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Four policemen dopo la Seconda Guerra Mondiale Pag. 1
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Nella visione americana però, non c’era posto per altre visioni. I four policemen, avevano delle aree di

influenza ma limitate ai valori statunitensi.

vi è un passaggio da isolazionismo ad interventismo attraverso il dominio navale ed aereo nel sistema

internazionale. Subito dopo la guerra gli Usa sfruttano la debolezza inglese per farsi cedere delle basi navali

nei quattro angoli del mondo per costruire la propria egemonia sul mondo.

L’anticomunismo rimane un tratto fondamentale che verrà combattuto promuovendo una società del

benessere attraverso lo sviluppo e la crescita economica. L’esportazione di questo modello capitalista e

consumista trainerà il sistema economico, svantaggiando una possibile rivoluzione comunista.

“Postwar” Europe

Nel 1945 l’unico mutamento importante è quello che riguarda la Polonia. Lo spostamento a ovest del

confine tra Polonia ed URSS rimane intatto. L’unione sovietica ingloba il baltico, una fetta di Polonia ed una

fetta di Prussia.

vi sono movimenti forzati di popolazioni e “pulizia etnica” per creare stati etnicamente omogenei.

Di fronte all’avanzata dell’armata rossa, molti paesi dell’Europa orientale, le popolazioni scappano.

Da un lato delle fughe, da un’altro una pulizia etnica.

Le guerre civili, in questa lunga fase di movimento di eserciti e popolazioni, creano dei vuoti che ci

permettono di capire la facilità con cui si creano degli stati socialisti.

Per quanto riguarda l’Europa occidentale, si assiste a delle mancate epurazioni e punizione dei crimini di

guerra. Nel 1946, il capo del partito comunista italiano, propone un’amnistia per tutti coloro che erano iscritti

al partito fascista. In Germania le autorità che amministrano il territorio, operano molto rapidamente per

chiudere il capitolo del nazismo. I grandi numeri non consentono un epurazione dei nazisti e il sistema

socialista-capitalista cerca solo di raccattare delle risorse.

Si instaura poi il mito della resistenza, come se tutti avessero partecipato a questa. In realtà ci si asteneva

solo dalla chiamata alle armi.

Ciò che caratterizza l’Europa in questi anni, è la CONTINUITA’ con la quale il continente si riprende dal

conflitto. Storia delle relazioni internazionali 18/19/20 Marzo

Le origini della guerra fredda

Nasce in Europa, in Iran, in Grecia, in Turchia, in Germania ed in parte in estremo oriente. I territori più caldi

sono quelli che riguardano i confini della Russia.

Le tensioni emergono anche sul Precedente italiano: le forze anglo-americane e francesi sbarcano in Sicilia

e si avviano verso il Nord combattendo contro i tedeschi e guadagnando sempre più territorio. vi era un

accordo tripartitico, ma alla fine solo gli americani decisero cosa fare in Italia. L’unione sovietica si presta a

questo gioco senza protestare ma poi questo precedente verrà utilizzato quando l’URSS si avvicinerà al

confine occidentale prendendo il controllo di vari paesi, instaurando dei governi, si formano degli organi

tripartitici puramente nominali dove questa volta a decidere saranno solo i sovietici. Chi libera ed occupa un

territorio avrà l’onere di deciderne il regime di occupazione che però alla fine sfocia nella creazione

dell’amministrazione degli anni seguenti.

La vicenda di Trieste che vede Tito come dittatore comunista contro l’occupazione italiana aveva un

ambizione nazionale. Tito ambisce a recuperare non solo il Friuli e le popolazioni che etnicamente

appartengono al mondo slavo ma anche Trieste con il suo porto strategico. Si configurano delle posizioni

molto ambigue: l’URSS è molto cauta in questione. l’Italia quindi rappresenta un territorio fondamentale

dove si manifestano delle prove di coesistenza.

Dal 1944 si assiste ad una sovietizzazione dell’Europa orientale. I più fedeli al modello staliniano arrivano

con le forze di occupazione.

In parallelo alla Polonia, in Romania-Bulgaria ed Ungheria (paese revisionista), nel 1946, si va nella stessa

direzione dal momento che questi confinano con l’URSS. Questo primo gruppo di paesi molti rapidamente

va verso una sovietizzazione attraverso la creazione di istituzioni politiche embrionali e la trasformazione

della struttura economica.

Da un lato vi è la nascita, favorita dalle condizioni belliche, di un’economia controllata dallo Stato, un

controllo del settore industriale; si comincia a lavorare attraverso l’eliminazione della proprietà privata. Si

creano forme di collaborazione economica fra le economie di quesi paesi e quella dell’Unione Sovietica.

Il 1947 è l’anno di svolta della guerra fredda; dal punto di vista occidentale vengono avviate delle trattative

per la formazione di un blocco occidentale attraverso l’attuazione del piano Marshall. L’importazione del

modello economico statunitense è essenziale per contrastare il comunismo. Il 1947 viene percepito

dall’Unione Sovietica come il fatto che gli USA non se ne andranno dal continente occidentale ma anzi

hanno l’intenzione di creare un polo di attrazione per gli altri paesi dell’occidente. Questo viene percepito

quindi come una minaccia dall’URSS. Nello stesso anno viene creata la Cominform, un associazione che

riunisce i partiti comunisti d’Europa. Questa è la figlia della terza internazionale, nel periodo fra le due

guerre. Quindi nel 1947 viene ricreata questa organizzazione di partiti comunisti anche di quelli che sono

cacciati da Francia ed Italia, serviva per far presente che vi era una guida del comunismo internazionale che

si impegna a resistere contro il capitalismo statunitense. Con la nascita del cominform si riprende quindi

quell’attività rivoluzionaria dell’URSS lasciò a metà degli anni 30. L’unione sovietica interpreta il piano

Marshall come strumento per scardinare ciò che questa stava creando attorno al proprio territorio.

