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SANTA MARIA DEL POPOLO
La Chiesa prende il nome dal sito in cui si trova, e a cui è collegata: Piazza del Popolo. Questa Chiesa è legata, attraverso un "filo rosso" a tutto il percorso di artisti coevi, antecedenti o successivi al Merisi. L'attuale porta, doppia configurazione, modificata. L'interno che possiamo osservare è stato realizzato da Nanni di Bassovigio per ordine di Pio IV. Momento di pace post "Pace di Westfalia", l'evento è l'abdicazione di Bernini, per Papa Chigi, Cristina di Svezia, che si converte al Cristianesimo, accolta da Alessandro VII, e abbandona il trono in favore del cugino. L'impostazione data da Bernini è un tributo al classico, che rasenta la fedeltà assoluta, per l'apertura a tre fornici, per il fregio dorico sovrastato da un cornicione agettante. L'iscrizione dedicatoria, lo stemma chigiano. La porta non è che una trasformazione in medias.
res di uno slargo che aveva acquisito un’importanza fondamentale per un luogo cristiano.volle ricordare l’eventoPasquale II della crociata di Gerusalemme con un mausoleo.Andrea Bregno, architettura e facciata, ha dominato la situazione artistico-scultorea del periodosistino: portale centrale.
La pianta basilicale comprende la divisione della Chiesa in tre navate, che comprendono cappellelaterali. La presenza di Bernini è legata alla porta e alla Chiesa.
L’innovazione del monumento funerario: Bregno eredita l’innovazione della tipologia funeraria col–defunto giacente sul sarcofago (Santa Croce, Firenze). Rapporto vita dimensione ultraterrena.
Monumento Odescalchi, illusionismo materico del materiali preziosi.
I CAPPELLA DELLA ROVERE: vede la presenza di Bregno (scultoreo), Pintoricchio (pianopittorico) e delle loro scuole, ultimo scorcio del XVI secolo. Dipinto sull’altare con la “Natività”,sicuramente di Pintoricchio, insieme
armonico basato su una predominante monocromìa, utilizzodel classico in funzione celebrativa, soggetto principale connotato del canoni della scuola umbra,che avevano fatto del Pintoricchio l’artista prediletto di Papa Borgia, che gli aveva commissionatoil suo appartamento in Vaticano; artista della Libreria Piccolomini nel Duomo di Siena: insiemenarrativo di grandissima attualità. Atmosfera descrittiva (dettagli) e lirica (partecipazione quasipanica della Natura), semplicità della figura del bambino, Betlemme = città del pane (origineetimologica), quando il Bambino è sulla paglia, rimanda direttamente alla città nativa di Cristo.Defunto giacente sul sarcofago = dimensione della morte, classicheggiante. Nessuno soggiace allamorte in San Pietro. Arco, elemento a grottesca. Sobria classicità. Soffitto ad “ombrello” con uncielo stellato.
II CAPPELLA CIBO: impatto diverso, sia sul piano cromatico che sul piano
dimensione spaziale della cappella. È più estesa in profondità rispetto alle altre cappelle. Di fronte alla Cappella Chigi, questa cappella è quasi doppia rispetto alle altre. Con un insieme di colonne provenienti dalla Sicilia, c'è una preziosità d'insieme che delimita l'altare e crea una profondità spaziale. Carlo Fontana e Maratta (personaggio chiave tra la fine del 1600 e il 1700, quando la supremazia romana decade) hanno realizzato l'Assunzione e la sacra conversazione, tra santi, apostoli e dottori della Chiesa. La Cappella Cerasi: Carracci e Caravaggio sono due facce della stessa medaglia. Ci sono due correnti: il classicismo, che si struttura nell'Accademia di Bologna dei Carracci, con il miglioramento e la riscoperta del vero e del naturale. Ci sono differenze di metodo, in Caravaggio non c'è traccia di fare scuola, come dimostra anche il processo Baglione. Federico Zuccari, nonostante il rumore per un principe dell'arte come F. Zuccari, non vede il chiaroscuro così limitato a Giorgione, il che fa comprendere la dimensione spaziale della cappella.Difficoltà di questo personaggio: Caravaggio, di farsi comprendere.
La CERASI è la seconda delle sue committenze pubbliche. Tommaso Cerasi chiede due tele al Caravaggio; l' "Assunta" sull'altare è di Annibale Carracci. Per motivi compositivi, cromatici e di citazione rinascimentale, quest'opera è una sintesi delle parti belle, come il famoso aneddoto di Zeusi. Aneddoto già ricordato con i Carracci, e sottoposto ai vari allievi: Domenichino, Guercino,