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L'uomo di affranca dalla condizione animale proprio in quanto il suo obiettivo non è legato
unicamente all'evitamento della morte, individualmente o relativamente alla specie. L'esistenza
dell'uomo si caratterizza fin da subito per la sua connotazione all'interno di una cultura che è al
contempo culla e percorso. Culla in quanto l'uomo non potrebbe sopravvivere senza accudimento e
percorso in quanto i codici, i sensi, i linguaggi che il cucciolo d'uomo apprende sono destinati a
ricevere quell'impronta di originalità che ha il duplice risultato di differenziarsi psicologicamente
dagli altri individui e di mutare il proprio apporto con un proprio senso personale con il proprio
punto di vista, la stessa cultura in cui l'uomo vive e si relaziona. Mentre l'identificazione asservisce
una necessità di sopravvivenza, consentendo all'individuo di conoscere gli strumenti per vivere che
sono propri della sua cultura, la creatività esce dal circuito esistenziale per divenire fondamento e
strumento originale attraverso cui l'individuo rinnova il mondo con significati propri e vi lascia una
sua personale impronta. Ciascun individuo dovrebbe emergere, durante l'adolescenza, alla ricerca
difficile e dolorosa di stralci del proprio sé con cui aprirsi al mondo. La sofferenza psicologica
insorge quando ciò non accade. Quando non si è in grado di trasgredire le proprie matrici culturali,
gli insegnamenti del proprio nucleo familiare, allora possiamo andare incontro alla psicopatologia
intesa come incapacità di riconcepirsi rispetto ad un mondo che ci ha concepito. L'uomo nasce e
cresce in un mondo collettivo che lo abbraccia e lo penetra fondando la sua gruppalità interna, gli
insegna codici culturali e affettivi, emotivi e relazioni ma per diventare adulto deve accedere alla
curiosità e al nuovo. Solo in questo modo si può parlare di esistenza come possibilità di essere
altrimenti c'è il rischio di rimanere chiusi tra le maglie soffocanti delle proprie matrici
transpersonali. Il fondamento della “sanità” sta in un delicato ma fecondo equilibrio tra “l'idem”
inteso come identità identificatoria e “l'autòs” intenso come attitudine generativa. L'idem
rappresenta gli insegnamenti tramandati, le nozioni elementari e gli strumenti per pensare che sono
messi a disposizione dal nucleo antropologico in cui il bambino si muove. E' ciò che in un primo
momento rende il bambino un uomo tra gli uomini. Su questa base si muove l'autòs: esso è il nucleo
della creatività, del riconcepimento delle verità trasmesse, il luogo delle proprie invenzioni e delle
matrici culturali. Per mezzo dell'identificazione l'identità si compone inizialmente di relazioni
interiorizzate che formano quella gruppalità interna, quell'essere in relazione con che è fondamento
dell'esistenza di ogni individuo, questa rete o matrice gruppale è fondamento storico dell'esserci e
oggetto di sfondamento ad opera dell'espressività simbolopoietica.
3 Il Transpersonale
Ciò che si dice cultura in altri ambiti trova in gruppoanalisi una specifica elaborazione teorico-
clinica nel concetto di transpersonale: questo lega lo psichico, il biologico, il sociale e
l'antropologico alla fondazione della mente e al suo funzionamento. Il transpersonale è definibile
secondo due accezioni: come sostantivo o come attributo e in questo secondo caso ci si riferisce alla
qualità di un processo psichico che riguarda l'individuo, la famiglia, la collettività e l'umanità intera.
Uno dei primi autori a fare uso del concetto è stato Foulkes che disse che come i raggi x nella sfera
del corporeo i processi mentali passano dritti attraverso l'individuo componendo una rete.
Menarini lo definisce come l'impersonale collettivo che attraversa la nostra identità più intima senxa
che il nostro potere cognitivo possa minimamente concettualizzarlo.
Lo Verso invece, lo definisce come il dato costitutivo, sul versante antropopsichico, della nascita
psichica e quindi della personalità umana. In questa definizione il transpersonale è qualificato come
dato, come un insieme di fatti accertati, di elementi, di presupposti, di nozioni, di cui l'inconscio, la
memoria, il corpo e le istituzioni sono i depositari-trasmettitori, i quali sono dati, offerti, e destinati
alla persona. Il dato transpersonale si trasmetti da una generazione all'altra in un ambiente
relazionale familiare, insegna l'essere umano ed è predisposto ad insegnare all'essere umano,
esercitando su di lui una forza intenzionante con finalità culturale. Essendo l'esito di un'esperienza
dell'essere umano il dato transpersonale è sottoposto a continue interpretazioni e reinterpretazioni
da parte dell'individuo, della famiglia, dell'etnia e di tutta la specie. L'essere umano si confronta con
il dato transpersonale e ad esso non si sottomette passivamente: è come se si trattasse di un testo con
cui l'essere umano entra in rapporto e all'interno del quale ciascuno traccia la propria soggettività. Il
transpersonale è caratterizzato da cinque qualità: è interiorizzabile dall'essere umano, è
sovraindividuale e quindi attraversa i soggetti, è intenzionante, ovvero è una forza che dirige e
significa le emozioni, i comportamenti e le scelte dell'oggetto, si lascia trasformare ed è inconscio.
