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GEOMETRIA

SPAZI VETTORIALI

Q, R, C sono insiemi di numeri sui cui fare operazioni con certe proprietà:

Def Un insieme K su cui sono date due operazioni:

+: K x K ⟶ K

: K x K ⟶ K

tali che:

  1. Commutative
  2. Associative
  3. Esistenza di elemento neutro [0, 1]
  4. Esistenza dell'opposto e dell'inverso (per numeri reali tutti)
  5. Distribuzione

(si dice CAMPO)

Esempi: K = Q, R, C

  • Q = n° naturalmente basato e preso dal concetto fornito (infiniti eco fini, in cui molte unità sono rappresentabili)
  • R = i numeri nel sotto "limbico" del nostro ragionare (non sono rappresentabili)
  • C = nel numero complesso, posso fornire noti ai gestori di potenza (due numeri complessi fanno paradisi di coordinamento)

Modello: forze applicate in un piano

Def Un insieme V con:

+: V x V ⟶ V

: R x V ⟶ V

tali che:

  1. Associativa (V1+V2)+V3 = V1+(V2+V3)
  2. Commutative V1+V2 = V2+V1
  3. Elemento neutro ∃0V : 0V+V = V
  4. Opposto ∀V∃-V : V+(-V) = 0V

∀λ ∈ R :

  1. λ(V1+V2) = λV1 + λV2 interazione tra somma di vettori e prodotto per scalare
  2. (λ+μ)V = λV + μV
  3. λ(μV) = (λμ)V
  4. 1∙V = V (un vettore o unità, è vettore)
  5. 0∙V = 0V (un vettore o nullo, è unità per tutti gli elementi)

Si dice SPAZIO VETTORIALE (cui elementi possono essere qualunque cosa e chiamato vettore)

Conseguenze delle proprietà degli spazi vettoriali

Osservazione:

Moltiplicando il vettore V per (-1) ottengo il suo opposto.

Dimostrazione:

(-1) * V = V + V + (V) = 0 * V = 0V = 0

Specificare che (-V) giace da opposto a V.

Trovare uno spazio vettoriale = fornire una misura (dunque chi è V).

Esempi:

R² = { [ x1y1 ] | x1x2 ∈ R }

Prenoto coppie di numeri reali in colonna.

x1, x2, y1, y2 ∈ R

Prodotto per scalare

λ [ x1y1 ] = [ λx1λx2 ]

  1. Associativa

    [ x1 + y1 x2 + y2 ]

  2. Neutro

    [ 0 0 ] ORZ

Commutativa

[ x1 + y1 x2 + y2 ]

dei in Rd[T]

Σ{pi(t)eiR(T)}, deg(pi(t)) ≤ di, F: conjunto polinom cas. grado dep.sin.el.cas det rx.

d=1 --> Rd[T] = act di ao...ao. ao R(T)

d=0 --> R(T). {c = R(T) | c R(T) |= R di[T].

Somma:

deg(pi(t)+φi(t)) ≤ max.{deg(pi(t)), deg(φi(t))}.

Rd[T] x Rd[T] --> Rd[T]. Il prod. Tra pol., el risom, su mendo di.

prodotto per scalare

se λ. = R polerloun max. cotrollo grado.

= chiuso per il prodotto per scalare.

Rd[T] e un somorspazio esterale.

V = {F:R --> R funzioni}

C(R, R). {f c V: construire } ≠ Ø, insieme delle f, costruireda R → R

Somma:

la somma di due

funzion costurikre ⋀ --> chiuso per la somma

una funzione quello.

prodotto per scalare

moltep. siferbe lafunson consinure. pde cosion.

= chiuso pel il prodott per scalare

C(R, R): e un somorspazio vestorale.

V = {F:R e R funsione}

D(R);\

{fcV: e dervilovre} ≠ Ø, insieme delle v dorbivil.

Somma:

la somma di due funrioni denvisio e devibule e o deravet eres donnuil e → chiuso per la sommase sommia sebre dorise

prodotto per scalare

i moltep. mizveren di uio.

funzione dervinitre so w dorivale = chiuso per vi molopotra scalque

D(R) e un stornspazio venerolale.

