Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 20
Giusnaturalismo Pag. 1 Giusnaturalismo Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Giusnaturalismo Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Giusnaturalismo Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Giusnaturalismo Pag. 16
1 su 20
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Il Giusnaturalismo e il Diritto Naturale

Il giusnaturalismo è una dottrina complessa che si divide e distingue su diversi problemi, tra cui il fondamento del diritto naturale. Non esiste una singola dottrina giusnaturalista, ma una pluralità di approcci filosofici al diritto.

In Inghilterra, il diritto non è ancora codificato e lo stato giurisdizionale è collegato al giusnaturalismo e al concetto di diritto naturale. La visione etico-cognitivistica del giusnaturalismo sostiene che "veritas facit legem" (la verità crea la legge).

Il termine "giusnaturalismo" è di origine recente, ma l'idea del diritto naturale risale all'antica Grecia. Come possiamo definire il giusnaturalismo in generale? Secondo Kelsen e Bobbio, è una dottrina del diritto naturale.

oltre che da ferrajoli: la visione è oggettivistica, oggettivismo etico e realismo etico, l'idea che la morale sia una realtà obiettiva che può essere conosciuta. Per questo parliamo di cognitivismo etico, essa afferma la conoscibilità dei valori morali e della giustizia, visione oggettivistica dell'etica, molto distante dalla visione di linguaggi descrittivo e prescrittivo, dire che la morale è conoscibile significa poter affermare che una norma può essere vera o falsa e quindi affermarne l'apofanticità che è assolutamente il contrario di quello che crediamo siano le prescrizioni. Bisogna allora chiedersi quale sia il fondamento del diritto naturale, come possiamo conoscerlo e quale sia il contenuto: problema ontologico (fondamento, dove attingiamo alla morale), gnoseologico e problema ideologico-normativo. In una società esistente o esistita vi è un'omogeneità e quindi una cultura e una

teoria del dirittonaturale, se prendiamo la grecia antica sappiamo che esiste un diritto naturale( l'antigone), il dirittodivino contro quello della città. Possiamo parlare degli spartiati, del demos ateniese ma ci sonodistinzioni che si accreditano come fondate sulla natura per fondare distinzioni sul diritto e sullagiustizia, ognuna da peso ha una fondazione ontologica della natura.

Se io affermo che esiste un diritto secondo natura, sto affermando che parlando di diritto, norme egiustizia io posso esprimere enunciati descrittivi di una normatività oggettiva come vera ofalsa(afofanticità), i cattolici sono tutti giusnaturalisti e credono che i loro valori siano fatti, dati eantologizzati. Le dottrine giusnaturalistiche si distinguono già a livello di individuazione delfondamento. Il diritto di natura ha un base tutta divina.

BRANO: Ulpiano

Il diritto naturale è quello che la natura ha insegnato a tutti gli animali che nascono in terra in maree

Anche agli uccelli; è da qui che discende l'unione fra maschio e femmina, che noi chiamiamo matrimonio, è da qui che discende la procreazione dei figli, da qui il loro allevamento. Testo è di Ulpiano, si trova nel digesto di Giustiniano; ulpiano pensa alla natura in senso biologico, è riferita agli animali e quindi uomo per ulpiano è collocato nel mondo animale per ulpiano è nel mondo animale che si trovano le norme del diritto naturale. Il testo è di ulpiano siamo nell'ambito della giurisprudenza romana, e si trova nel di gesto. Questo testo risponde al problema ontologico del fondamento, l'ambito dal quale sono rilevabili le norme di diritto naturale. Il matrimonio è secondo natura, non una consuetudine ma una naturalizzazione a partire

BRANO II: Grozio de iure belli ac paci 1625

"Il diritto naturale è un dettame della retta ragione, rivolto a mostrare che un atto è moralmente turpe o moralmente

necessario secondo che sia o non sia conforme alla stessa natura razionale dell'uomo […] Gli atti riguardo ai quali esiste un tale dettame della retta ragione sono obbligatori o illeciti di per se stessi" differisce dal primo brano perché nel secondo brano la natura viene concepita come ragione umana. Entrambi i brani si propongono il problema di come si conoscono, nel primo brano il fondamento si ricerca nell'ordine animale. La natura nel primo è la natura biologica delle esigenze degli esseri viventi. L'uomo è collocato nell'ordine degli animali secondo Ulpiano. La differenza sta nella concezione per cui secondo Grozio la natura è la ragione umana. Anche Cicerone credeva come Grozio vi fosse una retta ragione, ma scrive secoli prima sia di Ulpiano che di Grozio stesso. Il razionalismo di Cicerone non lo ritroviamo in Ulpiano: ci sono due modi fondamentali di concepire la natura: da un lato la natura umana (G) e una natura che

