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CASA DI GIULIO ROMANO (1544)

Era l'unione di due case, un imponente palazzo che riflette l'elevata posizione raggiunta dell'architetto nella città. Il progetto che vediamo oggi è di Pozzo. L'ingresso era a sinistra sulla seconda campata (oggi è al centro). Pozzo aggiunse anche delle campate sulla destra. La facciata era asimmetrica, scandita da arcate con bugne, festoni nella parte sottotetto e da bugnato nella parte terrena. Il sottotetto è caratterizzato da festoni. Nella parte terrena c'è il bugnato. [L'edificio è una parodia della bramantesca casa di Raffaello, caratterizzata dalla preziosità di particolari come i listelli correnti lungo la facciata, uno dei quali scompare dietro iconci delle finestre a pianterreno, mentre l'altro si piega in alzandosi in guisa di frontone sopra l'ingresso principale.]

ABBAZIA DI POLIRONE (1540)

Ristrutturazione di Giulio Romano. L'assetto romanico

vienedissimulato dall'introduzione delle serliane che vanno a mutare gli appoggi originari che erano fattida pilastri laterizi. Giulio Romano decora tutto con cassettoni chevanno a dissimulare le volte a crociera sovrastanti.

CATTEDRALE DI MATOVA (1545): Lavori ultimati dopo la sua morte da Bertani. Giulio Romano utilizza la muratura romaniche egotiche della cattedrale ma le declina in terminiestetici utilizzando colonne in pietra. Il muro sopra è originale romanico. Giulio Romano toglie le arcate e i pilastri romanici einserisce le colonne. Trasforma le navate laterali in 5 navate su modello di S.Pietro costantiniano. Le decorazioni sono su disegno di Giulio Romano econ esecuzione del Bertani.

ANTONIO DA SANGALLO IL GIOVANE(1485-1546) Muore nello stesso anno di Giulio Romano. Antonio da Sangallo il Giovane fu allievo degli zii Antonio da Sangallo il Vecchio e Giuliano da Sangallo (famiglia di costruttori), e, dal 1509 anche di Donato Bramante, assistendolo specialmentenella

tormentata vicenda di San Pietro. Fra le sue opere ricordiamo:
  • Sala di Costantino
  • Il camino della nell' Appartamento Vaticano
  • Castello di Capodimonte
  • La ristrutturazione del sul Logo di Bolsena per il cardinale Alessandro Farnese (1511- 1512)
  • Il palazzetto Ricci a Roma (1512 - 1513)
  • Palazzo Fieschi
  • Il piano nobile di a Roma (1512)
  • Palazzo Baldassini (1513)
  • Chiesa di Sant'Egidio in Cellere (Viterbo, dal 1513), a croce greca.
Antonio da Sangallo il Giovane si dimostra di essere fedele allo stile tardo Quattrocentesco romano.
Palazzo Venezia Palazzo(ispirandosi ad edifici come - per la severità disadorna dei prospetti - edella Cancelleria - per le finestre.
PALAZZO FARNESE (dal 1513-14).
Architetto: Antonio da Sangallo il Giovane
Data: 1513-14
Luogo: Roma
Committente: Alessandro Farnese (1568-1549), potente cardinale
Il palazzo, analogamente ad alcuni esempi fiorentini (es:Palazzo Medici Palazzo(per il cornicione aggettante),Strozzi, Palazzo

Pitti) e al bramantesco ed incompiutointero isolatoPalazzo dei Tribunali, occupa unrettangolare prospettico e pertanto non ha un unicoprospetto. Il quarto lato da sul Tevere, il fronte da sullapiazza. La piazza viene decorata e ornata da parte deiFarnesi con pezzi antichi che vanno a costituire le vaschedelle fontane.

Il frontone è scandito da una Scansione tripartita con l'ordinedelle finestre molto rigoroso.Il cornicione è fatto da Michelangelo che ha aperto il portonenell'asse principale con una apertura architravata sormontatadal fregio pontificio.Al Sangallo spettano la definizione generale e il profilo dellefinestre.

Finestre: con sistema trabeato semplice al piano terreno,sistema trabeato frontonato con semicolonne e frontonialternati curvi e triangolari al piano nobile, al secondo piano lefinestre sono ad edicola come il palazzo di Diocleziano.13 assi.

L'edificio presenta un fronte di benFinitura 3 registri:si basa suIl piano terreno ha un

paramento scabro per dare un tono di rusticità, le bugne incorniciano solo il portale e non sono diffuse su tutta la facciata. Al piano nobile la finitura è in laterizio con mattoni regolari (tessitura latina) e non è rivestita da intonaco. I mattoni sono in bicromia e formano dei disegni di losanghe. Al secondo piano la finitura è in bicromia. Il muro in laterizio riveste una struttura portante in tavolozza, cioè muratura di gran spessore. I fianchi del palazzo sono più lunghi della facciata. Impianto: c'è un richiamo alle insule grazie al cortile porticato quadrato. Anche qui c'è il tema dell'atrio di ingresso e del peristilio. Il cortile porticato ha delle maniche più strette sui fianchi e delle testate più ampie con la testata tangente all'atrio e conduce alla grande scala al piano superiore. Le scale non sono più solo elementi funzionali ma elementi di rappresentanza, parti integranti di quello che

è il percorso del visitatore.

