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Giusnaturalismo e concetto di sovranità Pag. 1
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Il Giusnaturalismo

Rispetto alle caratteristiche che individuano il nuovo modo di concepire il potere, c'è qualcosa che ne individua i limiti, attraverso la definizione del diritto naturale, che accomuna tutti gli uomini in quanto tali.

Lo stato naturale è ciò che interviene tra lo stato civile (costituito dalla naturale socievolezza dell'uomo) e lo è il contratto trasovrano e sudditi che regola i comportamenti dei cittadini e limita l'azione dello Stato.

Il contratto nasce come libero e volontario, punto di mediazione tra una società regolata dal diritto naturale e la società civile che richiede la tutela dei diritti da parte di uno Stato dotato di autonomia giuridica che non coincide con chi esercita concretamente la sovranità.

Grozio sostiene che anche nelle relazioni tra gli Stati ci si dovrebbe uniformare al diritto naturale elaborandolo, però, secondo modelli matematici. In caso contrario, si incorre nel pericolo di una

Continua guerra per esigenze di espansione territoriale, commerciale o per questioni dinastiche ecc... tutte esigenze naturali. L'intento consiste nel promuovere, attraverso gli accordi diplomatici, la vera realizzazione di questo diritto utile alla difesa della comunità nazionale ma anche internazionale per garantire una pacifica convivenza. (il concetto cardine delle società tra chi comanda e chi viene comandato riguarda la realizzazione della pace all'interno del territorio).

Hobbes, il suo pensiero corrisponde all'esigenza di giustificare razionalmente il potere monarchico. (siamo nel 1640). Anche lui si avvale del metodo delle scienze matematiche, sostenendo la necessità di dare vita ad una rifondazione metodologica delle scienze morali, che devono comprendere al loro interno anche elementi che derivano dal campo giuridico e dal campo etico-politico. Ritiene che se si conoscessero con la stessa certezza matematica anche le azioni umane, il mondo sarebbe pacifico.

Il potere si appoggia su opinioni false che hanno a che vedere con il giusto e ingiusto, due categorie che non possono fondare il potere. Secondo il suo pensiero è bene non ciò che la natura ordina, ma ciò che la legge ordina, la legge prescrive e rimedia a quelle mancanze derivanti dalla mancanza di razionalità delle azioni umane. Questo carattere prescrittivo è necessario perché le inclinazioni degli uomini sono condizionate dall'egoismo di loro stessi, agiscono per proteggere se stessi piuttosto che la comunità. Dunque, la società non nasce con uno spontaneo istinto politico, ma dalla paura che gli uomini hanno nei confronti degli altri uomini. Come riordina la società? L'uomo deve affidarsi alla componente razionale, che modera l'istinto. Chiede un Patto Sociale come evento che fonda le società, che serve per superare lo stato di natura in cui l'uomo combatte con l'altro uomo, un Patto in grado digarantire il pace. Presupposto su cui si fondano tutte le altre società, ossia la Questo può accadere solo se gli uomini sono d'accordo nell'istituire uno Stato che renda possibile queste cose secondo principi razionalistici.

Pactum Unionus

Il è possibile solo se tutti gli individui rinunciano ai diritti naturali originari per unirsi in un contratto, in una società civile e delegano ad un terzo contraente, al quale devono obbligatoriamente obbedire secondo questo contratto. Il terzo contraente è il sovrano o comunque qualcuno al quale si concedono tutti i diritti che sono necessari per mantenere ordine e sicurezza, il supremo potere esecutivo, legislativo, giudiziario ed economico.

Il carattere peculiare del potere del sovrano è quindi essere assolutus (sciolto da...), ma permette di conservare, tra tutti i diritti naturali, solo il diritto alla vita.

Il sovrano di Hobbes è svincolato dalla legge perché legibus solutus, spetta a lui

