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La nevrosi infantile e la fobia di Hans per i cavalli
“L’attenta ricostruzione di come si sviluppa questa nevrosi infantile (che si manifesta con la fobia di Hans per i cavalli) e delle tappe che portano allaguarigione permette di cogliere la complessità dei processi psichici infantili in questa difficile fase dello sviluppo sessuale, dominata dal conflitto edipico. Il padre cominciò col dire che, nonostante tutte le spiegazioni, la paura dei cavalli non era diminuita. Ciò che lo infastidiva soprattutto era che i cavalli hanno davanti agli occhi e alla bocca il nero. Chiesi ad Hans in tono scherzoso se i suoi cavalli portassero gli occhiali, e il piccino disse di no; poi se il suo papà portasse gli occhiali, e anche questa volta egli negò, nonostante fosse evidente il contrario; gli chiesi ancora se con il nero intorno alla “bocca” non…
Intendessedire i baffi, e infine gli rivelai che egli aveva paura del suo papà, e proprio perché lui, Hans, voleva tanto bene alla mamma.
Sappiamo che questa parte dell'angoscia di Hans ha due componenti: paura del padre e paura per il padre. La prima proviene dall'ostilità verso il padre, la seconda dal conflitto tra tenerezza, che qui è esagerata per reazione, e ostilità.
Al contrario, le uniche conseguenze dell'analisi sono che Hans guarisce, che non ha più paura dei cavalli e che assume una specie di tono cameratesco con il padre, come questi ci riferisce divertito. "L'analisi non annulla l'effetto della rimozione; le pulsioni precedentemente represse restano represse; ma essa ottiene lo stesso effetto per altra via, sostituendo al processo della rimozione, che è automatico ed eccessivo, il graduale dominio temperato e adeguato conseguito con l'aiuto delle massime istanze psichiche, in una."
parola:sostituendo alla rimozione la condanna.Nel caso del piccolo Hans, la vera paura del bambino non era quella per icavalli, ma quella di castrazione. Apparentemente, il bambino non volevauscire di casa per il timore di essere morso da un cavallo, ma, in realtà, questapaura sottintendeva un conflitto tra le sue pulsioni ostili nei confronti del padree le esigenze dell’Io che disapprovavano le pretese istintuali. Oltre a ciò, ilbambino viveva la paura di essere punito dal padre per questi vissuti ostili,punizione che egli si rappresentava come terribile, sotto forma di ferita aigenitali. Il suo conflitto edipico non risolto gli faceva vivere un’intensa angosciadi castrazione che non si manifestava come tale, ma, appunto, per effetto dellarimozione della sua psicodimanica interna, come fobia di essere morso daicavalli.Rimanendo nel caso del piccolo Hans, si può osservare un altro meccanismopsichico che pur non rientrando nei meccanismi di difesa
dell'Io tout court - nelsenso che l'Io non si difende dagli istinti - può essere considerato una difesacontro gli affetti. Il meccanismo psichico in questione è quello dellospostamento.
Nel piccolo Hans, le pulsioni aggressive verso il padre, non solo venivanorimosse, ma, anche, spostate sul cavallo in quanto oggetto meno disturbante.Con il meccanismo dello spostamento, egli sperava di raggiungere dueobiettivi: continuare ad amare il padre e, nel contempo, odiarlo nella figura delcavallo.
Un altro meccanismo difensivo dell'Io dalla dinamiche interne disturbanti èquello della proiezione. Con questo meccanismo difensivo si attribuiscono agli