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NAZISMO
6.2 La Germania da Weimar a Hitler
Germania: fine del conflitto
• Si passa alle trattative con i vincitori, dove prevale la condizione posta da Wilson, che
pretende dalla Germania un impegno formale di democratizzazione prima di arrivare
all’armistizioTrattato di Versailles. Con questo trattato si tenta di isolare la Germania, di
non riconoscerla più come potenza.
• Nuovo cancelliere: , Max Von Baden, che gestisce la difficile situazione di transizione e
comunica all’imperatore la necessità di lasciare il trono.
• Vi è una forte reazione della popolazione perchè riconosciuta come unica colpevole:
tensione e minaccia rivoluzionaria: ottobre 1918 insorgono i marinai a Kiel; il focolaio
rivoluzionario si allarga a Lubecca, Amburgo, Berlino, Monaco e ovunque si formano i
“consigli di operai e soldati “(tentativi di organizzazione politica sul modello della
Rivoluzione bolscevica). Questa esplosione rivoluzionaria avviene perchè il popolo chiede
un cambiamento radicale, vuole uscire dalle maglie strette del Trattato di Versailles e chiede
una risposta ai propri bisogni (scontentezza, difficile crescita economica e sociale, grande
tensione e violenza che porta alle dittature).
• 9 novembre 1918: Guglielmo II abdica e lascia il paese. Si forma una Repubblica guidata da
Ebert (SPD), che pone fine alla Germania imperiale. Il suo governo firma il duro armistizio
imposto alla Germania.
• Minaccia rivoluzionaria fomentata dal gruppo spartachista di Rosa Luxemburg e Karl
Liebknecht. Per contrastarli Ebert si avvale dell’esercito ma anche dei Freikorps= truppe
volontarie di ispirazione nazionalista. Stipula 3 patti: -il primo con l’esercito, il quale si
impegna a giurare fedeltà alla Repubblica in cambio della tradizionale autonomia rispetto al
potere politico; -il secondo con i sindacati della SPD e il presidente degli imprenditori Hugo
Stinnes, che avrebbero contenuto le rivolte operaie attraverso garanzie su salari e
occupazione; -un terzo coi conservatori, che in cambio del sostegno alla Repubblica
ottengono il riconoscimento delle autonomie federali.
• 19 gennaio 1919: elezioni dell’Assemblea Costituente. I partiti politici si riorganizzano: i
gruppi della destra conservatrice si riuniscono nel Partito nazional-popolare tedesco; il
gruppo dei nazional-liberali da vita al Partito popolare tedesco; i liberali progressisti, tra i
quali Max Weber, formano il Partito democratico tedesco; la SPD e la USPD (=gruppo
socialdemocratico indipendente) assumono il nome di Socialdemocrazia maggioritaria.
Nascono inoltre il Partito comunista tedesco dalla Lega di Spartaco e il Partito dei
lavoratori tedeschi, poi Partito nazionalsocialista dei lavoratori tedeschi, guidato da
Hitler. vittoria schiacciante della coalizione formata da: Zentrum(partito
cattolico)-SPD-Partito democratico tedesco e Partito popolare bavarese.
Repubblica di Weimar
• L’Assemblea svolge i suoi lavori a Weimar.
• Il nuovo testo costituzionale appare innovativo pur mantenendo legami col passato come la
forma federale e l’uso del termine Reich per indicare le due assemblee parlamentari:
Reichstag ossia la camera elettiva ,cui spettava il potere legislativo e il Reichsrat , la camera
federale, composta dai rappresentanti dei governi dei singoli stati. Al vertice dello Stato vi è
un presidente della Repubblica eletto a suffragio maschile e femminile. Il cancelliere e i
ministri del governo vengono nominati direttamente dal presidente della Repubblica.
• Debolezza della nuova Repubblica, che non riesce a decollare a causa delle condizioni
economiche del Diktat (le potenze vincitrici impongono alla Germania il pagamento di una
fortissima indennità di guerra) e delle agitazioni sociali e politiche.
• 1920-21: ondata di violenze contro la classe politica che ha guidato verso la Repubblica.
• 1920: tentativo di colpo di Stato da parte delle forze paramilitari di Kapp.
• 1921: uccisione di Erzberger, uomo politico del Zentrum e 1922: attentato al ministro
degli Esteri Rathenau.
• Processo inflazionistico.
• 1923: occupazione del bacino della Ruhr da parte delle truppe belghe e francesi a causa
della
mancata consegna dei beni in natura dovuti alle potenze vincitrici. Gli abitanti rispondono
attraverso una “resistenza passiva” che porta alla cessazione di tutte le attività produttive.
• Notte 8-9 novembre 1923: Putsch, tentativo di colpo di Stato, organizzato dall’estrema
destra hitleriana a Monaco. Il suo obiettivo è quello di prendere il governo della Baviera per
poi conquistare il potere dell’intero Reich. Fallisce a causa dell’intervento dell’esercito.
Hitler viene condannato a 5 anni di carcere.
• 1925: Hitler scrive” Mein Kampf”, opera politica in cui espone i suoi obiettivi e i suoi
disegni. Egli ritiene che per tornare all'antica gloria bisogna eliminare i “nemici interni”,
ossia gli ebrei e i comunisti, coloro che potrebbero impedire alla Germania di raggiungere la
sua grandezza.
• Maggiore stabilità economica e finanziaria della Germania grazie a: creazione di una nuova
moneta, avvio di una severa politica deflazionistica, fine dell’occupazione del bacino della
Ruhr.
• 1924: Gli USA propongono il Piano Dawes, che concede un prestito, un aiuto economico
alla Germania.
