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Spazio vettoriale dei polinomi di grado < n
R <sub>n</sub> [X] = insiemi dei polinomi (reali) nella variabile x di grado < n
Esempio
3 + 2x3 + 4x + 7 e x3 + x2 - 4 sono polinomi ∈ R <sub>n</sub> <sub>n</sub> [X]
R <sub>n</sub> [X] è un sottospazio vettoriale di [R[X]
R <sub>n</sub> [X] ha basi (finite). Ad esempio, una base di R <sub>n</sub> [X] è
(1, x, x <sup>2</sup>, x <sup>3</sup>, ..., x <sup>n-1</sup>)
Infatti:
- questi n vettori (polinomi) sono chiaramente linearmente indipendenti
- ogni polinomio di grado <= n è combinazione lineare di essi
Esempio
(1, x, x <sup>2</sup>, x <sup>3</sup>, x <sup>4</sup>, x <sup>5</sup>) è una base di R <sub>6</sub> [X], ha 6 vettori
Teorema
Ogni vettore v ∈ V si scrive in modo unico come combinazione lineare di v1, v2, ..., vn.
Dimostrazione
v ∈ V si scrive come combinazione lineare di v1, v2, ..., vn perché questi generano V. Supponiamo:
v̅ = a1v̅1 + a2v̅2 + ... + anv̅nv̅ = b1v̅1 + b2v̅2 + ... + bnv̅n
Allora v̅ - v̅ = (a1 - b1)v̅1 + (a2 - b2)v̅2 + ... + (an - bn)v̅n
Essendo indipendenti, l'unica combinazione lineare di v̅1, v̅2, ..., v̅n che dà il vettore nullo è quella con i coefficienti = 0, ovvero
a1 = b1, a2 = b2, ..., an = bn
Grazie al teorema, se v̅ = a1v̅1 + a2v̅2 + ... + anv̅n, definiamo:
FB(v̅) =
- a1
- ...
- an
Applicazioni lineari
Siano \( V \) e \( V' \) due spazi vettoriali. Una funzione \( T : V \rightarrow V' \) si dice applicazione lineare se è additiva e omogenea, ovvero se
- per ogni \( \vec{v_1}, \vec{v_2} \in V \), si ha \( T (\vec{v_1} + \vec{v_2}) = T (\vec{v_1}) + T(\vec{v_2}) \) (additività)
- per ogni \( \vec{v} \in V \) e \( c \in \mathbb{R} \), si ha \( T (c \vec{v}) = c T(\vec{v}) \) (omogeneità)
Esercizio Dimostrare che
\[ T: \mathbb{R}^3 \rightarrow \mathbb{R}^2 \]
\[\begin{pmatrix} x_1 \\ x_2 \\ x_3 \end{pmatrix} \rightarrow \begin{pmatrix} x_1 - x_2 \\ 2x_2 + x_3 \end{pmatrix}\]
è un'applicazione lineare.
In un'applicazione lineare da \(\mathbb{R}^u\) in \(\mathbb{R}^m\), le componenti dell'immagine di \(\begin{pmatrix} x_1 \\ x_2 \\ \vdots \\ x_u \end{pmatrix} \) sono combinazioni lineari di \( x_1, \ldots, x_u \).
Corollario
Sia T: V ➝ V' un'isomorfismo. v̄1, v̄2, ..., v̄k ∈ V sono dipendenti se e solo se T(v̄1), T(v̄2), ..., T(v̄k) ∈ V' lo sono.
Dimostrazione
Basta applicare il risultato precedente e T e T-1.
Proposizione
Siano T: V ➝ V' un'applicazione lineare, W un sottospazio vettoriale di V e G un insieme di generatori di W.Allora l'immagine di W
T(W) = {T(w̄) : w̄ ∈ W}
è un sottospazio vettoriale di V' generato da T(G).
Dimostrazione
T(W) ≠ ϕ poiché W ≠ ϕ. ϕ = insieme vuoto
- chiuso rispetto alla somma ?
- " " al prodotto ?
Teorema
Sia A = {1, 2, ..., k} un insieme di generatori di V e B ≤ A un sottinsieme massimo di vettori indipendenti (cioè i vettori di B sono indipendenti e se aggiungiamo un altro vettore di A, non lo sono più). Allora B è una base di V.
Dimostrazione
Bisogna dimostrare che B genera V; per fare ciò basta dimostrare che A ⊆ Span B, perché ciò implica V = Span A ⊆ Span B. Sia v ∈ A. Supponiamo B = {1, 2, ..., n}. 1, 2, ..., n, v sono dipendenti; perciò ∃ a1, c2, ..., cn, c non tutti nulli tali che
c11 + c22 + ... + cnn + c v = 0
c ≠ 0 perché 1, 2, ..., n sono indipendenti. Quindi:
v = 1/c (c11 + c22 + ... + cnn) ∈ Span B.
Quindi uno spazio vettoriale di dim = u non può essere generato da meno di u vettori perché da questi si potrebbe estrarre una base con meno di u vettori.