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SINTOMI

I sintomi sono correlati alla carenza di estrogeni e sono distinti in:

Sintomi precoci:

  • Vampate di calore
  • Alterazioni vasomotorie
  • Disfunzione dei centri termoregolatori e della dispersione di calore
  • Arrossamento alla cute del volto, collo, nuca
  • Sensazione di calore intenso
  • Frequenza cardiaca aumentata (tachicardia)
  • Sudorazione profusa
  • Palpitazioni
  • Brividi di freddo

I sintomi precoci si manifestano principalmente durante la premenopausa e possono essere stimolati da forti emozioni, stress e bevande alcoliche. La durata delle vampate di calore può variare da alcuni secondi ad alcuni minuti. Le vampate di calore possono essere singole, ricorrenti o più frequenti e intense durante la notte.

Sintomi tardivi:

  • Disturbi psicologici
  • Alterazioni del tono dell'umore
  • Irritabilità
  • Disturbi della sfera sessuale
  • Ansia
  • Depressione
cefalea affaticabilità vertigini parestesie e dinatura psicologica del desiderio eccitamento piacere sessuale natura organica come la e atrofia secchezza vaginale dispareunia rapporti sessuali difficoltosi e dolorosi. I sintomi tardivi si hanno in postmenopausa con alterazioni dei tessuti connettivi, cute secca, sottile, ipoelastica, comparsa o accentuazione delle rughe sul viso, rilassamento dei tessuti palpebrali, guance e tessuti sottomentonieri, caduta dei capelli e peli ascellari, accentuazione della peluria a livello del labbro superiore, aumento degli androgeni in circolo e areole mammarie non controbilanciato dagli estrogeni. Manifestazioni genito-urinarie con lesioni distrofico-atrofiche del peso e volume progressivo dell'utero, assottigliamento dell'endometrio e scomparsa progressiva delle ghiandole endometriali, diradazione dei peli pubici e delle grandi labbra mentre le piccole labbra tendono.

Laatrofia vaginalea scomparire quasi del tutto mucosa sottile, liscia più sensibile ai. Inoltre con ,traumatismi secca < del lume vaginale dispareunia deficit del glicogeno alterazione, con e , coninfezioni genito-urinariedella flora batterica vaginale pH alcalino, e insorgenza di cioèprolasso uro-genitalevulvovaginiti cistiti uretriti ricorrenti deficit, e . Infine si può avere il dadelle strutture di sostegno degli organi pelvici incontinenza urinariaall’, fino .osteoporosi postmenopausale : in condizioni normali gli estrogeni inibiscono la fx dil’increzioneriassorbimento osseo degli osteoclasti, > l’increzione di calcitonina e < del PTH,2+l’assorbimento intestinale di Ca e l’idrossilazionefavorendo della vit. D per interventodell’enzima 1α-idrossilasi renale favorendo il processo di neoformazione ossea da parte degli15>osteoblasti, mentre dopo la menopausa questi meccanismi di protezione vengono a mancare,

Il condel riassorbimento osseo della massa ossea, soprattutto a livello dell'anca, provoca una frattura trabecolare dei corpi vertebrali, dell'anca e del terzo distale del radio ad alto rischio di fratture spontanee non traumatiche. È importante valutare le alterazioni della densità della massa ossea mediante la densitometria ossea a doppio raggio fotonico DEXA e la mineralometria ossea computerizzata MOCO per valutare il rischio di osteoporosi e fratture, oltre che di malattie cardiovascolari.

È importante anche considerare l'azione protettiva degli estrogeni nelle donne in postmenopausa, che possono causare alterazioni metaboliche ad alto rischio cardiovascolare come un aumento del colesterolo LDL, del colesterolo totale e dei trigliceridi, oltre a una diminuzione del colesterolo HDL, della glicemia a digiuno e del peso corporeo. Queste alterazioni aumentano l'incidenza delle malattie aterosclerotiche, dell'infarto miocardico acuto e delle malattie cerebrovascolari.

La terapia della sindrome menopausale prevede l'utilizzo di terapia ormonale sostitutiva estroprogestinica, somministrata in maniera ciclica tramite cerotti, per os o per via parenterale.

  1. transdermica: somministrazione di estrogeni per 21 gg associati ad un progestinico terapia ciclica sequenziale negli ultimi 10-12 gg e sospensione della terapia per 7 gg.
  2. continua: somministrazione di estrogeni in modo continuo per tutto il mese terapia continua sequenziale associati ad un progestinico nei primi 12-14 gg.
  3. continua combinata: somministrazione di estrogeno e progestinico in modo continuo, tutto il mese, cercando di stimolare l'atrofia endometriale i giorni del mese, e la scomparsa del flusso mestruale.

