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Averlino descrive la città ideale di Sforzinda, a pianta radioconcentrica, che si presenta come una
stella a otto punte inscritta in un cerchio.
Il ‘500 è il secolo delle città cristallizzate e astratte, quasi avulse dal territorio in cui sono inserite,
concepite per lo più per fini militari, ma Sabbioneta, fra Mantova e Cremona, risponde solo
all’esigenza di esaltare la potenza della famiglia Gonzaga. Eretta dal 1554 al 1588, la nuova città ha
una pianta solo in parte regolare, con cinta muraria a sei bastioni e un reticolo di strade ortogonale.
Nella visione di Vespasiano Gonzaga, Sabbioneta doveva presentarsi come una città in grado di
soddisfare tutti i bisogni fisici e spirituali dei suoi abitanti. Oggi Sabbioneta è un sonnolento borgo
della Bassa Mantovana con 4300 abitanti.
Nel ‘500 la progettazione di città va di pari passo con la costruzione di fortificazioni. Il 28 marzo
1577 per volontà del granduca Francesco I, viene fondata la Livorno medicea, con pianta
pentagonale bastionata su quattro vertici, mentre il quinto coincide col la fortezza vecchia. Il
popolamento della città fu favorito da misure fiscali, lavorative, giuridiche e religiose.
Nel 1593 viene fondata la città che meglio simboleggia l’applicazione pratica delle teorie del ‘500,
cioè Palmanova, costruita nella bassa pianura friulana da Venezia. Ha pianta radiocentrica
racchiusa in un poligono a 9 lati, con 9 bastioni. Al centro una piazza esagonale da cui si dipartono
6 strade. Oggi conta 5400 abitanti.
Nel 1566 il papa invia a Malta Lavarelli di Cortona, architetto dello Stato della Chiesa, per fondare
La Valletta, baluardo della cristianità contro i Turchi. Essa ha pianta a scacchiera.
Nel 1599 nasce Freudenstadt per volontà del duca protestante Federico I, come rifugio per luterani
perseguitati ed espulsi dalla Stiria e dalla Carinzia. Essa presenta pianta quadrata, con quattro filari
di case disposti attorno alla grande piazza del mercato.
Nel 1573, il re di Spagna Filippo II promulga la Legge delle Indie, con la quale detta norme per
fondare e costruire nuove città in America. Esse devono avere pianta a scacchiera, con al centro un
piazza rettangolare, dotata di portici, dalla quale si irradiano quattro strade principali, e la chiesa
non deve essere sul perimetro della piazza.
Furono così fondate Santiago de Leon (Caracas), Merita, Ciudad de los Reyes (Lima), Quito,
Guadalajara, ecc.
Nel sec. XVII si fondano alcune città come residenza principesca, che talora celebrano con il loro
stesso nome colui che le ha concepite, e una serie di città fortificate per il controllo militare. Ecco
quindi Charleville (1606, fondata da Carlo di Gonzaga), con pianta a scacchiera, con al centro una
scenografica piazza rettangolare di 126 x 90 m, incorniciata da uniformi palazzotti porticati; poi c’è
Richelieu (modello per Versailles).
Una via di mezzo fra le città-residenza e le città fortificate è costituito da Mannheim, fondata nel
1604 dal principe Federico IV, con pianta a scacchiera suddivisa in 136 isolati contrassegnati con
lettere dell’alfabeto e numeri in progressione a partire dal castello.
Scopi militari ebbe anche la fondazione nel 1641 di Kristiansand ad opera del re Cristiano IV di
Norvegia, dotata di una potente fortezza e con strade rigorosamente ortogonali e case in parte in
pietra e in parte in legno.
Tra le realizzazioni del ‘600 con pianta a scacchiera, anche Erlangen (1686), per accogliere rifugiati
ugonotti, e Philadelphia (1682).
Nel ‘700 si fondano, per lo più in Germania, città di residenza principesca, la capitale degli Stati
Uniti e numerose città di colonizzazione. Karlsruhe (1715) ha 12 assi stradali principali che si
irradiano a ventaglio dal castello. Nel 1703, per volontà dello Zar Pietro il Grande fu fondata la
grandiosa città imperiale di San Pietroburgo, impostata su 3 grandi assi viari (le celebri Prospettive)
che si diramano a ventaglio dal Palazzo dell’Ammiragliato.
Nel 1790 si decise di costruire la nuova capitale degli Stati Uniti, Washington, il cui piano fu
elaborato nel 1793 da Pierre l’Enfant, già ufficiale del genio civile francese. Ha un complesso
telaio di strade che si dipartono a raggiera dal Campidoglio e dalla Casa Bianca, e intersecandosi
con la griglia di base che è ortogonale, danno luogo ad altri fuochi minori.
Nell’’800, prosegue la fondazione di città secondo piani preordinati nel Nuovo Mondo e nei paesi
di colonizzazione europea. In Nuova Zelanda, le città di Christchurch, Dunedin e Wellington sono
realizzate con impianti a scacchiera con radiali o cinture di verde.
Per il resto prevalgono interventi di espansione di città preesistenti.
Nel 1830 fu fondata da un sindacato di quaccheri la città industriale di Middlesbrough, con pianta
quadrata e ampia squame al centro. Nel 1835 il re Carlo Alberto fonda Albertville in Savoia con
pianta a scacchiera.
Nel ‘900, tra le città di fondazione si annoverano alcune company towns e città minerarie, città-
giardino e new towns pianificate per decongestionare alcune metropoli europee, città di
colonizzazione europea nell’America Latina (es: Belo Horizonte, 1900) e su terreni appena
conquistati all’agricoltura (Agro Pontino, polders olandesi).
