoni, recandosi a casa di Tonio, un uomo
molto alla circostanza. Tonio accetta e porterà ache il fratello Gervaso. Lucia lo
implora invano, ma il contrasto viene interrotto dall’arrivo di don Cristoforo.
CAPITOLO SETTIMO
Padre Cristoforo riferisce ai due i progetti di discussione falliti con don Rodrigo. Il
frate cerca di calmare Renzo, inducendolo a sperare in Dio. Quando il frate si
allontana, Renzo sfoga tutta la sua rabbia, spingendo Lucia ad accettare l’idea del
matrimonio a sopresa. Il mattino seguente il piano viene progettato nei minimi
particolari; ma Agnese aspetta le notizie da parte di Cristoforo. Strane figure si
aggirano fuori dalla casa di Lucia:
i due bravi spiano nel tentativo di rendere effettivo il loro piano;
✓
Per comprendere i fatti, il narratore cerca di riportare i fatti alla fine della discussione
tra don Rodrigo e padre Cristoforo. A causa della rabbia, don Rodrigo ordina al
GRISO di rapire Lucia. Ecco il motivo per cui i bravi si trovano lì. Gli eventi
continuano a susseguirsi.
✓ i bravi sorvegliano la casa;
il vecchio Rodrigo prepara l’inganno;
✓
✓ il servitore di Rodrigo avvisa Cristoforo dell’inganno; 13
Renzo prende accordi con Tonio.
✓