Esempi:

v ∈ R³; v ≠ 0

Span{v₁} = {λv₁, λ ∈ R} = Rv₁

Rv₁

Span{v₁,v₂} = {λ₁v₁ + λ₂v₂, λ₁,λ₂ ∈ R}

v₁ ≠ 0, v₂ ≠ 0, Rv₁ + {ogni base uno multiplo diverso eres}

Base canonica di Rⁿ

e₁ = | 1 | | 0 | | 0 |

en = | 0 | | 0 | | 1 |

d₁e₁ + d₂e₂ + ... + dnen = 0

d₁ | 1 | | 0 | | 0 |

dn | 0 | | 0 | | 1 |

= | 0 | | 0 | | 0 |

vetori linearmente indipendenti

Vettori generici di Rm

m ∈ N(I R)

pol i,j (R) = vij = 1 se i = j 0 i ≠ j : i, j = 1, ..., n

Rel{t} = [−a₀(t) + a₁(t) + ... + aₙ(t) an] ⋅ ak(R)

a ∈ N

  • e' una combinazione lineare
  • Span{(t, a₁...tᵏⁿ) } che per definizione (wrip che è un mon pol i, t∈R)

Calcolale che sono linearmente indipendenti

daⁿ + daⁿ⁻¹t + ... + d + da = 0 | t cui coeff pol ei = o

d = xd + λ = 0 -> di= da = 0

=> SONO UNA BASE

Teorema del completamento

V spazio vettoriale. W1,..., Wp ⊆ V (p ≤ n) lin. ind.

Allora esiste una n-p base B di V che aggiunta a W1,..., Wp è

Completo od una base di V.

Quando n=p allora lo spazio che io ho è lo spazio vettoriale V;

do per esempio precedente Spazio (V1, V2, V3) in ℝ3 perché devo aggiungere 3-3=0 vettori

Dimostrazione per induzione su p:

- p=1 (passo iniziale)

- p=p vero ⟶ p vero (passo induttivo)

p=1

Questi vettori possono generare e aggiuntivi con W1 numereando una base?

W1 ≠ 0 C1,..., Cn ∈ ℝ NON tutti nulli t.c. W1 = C1V1 + ... + CnVn

A livello di induzione B posso supporre C1 ≠ 0

☞ Affermo che W1, V2, Vn È UNA BASE di V.

d (W1, V1) + aV2 + ... + αVn = 0

dV (C1V1 + CnVn) + aV2 + ... = 0

d C1 = 0 ⟺ a C1 ≠ 0 quindi a=0 ⟺ d=0 ... ⟹ così: d=a=0 ⟹ ...»

W1, V2, Vn sono linearmente indipendenti.

Davo supponiamo che posso generarecioè affermo che lo spazio contiene e

W1, Vn∈ Spazio (W1, V1)

Al i posso come scrivere ridurre di V[1,..., Wn

So che C1fi = V4 1/4W1 + C2 V1 + ... + Cn Vn ⟹ ...

base consisting of → generation...:… ⟹ Spazio Yn,..., Vn sono generazionale di V

un l vengono un lini ...woo

p-1 vero

A numero di noncetture B posso supponere W1,..., Wp-1 Vn a. i.

Il salto aggregando W1 per quanto si rileva un aggruppo VIA Spazio come sorgenti di U

Se Cp≠ quindi C1W1 = Cp V1 + Cn Vn ⟹ Vd. not replacing touch of elements changes basis so not actually a linear comb ination, obtained linear.

Inavan con necessitare che fa) a qui accresciuto (...)

ehem ge UR base final era termina cosa adss...,.. Si (Il costru detto colliapti assurring ordno wit

Tiroi vettori che posso accostare ce mi accresciuto dopo base variabile

perché ha coefficiente ≠0

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Publisher
A.A. 2019-2020
61 pagine
SSD Scienze matematiche e informatiche MAT/03 Geometria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sarabru_16 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geometria ed algebra lineare e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof De Fabritiis Chiara.