accogliere i principi delle leggi naturali e farle diventare norme di Stato. Unico limite è il diritto alla vita degli uomini, questo perché sono la sostanza dello Stato stesso. Leviatano, Tutto ciò è contenuto nel Hobbes in questo trattato non solo definisce i fondamenti della sovranità, ma ne legittima anche l'assolutismo affronta i diritti dei sudditi nei confronti dello Stato e, individua nella determinazione dell'inviolabilità dei corpi e delle coscienze il potere del sovrano. Il Leviatano è un mostro mortale, al quale per poter sopravvivere si deve totale obbedienza. Chi incarna meglio di qualunque altra monarchia questo esempio di Stato assoluto? Luigi XIV in Francia, poiché ha tutti i poteri senza avere l'assenso formale dei suoi sudditi. In realtà, la sua politica è ancora legata ad una tradizione del potere medievale, potere che esiste per volontà divina. L'esistenza dei corpi intermedi èconsiderata da Hobbes "verminell'intestino", perché corrodono l'intestino dello Stato perché si sottraggono alle necessità dello Stato non volendo cedere autonomie, diritti. È necessario trovare un equilibrio, poiché è impensabile che qualcuno governi come il Leviatano di Hobbes. Dunque, lo Stato si deve fare carico dei diritti naturali dell'uomo, garantire il diritto alla vita, alla libertà, il diritto di esprimere il proprio pensiero e il diritto alla proprietà. Tutti diritti che il Re Sole e Hobbes avevano calpestato, questo perché ritengono necessaria l'eliminazione dei poteri derivanti dalle grandi proprietà terriere. Se all'interno del suo Regno sono presenti "piccoli imperatori territoriali" che hanno potere, allora questi devono essere eliminati. Esiste poi il diritto alla felicità, garantito attraverso la pace. Nello Stato civile la libertà è lasoggezione al potere legislativo, fondato sul consenso comune allo Stato e alle sue leggi, diritti e doveri che devono essere regolamentati secondo la legge. Chi fa queste riflessioni? Locke. Con il suo pensiero getta le basi per la formazione dello Stato liberale. I suoi trattati sul governo rappresentano il mutamento del clima politico in Inghilterra. Sostiene che nello Stato civile, la libera volontà di disporre dei propri beni deve essere circoscritta dalle leggi, legge che deve essere comune a tutti e che serve per disciplinare i rapporti interpersonali, offrendo una garanzia alla proprietà privata. CONCETTO DI SOVRANITÀ. Strettamente collegato è il concetto di sovranità. La sovranità è un concetto politico e giuridico. La sovranità moderna indica il potere di comando in ultima istanza. Del potere, la sovranità è la razionalizzazione giuridica, la sovranità trasforma la forza in potere legittimo, il potere di fatto in potere di diritto.poteri esclusivi dello Stato. Il potere di diritto si manifesta nel 1500, contemporaneamente al concetto di Stato, e rappresenta la piena autorità statale, unica ed esclusiva della politica. Questo concetto permette all'assolutismo dello Stato moderno di affermarsi sopra l'organizzazione per ceti e l'organizzazione medievale del potere, basata su Papato e Impero, invalidandole. Il principio da cui parte il potere di diritto riguarda l'elaborazione concettuale nata durante il Rinascimento Giuridico. Questo complesso processo si sviluppa secondo una linea che ci fa capire come il potere si unifica durante l'età moderna e come si arriva a comprendere che è necessario realizzare il monopolio della forza all'interno di un determinato territorio, su una determinata popolazione, con determinate leggi, al fine di realizzare unità e coesione politica nello Stato. Il concetto di potere di diritto nasce con l'intento di giustificare questa obbligazione politica, l'esercizio dei poteri di imperio da parte di un monarca e i poteri esclusivi dello Stato.

corrispettivi obblighi da parte dei sudditi. Nei secoli precedenti, nel Medioevo non era necessario imporre questa costruzione giuridica, perché la sovranità era diffusa sul territorio e chi governava esercitava il potere di dire la giustizia. Questi soggetti, all'interno del territorio, erano legittimati dal fatto di essere titolari di sovranità, erano giustificati dalla posizione che ricoprivano all'interno dei propri territori. Ordine che era stato stabilito e che era politico e sociale e che attribuiva a chi governava dei poteri e a chi obbediva dei diritti, attraverso la prescrizione che derivava dalla consuetudine. La sovranità moderna, invece, non condivide il potere di imperio e non lo può fare e nasce, dalla dissoluzione del modello medievale, l'obbligazione politica. Nasce quando entrano in crisi l'elemento politico e l'elemento sociale e i poteri di imperio si prefigurano come poteri illimitati. Nella trattazione di Bodin, il

Il potere di sovranità si riduce al potere di fare e abrogare la legge, serve per mettere ordine in una società che ha ancora la caratteristica di essere formata da una molteplicità di Stati, corporazioni autonome. Dunque, lo Stato Moderno di Bodin non è veramente moderno e il potere assoluto che lui attribuisce al sovrano di fare la legge, è accettabile perché serve a mantenere l'organizzazione degli uomini e delle cose all'interno di un ordine che non è stato creato dal sovrano. Qual è l'altra caratteristica dello Stato Moderno? Il diritto. Lo spiegarsi di questo nuovo potere attraverso il diritto, giustifica la sovranità.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
4 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/03 Storia delle istituzioni politiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Chiaredda93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle Istituzioni politiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Sassari o del prof Nieddu Annamaria.