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OTTICHE
La rifrazione dipende dai diversi colori, blu e rosso colpiscono il sensori in punti diversi e questo genera il purple fringe esi risolve inserendo nella lente dei pacchetti ottici, vetro ottico molto costoso. L'obbiettivo/ottica ha in alto una filettatura per gli accessori, filtri, all'esterno ce n'è una diversa per il paraluce, poi treghiere per fuoco diaframma e zoom. Il fuoco allontana o avvicina il punto di fuoco dalla lente muovendo dei pacchi dilenti. Poi l'attacco di metallo per attaccarlo al corpo macchina. Esistono diersi tipi di attacchi come il PL mount e EFmount. Poi sull'attacco ci sono i contatti elettrici che permettono la comunicazione don il diaframma. poi la leva che controlla ildiaframma. Sul fronte della lente ci sono i dati cioè l'escusione focale cioè la sua lumghezza (se ci sono due numeri è un ottica zoom cioè non fissa) poi l'apertura massima del diaframma, poi il diametro.dei filtri. Le ottiche: ultra wide, wide, standard, teleobbiettivi (da 70 a 105), l'80 mm perfetta per ritratti, long tele (da 105 mm in su), poi quelle speciali come le macro che proiettano sul sensore gli oggetti alle dimensioni reali. Ad esempio, se riprendo qualcosa di 1 cm, sul sensore occupa 1 cm. Poi ci sono le tiltshift che non sono monolitiche e correggono le deformazioni prospettiche. Non ci sono linee di fuga perché sono parallele oppure inclinano i piani di messa a fuoco. Ci sono anche gli scuba che hanno lenti piccole che possono infilarsi nei pertugi e tubi lunghi, insomma. Ci sono ottiche prime e zoom. Le prime sono fisse e nel cinema si usano più spesso perché hanno meno vetri ottici e quindi meno aberrazioni cromatiche. Diaframma Indica quante volte il buchino sta nella lunghezza focale. Quando ho il bokeh e ho le luci dietro non a fuoco che sono palline o esagoni, più il cerchio è perfetto, migliore è la qualità del diaframma. Allargando il diaframma si ottiene unaprofondità di campo molto stretta, se stringiamo il diaframma tutto sarà a fuoco.
Stabilizzazione
Due sistemi principali, uno all'interno delle lenti e uno dentro la macchina, usano dei sensori giroscopici.
In ambito cinematografico non si avranno mai camere o lenti stabilizzate, ma si usano i ronin che stabilizzano il corpo macchina.
Distorsione
di diversi tipi, a barilotto o a cuscino
Focus breathing, quando cambio il fuoco molte ottiche cambiano anche lo zoom
Le aberrazioni cromatiche possono essere assiali o laterali, aberrazioni sferiche
Sensor blooming, la luce straborda da un sensore all'altro creando sfumature colorate
Lens flare, luce fuori dal campo inquadrato che rimbalza dentro le lenti e si hanno dei bloom o ghosting + red dot.
Risolvenza è la capacità di una lente di distinguere i minimi dettagli
La camera oscura è stato il primo metodo di 'fotografia' con un foro che proietta l'immagine ribaltata.
Nell'occhio
La luce entra in un diaframma che è la pupilla, dietro si trova il cristallino che può cambiare forma per farci focalizzare in punti diversi. Coni e bastoncelli sono sensori che creano stimoli in base alla luce. A grandi linee, come è fatta una macchina fotografica.
In una DSLR (reflex), la luce entra dall'ottica, rimbalza su uno specchio che la porta in un prisma e arriva in un oculare che ci fa vedere cosa inquadriamo. Quando si scatta, lo specchio si alza e la luce è stampata sul sensore. Quando è abbassato, quello specchio riflette la luce anche su un sensorino in basso che serve per l'esposizione.
Le mirrorless assomigliano di più all'occhio perché il sensore è sempre attivo e la luce entra direttamente sempre il sensore senza rimbalzare. Nella DSLR vedo esattamente quello che sto inquadrando, la mirrorless fa vedere già l'immagine che verrà fuori.
I coni sono sensibili al colore e i bastoncelli alla luce nell'
occhio che nota molto di più i cambiamenti di luminosità che di colore e su questa caratteristica sono basati i sistemi di compressione video e immagini. L'alogenuro di argento è usato nella pellicola, a strati racchiusa in strati di filtri. In una camera digitale ci sono i 'fotodiodi' che ricevono impulsi e sanno quanta luce li sta colpendo e sotto ci sono dei filtri che fanno sì che ricevano solo un tipo di colore. 4k è il numero di fotodiodi, ma la risoluzione effettiva è inferiore perché per un pixel ci vogliono 3 fotodiodi. I formati raw sono quelli che non vengono rimaneggiati da una cpu e lavoriamo su quello che ha ricevuto il sensore e le info sono molte di più. Il 4k di un telefono non è quello di un sensore medio formato per la dimensione dei sensori, e dei fotodiodi che più piccoli sono meno sensibili. ISO è la sensibilità della camera alla luce che in realtà le camere sono native di una specifica.alzando lo fadigitalmente fac.Il rumore è dato da tante cose, come incremento di iso o temperatura del sensore.