comprende il cosmo e gli altri viventi (U). La natura può essere prettamente legata all'essere umano o stare anche al di fuori dell'uomo. Ci possono essere molti approcci, sincretici e eclettici del diritto naturale, nello stesso autore ci sono varie approcci al fondamento del diritto naturale. C'è anche la forte idea che in Dio trovi fondamento alla giustizia, la differenza sta nel ricercarlo nel creatore o nel creato. Per il primo basta vedere gli esseri animali e la loro conformazione biologica, naturalizzazione del matrimonio. Il secondo, Grozio fa riferimento alla retta ragione - con questi 2 brani ci si accorge che ci sono due modi fondamentali di concepire la natura: da un lato (secondo brano) natura concepita come natura umana natura è correlata all'uomo. Dall'altro (primo brano) natura concepita in senso più largo che può comprendere tutto il cosmo - natura intesa al di fuori dell'uomo.

BRANO III: autore

natura.

Giudicano il diritto esistente con la naturalezza delle istituzioni che naturalizzano lo status quo. Kelsen criticava fortemente questa posizione conservatrice che giustifica lo stato quo. Nascono le cattedre di diritto naturale, sono funzionali gli stati assoluti: mostrano come le istituzioni esistenti affondano le radici nel diritto naturale. Jan Duman pubblica un'opera di diritto privato, primo grande giurista moderna, si confronta con il diritto patrio, dal suo punto di vista quello precedente è quello romano, modello e matrice e risulta che tutto il diritto positivo francese nasce dal diritto romano, ratio scripta e quindi tutto il diritto francese è naturale. Il diritto naturale è una serie di argomenti a sostegno di qualsiasi ideologia, Bobbio afferma che il diritto naturale è una teoria della morale, non è una morale. Dottrina di argomentazioni attorno a quello che è il fondamento della morale, correlato all'idea di cosa forma la morale.

La concezione di cosa è fondamento della morale può però variare. L'introspezione può aiutare a capire quali sono i fondamenti interiori della morale umana, pensando che se ci si guarda dentro si trova una morale naturale. L'osservazione empirica può permettere di ricavare il diritto secondo natura, basandosi su come si comportano gli uomini e sulle somiglianze comuni tra di loro. Le religioni monoteistiche non sono mai solo ortodossie, ma anche ortoprassi, ovvero un insieme di norme di condotta. Così affermano la fondatezza di questi precetti, un ordine oggettivo creato da Dio. In ognuna di queste religioni vi è un oggettivismo etico. Oggi il cattolicesimo è chiaramente giusnaturalismo. Tommaso D'Aquino, maggiore teorico del medioevo, scrive la Summa Theologiae e si occupa di tutto, da Dio all'uomo. Egli distingue quattro tipi di leggi: - Legge divina: espressione diretta della volontà di Dio, positivizzata attraverso le sacre scritture. - Legge eterna: direttamente la ragione di Dio che governa.

Tutto l'universo, diverso rispetto a quello che ha detto agli uomini-legge naturale: ha a che fare con la natura razionale dell'uomo che accede a una parte della legge eterna che domina l'universo (razionalismo)-legge umana: legge posta dagli uomini, per deduzione/specificazione rispetto alla legge naturale.

Accanto al precetto naturale vi è poi la diversa decisione rispetto alla pena. Non possiamo derivare affermazioni prescrittivi da enunciati descrittivi, la natura non ci porta in nessuno modo a trarne norme. Dire il diritto è derivato dalla natura è una visione ideologica e non tautologica. Pensiamo alla visione relatività dell'omosessualità nella cultura cristiana e nella cultura greca.

Vergognati! Vergognati! Spiana quella tua fronte corrucciata, cessa di dardeggiare dai tuoi occhi sdegnosi sguardi a ferire il tuo sposo, il tuo signore, il tuo governatore, il tuo re! Questo modo tuo di fare macchia la tua bellezza, come mordono i.

Geli i verdi prati, e rovina la tua reputazione come rovinano a primavera i forti venti i teneri germoglie non è cosa bella.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
20 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/20 Filosofia del diritto

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Alessia16_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia del diritto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Ippolito Dario.