Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 6
Glosse di Reichenau - contesto storico e analisi linguistica Pag. 1 Glosse di Reichenau - contesto storico e analisi linguistica Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 6.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Glosse di Reichenau - contesto storico e analisi linguistica Pag. 6
1 su 6
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

APER SALVATICUS PORCUS

sparisce in tutta la romània, prevale il termine porcus.

GRANDOPLUVIA MIXTA CON PETRIS (CUMCON)

impoverimento lessicale

CUM – CON: u breve diventa o chiusa e la M finale (monosillabo quindi non cade, la M

desonorizza in N, provesso inverso alla lenizione)

CALAMUS

impoverimento lessicale

RERUM, in latino RES/REI CAUSARUM

monottongazione (chiusura) del dittongo AU (aurum, auricula etc) COSA

IN SCELERE (scellerato)

NEFAS (quello che non può essere detto)

CRIMINE

Impoverimento lessicale in una diversificazione semantica forte

GALLIAFRANTIA

ITALIALONGOBARDIA

In Gallia ci sono i Franchi, in Italia ci sono i Longobardi.

SEMPLIFICAZIONI CHE RIGUARDANO TUTTA LA ROMàNIA

VIMFORTIA (da fortis)

OMNESCUNCTI (tutti)

SANIOREPLUS SANO Sostituzione del comparativo organico con il comparativo sintattico-

perifrastico

CANERECANTARE

Nelle glosse vengono preferite le forme verbali intensive a quelle base

GLOSSE DI REICHENAU

Abbazia di Reichenau, sec. VIII

Il termine glossa deriva dal greco e significa ‘lingua, linguaggio, locuzione, parola straniera o

inusuale’. In latino ha assunto il significato di ‘parola difficile che richiede una spiegazione più

estesa’. Glossa voleva, quindi, dire ‘spiegazione’, che spiega o traduce una parola o

un’espressione che per il lettore di quel posto poteva essere incomprensibile. Nei testi cristiani, tra

il IV e il V secolo, si scriveva in latino corretto, ma già allontanato dal latino classico. Era

necessario inserire un sistema di glosse che rendesse del tutto comprensibile il testo al lettore. In

qualche caso, poi, tutte le glosse venivano raccolte e messe in ordine a parte come per un

vocabolario (che è anche detto glossario). I glossatori erano giuristi dell’Università di Bologna che

nel Medioevo glossavano, ovvero commentavano, i testi giuridici presso la Facoltà di

Giurisprudenza.

Ci sono vari testi di glosse e alcuni sono utili per comprendere lo sviluppo del latino nel tempo.

L’opera più importante sono le Glosse di Reichenau. Reichenau è un’abbazia benedettina fondata

nel 724. Non fu il luogo dove venne compilato il glossario, ma è l’abbazia di Reichenau che lo

conserva.

Le glosse di Reichenau sono una serie di voci latine della Bibbia di san Girolamo . Al fianco delle

parole latine vengono messe delle parole, sempre in latino, ma non in quello classico, in quello

corrente, quindi più comprensibili per quel tempo.

Il glossario è in due parti: la prima, è una serie di note che seguono il testo; la seconda, il riepilogo

della prima parte. La prima parte comprende più di 3000 glosse e inizia dalla Genesi («Genesis

dictu eo exordium generationis»). Dopo la Genesi, i libri del Vecchio Testamento fino ai Maccabei,

per poi passare al Nuovo Testamento, e poi torna ai Maccabei del Vecchio Testamento.

Questa irregolarità fa pensare che si tratti di un antigrafo, ossia di un manoscritto che è copia

diretta di un altro manoscritto o codice, di un originale la cui successione delle pagine era stata

messa in disordine.

La datazione che si dà a questo glossario è l’ottavo secolo.