In Cecoslovacchia si registra un forte favore ad un alleanza con l’URSS in virtù anche di un’alleanza

stipulata nel 1934. Ciò consentì di far funzionare un governo di coalizione dove era in vigore un sistema

liberale. Nella primavera del 1948, si sancisce la fine di questo sistema liberale e l’inizio di un governo

monopartitico comunista. La coesistenza non poteva essere possibile.

In Yugoslavia c’era Tito, forte sostenitore del comunismo; lui era un leader costruitosi sul piano interno che

aveva un’intenzione di leadership sull’area balcanica. Egli cerca infatti accordi con la Bulgaria per creare

delle forme federali di collaborazione. Queste collaborazioni non sono accettate da Stalin e quindi verrà

avviato all’interno del Cominform un processo di espulsione di Tito e della Jugoslavia.

Di fronte alla possibilità di riportare Tito all’ordine e di dimostrare che c’è solo Stalin come leader

comunista, si preferisce perdere un membro del Cominform piuttosto che accettare che all’interno del

sistema ci si potesse sottrarre alla leadership staliniana. La logica è di coesione assoluta in nome di una

sicurezza politica interna.

La Yugoslavia diventa quindi un paese nel mezzo: sistema comunista ma Tito andrà a cercare sostegno ad

Ovest.

Per quanto riguarda l’Iran, questo serviva all’Unione Sovietica per le risorse. Viene imposto un regime

sovietico che alla fine della guerra sarebbe stato ritirato dall’Iran come da accordi degli alleati. Da parte

dell’URSS però si vuole incoraggiare il Nord dell’Iran alla richiesta di autonomia nei riguardi della

popolazione azera. Le forze sovietiche non vengono quindi ritirate. Gli angloamericani non prenderanno una

posizione ma cercheranno di portare la questione all’ONU, dove la comunità internazionale fa valere le

proprie norme. Storia delle relazioni internazionali 18/19/20 Marzo

L’Europa secondo molti è la posta in gioco della guerra fredda. Quello che succede tra 1945 ed il 1949 una

vera rivoluzione nella politica estera americana per la quale bisogna valutarne i motivi e le cause.

L’idea che in Europa si concentri una percentuale altissima delle risorse di potenza e della perdita di

queste, vorrebbe dire perdere contro la Russia, che era arretrata rispetto agli USA, ma potenza territoriale e

demografica che dagli anni 30 ha accelerato il suo moto di sviluppo. Negli anni 30 infatti l’Unione Sovietica

comincia a prendere posizione a livello internazionale e ciò si percepisce anche negli USA.

Ci sono degli importanti elementi di novità che non si limitavano al controllo dei territori limitrofi all’URSS

su base etnica e religiosa, dal momento che la costruzione del blocco orientale (urss + governi fedeli) che

serviva per dare profondità all’Unione Sovietica, serviva anche per dimostrare che il modello socialista era

più affidabile rispetto al sistema capitalista. Da un lato vi è l’ideologia rivoluzionaria, dall’altro un’idea

imperiale che circondasse il cuore dell’impero. Le grandi sfilate sulla piazza Rssa, sono la dimostrazione di

ciò. Prima della seconda guerra mondiale, il comunismo non aveva questo connotato imperialista; ora invece

il comunismo viene fatto credere come una certezza per la seconda parte del XX secolo.

Aldilà dell’Europa centrale, Grecia e Turchia.

In Grecia, Stalin sembrava non dimostrare di voler cercare un litigio con gli occidentali. Nell’accordo sulle

percentuali (churchill- Stalin - 1944), la Grecia rientrava nella sfera di influenza britannica. In altri paesi

orientali vi erano delle sfere condivise, ma la Grecia era del tutto britannica. La Grecia era importante per la

salvaguardia delle linee di comunicazione. Stalin in realtà non voleva andare in contrasto con la Gran

Bretagna. Ma gli europei, descrivono la guerra civile greca come operata dai comunisti e perciò collegata ai

sovietici. In realtà Stalin dal momento che aderisce a questo paradigma rivoluzionario, non può non accettare

una rivoluzione comunista ma in questo caso non vuole creare dei contrasti con gli inglesi. La sua priorità era

quella di tutelare gli interessi dell’URSS senza cercare dei conflitti in paesi per lui inutili, ad ogni modo egli

non può denigrare questa guerra civile.

Proprio questo non interesse verso alcuni paesi a regime comunista nascente, sarà motivo di scontro fra la

Cina di Mao, che lo accuserà di non promuovere la rivoluzione comunista globale che li accomunava.

In Turchia, viene adottata una politica di isolazionismo dall’ambiente internazionale pur mantenendo dei

rapporti pacifici con i paesi. I sovietici arrivarono a chiedere degli appezzamenti di terra vicino all’Armenia

ed una revisione della sicurezza degli stretti per spostare il confine marittimo al mar mediterraneo. La

Turchia ottiene di fronte a queste richieste sovietiche un’appoggio

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Publisher
A.A. 2018-2019
5 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/06 Storia delle relazioni internazionali

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Accademico99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle relazioni internazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Calandri Elena.