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Formazione dei caratteri nei individui
F(dove compariva un solo carattere) si ottengono nella individui con entrambi i caratteri2Procede quindi ad identificarli con due lettere diverse:
- L = liscio
- r = rugoso
Mendel proseguì quindi con il cercare di identificare quale fosse il genotipo della generazione
- (P)parentale
Osservando gli esperimenti arrivò alla conclusione che ogni carattere è dato dalla presenza nei
- L rgenitori di due fattori, il fattore e il fattore
Nel corso della formulazione della seconda legge Mendel identificò questi "fattori" come alleli,
- con allele si intende la forma alternativa di un carattere
Ci saranno quindi forme alternative dominanti e forme alternative recessive, indicate da una sola
- lettera (maiuscola per il dominante, minuscola per il recessivo)
- A = allele dominante
- a = allele recessivo
Mendel concluse quindi che gli individui della avevano entrambi i caratteri, quello dominante
- 1(R) (r) (Rr)
e quello recessivo, e che ogni
individuo poteva avere entrambi i caratteri P R R r r
Invece, la generazione parentale era costituita dalle linee pure e aveva solo carattere o• Se il carattere è dato da due alleli uguali si definisce omozigote:• A A = omozigote dominantea a = omozigote recessivo (Aa)Se il carattere è dato da due alleli diversi si definisce eterozigote• Per la seconda legge di Mendel al momento della formazione dei gameti i due alleli di un• carattere segregano, cioè si separano, e solo uno dei due viene trasmesso alla progenieTest Cross test crossPer eseguire il Mendel procedette ad incrociare un omozigote dominante con un• omozigote recessivo, quindi piante a semi lisci con piante a semi rugosiFNella prima generazione filiale ottiene il 100% di piante a semi lisci• 1Procede quindi ad incrociare un eterozigote con un omozigote recessivo ottenendo come• risultato il 50% di piante a semi lisci e il 50% di piante a semi rugosi, i risultati
carattere recessivo) e incrociò i due individui ottenendo una progenie di semi lisci e gialli. Successivamente, incrociò tra loro gli individui della progenie e osservò che i caratteri si assortivano in modo indipendente, ovvero non erano legati tra loro. Questa osservazione portò alla formulazione della terza legge di Mendel, chiamata "legge dell'assortimento indipendente". Secondo questa legge, i caratteri ereditari si assortiscono in modo indipendente durante la formazione dei gameti. Genetica - II Anno, I Semestre Pagina 3 di 5 Genetica Mendeliana(carattere recessivo)I caratteri considerati saranno quindi:
- R RGG = semi lisci e gialli
- rgg = semi rugosi e verdi
Gli individui risultanti dalla prima generazione filiale avranno tutti genotipo eterozigote con tutti i
- Rr Gg
caratteri dominanti presenti, del tipo:
FIncrociando gli individui della Mendel ottenne quattro fenotipi diversi con caratteri che non
- esistevano prima, e che vennero definiti caratteri ricombinanti
L’esperimento diede come risultato:
- Semi lisci e gialli (caratteri dominanti)
- Semi rugosi e verdi (caratteri recessivi)
- Semi lisci e verdi (carattere ricombinante)
- Semi rugosi e gialli (carattere ricombinante)
In particolare Mendel si accorse che quelli con i caratteri dominanti erano molti di più rispetto a
- quelli con i caratteri ricombinanti, infatti, su 16 piante ottenute ne trovò:
- 9 a semi lisci e gialli
- 3 a semi lisci e verdi
- 3 a semi rugosi e gialli
- 1 a semi rugosi e
Probabilità
Elaborando uno specifico quadrato di Punnet per un determinato carattere si può calcolare la• probabilità di un eventuale risultato fenotipico.
E’ importante considerare il valore della probabilità:
• 0 < ℙ < 1, ℙ = probabilità che si verifichi l'evento.
Nel calcolo della probabilità si ha che:
• ℙ = 0 ⇒Se Evento Impossibile(E)
ℙ = 1 ⇒Se Evento Certo(E)
Si definisce la frequenza quando l’evento sperimentale si avvicina alla probabilità se il numero di• volte è molto elevato.
Esempio di quadrato di Punnet specifico per l’incrocio di ibrido.
Tramite questo si può calcolare la probabilità di ottenere uno specifico carattere previsto.
