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L'INFINITO
L'INFINITO è un componimento studiatissimo da parte del poeta, infatti la sua costruzione strutturale si appoggia a una serie di fenomeni. Innanzitutto, il componimento è formato da due parti perfettamente bilanciate, ovvero sette versi e mezzo + sette versi e mezzo. Sono costituiti da quattro periodi e delimitati da punti fermi di varia lunghezza, ma distribuiti specularmente. Questa partizione dell'idillio in due parti è funzionale per il contenuto, perché la prima parte dell'idillio è fallimentare e produce paura, mentre la seconda ha un esito diverso, un esito positivo e conduce a una sorte di dolcezza che appaga. Queste due parti sono diverse come tipo di percezione: la prima parte si affida a percezioni sensoriali e visive per immaginare l'immensità e il silenzio, la quiete che non esistono in natura; nella seconda parte il poeta muove da un...
gradino di astrazione maggiore e il suono del vento che provoca le sensazioni e finisce per attingere a una dimensione mentale del tempo e dell'eternità, quindi in questa seconda parte si avvia un processo di tipo diverso, le due parti sembrano contrapposti, però nel complesso formano un complesso di gradini di ascesa intellettuale, cioè dalla percezione sensibile dei dati esterni degli oggetti finiti, alla realizzazione mentale di spazi e concetti puramente astratti, realizzata nella seconda parte.
Sul terreno della costruzione c'è una affinità tra il primo e l'ultimo verso, c'è un'analoga affermazione di gradimento: "Sempre caro" (primo verso) e "m'è dolce" (ultimo verso), con riferimento a entità paesistiche, sottolineate dall'uso di dimostrativi, è un testo pieno di dimostrativi. All'interno di questa costruzione, il primo e l'ultimo periodo si
dell’infinito e alla luna, dove questi elementi sono fusi tra di loro; quindi, i critici sono stati bravi a trovare dentro l’idillio “La sera del dì di festa” i momenti diversi, questi momenti tendono a rendersi autonomi l’uno dall’altro.
LA SERA DEL Dì DI FESTA
Il testo comincia con la descrizione e si ha una visione dall’esterno di tipo oggettivo e fenomenico. Abbiamo una descrizione notturna e viene rappresentato insieme il sogno della donna. Se la prima parte è di tipo descrittiva narrativa e i verbi sono tutti verbi che indicano una condizione oggettiva e sono verbi di quiete, questo carattere denotativo si estende anche alla donna, la quale è in uno stato di passività e immobilità, ma a un certo punto, tuttavia, a un personaggio che guarda e si guarda, si sostituisce un personaggio che sempre si sente e qui entra in gioco l’autobiografia e lo sfogo del narratore. Inizia quindi la parte
piùsentimentale che cura fino al verso 24, una parte breve ma di autobiografia interiore. A partire dal verso 25ha inizio un altro momento, il momento conoscitivo, le considerazioni sul nulla interrotte dal cantodell’artigiano che produce la sensazione dell’infinito e la riflessione finale sulla nullità delle cose, ovverol’ultima parte del testo che viene ad assumere anche una dimensione di tipo conoscitivo. La voce si sdoppiaperché è presente sia la voce dell’artigiano, ma anche quella del poeta.Questo testo ha un tipo di costruzione diversa, in cui è possibile identificare la visione dall’esternooggettivo-fenomenica, la visione interiore e una visione da lontano sul nulla. Quindi questo è il primo testodella serie che scioglie la concentrazione molto tesa di “Alla luna” e de “L’infinito” in un andamentonarrativo e che presenta anche la individuazione di modi del racconto e delQuesto testo è ancora diverso, dal punto di vista concettuale si presenta diverso perché è una sorta di evocazione. Qui c'è una prevalenza della componente immaginifica e sentimentale molto forte. Qui la strutturazione è data anche dal fatto che si mettono in atto quattro momenti diversi della giornata:
- il mattino (vv.1/21), siamo in una dimensione oggettiva, perché per trovare qualcosa che chiami in causa il poeta bisogna arrivare al verso 6. Alla descrizione subentrano delle considerazioni, quindi il patos emotivo.
