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CCIDENTE STORICO
io studio un contesto che mi appare come una regione (che reca l’impronta della
diversità umana) la quale è frutto di una interazione di diversi elementi; il geografo
deve capire quali sono le cause e quali gli effetti. Ma dice che “nulla che assomigli ad
un impressione globale di necessità” non ci sono necessità ma solo possibilità! Ecco
perché non può essere questione di un DETERMINISMO: nulla è dato o sovrascritto,
perché l’uomo è sempre diverso e mutevole, e la sua mutevolezza dipende dalla
storia, dal suo genere di vita, dalla sua cultura, dal suo bagaglio tecnologico e dal suo
bagaglio sociale e culturale.
ACCIDENTE STORICO: significa che ogni cosa dipende da eventi di carattere storico
che caratterizzano l’intera umanità, e quindi tutte le civiltà umane. E sottolinea come
non ci si possa appunto fermare ad un DETERMINISMO GEOGRAFICO.
Vidal de la Blache recupera la lezione di Ratzel e la supera: la differenza con Ratzel è che
l’uomo non soccombe ai processi naturali, ma riesce a interagire, a continuare a scrivere una
relazionalità con la natura.
Semplicemente, sono possibilità offerta agli uomini: infatti, se capisce che la civiltà non è
imposta dall’ambiente, da cause naturali, allora ci si pone un altro interrogativo:
“come si è costituita quella società/civiltà? Quali relazioni quella civiltà ha intessuto sulla
realtà, incrociando altre comunità? come quella civiltà ha utilizzato le possibilità offerte
dall’ambiente naturale?”
Se parto dal presupposto che la civiltà è frutto della storia, è chiaro che mi pongo domande
differenti rispetto a quello che era accaduto prima, e quindi Vidal de la Blache ci porta ad
assumere come prioritaria l’analisi storica.
La sua differenza con Ratzel sta anche nel fatto che per Vidal de la Blache,
“la geografia umana non è la scienza degli uomini, ma la scienza dei luoghi”.
Questa è la sua affermazione di contrasto più netto con il (non –
DETERMINISMO GEOGRAFICO
reazione all’ambiente, razionalizzazione della realtà secondo un metodo non scientifico)
Ratzel parte dallo spazio; l’accusa che gli viene mossa è che è un geografo politico, ma parte
dallo spazio. Vidal invece parte dai luoghi, in cui c’è la concretezza del paesaggio, la quale si
rintraccia nei luoghi che differiscono l’uno l’altro. Dunque l’affermazione di Vidal de la Blache
significa che la geografia umana è la geografia dei luoghi, nella misura in cui gli uomini
agiscono in quei luoghi.
Vidal compie così un distacco dalla visione ANTROPOCENTRICA di Ratzel, che aveva restituito
dignità all’uomo, dandogli centralità, tanto da scrivere un’opera intitolata Anthropogéographie
(= Antropogeografia); da unità alla geografia attraverso l’uomo, salvo poi dire che l’uomo in
realtà è sottoposto alle manifestazioni dell’ambiente, riducendo l’uomo ad un mero effetto.
Vidal inorridisce davanti a ciò, poiché lo spazio per lui evoca astrattezza, quindi dice che
recupera l’uomo ma lo pone nei luoghi, perché i luoghi sono concreti. Egli non teorizza, parte
dalla materialità, poiché il paesaggio non è frutto di cose materiali e immateriali. Vidal ha una
lettura storicista e materialista, dunque è logico che cerchi concretezza nei luoghi, ma nella
misura in cui gli uomini ci vivono, sono gli uomini che li fanno propri.
Marc Bloch e Lucien Febvre
Fondamentale per la formazione della geografia storica è ciò che viene a determinarsi in seno
alla storia. Avviene che due personaggi, Marc Bloch e Lucien Febvre, si incontrano e danno vita
alla rivista chiamata Les Annales, di cui il primo numero esce il 15 gennaio del 1929. Questa
rivista diventa il centro di un gruppo di storici francesi che andranno a formare una scuola.
Abbiamo due correnti contrapposte:
- La geografia umana di Vidal de la Blache, che ha come nucleo centrale l’analisi storica.
- Una storia rivoluzionaria che comincia a dare una chiave di lettura nuova ai problemi.
Possiamo ridurre questa scuola a 3 ELEMENTI PRINCIPALI:
1. Andare a sostituire alla storia narrativa concentrata sugli avvenimenti, una storia
analitica incentrata sui problemi.
2. Andare a cercare di sostituire una storia politica con una storia fatta dagli uomini.
3. Dialogo interdisciplinare
Il nuovo ragionamento storico prodotto in seno alla scuola degli Annales, che nasce prima
come rivista, ragiona su tematiche diverse rispetto ai temi precedenti degli storici. La storia
non è una conseguenza di fatti politici e militari.
La scuola degli Annales va quindi ad operare una rivoluzione, poiché promuovono un metodo
che sia .
INTERDISCIPLINARE
Da una parte abbiamo la sociologia, con Bloch, De Mangeon, e tutte quelle discipline, come
anche l’Antropologia, che studiano uomo: tutte queste devono fare parte degli Annales, tanto
che nel comitato scientifico troviamo nomi che riportiamo non solo alla storia.