Il transpersonale può essere considerato come un sapere inconscio che l'essere umano ha del mondo
da lui creato e ricreato in continuazione nell'ambito della relazione con l'ambiente naturale-culturale
su cui insiste. E' stato convenzionalmente suddiviso in 4 livelli a cui ne sono stati aggiunti 2:
-Biologico-genetico: si riferisce al processo evolutivo della specie, a ciò che è stato inscritto nel
corredo genetico di ogni uomo dal rapporto natura-cultura e dall'evoluzione in rapporto con
l'ambiente. In esso sono già presenti sedimenti di carattere storico-ambientale e in esso si verifica l
massima comunanza fra uomini.
-Etnico-antropologico: comprende gli aspetti macroantropologici e le macroistituzioni. Si tratta di
fattori storicizzabili e comuni a grandi masse di uomini come miti, religioni, linguaggi: tale livello
definisce un ambiente mesoantropologico. E' possibile inoltre pensare che da questo livello si
dipartano dei micro-macro livelli antropogico-culturali. Alle ulteriori suddivisioni in micro-macro
del mesoambiente etnico-antropologico vanno inscritte le tradizioni di un popolo, ma anche di una
piccola comunità.
-Transgenerazionali:è la sede del transpersonale familiare nelle sua declinazioni micro e macro, in
quanto i genitori sono stati a loro volta figli e hanno anch'essi gruppi interni che sono entrati in
rapporto tra loro modificando retroattivamente il passato e i ricordi. Sono incluse in questo livello
anche le reti di parentele e ambientali, con cui il nascente entra in contatto.
-Istituzionale: si riferisce agli aspetti psicosociali del vivere umano. A questo livello ascriviamo fatti
come i codici operazionali, gli insegnamenti, l'apprendimento di ruoli, gerarchie e gruppi di
appartenenza di riferimento.
-Sociocomunicativo: in questo livello si inseriscono i modi relazioni che riguardano la
comunicazione e le influenze che essi hanno sulla formazione dell'identità. La trasmissione del dato
transpersonale avviene all'interno dei setting che inconsciamente sono stati deputati a questa
funzione dall'essere umano, creando le migliori condizioni perchè tale trasferimento avvenga. In
passato si è visto come la narrazione delle fiabe rappresentasse un particolare setting per la
trasmissione di contenuti valoriali da adulti a bambini. Questo specifico setting era possibile in virtù
dell'esistenza di strutture sociali che favorivano il processo. Assistiamo oggi alla progressiva
scomparsa di queste strutture, sostituite in misura sempre maggiore dalla televisione e da nuovi
sistemi di comunicazione di massa. Attraverso le nuove tecnologie è oggi possibile abitare
contemporaneamente luoghi e tempi molto diversi, viaggiando costantemente, virtualmente e
fisicamente come mai si era potuto fare in precedenza. Dal punto di vista delle emozioni e
dell'affettività ciò implica che le cose e le situazioni che riguardano non sono più strettamente
confinate allo spazio-tempo personale e alla comunità di riferimento ma il mondo intero è diventato
in modo sempre meno reversibile comunità di riferimento obbligata.
-Politico-ambientale: la fenomenologia politica non è altro che una realizzazione di un processo
transpersonale. Da un lato essa ha origine nel modo in cui le persone organizzano i propri rapporti,
dall'altro è contemporaneamente interna ed esterna all'individuo e attraversa a vari livelli gruppi e
organizzazioni. Il livello politico-ambientale è la proposizione di una teoria della comunità,
all'interno della quale soggetti diversi pensano e realizzano trasformazioni nello stato delle cose
presenti.
4 Neotenia
Il termine neotenia deriva dalla parola tendo. Darwin utilizzò questo costrutto per spiegare i salti e i
buchi nell'evoluzionismo dei salti maggiori. Il costrutto di neotenia è stato ripreso in ambito
gruppoanalitico da Nucara, Menarini e Pontalti i quali ne hanno collegato i carattere biologico alla
creatività che contraddistingue la matrice fondamentale nell'ottica di Foulkes. La dimensione
neotenica umana sarebbe qualificata da quattro ordini di fattori:
-Aspetto fisico-morfologico: l'uomo adulto presenta una morfologia fisica determinata dal
trattenimento nell'evoluzione filogenetica e ontogenetica umana. Gehlen definì l'uomo come essere
biologicamente determinato da carenze intese come inadattamenti biologici.
-Aspetto temporale dello sviluppo: è il ritardo dello sviluppo dell'individuo. Lo sviluppo umano,
infatti, se paragonato a quello degli altri animali, risulta connotato da un rallentamento. Questa
particolare erocronia è neotenia, cioè il prolungarsi dei caratteri della giovinezza nell'età adulta. Il
ritmo lento produce una conseguenza: una fase infantile prolungata e dunque la necessità di
accudimento da parte del nucleo familiare, il che non ha riscontri in natura.
-Massima plasticità e ricettività delle strutture cerebrali: è in questa fase di dipendenza prolungata
che si verifica il terzo fenomeno di interesse: il lento sviluppo del cervello che richiede una
particolare plasticità e ricettività delle strutture cerebrali. Lo sviluppo del cervello è un processo
esperienza-dipendente.
-Centralit&a