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PPI O DPI

A volte, nei riferimenti della risoluzione, potrebbe capitare di trovare i PPI (pixel per inch = pixel

per pollice), espressi erroneamente come DPI (dots per inch = punti per pollice).

I PPI si riferiscono espressamente alle dimensioni in pixel dell’immagine. I DPI, invece, sono la mi-

sura di quanti punti di inchiostro vengono gettati dalla stampa ad inchiostro, in un pollice.

1 pollice = 2.54 cm

pixel in 2.54 cm gocce di inchiostro in 2.54 cm

RISOLUZIONE

Il potere risolutivo, o risoluzione spaziale (comunemente chiamata risoluzione), è definito dal nu-

mero di pixel di un’immagine.

Maggiore è il numero di pixel presenti in uno scatto fotografico, più questo risulterà con una defi-

zione più alta e quindi con dettagli più chiari e distinguibili all’interno del contesto.

ALTA RISOLUZIONE

BASSA RISOLUZIONE (TANTI PIXEL)

(POCHI PIXEL) ISO (ex ASA)

Lo standard ISO (International Standard Organization) non nasce con la fotografia digitale, come

alcuni potrebbero credere, ma è ciò che di più vecchio ci portiamo dietro dalla pellicola della fo-

tografia analogica. Gli ISO definiscono la sensibilità della pellicola alla luce: più è alto è il valore,

maggiore è la sensibilità. Il digitale ha fatto sì che il fotografo possa impostare gli ISO automatici

nella macchina fotografica.

ISO alti ISO bassi

Il principio vale ancora oggi per impostare la sensibilità del nostro sensore digitale. La comodità

del digitale, in questo caso, è che possiamo settare la sensibilità per ogni singolo scatto.

Con la fotografia analogica questo non poteva accadere, poiché era il rullino ad avere una sensibi-

lità prestabilità, e la decisione dell’’uso di una pellicola più o meno sensibile di un’altra, toccava al

fotografo, senza la possibilità di fare foto con lo stesso rullino, ad ISO differenti tra un click e un

altro. ISO corretti

NB : qualsiasi impostazione, con il digitale, può essere automatizzata tramite un algoritmo che valuta le condizioni e setta le caratteristiche più consone per lo

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scatto inquadrato.

NB : gli ISO alti o bassi, non sono necessariamente sbagliati. Dipende ciò che vogliamo ottenere in fotografia (vedi High-key o Low-key). Non esistono regole

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ferree nella fotografia. Una volta che si conoscono i principi e le tecniche, chiunque è libero di sperimentare.

ISO ELEVATO ISO BASSO

Esiste una relazione diretta fra tem- È sensato usare ISO bassi che con-

po di otturazione e impostazioni sentano comunque un tempo di ot-

ISO. Aumentando gli ISO, la velocità turazione abbastanza rapido da evi-

di otturazione aumenta prporzional- tare vibrazioni e immagini sfocate. In

mente. Ad esempio: alternativa si può usare un treppiedi,

che consente di scattara con ISO

1/15 sec. a 50 ISO bassi e velocità di otturazione infe-

riore rispetto a quando si tiene la

1/30 sec. a 100 ISO fotocamera in mano.

1/60 sec. a 200 ISO

ecc... FORMATO

(dimensioni)

Le dimensioni di una fotografia digitale (dimensione del sensore) ereditano quelle delle pellicole

fotosensibili.

I formati analogici erano standardizzati e realizzati in base alle macchine fotografiche. Esistevano

pellicole a due bobine e pellicole ad una sola bobina. I più esperti si dilettavano acquistando film

di pellicola e a tagliarsi il formato che volevano, per divertirsi e sperimentare.

Oggi le dimensioni di un’immagine digitale possono essere infinite, poiché un’immagine digitale

non è altro che un valore codificato. I due formati standard dei sensori presenti oggi sul mercato

sono: - medio formato (APS-C): 1.8 pollici (23.6x15.6mm)

- pieno formato (full frame): 2.58 pollici (36x24mm)

SENSORE

Il sensore è il cuore della macchina fotografica digitale. La sua caratteristica più importante è la

Questa cella è un film sottilissimo (senza il quale la macchina scatterebbe in bianco e

cella di Bayer.

nero) che viene poggiato sul sensore, ed è formato da un determinato quantitativo di punti verdi,

rossi e blu.

Viene usata questa trinità di colori perché l’occhio umano è costituito dai coni e dai bastoncelli,

cellule che si trovano sulla retina. I coni sono i fotorecettori atti a rilevare i colori e i bastoncelli

che aiutano la visione notturna.

Nell’occhio abbiamo 3 tipi di coni: i rossi, i verdi e i blu, che corrispondono perfettamente allo

standard di colore usato per la lettura dei file digitali.

NB: ella cella di Bayer il numero dei verdi è significativamente maggiore rispetto agli altri due perché l’occhio umano è più sensibile al colore verde.

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
15 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Peeaar di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fotografia digitale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Celoria Ilenio.