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GARCILASO DE LA VEGA
Nasce nel 1501/3 da una nobile famiglia di Toledo ed è stato uno dei maggiori poeti
della letteratura spagnola. Grande merito è quello di aver contribuito a diffondere
in Spagna la nuova metrica italiana, come il sonetto, le ottave, il verso libero. Incarna la
tipica figura di poeta soldato, infatti entra al servizio del Re Carlo V che segue nelle sue
spedizioni militari. Già sposato si innamora di Isabel Freire, damigella della moglie del
re, Isabella di Portogallo, ma il suo amore non fu corrisposto. Nel 1529 seguì il re in Italia,
dove conobbe la cultura del Rinascimento, in particolare Francesco Petrarca e Ludovico
Ariosto. Fu confinato per alcuni mesi su un'isola del Danubio per essere stato presente ad
un matrimonio contro il volere dell'imperatore. Risiederà poi a Napoli. Nel 1536 in seguito
alle ferite riportate in Francia, muore, durante la campagna militare contro Francesco I.
In Garcilaso troviamo riunite tutte le caratteristiche del buon cortigiano ideato dal
Castiglione: valente nelle armi, cortese nelle relazioni sociali, profondo conoscitore della
cultura classica, poeta colto e ispirato.
I suoi versi, di stile petrarchesco e in cui domina il tema amoroso, furono raccolti, dopo la
sua morte, nel Canzoniere (1543), dall'amico poeta Juan Boscán. Scrisse anche delle odi in
latino.
Poetica e pensiero
La poesia di Garcilaso de la Vega, composta di 40 sonetti, 5 canzoni, 2 elegie, 1 lettera, 3
egloghe e 7 canzoni e 3 odi in latino, è pubblicata nel 1543, come appendice alle opere di
Juan Boscan. La produzione lirica di Garcilaso de la Vega, la più alta espressione del
rinascimento castigliano, divenne molto presto un riferimento essenziale per i poeti
spagnoli, che da allora non poterono più ignorare la rivoluzione metrica ed estetica da lui
operata nella lirica spagnola; introdusse con Juan Boscan e Diego Hurtado de Mendoza una
serie di strofe (terzine, sonetto, lira, ottava reale, endecasillabi sciolti, canzoni con stanze),
il verso endecasillabo molto più flessibile rispetto al rigido e monotono dodecasillablo, e un
repertorio di temi, strutture e risorse stilistiche del petrarchismo.
Egli propone un universo concluso nel quale si raccolgono tutti i motivi che la cultura
500esca vorrà smentire più tardi, ovvero la conquista di una lingua poetica fluente, l’idea di
un equilibrio tra creazione artistica e mito biografico del poeta e infine l’intesa tra corte e
intellettuale.
La sua opera è una prova di interpretazione del valore <<interno>> dell’esercizio metrico.
Garcilaso è spinto a saggiare tutte le forme e per questo la varietà metrica assume il
significato di una ricerca, che è anche un modo di porsi di fronte alla tradizione. È come se
in Garcilaso si fronteggiassero 2 forme:
-tipica del “verso de arte mayor”/romance