- il meriggio (vv.22/), c'è una descrizione personalizzata, comincia con l'io in primo piano, ma poi fa seguire un'altra rappresentazione di tipo sentimentale, dal verso 35 al 65.
- il passaggio dal meriggio alla notte
- la notte, (con presenza dominante della luna), (vv.70) è una vocazione alla luna e dominerà tutta la sezione finale.
SILENZIO POETICO E PESSIMISMO COSMICO
CANTI PISANO RECANATESI
Ci sono sette anni che separano le canzoni e gli idilli dal "Risorgimento", sono sette anni cruciali in cui egli prende atto di
Una radicale modificazione del suo pensiero intorno ai temi fondanti del rapporto uomo-natura e storia. Tutta la responsabilità dell'infelicità umana, prima attribuita al progresso, qui viene attribuita alla natura che infonde all'uomo l'amor proprio e il piacere e la natura infonde all'uomo il bisogno di felicità, ma non è in grado di soddisfare questo bisogno (PESSIMISMO COSMICO). Se muta l'atteggiamento per la natura, muta, in modo più complesso, il rapporto che egli istaura con il progredire della civiltà. Questo riconoscimento del valore della civiltà non impedisce che Leopardi condanni certe epoche, in cui viene esercitata questa funzione, all'illuminismo egli contrappone l'età della restaurazione in cui egli riconosce un mix di esaltazione del progresso ma insieme di ripresa spiritualistica, questo è ciò che gli dà noia dei romantici; dall'altra parte legge nel
progresso quanto progresso contiene di artificioso. In questi anni di questa nuova visione del mondo, della nuova filosofia, sono gli anni del silenzio poetico e sono gli anni in cui egli guarda gli antichi, ma tende a privilegiare il pensiero greco-ellenistico in cui scopre il pessimismo degli antichi. Dal punto di vista della scrittura letteraria questo nuovo pensiero approda nella costruzione di un libro di prosa, quello delle "Operette Morali". Le operette sono composte in un lasso di tempo lungo, ne scrive 20, tra il gennaio e novembre '24, poi ne scrive altre 5 che sono aggiunte tra il '25, ne scrive una, '27 ne scrive due, '32 ne scrive due, sono in totale 25. Accolgono i risultati pessimistici e disincantati degli anni del silenzio poetico e colpiscono con il sarcasmo quelle che ad egli appaiono le illusioni contemporanee. La fine degli idilli e delle canzoni vede l'addio all'attività poetica, scende quindi il ruolo del poeta.ritorno alla poesia avviene conIl Risorgimento.
IL RISORGIMENTO
Il risorgimento è il testo che introduce la nuova serie, quella dei canti pisano recanatesi, ha uno spazio a séstante. Blasucci afferma che all'origine dei canti pisano recanatesi sono le conclusioni che il poeta affida alloZibaldone (dove il poeta afferma che potrebbe tornare a svolgere il compito di poeta con un pensierodiverso) e alle Operette.
Questo ritorno alla poesia può sembrare segnato dal continuum con l'esperienza idillica, ciò che fa pensarequesto è il nuovo soggiorno del poeta a Recanati tra il novembre '28 e aprile '30, questo riporta sotto i suoiocchi gli oggetti e i paesaggi che rievocano un altro tempo, questo può indurre una continuità tra idilli e icanti pisano recanatesi. Questo ha incoraggiato una tradizione critica che ha messo in risalto gli idilli e cantipisano recanatesi e tuttavia è una posizione che oggi
è difficilmente condivisibile, perché è vero che i cantipisano recanatesi accolgono al suo interno termini chiave della poesia giovanile e tuttavia all'interno deipisani recanatesi c'è una diversa modalità di incontro tra quello che è espresso e quello che è sottinteso.