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HANS HARING
(1882-1958)
Appartiene a una generazione precedente a Mendelsohn. Subì l'influenza dell'Art Nouveau, allora
ancora diffusa a macchia d'olio in Europa. Citiamo, come prima opera di esempio, la “Casa Romer,
Neu-Ulm” (1916-1919), in cui appare evidente anche l'influenza della English Free Architecture.
Nella pianta si evincono rotazioni, secondo l'idea poetica della ricerca di punti prospettici
privilegiati.
Citiamo anche il concorso per un grattacielo in Friedrichstrasse, a Berlino (1921). Si scardina, qui,
l'idea della pianta tradizionale, seguendo l'idea di un impianto stellare (assoluta novità per l'epoca).
Durante il soggiorno berlinese, dobbiamo ricordare, che Haring entrò a contatto con il grande Mies,
dalla cui poetica fu indubbiamente affascinato. L'edificio, in concreto, non venne mai realizzato.
concorso per un grattacielo in Friedrichstrasse
La stretta vicinanza tra Haring e Mies è da focalizzarsi nel progetto per una casa di campagna in
mattoni, del 1923 (progetto al quale partecipò anche lo stesso Mies). Haring propone nella sua idea
una totale e volontaria rappresentazione dell'affermazione della libertà degli spazi, secondo
l'influenza del romanticismo inglese (nella casa vi era un pianoforte posizionato in una stanza con
affacci sul verde, secondo l'idea di poter suonare, nelle notti estive “per la luna”). Haring studiò
anche l'inserimento nella natura dello stabile e de l lotto che lo conteneva. Focalizza la zona notte in
una geometria prismatica e la grande cucina a sviluppo longitudinale è una vero frutto
dell'avanguardia perseguita da questo grande maestro.
progetto per una casa di campagna in mattoni
Il capolavoro di Haring è però la Fattoria modello a Gut Garkau, 1941. Secondo la poetica
dell'inserimento della comunità di lavoro entro un territorio che deve essere rispettato nella sua
integrità, Haring modella lo spazio attraverso un utilizzo plastico della tessitura in mattoni. Lo
spazio interno esprime e facilita la libera fruizione degli animali di allevamento. La grande
innovazione dello stabile resta nel fienile e nella sua copertura, ove gli elementi lamellati in legno
incernierati in una serie di losanghe romboidali, conferiscono alla storia dell'architettura rurale un
modello indiscusso di li in poi. Fattoria modello a Gut Garkau
Anche Haring dovette confrontarsi con la grande crisi economica del 1929 e con la richiesta sempre
più crescente di un'edilizia intensiva popolare per poter ovviare allo sfollamento che la Grande
Guerra aveva procurato. Così egli promosse due progetti di “Siedlung”: una a Berlino
(“Siemensstadt”, 1929-1930) e una a Stoccarda (“Weissenhof”, 1927).
HANS SCHAROUN
(1893-1972)
Non completò gli studi per l'avvento della Grande Guerra e partì volontario per combattere al
fronte. La sua poetica vede, rispetto a Haring, l'affermarsi di un progressivo interesse per la
“licenza” degli alzati. Mentre Haring propone libertà nella sistemazione delle piante delle sue
abitazioni, ora Scharoun vi somma anche quella relativa allo sviluppo verticale degli stabili
edificati. Promosse, inoltre, il prototipo edilizio a bassa intensità (per la media borghesia), secondo
il modello della curva espressionista (curva non plastica e materica, bensì materializzata come
astrazione della superficie intonacata con cui rivestì parte dei suoi edifici) e della sintesi geometrico
-costruttiva (propria del già citato intonaco bianco). Nei suoi prospetti appare, inoltre, un forte senso
plastico, basato sull'accostamento di volumi parallelepipedi cui si somma l'elemento curveggiante
della scala.
Citiamo la Villa Schminke, a Lobau (1932). Opera somma del grande maestro, il suo committente
era un appassionato di architettura che, quindi, vincolò in parte la linea di Scharoun. La casa si basa
sul modello della linea curva e sulla rotazione dei volumi rispetto alle linee orizzontali e verticali.
La volontà di Scharoun è quella di plasmare le forme secondo un'idea di continuità espressiva.
L'edificio è fortemente sviluppato in senso longitudinale, secondo uno schema in pianta fortemente
semplificato. L'interno riflette un senso di trasparenza, secondo un formidabile gioco di riflessione
della luce e conseguente rapporto con la natura. La sua volontà, nel progetto, fu quella di cercare di
rendere le separazioni funzionali degli ambienti interni fruibili e visibili anche all'esterno, secondo