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Come si vede dalla cartina, il mondo è diviso in tre parti:
Mappa sull’HDI (Human Development Index), Report 2011
1) In tutto il mondo occidentalizzato (America del nord, Oceania, Europa ed estremo
sud dell’America) ha un alto indice di sviluppo.
2) America del sud, Asia, Africa del nord e dell’estremo sud, hanno un medio indice di
sviluppo
3) L’Africa centrale ha un bassissimo livello di sviluppo.
1.3 Scenari futuri
Secondo un rapporto americano è come se il mondo occidentale si stesse spostando
verso est. In un futuro, la leadership sarà combattuta tra gli USA, la Cina e l’India (due
economie emergenti)
Se le economie dovessero mantenere la velocità di crescita attuale, ci saranno molte
probabilità che il pronostico sopra citato si avveri.
I settori economici di punta saranno:
• 3
Brasile: settore agroalimentare ed esplorazione di energia offshore
• Russia: energie e metalli
• India: servizi IT, farmaceutica, parti d’auto.
• Cina: acciaio, elettrodomestici, apparecchiature per le telecomunicazioni.
1.3.1 Fattori scatenanti
1) L’aumento sostenuto del prezzo del petrolio e delle materie prime hanno generato
profitti inattesi per la Russia.
2) Il costo del lavoro relativamente basso, combinato a mirate politiche governative,
ha determinato la dislocazione produttiva nei Paesi asiatici (NIC-Newly
Industrialized Countries)
3) Le economie meno sviluppate hanno rivelato una maggiore reazione alla crisi
globale, anche perché non direttamente coinvolte nelle grandi speculazioni
finanziarie.
2PIL. Risultato di tutti i beni e i servizi finali prodotti in un dato Paese, in un certo periodo, il PIL
pro capite viene calcolato dividendo il PIL nazionale per il numero di abitanti.
3 Offshore. Letteralmente vuol dire “nel mare”, si utilizza per indicare piattaforme per
l’estrazione di petrolio.
La crisi globale è per lo più nei Paesi globalizzati. Italia, Spagna e Grecia sono le
economie deboli dell’UE, perché sono in uno stato di decrescita.
1.4 Globalizzazione economica
La globalizzazione economica è la creazione di un unico mercato globale. La
globalizzazione dei mercati ha portato ad una larga differenza tra Paesi industrializzati
e Paesi poveri. La globalizzazione economica può essere intesa come:
1.4.1Globalizzazione produttiva
Le imprese creano una rete di produzione dislocata nelle varie parti del mondo,
interagiscono tra loro in un asse orizzontale, indicatori di questo tipo di globalizzazione
sono gli investimenti esteri.
1.4.2Globalizzazione commerciale
La globalizzazione commerciale è la tendenza all’unione di vari mercati in uno unico.
Prima della seconda guerra mondiale vi erano ancora le barriere protezionistiche: con
la fine della guerra, cominciò l’avviamento verso la globalizzazione grazie
all’organizzazione mondiale del commercio (WTO) cominciò a promuovere
l’abbattimento di queste barriere e la liberalizzazione dello scambio commerciale.
Questa grande crescita è dovuta al forte sviluppo dell’economia mondiale
(riguardante perlopiù i Paesi del Nord), permettendo un aumento delle produzioni e dei
tenori di vita; è dovuta anche all’espansione delle multinazionali, le quali hanno
permesso una divisione del lavoro a livello internazionale; al miglioramento delle
telecomunicazioni e dei trasporti, che hanno favorito la velocizzazione degli scambi; a
livello politico hanno avuto una grande influenza la firma dell’accordo generale sulle
tariffe e sul commercio (WTO) e l’aumento degli accordi commerciali regionali. Questi
ultimi sono molto riusciti nell’UE.
Dopo la seconda guerra mondiale, il commercio internazionale è andato formandosi in
una struttura tripolare composta dalla Triade Globale (UE, USA e Canada, Messico e
Asia Orientale). Il massimo polo è quello costituito dall’UE: tra gli stati membri, spicca
la Germania. Al secondo posto si trovano i Paesi dell’Asia orientale e al terzo quelli
della NAFTA (America settentrionale).
Il continente africano rimane escluso da questi processi di commercializzazione e
globalizzazione. Il Sud del mondo contribuisce complessivamente al 30%
dell’economia globale, ma di questo solo un terzo è rappresentato dai Paesi poveri, i
quali non hanno scambi commerciali neanche tra loro.
1.4.3Finanziarizzazione dell’economia e globalizzazione finanziaria.
La crescita dell’importanza finanziaria degli ultimi decenni è stata determinata dagli
investimenti esteri, dall’aumento del turismo e del commercio internazionale, dal
capitale finanziario rivolto all’acquisto di prodotti finanziari esteri, quali: valute, titoli,
fondi di investimento, ecc.
Con la crescita dei mercati, cresce l’importanza della finanza; questi mercati hanno
fatto si che ci fosse una massa monetaria che circola superiore sia al valore della
produzione sia ai consumi mondiali: questo ci porta ad un esposizione di crisi
finanziarie, di instabilità, derivate anche dagli indebitamenti verso Paesi stranieri.
Il ruolo di sorvegliante per l’economia e la finanza va al Fondo Monetario
Internazionale (FMI), il quale concede prestiti su richiesta per risanare un Paese, e la
Banca Mondiale (BM), che concede prestiti per l finanziamento di piani di sviluppo
economico.