Indicata per:

  • La terapia ormonale sostitutiva è per la menopausa per prevenire le malattie cardiovascolari, l'insorgenza di neoplasie dell'utero e delle ovaie, e per prevenire l'osteoporosi mediante somministrazione dei SERM (modulatori selettivi dei recettori degli estrogeni) come il raloxifene che inibisce la funzione di riassorbimento osseo da parte degli osteoclasti e stimola la funzione di neoformazione ossea da parte degli osteoblasti, associati a.
farmaci che stimolano gli osteoblasti come il ranelato di stronzio che consente di aumentare la densità ossea e ridurre il rischio di fratture. In caso di osteoporosi conclamata si usano i bisfosfonati (etidronato, clodronato) potenti inibitori degli osteoclasti e dotati di attività antalgica. Questa terapia è efficace se è associata ad un adeguato apporto di calcio e vitamina D, con la dieta e integratori fino ad un introito giornaliero complessivo di 1200 mg di calcio e 600 UI di vitamina D. Contraccezione La contraccezione, o controllo delle nascite, comprende una serie di metodi utilizzati per prevenire la gravidanza, come ad esempio i metodi naturali, i metodi barriera, i dispositivi intrauterini (IUD), i metodi ormonali e i metodi postcoitali. I METODI NATURALI si basano sull'individuazione del periodo fertile della donna e tra i più diffusi al mondo c'è il Metodo del Calendario o di Ogino-Knauss. Questo metodo si basa sul fatto che esiste un intervallo di tempo relativamente

La costante della mestruazione è pari a 12-16 giorni (fase luteale). Gli spermatozoi sono in grado di fecondare l'ovocita per circa 72 ore dopo la deposizione in vagina e possono essere fecondati entro 24 ore dall'ovulazione. Il metodo del calendario richiede la registrazione accurata degli ultimi 6-12 cicli per calcolare l'inizio del periodo fertile della donna, individuando il ciclo più breve e il ciclo più lungo. Il primo giorno si ottiene sottraendo 18 dal ciclo più breve, mentre l'ultimo giorno si ottiene sottraendo 11 al ciclo più lungo. Questo metodo è sconsigliato nelle donne che non hanno cicli regolari. Altri metodi di contraccezione includono la retrazione del pene dalla vagina prima che avvenga l'eiaculazione (coito interrotto) e il metodo della temperatura basale, che prevede la misurazione della temperatura corporea ogni giorno al risveglio, dopo un riposo notturno di almeno 6 ore.

vaginale o rettale, prima o durante il ciclo mestruale. Lieve rialzo termico (> 37°C) al momento dell'ovulazione persiste per 2-3 giorni. Durante questo periodo fertile del ciclo bisogna astenersi dai rapporti. Il limite di questo metodo è che non consente di individuare l'inizio del periodo fertile ma solo la sua fine ed è sconsigliato nelle donne che hanno cicli irregolari, lunghi o anovulatori. Metodo del muco cervicale o di Billings: durante il ciclo mestruale gli estrogeni stimolano la produzione di muco fluido penetrabile dagli spermatozoi, mentre il progesterone stimola la produzione di muco denso impenetrabile agli spermatozoi. Il periodo fertile è quello in cui la donna avverte la presenza del muco cervicale, mentre i periodi asciutti non sono fertili. Metodi sintotermici: si basano sulla valutazione dei sintomi e segni dell'ovulazione.

La tensione mammaria e il dolore pelvico sono associati al metodo del calendario e del muco cervicale per stabilire il periodo fertile, e al metodo della T°C basale per stabilire la fine di tale periodo.

I metodi barriera ostacolano l'accesso degli spermatozoi negli organi genitali femminili, evitando il contatto tra spermatozoo e ovocita. Sono consigliati per soggetti che hanno rapporti occasionali con partner diversi.

I metodi barriera includono:

  • Condom: consigliato per prevenire le malattie veneree, infezioni da HIV, HBV e altre. Deve essere applicato correttamente prima del rapporto e bisogna ritirare il pene dalla vagina prima che diventi flaccido. Raramente si hanno fenomeni irritativi o di sensibilizzazione al lattice o la rottura.
  • Diaframma vaginale: è una sottile cupola di gomma inserita su un anello metallico flessibile che si applica al davanti della cervice uterina. Bisogna sempre applicare uno spermicida su entrambe le facce del diaframma per aumentarne l'efficacia.

Il diaframma non deve essere mai rimosso prima di 6 h dal coito e non deve rimanere in vagina più di 24 h dopo il rapporto. In caso di rapporti ripetuti occorre applicare ogni volta una nuova dose di spermicida.

La spugnetta vaginale viene inserita dove il collo dell'utero blocca e distrugge gli spermatozoi grazie ad uno spermicida in essa contenuta. Prima di applicarla deve essere imbevuta di acqua per facilitarne l'adattamento anatomico alla vagina e deve essere rimossa non prima di 6 h dall'ultimo rapporto e non oltre le 24 h dalla sua introduzione per evitare il rischio, seppur minimo, di shock tossico o reazioni locali di ipersensibilità allo spermicida o alla spugnetta.

Gli spermicidi sono applicati sotto forma di creme, tavolette, ovuli, gel o schiume che bloccano e distruggono gli spermatozoi, esercitando un'azione battericida e virucida, e causando irritazione della mucosa cervico-vaginale e alterazioni.

Gli effetti collaterali sono

Rappresentati da dispositivi intrauterini (IUD), sono rappresentati dalla spirale che viene inserita dal ginecologo mediante un'apposita cannula, eventualmente somministrando analgesici, in genere il primo giorno del ciclo e sono distinti in dispositivi medicati al rame e al progesterone:

- Reazione infiammatoria da corpo estraneo a dispositivi medicati al rame: provocano un carico dell'endometrio, intervento dei PMN, fagocitosi, distruzione degli

- Con responsa

Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
81 pagine
SSD Scienze mediche MED/40 Ginecologia e ostetricia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher kalamaj di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Ginecologia e Ostetricia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Foggia o del prof Pietropaolo Felice.