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Ostilio Ricci, che riteneva che la matematica fosse una scienza non astratta, ma utile per risolvere i problemi pratici. A Pisa fece
la sua prima scoperta, scoprì l'isocronismo delle oscillazioni del pendolo attraverso l’osservazione della lucerna posta sul
soffitto della cattedrale di Pisa. Nel 1592 passò all’università di Padova come professore di matematica, fisica e astronomia.
sempre a Padova iniziò a interessarsi alle teorie copernicane e ad elaborare la sua nuova convenzione della scienza. Nel 1604
l’astronomo Ilario Altobelli vide passare una supernova e dopo aver informato Galileo Galilei, quest’ultimo ne approfittò per
elaborare, su commissione, oroscopi a pagamento e costruì un cannocchiale che presentò al governo di Venezia utilizzando
come strumento scientifico capace di potenziare i sensi. Con esso Galilei compì delle osservazioni astronomiche molto
importanti. Nel 1610 con il Sidereus Nuncius, comunicò le sue scoperte: i 4 satelliti di Giove che chiamò “pianeti medicei“, in onore
dei Medici di Firenze, la composizione della via Lattea e i monti della Luna. In seguito grazie all’aiuto di Belisario Vinta, Primo
Segretario di Cosimo II, riuscì a farsi assumere allo Studio di Pisa, dove si dedicò a nuove teorie sperimentali contrastanti con
quelle della tradizione aristotelica-tolemaica.Galilei demolì la concezione aristotelica-tolemaica del mondo, messa in crisi anche
dalle scoperte relative alle fasi di Venere e alle macchie del sole. Nel 1614 a Firenze il frate Tommaso Caccini lanciò contro i
matematici moderni, e in particolare contro Galileo, l'accusa di contraddire le Sacre Scritture con le loro concezioni
astronomiche ispirate alle teorie copernicane. Tra il 1613 e il 1616 scrisse le 4 lettere copernicane sui rapporti tra scienza e fede in esse reclamò l’autonomia della conoscenza
scientifica ottenuta attraverso l’esperienza e certe dimostrazioni. Secondo lui la fede e la scienza devono essere separate, le Scritture non posso darci tutte le risposte sulla
realtà che ci circonda, mentre la scienza si. Nel 1616 i teologi della Chiesa di Roma affermarono che le idee copernicane erano eretiche perché contraddicevano i passi delle
Sacre Scritture e le opinioni dei Padri della Chiesa, la Chiesa censurò Copernico e proibì a Galilei di divulgare le sue idee. Tuttavia Galilei, dopo che nel novembre
del 1618 comparvero nel cielo tre comete, replicò per difendere la validità del modello copernicano, attraverso lo scritto Discorso delle comete di un suo amico e
discepolo, Mario Guiducci, in cui sosteneva erroneamente che le comete non erano oggetti celesti, ma puri effetti ottici prodotti dalla luce solare su vapori elevatisi dalla
Terra e nel 1623 pubblicò il Saggiatore, con l’intento di mettere in crisi il metodo d’indagine proprio dei gesuiti. Tra il 1624 e 1630, compose il Dialogo sopra i due massimi
sistemi del mondo, opera di trattatistica scientifica in cui confutò le teorie del sistema tolemaico-aristotelico, secondo il quale la Terra era ferma al centro dell'universo con i
pianeti che le giravano intorno, a favore del sistema copernicano basato sulla teoria eliocentrica. La confutazione e la dimostrazione della rotazione e rivoluzione della Terra
avvenne sulla base degli studi di Copernico e Keplero e dell'osservazione diretta delle stelle, ma anche dei principi appena elaborati da Galileo ovvero:
• Inerzia, secondo cui un corpo, se non disturbato, conserva indefinitamente il proprio moto
• Relatività del movimento, per cui non è possibile stabilire sulla base di esperienze e osservazioni compiute stando all'interno di un sistema e senza punti di riferimento
esterni, se il sistema sia fermo o se si muova con un moto rettilineo e uniforme. Per esempio: se ci troviamo su una nave che non compie movimenti bruschi e si muove lungo
una linea retta, senza avere punti di riferimento, non riusciamo a capire se ci muoviamo o no.
Non appena il dialogo fu pubblicato nel 1632, fu sospesa la pubblicazione da parte dell’Inquisizione e dei gesuiti e l’autore venne processato e condannato. Galilei, vecchio e
malato si dovette presentare a Roma, davanti al tribunale dell’inquisizione e pronunciare l’Abiura alle sue tesi. Dopo l’Abiura fu inizialmente condannato al carcere a vita, poi
grazie all’intervento del papa la condanna si trasformò in domicilio coatto nella sua casa ad Arretri, sulle colline Fiorentine dove morì nel 1642. Nel 1638 fu pubblicato nei
Paesi Bassi il trattato chiamato Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze, attinenti alla meccanica e ai movimenti locali. Galilei fu l’elaboratore di un
metodo scientifico il cui scopo era quello di conoscere il modo di essere del mondo e delle leggi che lo regolano. Galilei voleva provare e sperimentare la costanza delle leggi
scientifiche che si possono ridurre in termini matematici. Le conoscenze umane non vanno accettate dalla tradizione ma devono nascere dalla diretta osservazione della
realtà e dalla sensata esperienza attraverso l’indagine diretta. Base di questo metodo è dunque l’osservazione diretta della natura dalla quale deriva l’ipotesi cioè la
formulazione provvisoria della legge; dall’ipotesi si passa all’esperimento, il solo che può eventualmente confermare l’ipotesi trasformandola in legge. Galileo morì nel
1642. Con le sue scoperte Galileo Galilei cambiò il modo di fare scienza e il mondo intero, eppure morì da solo in esilio nella residenza ad Alatri. Il 31 ottobre 1992, 359 anni
dopo l'abiura, papa Giovanni Paolo II riconobbe gli errori commessi dalla Chiesa nei confronti di Galileo davanti alla sessione plenaria della Pontificia accademia delle
scienze.