Genetica - II Anno, I Semestre Pagina 5 di 5 Genetica Mendeliana
Genetica batterica
Le due forze in contrasto che concorrono all’evoluzione, ovvero la variabilità genetica ed il• mantenimento.dell'identità biologica, negli eucarioti si bilanciano tramite i meccanismi dell'amitosi e della meiosi. Nei batteri si ritrovano solamente fenomeni di parasessualità per la variabilità genetica. In quanto essi possono moltiplicarsi solo per mitosi, si parla specificatamente di trasferimento orizzontale dei caratteri. I batteri possono scambiarsi materiale genetico tramite quattro meccanismi: - Fusione cellulare - Trasformazione - Trasduzione - Coniugazione La fusione cellulare consiste nella fusione di due cellule. Si tratta di un evento piuttosto raro ai giorni d'oggi, ai primordi, quando i microrganismi erano costituiti da una sola membrana, questo tipo di trasferimento orizzontale si verificava più frequentemente. Si parla di meccanismo di sinologia per trasformazione, trasduzione e coniugazione. I meccanismi di trasformazione, trasduzione e coniugazione sono definiti meccanismi di xenologia. Generalmente si verificano solo due dei tre.
meccanismi•Genetica - II Anno, I Semestre Pagina 1 di 7 Genetica batterica
Trasformazione
Il meccanismo di trasformazione batterica venne scoperto già nel 1928 da Griffith, con il celebre• Streptococcus Pneumoniaeesperimento condotto con i batteri di del ceppo IIR e IIIS
La scoperta del principio trasformante nella molecola del DNA portò alla scoperta della capacità• dei batteri di incorporare nel loro genoma DNA libero nell’ambiente esterno
I batteri, infatti, non vivono mai isolati ma vivono in comunità molto complesse composte di• batteri appartenenti a specie diverse
I batteri possono incorporare qualsiasi tipo di DNA• Si dicono batteri naturalmente competenti quei batteri che hanno nel loro genoma geni che• codificano proteine necessarie a catturare il DNA nell’ambiente e portarlo all’interno della cellula
La maggior parte dei batteri non è naturalmente competente, tuttavia lo può diventare
se• E. Coli vengono creati artificialmente dei pori nella loro membrana, come nel caso diIl primo passo perché avvenga la trasformazione è l'interazione della molecola di DNA con la• superficie batterica (generalmente solo molecole di DNA a doppia elica sono capaci ditrasformare)È inoltre logicamente deducibile che un batterio naturalmente competente avrà sulla propria• membrana specifici recettori capaci di catturare il DNA e trasportarlo all'interno dell'ambientecellulareMeccanismo di trasformazioneÈ importante tenere in considerazione che solo una delle due eliche del DNA libero• nell'ambiente viene portata all'interno della cellula batterica, infatti il meccanismo ditrasformazione nasce per permettere al batterio di utilizzare il DNA libero nell'ambiente comefonte di nutrimento (i batteri sono organismi capaci di ricavare energia anche dagli acidi nucleici)La molecola di DNA a singola elicaviene quindi a trovarsi nel citoplasma della cellula, se prima• di andare incontro alla degradazione questa incontra una sequenza omologa, l’intervento di RecA fa sì che questo segmento di DNA a singola elica venga integrato all’interno del cromosoma dando così origine ad una sequenza ricombinante. La singola elica di DNA entrata nella cellula funziona da stampo per la sintesi dell’elica• complementare. Per poter comprendere i vantaggi della trasformazione si consideri che la cellula ricevente sia• mutata nel gene che codifica per l’istidina, rendendo quindi il batterio auxotrofo per l’istidina; si consideri poi un segmento di DNA libero nell’ambiente contenente il gene per la sintesi dell’istidina funzionante. Se il segmento funzionante, una volta entrato nella cellula, si scambia con il segmento mutato• renderà il batterio capace di sintetizzare l’istidina. La trasformazione può inoltre portareall'acquisizione di nuove funzioni da parte della cellula batterica, tramite l'introduzione di un'elica di DNA che porta geni particolari.Genetica - II Anno, I Semestre
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Genetica batterica
Trasduzione
Affinché il virus possa iniettare il materiale genetico è necessario che la cellula sia già pronta ad accettarlo, di conseguenza il batterio presenta sulla superficie cellulare specifici recettori.
Si tratta di una modalità di trasferimento orizzontale di materiale genetico mediato dall'intervento di un virus.
Ciclo litico
Nel corso del ciclo litico il virus si moltiplica all'interno della cellula batterica. Il DNA virale quindi viene trascr