Nel 1950 fu fondata la nuova capitale del Punjab indiano, Chandigarh, con piano ortogonale e
settori da 1200 m x 800. In Brasile nel 1955 si avvia la costruzione di Brasilia, con struttura lineare
(arco) tagliata in mezzo da un asse rettilineo.
Tra le città pianificate in aree conquistate al mare o alle paludi, c’è Lelystad in Olanda (1958) e
Littoria-Latina nell’Agro Pontino, con una piazza grande centrale e rettangolare, circondata da tre
anelli concentrici vagamente esagonali, dalla quale si dipartono sei strade radiali. Altre città di
fondazione fascista sono Sabaudia, Pontinia, Aprilia e Pomezia, mentre a est di Roma fu fondata
Guidonia e in Sardegna Carbonia.
3. Dai villaggi operai alle città giardino e alle new towns
Il villaggio operaio è un centro produttivo-residenziale concepito dal nulla per dare un alloggio
dignitoso in prossimità dell’azienda alla comunità degli operai e delle loro famiglie. Il villaggio
operaio è dunque espressione del filantropismo imprenditoriale del sec. XIX, che si proponeva di
elevare le condizioni morali e materiali della classe operaia. Le case e gli appartamenti erano dati in
affitto, ancorché a un prezzo moderato.
Dal punto di vista urbanistico, il villaggio operaio è un insediamento a bassa densità, per lo più con
tipologie a villette per una, due o al massimo 4 famiglie.
Antesignani del villaggio operaio possono essere considerati alcuni esempi tardo-settecenteschi,
come Chaux in funzione delle omonime saline in Francia (1775) e San Leucio (Caserta, 1789),
“colonia industriale” al servizio di un setificio.
Il modello più classico di villaggio operaio è considerato Saltare, fondato nel 1853 da Titus Salt, a
tre miglia da Bradford. Il villaggio, che nel 1880 raggiunse una popolazione di 4400 abitanti, è
impostato su un reticolo stradale a scacchiera imperniato su un asse rettilineo principale. Un
esempio migliore dal punto di vista urbanistico è però quello di Bournville, fondato nel 1878,
cittadella operaia ricca di cottages e ampi giardini.
Altrettanto gradevoli sono alcuni villaggi operai realizzati dalla famiglia Krupp attorno ad Essen,
come Alfredshof, Altenhof e Margarethenhohe, composto da abitazioni unifamiliari in stile renano-
westfalico.
In Belgio le citès ouvrières più tipiche sono quelle che sorgono dal 1835 al 1858 intorno a
Mulhouse e Ville Menier. Il caso di Le Creusot invece è abnorme, per le dimensioni assunte (35000
abitanti nel 1911, 26758 ora).
In Italia il primo vero esempio di villaggio operaio è Lardarello, pianificato e costruito
dall’industriale francese Francesco De Larderel, che dal 1818 sfrutta i giacimenti di acido borico
nell’alta Val di Cecina, presso Montecerboli. Il paese si compone di caseggiati multifamiliari con
annesso orto, una chiesa, un teatro per 400 spettatori ed ha al centro la vasta Piazza Leopolda.
Ispirato a paternalismo autoritario è anche il villaggio Leumann, costruito a partire dal 1890 ai due
lati dell’omonimo cotonificio situato presso Collegno (Torino). Le abitazioni, pittoresche,
rispecchiano motivi elvetici.
Nel 1886 fu inaugurato il villaggio operaio di Piaggiane nella Valle del Serchio (Lucca), costituito
da filari di casermoni attigui a un cotonificio, e nel 1898 Campione del Garda, in funzione del
cotonificio Feltrinelli.
Il modello più classico dei villaggi operai italiani è tuttavia Crespi d’Adda, fondato nel 1878 da
Cristoforo Benigno, ed è composto inizialmente da 3 grossi edifici ad appartamenti e dal
cotonificio; ma la parte più significativa dell’insediamento, con villini unifamiliari e casette
bifamiliari con annesso orto-giardino, strutturate in una semplice pianta rettangolare, fu realizzata
dal figlio Silvio dal 1892-94, molto attento all’aspetto psicologico degli operai.
Elementi significativi di Crespi d’Adda sono il castello della famiglia Crespi in stile medievale, un
chiesa di ispirazione bramantesca, il mausoleo dei Crespi nel cimitero e il controllo paternalistico.
La maggior parte dei villaggi operai si localizza in Lombardia, in Piemonte, nel Veneto e in
Toscana. Nel Veneto ricordiamo la Nuova Schio, sorta di città -giardino costruita dal 1873 a sud-
ovest di Schio in fregio al lanificio; in Piemonte il Villaggio Sisma, in funzione dell’omonima
industria metallurgica dei ceretti presso Villadossola (1940), il Villaggio Poma di Miagliano
adiacente all’omonimo cotonificio e il complesso di Villar Perosa presso una fabbrica di cuscinetti
a sfera; in Toscana il centro di Rosignano Solvay costruito a partire dal 1919 dall’omonima azienda
chimica.
Nel 1898 Ebenezer Howard espone la teoria dei “tre magneti”: “due magneti” hanno fino ad allora
guidato le tendenze insediative della popolazione britannica: da un lato la città e dall’altro la
campagna. ma esiste anche una terza via, quella della città-giardino.
La città-giardino ideale abbracciava una superficie di circa 2400 ha, dei quali 2000 destinati a una
fascia agricola esterna e i restanti 400 al centro urbano e alle attività produttive con una
popolazione di 32000 abitanti e una densità di circa 80 ab./ha. La pianta è circolare, con 6
boulevards larghi 36 m che si irradiano da un parco centrale di 5 acri e mezzo circondato da edifici
pubblici.
Nel 1902 Howard fonda la Garden City Pioneer Company, acquista un terreno di circa 1550 ha a 55
km da Londra e dà inizio ai lavori per