Marc Bloch e Lucien Febvre due
,
All’origine di questa rivoluzione ci sono quindi le figure di
storici che vengono chiamati all’Università di Strasburgo (anni Venti e Trenta del ‘900), questo
periodo sarà il più fecondo per i loro studi geografici. I due vivono nel periodo delle
persecuzioni naziste, tanto che Bloch viene preso come partigiano e ucciso. In ogni caso i due si
incontrano a Strasburgo e danno vita a questo grande progetto editoriale.
Marc Bloch
È più storico rispetto a Febvre, assai vicino alla geografia storica francese. Viene ricordato in
particolare per un’opera: I re taumaturghi. Essa ci introduce in modo più significativo rispetto a
questa rivoluzione storiografica.
L’opera si lega ad una credenza religiosa in base alla quale il tocco regale poteva curare dalle
scrofole, una malattia che portava ad una deformazione tubercolare sulla pelle.
Bloch si dedica a questa problematica tanto da fare sorridere un collega inglese, il quale gli
domanda perché mai avesse deciso di seguire un viottolo invece che una strada maestra della
storia. Bloch risponde alla provocazione dicendo che è proprio a partire dalle strade non
maestre che si risolvono i grandi problemi.
Sostiene infatti che parlare di un problema di questo tipo sarebbe stato illuminante e avrebbe
portato luce anche i grandi problemi della storia europea. In realtà Bloch dichiara che l’opera
vuole essere un contributo essenziale alla storia politica europea, poiché nell’opera si
rintracciano gli elementi tipici degli Annales.
Caratteri degli Annales ne I re taumaturghi:
si deve scegliere il periodo in ragione del problema LUNGA
Bloch sostiene che :
DURATA
Il problema del tocco regale, infatti, non era confinato all’età medievale, bensì si era speso
per diversi secoli. Dunque la credenza, per Bloch, si rintraccia già all’epoca di Descartes e di
Luigi XIV, coprendo un lasso di tempo che va dal Medioevo al Settecento
Dunque, non era una credenza religiosa legata ad un periodo buio di misticismo e
superstizione, bensì era un grande problema che coinvolgeva le masse così come le
classi dominanti e lo si rintracciava nella longue durée. Per gli annalisti francesi,
analizzare clinicamente i problemi significa andarli a cogliere nello sviluppo temporale =
LEZIONE DIACRONICA
Attraverso I re taumaturghi, Bloch mostra come bisogna analizzare questo importantissimo
problema e che bisogna rintracciarlo nel lungo periodo.
Metodo comparativo: comparazioni regionali
Bloch sostiene che non deve fermarsi solo al contesto francese, ma andare a vedere come
questo elemento si sviluppi anche in Inghilterra. L’analisi si sposta anche in un altro
contesto: si giustifica sostenendo che per un’analisi storica orientata criticamente ai
problemi bisogna andare a ragionare in termini comparativi.
psicologia religiosa:
Aspetto della RAPPRESENTAZIONI COLLETTIVE
Attenzione alla storia dei miracoli, all’analisi propria di Durcheim e a quella che Bloch chiama
rappresentazioni collettive. Egli chiama in causa la collettività e cercando di capire qual è la
loro percezione delle cose e come queste vengono rappresentate.
I caratteri originali della storia rurale francese
Un altro carattere del pensiero di Bloch lo ritroviamo in un’altra opera riconosciuta a carattere geografico: I
caratteri originali della storia rurale francese
È un’opera fondamentale, poichè il paesaggio rurale è un elemento che da sempre ha attratto
l’attenzione dei geografi umani, e di conseguenza dei geografi storici.
L’intenzione di Bloch è quella di studiare la popolazione rurale francese, in particolare nella
regione dell’ Ile – de – France, ma per fare questo fa riferimento al metodo comparativo e per
studiare la storia francese dichiara di poterla cogliere solo se la si analizza dal Duecento al
Settecento.
Bloch osserva la storia rurale della Francia: elemento da cui parte è guardare ai rapporti di
produzione, all’azienda agricola, allo sviluppo demografico = tutti elementi che concernono la
società umana.
E cercare di non reputare che le strutture agrarie siano un derivato dalle leggi climatiche,
dalle questioni morfologiche, quello che in realtà reputavano in quel periodo i geografi umani.
L’evoluzione della popolazione rurale francese e delle tecniche agrarie dipendono soprattutto
da un concetto che Bloch delinea e che prende il nome di Civilization agraire, che è alla base
del ragionamento che farà Massimo Guarini in Italia: idea che strutture rurali siano frutto
principalmente delle scelte dell’uomo, e che si la natura del suolo e il clima abbiano
un’importanza, ma non sono l’elemento vitale, perché esso è rappresentato dai rapporti che le
comunità instaurano.
25 febbraio
Ci sono 2 che hanno contrassegnato il lavoro di Bloch:
OPERE
a. Histoire rurale française
La ruralità è centrale per lo sguardo geografico
L’analisi del paesaggio rurale: fondamentale per la geografia storica. Il paesaggio è declinato
anche per il suo aspetto rurale. Bloch lo analizza in un modo che i suoi predecessori non
avevano fatto.
Bloch: analisi delle tecniche e delle consuetudini rurali che l’uomo mette in atto dal Duecento al
Settecento circa, quando gli storici si limitavano ad altre tematiche, come i rapporti di
produzione e la servitù della gleba.+ riconosciuto un inconsueto uso sistematico di fonti che
fino a quel momento non erano state considerate dagli storici, come l&rsq