DAY 8Camera settingsSensibilità/dynamic range, shutter, diaframma
La sensibilità è la capacità del sensore di acquisire la luminosità della scena, una sensibilità più veloce è quella che ha meno problemi: world, under, over
World cioè infinite dynamic range, cioè il nostro occhio che riesce a esporre bene sia le luci sia le ombre
Con una low speed cioè under, scegliamo cosa esporre, cioè espongo il cielo ma non il palazzo che verrà in ombra
Nell' high speed uguale ma espongo quello che è in ombra e il cielo viene bruciato
La sensibilità si misura in iso, con tanta luce abbasso gli iso per non bruciare l' inquadratura. Alzare o abbassare gli iso non vuol dire cambiare la sensibilità del sensore, che nasce con una propria nominale e modificandolo cambia anche
Il grafico di come acquisisce le ombre e le luci avendo più dettaglio.
Shutter speed: Tempo impiegato per imprimere ogni singolo fotogramma, si esprime in frazioni di secondo, anche questi sono collegati agli stop delle aperture del diaframma e degli iso. Non centra un cazzo con gli fps. Serve per esporre correttamente e influisce sul motion blur. Una velocità molto alta in modo che non si capiscono chiaramente i frame genera ansia perché non sappiamo da dove vengono le cose siccome non hanno 'scia'.
Diaframma: è il pertugio che c'è nell'ottica e indica quanta luce attraversa e arriva al sensore, regola quindi luce ma anche la sfocatura cioè la profondità di campo, quanto lo sfondo è sfocato, serve per guidare l'attenzione su un soggetto in primo piano magari, un diaframma molto aperto sfoca di più però facendo entrare più luce spesso si usano dei filtri per diminuire la luminosità.
Spostandoci di stop...
Possiamo compensare altri parametri tra iso, diaframma e shutter perché sono tutti collegati, c'è una slide che mostra bene.
Formato video prima era la scelta della pellicola oggi del formato, le cose principali sono il tipo di compressione, la risoluzione. L'aspect ratio è il rapporto tra lunghezza e larghezza dell'immagine, si usa il 16/9 quello classico, e mettere letterbox per dare un aspetto cinematografico anche se rimane 16/9. Si può modificare un 16/9 in 21/9 modificando i pixel e dicendo a premier che non sono più quadrati ma orizzontali.
Due metodi di compressione: lossy perde di informazione (jpeg), Lossless in cui le info sono compresse ma senza perdita (ZIP).
Due metodi: intraframe e interframe
Intraframe: compressione di frame per frame per cui ad ognuno vengono risalvate le stesse informazioni, più qualitativo.
Interframe: Salvati dei fotogrammi chiave e salvare solo le differenze tra quello e gli altri, se sono uguali no, permette
dirisparmiare tanto spazio, la qualità è peggiore. (youtube netflix ecc) 5Fps velocità al quale vengono riproiettati i fotogrammi.perché può essere proiettato a 25 una clip girata a 600 avendo così lo slow motion e deve essere collegato alla velocità di shutter, es se giro a 100 fps come minimo lo shutter deve essere 1/100, quindi lo avrò magari a 200 ecc.
DAY 9vediamo matrixambiguo perché usa lo strumento che critica per costruire il film che è digitale non ho capito
DAY 10Il digitale ha generato riflessioni apocalittiche, possibilità di libertà e autonomia, uno strumento che permette chiunque di incidere. Quali trasformazioni il digitale ha portato al cinema? Scorsese fa un intervento nel newyork times, pone il problema del fatto che esiste un ruolo del regista dentro un cinema così costruito, che per lui non è più cinema come si è sempre inteso. Il modello che si impone è quello del filmconcerto, a
Partire dal primo Guerre Stellari che anticipava, nel '77, con i primi effetti speciali. Nel senso nel cinema il suono acquisisce un ruolo centrale che circonda lo spettatore e lo si percepisce più come un concerto che come il film (cinema post moderno). È un'esperienza sensoriale. Il tutto dovuto al passaggio dall'immagine chimica a quella digitale. La specificità della pellicola è che ha un rapporto diretto con la realtà perché la luce lascia la sua impronta sulla pellicola, e il cinema veniva visto come una finestra aperta che dava sulla realtà (cinema moderno). Il cinema quindi registrava la realtà e la rappresentava. In base a come movevi la cinepresa esprimevi un tuo modo di vedere il mondo. Lo spettatore con il cinema postmoderno è sempre più immerso all'interno dell'immagine, l'importante è che tu provi delle emozioni, e più che immedesimarti, ti fa diventare quel personaggio. Scompare
Rapporto tra cinepresa e realtà con l'immagine numerica, siccome posso modificarla a mio piacimento, soprattutto posso costruire un'immagine che non esiste nella realtà. In più è possibile anche con nuove strumentazioni staccare il rapporto tra operatore e cinepresa, e avere punti di vista che non sono più quelli del regista, come ad esempio il drone. È un punto di vista che mi aiuta ad essere sempre più immerso.
La carrellata in avanti è stata usata da una regista nazista che faceva film nazisti per la prima volta, e questa tecnica fa in modo di coinvolgerti e ti fa entrare dentro il nazismo, dandoti un senso di vertigine. Più ti fa entrare dentro l'immagine, più ti fa allontanare dalla realtà, e le è stata data la critica che ti fa allontanare appunto dalla realtà.
Matrix è un mondo irreale di immagini che si confronta con un mondo reale, un mondo fittizio che impedisce di avere una critica della realtà.
Un tempo le...
utilizzava una teleobiettivo per catturare dettagli e particolari, infine c'era l'immagine di azione, in cui il giornalista si trovava al centro dell'azione.