• 1925: elezioni presidenziali vinte dalla destra: eletto il maresciallo Hindenburg.
• 1930: crisi economica e forte proteste contro il Diktat. Si tengono nuove elezioni volute dal
cancelliere Bruning, che vedono l’elezione di 107 deputati del partito hitleriano. Anche il
Partito comunista tedesco aumenta i suoi deputati a 77.
• Diffusione dell’ideologia del Partito nazionalsocialista che mira all’eliminazione dei
“nemici interni” e si fonda sul mito della purezza e della superiorità della razza ariana.
• Arriva in Europa la crisi economica dagli Stati Uniti, che suscita una grande tensione: i
governi non sanno come comportarsi.
• 1932: elezioni presidenziali vinte da Hindenburg presentato dai socialdemocratici e dai
partiti di centro per scongiurare la vittoria di Hitler. Egli sceglie come cancellieri prima
Franz von Papen e in seguito Kurt von Schleicher.
6.5 Il nazismo e il progetto politico hitleriano
Hitler al potere
• 1932: von Papen indice due volte le elezioni: a luglio, dove il partito di Hitler ottiene il
37,4% e a novembre, confermandosi partito di maggioranza relativa
• Vi è una forte debolezza della repubblica di Weimar.
• 30 gennaio 1933: Hindenburg nomina Hitler cancelliere. La sua ascesa è fortemente voluta
dal popolo, egli arriva al potere per via democratica.
• Il Reichstag viene sciolto e sono indette elezioni per il marzo successivo. Durante la
campagna elettorale i nazisti danno vita ad una grande ondata di violenze, alla strategia della
tensione.
• 27 febbraio: incendio del Reichstag, pretesto utilizzato da Hitler per incolpare i comunisti.
• Marzo: elezioni, i nazisti ottengono 288 seggi. Tale maggioranza non permette a Hitler di
attuare riforme costituzionali così chiede i pieni poteri al Parlamento. Accettano tutti i partiti
tranne la SPD (socialdemocratici), che tuttavia non raggiunge i numeri necessari per opporsi
a causa del fatto che in questo periodo perde consensi in quanto chiede un lungo lavoro alla
popolazione mentre Hitler propone una soluzione molto più facile e veloce.
• Hitler ottiene i pieni poteri in quanto si è creata una tale mole di violenza nel paese che si
ritiene che Hitler sia l'unico che possa risolvere la situazione.
• I suoi principali provvedimenti sono:
Epurazione sistematica di tutti gli apparati dello Stato.
Creazione (a maggio) del sindacato nazista del Fronte del lavoro.
Dal 14 luglio 1933: dichiarazione del partito nazista come l’unico legale.
Avvio a dicembre della norma di “sincronizzazione”=compenetrazione tra Stato e
partito. Stabilisce che i membri del partito sono sottratti dai tribunali ordinari e che il
responsabile politico-organizzativo del partito e il capo delle SA diventano membri
di diritto del governo. Ciò permette di creare un regime autoritario a partito unico.
Inizio della dittatura e fine della Costituzione di Weimar.
30 giugno 1934: epurazione delle SA. Durante la “notte dei lunghi coltelli”, i
vertici delle SA, compreso Rohm, vengono eliminati da un’altra milizia: le SS,
squadre di sicurezza guidate da Himmler.
Il Nazismo al potere
• 1933: concordato del regime nazista con la Chiesa cattolica. Solo la minoranza dei sacerdoti
si schiera contro il regime. All’inizio si sono verificate forme di reazione da parte delle
associazioni cattoliche che si rivelano deboli e scemano nel tempo. In realtà però la chiesa
cattolica non fa tanto per impedire l'ascesa di Hitler.
( differenza col Fascismo: esso gode dell’appoggio continuo della chiesa cattolica al regime.
Mussolini infatti non sarebbe mai potuto diventare il dittatore d'Italia senza il suo consenso
visto che la stragrande maggioranza della popolazione era cattolica).
• 1933: Hitler fa uscire la Germania dalla Società delle Nazioni.
• 1934: tentativo di annettere l’Austria, fallito per l’intervento delle potenze occidentali e
dello stesso Mussolini.
• Luglio 1934: muore Hindenburg. Hitler diventa anche capo della stato e capo supremo
dell’esercito oltre che cancelliere.
• 2 agosto 1934: Hitler si autoproclama “Fuhrer del Reich e del popolo tedesco”.
• Hitler diventa la guida spirituale e ideologica di un popolo e il sistema di potere da lui creato
trova la sua legittimazione su tre elementi principali:
Il popolo;
Lo Stato;
Il “movimento” che comprendeva non solo il partito ma tutte le organizzazioni di
massa per inquadrare la popolazione come: la Gioventù hitleriana, il Fronte del
lavoro e la Forza attraverso la gioia (creata nel 1933 per gestire il tempo libero e le
attività ricreative dei cittadini).
• Le SS prendono sempre più potere: inizialmente si presentano come un corpo paramilitare
per poi divenire la vera élite del popolo tedesco, il nucleo razzialmente puro. Esse sono
specializzate nello sterminio dei nemici interni e poi esterni.
• I principali strumenti utilizzati dal nazionalsocialismo sono: il terrore di massa, la violenza
indiscriminata e un solido apparato propagandistico, che attraverso soprattutto la radio,
diffondono il culto del capo e l’orgoglio patriottico che fanno dell’ideologia nazista il punto
di riferimento principale della vita pubblica e privata. Viene anche stimolato l’odio verso le
minoranze etniche e religiose, dei “diversi” in generale visti come “razze parassit