Atrio di ingresso: Atrio è definito da una sequenza di colonne su due file che scandiscono una sorta di navata principale con 2 navate laterali. L’atrio conduce nel peristilio. doppia sequenza di colonne in granito rosso (forse spoglio di architetture antiche). C’è una grande volta a botte cassettonata decorata sopra con decorazioni di rilievi in stucco bianco che imitano l’antico. (come farà Giulio Romano a Palazzo Te). Il soffitto è piano a cassettoni per le le navate laterali. Le colonne in granito rosso poggiano su dei dadi in travertino per sembrare più svettanti. Le navate laterali sono caratterizzate con semicolonne e una struttura con nicchie, tutto in travertino. Le nicchie servono per esporre le opere. opus spicatum Il pavimento dell’atrio è in all’antica (aspinapesce) con corsie in granito.

Cortile: nel registro inferiore c’è un porticato, al piano nobile

c'è una loggia che era aperta ma che verrà chiusa da Michelangelo. Michelangelo sarà esecutore anche del terzo livello.

Il portico inferiore riprende l'arcata teatrale romana: ordine maggiore di ordine dorico che poggia su pilastri che regge la trabeazione, i pilastri reggono l'arco (come nel chiostro di Santa Maria della Pace di Bramante). La trabeazione è fatta di metope e triglifi dorica.

Registro al piano superiore (piano nobile) - opera di Michelangelo: uso dell'ordine ionico per le semicolonne, le finestre sono frontonate.

Registro al 3 piano: ordine corinzio realizzato da Michelangelo con sovrapposizione di lesene (lo schema del pilastro cruciforme che viene appiattito in forma di lesena sulla facciata).

C'è dunque una sovrapposizione di 3 ordini (dorico, ionico, corinzio) che riprende l'arcata teatrale romana come nel Teatro Marcello e nell'Anfiteatro Flavio (colosseo).

L'angolo del portico ha una soluzione

con semicolonne che vanno a inquadrare lo spigolo di un pilastro che sporge per 1/4 dalla piega concava dell'angolo retto affiancaro a 2 semicolonne (ha una forma ad L). La trabeazione è decorata con metope raffiguranti trofei militari poco adatti a un cardinale futuro Papa. Anche la sottocornice è decorata. Scalone di rappresentanza: si innesta sulla testata della loggia (e in asse con la loggia). È lo scalone meglio riuscito di quel periodo per comodità, monumentalità e per perfetta coerenza delle aperture nei prospetti. I lavori andarono tanto a rilento che nel 1540 la fabbrica non era progredita oltre una porzione del piano nobile. Nonostante ciò le finestre del secondo piano spettano ancora a Sangallo che si rifà delle nicchie della natio delle Terme di Diocleziano. Michelangelo sopra eleva il piano e realizza il cornicione. Fontane in Piazza Farnese: ci sono 2 fontane di granito, prelevate dalle terme di Caracalla. Sono dei monoliti. Dal 1540 si

Inizia la trasformazione da palazzo cardinalizio a palazzo pontificio. Il palazzo in costruzione mostra il paramento che cresce in contemporanea alla struttura grezza retrostante. Il paramento in laterizio è applicato e si sovrappone ad un muro eseguito con materiali meno pregiati.

Il grande atrio del piano nobile al centro costituisce la Sala di Ercole, un grande salone monumentale. Il grande salone su 2 livelli è illuminato da una doppia serie di 5 finestre (ai lati) e 3 in testata. Per poter fare ciò Sangallo deve spostare le rampe superiori della scala nell'ala sinistra, conferendo ai gradini un profilo lievemente inclinato all'interno, in modo da assicurare una salita ancor più comoda e solenne.

Alessandro Farnese sale al soglio pontificio con il nome di Paolo III nel 1540.

Sala di Ercole: ha una doppia altezza, le finestre non sono solo quelle del primo piano (piano nobile) ma anche quello del secondo.

La Sala di Ercole è preceduta alla

Saladei Fasti costituita dalle 3 aperture dell'asse della mezzeria del palazzo. All'interno del palazzo ci sono anche delle cappelle. La galleria corrisponde alla loggia del giardino.

Interno Sala di Ercole: soffitto a cassettoni lignei. L'interno non è decorato, la monumentalità sta nella decorazione del soffitto. Il camino è l'unico elemento lapideo colorato.

Palazzo Farnese ha un giardino che portava fino alla sponda del Tevere, era prevista la costruzione di un ponte che portava dall'altra parte del fiume, dove si trovava Villa Farnesina, altra proprietà dei Farnese. Questo ponte non verrà mai realizzato (come la rustica era connessa al Castello a Mantova, anche sui c'è un volere di connettere gli edifici).

La loggia che da sul giardino (rivolto verso la villa Farnesina) esibisce statue antiche.

Michelangelo propone di aprire l'area posteriore del palazzo in una doppia loggia su di un giardino segreto ricavato tra

l'edificio e via Giulia con pilastri incrociati trasformati in lesene. Lo stesso modello è ripreso al primo piano all'interno del cortile con finestre michelangiolesche. Si impiega per la prima volta, nel cortile nella doppia cornice della facciata posteriore, le finestre con orecchioni, modello che avrà larga fortuna sino al tardo settecento. Il frontone curvo contiene festoni astratti di frutta e verdura. Michelangelo crea un punto di rottura con l'opera di Sangallo. Sangallo segue gli ordini antichi, Michelangelo è più libero. Le opere di Michelangelo si ispirano all'antico ma.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
22 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Lizzie.2020 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Togliani Carlo.