Interessante è la collocazione di questo glossario. Questa opera dove è stata composta? E per chi

è stata pensata? L’esame delle parole scelte da glossare tendono a far pensare che sia stato

composto nella

Francia settentrionale. Il glossatore doveva avere degli strumenti, quindi l’Ethimologiae di Isidoro di

Siviglia.

Le glosse più interessanti di questo glossario indicano una tendenza verso il francese e quindi ciò

avvalora l’ipotesi che sia stato composto nella Francia del nord.

ager > campus > champ

umo > terra > terre (umile, vicino alla terra)

arenam > sabulo > sable

amne > fluvio > fleuve

litus (lido) > ripa

coturnices > quacoles (quaglia)

QUÀCOLES : la vocale postonica tende a cadere dando QUACLES. CL si trasforma in GL dando

in

italiano quaglia, in francese quaille.

Ci sono dei termini validi sono in area francese:

oves > berbices > brebis (pecore; pecus, -oris era il bestiame in generale, poi riferito solo alle

pecore).

uvas > racemos > raisin (uva; non era necessaria la glossa per l’italiano o lo spagnolo, ma per il

francese

sì)

caseum > formaticum > fromage (cacio; la parola italiana “formaggio” è un francesismo).

FORMÁTICUM : quattro sillabe, la postonica cade dando FORMA-C (UM); vi è poi l’inversione di

OR

in RO e la trasformazione di C a G, dando come risultato FROMAGE.

Il formaticum era la forma per confezionare il cacio.

Gallia > Frantia (dovuto alla dominazione dei Franchi)

Italia > Longobardia (dove avevano regnato i Longobardi, finché nell’800 non sono stati eliminati

da

Carlo Magno).

Vi sono poi nel glossario molti termini militari, legati alle armi, e molti prestiti dal francone: castro

viene

glossato con la parola da cui è derivato auberge.

saniore > plus sano

optimus

pingues > quae naturalibus grassi sunt

I superlativi organici in latino vengono sostituiti con particelle o perifrasi.

Glosse e Glossari:

tra il clero, poiché la conoscenza della struttura e del vocabolario del latino classico era divenuta

sempre più labile, persino i testi cristiani del IV e del V sec, tra i quali va compresa anche la

Vulgata, cominciavano ad esigere un qualche commento linguistico che li rendesse pienamente

intellegibili a lettori e studenti.

Glossa: annotazione marginale o interlineare con cui un termine difficile era spiegato da un altro

termine, o talvolta da un'intera frase. Poi, in qualche caso, un anonimo chierico riunì queste

glosse, in genere opera di mani diverse e inserite in tempi diversi, e le organizzò in ordine

grossolanamente alfabeitco, formando così un glossario, sorta di rudimentale dizionario.

Glosse italiane → glosse di Monza, X secolo, greco-latino

Glosse di Reichenau:

manoscritto, attualmente conservato a Karlsruhe, proviene dall'Abbazia di reichenau, una delle più

famose istituzioni monastiche medievali, fondata dai benedettini nel 724 sulla fertile isola di

Reichenau (zona nord occidentale del lago di Costanza).

I parte: note che seguono il testo biblico. Ordine inizialmente corretto: segue Vecchio testamento

fino al secondo libro dei maccabei in cui si interrompe, poi inserisce il Nuovo testamento per poi

ripartire dai Maccabei II.

II parte: termini latino classico ordinati alfabeticamente.

Non è autografo, ma copia tarda tratta probabilmente da un antigrafo nel quale alcuni fogli si erano

spostati. Ci sono anche parole ricavate da varie vite di santi e altri scritti religiosi.

Si tratta di singoli lemmi che vengono spiegati (in genere sostantivi), le parole conservano il latino,

ma viene glossato con altro registro di latino (più basso).

Dal punto di vista morfologico si registra il processo di rinnovamento del lessico latino attraverso

altro lessico latino: latino rustico.

SI trovano anche neoformazioni e si registrano elementi derivanti dal SOSTRATO CELTICO (strato

che sta sotto un altro strato) e dal SUPERSTRATO GERMANICO (strato linguistico che si

sovrappone a una lingua indigena esercitando su di essa influenza ai livelli fonetico, lessico e

morfosintattico).

Datazione:

Fino ad epoca recente era stato datato al IX e X secolo e ultimamente al X secolo. È una copia

perché si ha un salto di un fascicolo dell'ordine glossato.

Le spiegazioni che vengono date riguardano lessici e etimologie di Isidoro di Siviglia (VI-VII sec)

(che e' una delle fonti principali 'Etymologiae') e si riscontrano diversi influssi che possono essere

ricondotti all'ABAVUS MAIOR (Abavus: prima parola di un elenco di un lessico in ordine alfabetico,

trisavolo), altra fonte di Liber glossarum di Corbie.

Localizzazione:

Ci si indirizza alla Gallia Settentrionale: glossario scritto li, la compilazione deve essere fatta nell

VIII sec circa: Lo studioso Bischoff (1881) ha indicato come una testimonianza diretta del latino di

età Carolingia influenzata da elementi della lingua parlata in francese dell'epoca (volgare) → i

termini latini delle glosse sono precursori del francese volgare.

Questo glossario testimonia che è avvenuta una scomparsa dei termini e che siano persistiti altri

che fanno parte della tradizione orale (in quel determinato tempo e spazio)

Lista limitata perche' in totale sono 5000 lemmi: dimostra tendenze morfologiche dell'ambito

romanzo → lista coerente alla lista di Elcock → i vocaboli appartengono alla vita quotidiana,

domestica, pastorale.

I lemmi sono voci piu' correnti, innovazioni che sostituiscono quelle classiche:

Ed. pulchra : bella → agg pulcher, pulchra, pulchrum : agg bella, bellum, bellus (grazioso): i termini

con cui vengono glossati sono + generici, ma poi diventano specializzati (es guerra proviene da

termini germanico e non da bellum).

Canere: cantare → esistevano tutti e due i verbi in latino, quello del registro piu' basso di mantiene

Ingredi : Intrare (non si usano piu' i deponenti, si preferisce il verbo attivo)

Rerum : Causarum (res → causa, ma ora cosa. Viene da causa = francese)

N.b. Non e' un glossario di latino volgare → ma 2 livelli o registri di latinita'. Anche se le forme

compaiono sotto latinizzazione: si tratta di spiegazioni e non di correzioni (come l-Appendix Probi

dove termine scorretto veniva corretto), ma qui sono tutti e due corretti.

Inverno: era sostantivo femminile: stagione tempesta piogge. Inverno < Hiems: hibernus (qui e'

maschile, prima era agg femm.)

Grecismi: → sagma: soma/sella

Celtismi → Plaustro: carra (gia\ entrati nel latino)

Germanismi → Gallia: francia, Italia: Longobardia (fusione mondo romano e superstrato

germanico, fus popolazioni)

Localizzazione gallia settentrionale →

-arenam: sabulo (esito francese sab, ma in altre regioni si conserva arena)

-uvas (ita rimane uva): racemos (esisteva n latino, era raspo) → grappolo: franc raisins

-caseum (rimane in spa 'queso', anche port anche ita la spezia-rimini 'cacio', anche rumeno):

formaticum (franc → fromage, gormaggio e' francesismo)

-vomer: cultro (vomer, vomeris:aratro) → culter, cultris: coltello, esiti lama aratro, franc. Coutre

-vespertiliones : calvas sorices (topo calvo, fr chauve souris → falsa etimologia.) Ita conserva

uccello sera. Spa: topo cieco. Solo area gallo romanza (topo calvo): di etimologia popolare falsa

perche' nasconde un termine diverso → topo volante o topo uccello altri dialetti. Base parola

germanica Kawas simile al calvas latin

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
6 pagine
17 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/09 Filologia e linguistica romanza

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sensep di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filologia romanza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Marinetti Sabina.